lunedì 15 giugno 2015

[RdL] Un piccolo aiuto

(c) by Gnigi

Casa del Bosco, notte del 6° ahner crescente (24 aprile)

La compagnia, nella stanza della locanda loro assegnata, è intenta a valutare la situazione: alcuni sono dell’opinione di proseguire con la missione, altri sostengono che il rischio è troppo alto e la contessa vada dissuasa. La discussione è interrotta da Chaim quando si accorge che qualcuno sta lanciando sassolini alla finestra. Affacciatosi scorge una figura scura che gli fa cenno di raggiungerla.
Chaim, Medòm e Kaisho raggiungono con circospezione la figura nei pressi di un boschetto vicino alla locanda. Qui scoprono che si tratta di Artemio, il custode fuorilegge sparito alcune settimane prima.
Nonostante le domande pressanti di Chaim sul dove si sia cacciato per tutto quel tempo, il custode risponde in modo evasivo dicendo che ha avuto da fare e che la sua condizione di fuorilegge gli ha imposto di muoversi nell’anonimato.
Dice di aver sentito parlare del loro incontro con l’abominio nella foresta e si offre di fornire loro informazioni sulla sua natura in modo da poterla affrontare preparati.
La creatura viene citata in alcuni testi con il suggestivo nome di Elementale della morte. Si tratta di un corrotto, dei più potenti, e va affrontato come tale. La sua caratteristica più terribile è l’aura di energia negativa che emana. Si estende per una ventina di metri, ed entro quest’area si muovono liberamente gli insetti deformi generati dal suo addome. Ma non solo: la negatività di questa emanazione è in grado di corrompere l’aria stessa, che uccide le creature viventi minori e soffoca le altre. Artemio fornisce due talismani di tipo scongiuro: sono in grado di ferire gravemente questo tipo di creature, ma per essere efficaci devono essere applicati direttamente a contatto del bersaglio.
Chaim chiede ad Artemio di aiutare la compagnia in modo più consistente unendosi a loro. Il custode declina dicendo di non essere alla loro altezza e, soprattutto, di non voler correre un rischio del genere. Dopo aver augurato a Chaim e agli altri buona fortuna, il fuorilegge si allontana tra le ombre proiettate dalla notte.
Forte di queste nuove informazioni - e dei due talismani - la compagnia decide di proseguire con la missione.

Casa del Bosco, mattino del 6° tahner crescente (25 aprile)

La contessa è ben lieta di apprendere la decisione della compagnia, e dispone affinché sia approntato il maggior numero possibile di razioni di cibo non deperibile.
Maliny, per ridurre la possibilità di incappare nuovamente nell’abominio, propone di affrontare il bosco da un’altra direzione.
L’idea prevede di muoversi lungo il perimetro del Bosco di Altavalle superandone la cuspide a nord e proseguendo poi verso sud-ovest per qualche dozzina di km, in modo da poter affrontare il bosco da una direzione differente.
Nonostante si prospetti la pedita di almeno un giorno di marcia la contessa è favorevole, e la comitiva si mette in moto ben prima di mezzogiorno.

Bosco di Altavalle, mattino del 6° ahoer crescente (28 aprile)

La compagnia si è inoltrata nel bosco da due giorni, ed a parte alcuni incontri con animali selvaggi tutto è andato liscio.
Poi la sgradevole sensazione di aria secca inizia a far tossire tutti con frequenza sempre maggiore, e diventa chiaro che il tentativo di aggirare l'abominio è fallito.
La compagnia supera i primi segni di insetti deformi, poi la vegetazione marciscente. Chaim si prepara ad usare i talismani, e Maya invoca i suoi dèi affinché concedano a lei ed ai suoi compagni la capacità di respirare anche in quell’aria malsana. Il potere delle divinità si manifesta attraverso la donna sciamano, con grande sollievo di tutti.
Superato l’ennesimo albero marciscente, in quella che sembra una palude di putrefazione, un fitto sciame di insetti voritca attorno ad una creatura dall’aspetto orribile.
Maya invoca ancora una volta il potere delle divinità terrene, e questa volta le implora affinché tengano a distanza lo sciame di insetti. Molte delle malefiche creature volanti sono incenerite sul colpo, le altre si tengono a distanza.
Oltre a dare respiro, le invocazioni di Maya sollevano il morale della compagnia. Mentre Chaim e Medòm avanzano coraggiosamente verso il centro dello sciame, il dr Zanoch usa i poteri della psicoscienza per incendiare la creatura. Rosse lingue di fuoco si levano dal corpo bizzarro, mentre l’abominio leva acute grida di dolore. Lo sciame di insetti soffoca le fiamme, impedendo loro di consumare il corpo deforme.
Poi l’elementale reagisce.
Dal terreno si levano invisibili tentacoli che si avvinghiano al corpo degli avversari. Al loro tocco le energie vitali del corpo fluiscono via, come si trattasse di sanguisughe maligne. Qualcuno emette un gemito di dolore, altri gridano apertamente. Chaim invece digrigna i denti, e si scaglia contro l’Elementale della morte con tutta la sua furia.
Gli insetti lo avvolgono completamente e lo mordono furiosamente, nel tentativo di tenere il brone lontano dal loro padrone. Chaim non sente null’altro che il sangue pulsare nei suoi timpani, e brandendo Zaradal con entrambe le mani colpisce il mostro imprimendo nel gesto tutte le sue forze. La spada coplisce qualcosa di carnoso e poi, affondando, qualcosa di molto più duro, che si spezza contro l’acciaio magico della lama.
La creatura, oramai divisa in due dal fendente prodigioso, emette un ultimo grido di morte e, nel farlo, recide il legame con gli insetti, che si disperdono in tutte le direzioni.

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