lunedì 30 gennaio 2012

Riassunti del Lunedì - La ricetta di un piatto da consumare freddo


Abbiamo lasciato il gruppo alla locanda Trota della Fortuna. La locanda è il centro di un piccolo agglomerato urbano nato lungo la via che collega Nuan a Honzen. La locanda, che al contempo è anche una bisca ed un bordello, è molto rinomata e frequentata dai viaggiatori, al punto che attorno sono nate alcune attività: c'è un fabbro, un mercante di verdure, una stalla con vendita di animali, un sarto ed altre piccole attività.

Si discute sul da farsi per vendicare il nome della famiglia Yaraka di cui Azzurrina è l'unica superstite. La sua famiglia, è stata infatti sterminata dieci anni prima dal clan Daimo (da non confondere con Daimyo, che è invece una casta sociale). Lei si è salvata per un colpo di fortuna dato che era ospite di un ambasciatore (il marchese De La Torre).
Durante i discorsi i personaggi prendono coscienza della loro nuova situazione, e si rendono conto che stanno vivendo la vita di crudeli mercenari ed assassini, famigerati per la loro abilità ed efferatezza nel campo di battaglia. Sono inoltre molto ricchi, al punto che possiedono tutto il primo piano della locanda e molte altre proprietà. Non passa molto tempo che i personaggi si abituano al loro nuovo status, al punto di mostrare sfaccettature del loro carattere prima inesistenti. Azzurrina, in particolare, sguazza nel ruolo di leader del gruppo.
Vengono interrotti da una serva che annuncia la cena. Durante il pasto, che si tratta di un banchetto composto da moltissime portate, vengono attratti dalla voce di un uomo che millanta di essere stato al cospetto dello Shogun.
Voce 1: "Ahaha! Ma com'è possibile che abbia ricevuto un pezzente come te?"
Voce 2: "Dannato! Ti dico che è vero! Dopo quella volta mi pagarono riccamente! Mi dissero di prendere tutto quello che ero in grado di trasportare e di non farmi più vedere!"
Voce 3: "Ahahaaha! Pezzente! Un mentecatto come te? Ma se non hai nemmeno i soldi per pagare il saké!"
Voce 2: "E' vero vi dico! Mandò un messo a cercare qualcosa, e quando tornò lo Shogun andò su tutte le furie! Era terribile a vedersi! Ma che ci parlo a fare con dei dementi come voi? Non riconoscereste lo Shogun nemmeno se vi avesse appena tagliato la testa!"
Dopo quest'ultima frase l'uomo si alza e barcollando si avvia verso la porta. Azzurrina lo manda a chiamare. L'uomo quando scopre di essere stato interpellato nientemeno che dalla Ronin Ajin-san si profonde in mille salamelecchi: "Oh! Somma Ajin-sama! Abbia pietà non ho fatto nulla! Non mi uccida farò tutto quello che vuole! Abbia compassione!"
Azzurrina, approfittando non poco della posizione di Ajin, interroga allora l'uomo che tremante risponde ad ogni domanda come meglio può. Si scopre che:
- L'uomo, fino a dieci anni fa, era al servizio di Yosuke Daimo, capo del clan dei Daimo, allora una casata di secondaria importanza
- L'uomo fu incaricato da Yosuke Daimo di nascondere una scatola nella tenuta degli Yaraka
- La scatola conteneva un pettine ed una collana, oggetti femminili
- Era presente quando dieci anni fa il suo padrone (Yosuke) fu ricevuto dallo Shogun. Non era fisicamente presente nella stessa stanza ma udì qualcosa.
- Da quello che capì, Yosuke disse allo Shogun di cercare nella tenuta degli Yaraka. Lo Shogun acconsentì a mandare dei suoi uomini.
- Gli uomini tornarono dopo qualche ora. Quando lo Shogun vide il contenuto della scatola ne fu sconvolto e scoppiò in un eccesso d'ira.
- La sera stessa Yosuke pagò profumatamente l'uomo per sparire da Honzen e non parlare mai con nessuno dell'accaduto.

Ajin congeda l'uomo, ma gli chiede di restare nei pressi della locanda.
Il giorno dopo il gruppo si incammina verso la vecchia tenuta degli Yaraka. Quando arrivano trovano dei ruderi anneriti e ricoperti dalla vegetazione selvaggia. Dopo alcune ricerche trovano ben nascosto uno scrigno contenente circa 30 kg d'oro ed una lettera scritta frettolosamente:
Gli uomini dei Daimo ci stanno massacrando. Per attaccarci così impunemente devono avere il benestare dello Shogun, ma come è possibile? Probabilmente ha a che fare con gli oggetti che questa mattina gli uomini dello Shogun hanno disseppellito dal giardino. Chi li aveva nascosti? Ormai è tardi. Nascondo qui tutti i nostri tesori. L'altro mio tesoro più prezioso è in salvo dall'onorevole marchese De La Torre e non ho da temere per lei.
Prego chiunque trovi questo oro di tenerlo a patto di impegnarsi sul proprio onore di portare vendetta su questa tragedia.
Kikujiro Yaraka (il padre biologico di Azzurrina, NdM)
Il gruppo valuta di usare questo oro in aggiunta a quello guadagnato il giorno prima (ed ai molti altri tesori accumulati dai mercenari) per perpetrare la vendetta, magari assoldando altri mercenari; tuttavia sono pochi quelli che si scaglierebbero contro un Daimyo senza una adeguata protezione politica, altrimenti diverrebbero ricercati dallo Shogun.

Il gruppo torna alla locanda con l'intento di interrogare nuovamente l'uomo con cui avevano parlato la sera prima, ma quando arrivano in locanda viene loro detto che nel pomeriggio si è incamminato verso sud, ed Azzurrina si rende conto di non avergli nemmeno chiesto come si chiama.

Nessun commento:

Posta un commento