lunedì 10 agosto 2015

[RdL] Gli artefatti

Power in the Artifact by Deems

Dimora dell’ultimo dei guaritori, 7° tahner crescente (2 maggio)

Dopo essersi ripresi dallo spavento ed aver recuperato le forze, la compagnia, Maya in testa, entrano nella stanza.
Trovano uno scranno costruito in legno ed ossa. Ad occuparlo uno scheletro polveroso. La figura ha una testa bizzarra, simile a quella di un’insetto, e l’unico indumento a non essere stato consumato dal tempo è un manto di piume nere che gli cinge le spalle. Ad un’ispezione più accurata risulta che la testa di insetto è in realtà un elmo.
La contessa è sicura che quelle siano le reliquie che sta cercando. Maya percepisce una forte energia provenire dal manto e dall’elmo, nonostante questo (e nonostante gli sguardi preoccupati del capovillaggio) decide di prenderli ed indossarli. La contessa le ricorda che, stando al contratto, qualsiasi cosa rinvenuta spetta a lei. La kebukte risponde dicendo di voler tenere gli oggetti solo fino al villaggio per poterli tenere sotto controllo. La contessa, anche se a malincuore, acconsente.

Villaggio Uru-tan, sera del 7° sener crescente (3 maggio)

Gli abitanti del villaggio accolgono calorosamente la compagnia, felici che tutti siano riusciti a tornare sani e salvi.
Fanno salire Maya su una lettiga costruita in legno e canapa intrecciata, e la conducono trionfalmente per il piccolo villaggio.
Quando finalmente la lettiga viene riposta al centro del villaggio, Maya si alza e fa un annuncio importante. Fin da quando ha sentito per la prima volta la storia degli Uru-tan ha percepito un forte legame con questo popolo. Quando ha sconfitto lo spettro ed ha recuperato le reliquie ha capito che il suo destino era tra questa gente. Ha deciso di restare con gli Uru-tan per essere il nuovo guaritore del villaggio.

I membri della compagnia, chi più chi meno, sono attoniti. Maya non aveva mai accennato a nessuno di loro di questa decisione.
La contessa, invece, aveva intuito qualcosa del genere, e non perde tempo per far valere i suoi diritti. Ricorda a Maya del contratto, e le dice che se vuole reciderlo è affar suo, ma che gli oggetti che sono stati rivenuti le spettano di diritto. Maya è impassibile: le reliquie appartengono al villaggio ed al villaggio devono rimanere.
La contessa incalza dicendo che senza il suo interessamento non solo le reliquie sarebbero ancora in balia dello spirito maligno, ma il villaggio non avrebbe nemmeno un guaritore.
Quando Maya ancora una volta si dimostra inflessibile, la contessa perde la pazienza. “Ho passato anni ed impiegato enormi risorse per localizzare e raggiungere queste reliquie. Ora che so dove sono cosa pensate mi possa impedire di assoldare dei mercenari e prenderle con la forza? Se hai veramente a cuore la vita di questi pulciosi faresti bene a consegnarle subito! E voialtri? Non vi pago abbastanza? Chiunque di voi mi porterà le reliquie avrà cinque volte il compenso pattuito!”
La compagnia si divide in tre.
Medòm è tra quelli fedeli alla contessa - o meglio ai suoi soldi.
Il dr. Zanoch comunica apertamente di aver intenzione di onorare il contratto firmato, ma non ha intenzione di esercitare nessuna forzatura sui membri della compagnia.
Chaim e Maliny sono dalla parte di Maya, anche se prima di recidere il contratto vogliono trovare un compromesso.

Maya discute allora il da farsi con Chaim e Maliny. Prima di prepararsi per la notte valutano le seguenti opzioni:

  • Preparare degli artefatti fasulli da dare alla contessa. Purtroppo gli artefatti sono molto complessi e non hanno modo di preparare nel breve tempo una copia.
  • Cancellare la memoria della contessa con un potere psicoscientifico. Maliny non ha le competenze per farlo, ed il dr. Zanoch non intende schierarsi.
  • Imprigionare la contessa. Sebbene possa sembrare una soluzione, rimanda solo il problema, senza contare che la cattività renderebbe la contessa decisamente più determinata nel compiere una rappresaglia.
  • Eliminare la contessa. Maya aborra questa soluzione, e Chaim concorda che senza contessa non ci sarebbe nemmeno il compenso.

Maya si separa dal gruppo per la notte: mentre agli altri spetta la solita capanna comune, a lei viene assegnata un’altra capanna, presidiata da due cacciatori uru-tan.

Villaggio Uru-tan, notte del 7° sener crescente (3 maggio)

Maya fa sogni strani. Vede luoghi dove non è mai stata ed apprende cose che nessun altro sa. All’improvviso quei sogni si fanno contorti, ed il senso di disagio aumenta finché non si sveglia nella notte…
…e vede la contessa china su di lei, pronta ad affondarle un pugnale nel petto.
Maya grida, e tenta disperatamente di allontanarsi dalla contessa. Sente un dolore acuto al fianco, ma questo non le impedisce di formulare un’invocazione protettiva. Intanto i cacciatori all’ingresso sono entrati nella capanna, richiamati dall’urlo. Fissano per un attimo la contessa, ma prima di poter fare anche solo un passo verso di lei vengono intercettati da Tuvalin, sbucato dall’ombra. Non hanno nemmeno il tempo di attaccare: l'uomo li colpisce esibendo una maestria inaspettata, uccidendoli sul posto. Elminia intanto cerca di colpire Maya, ma è come se una barriera deviasse i suoi colpi. Intanto le urla e la confusione hanno richiamato Medòm e Chaim, il quale affronta Tuvalin prima che questo possa alzare le armi contro Maya. Il servitore della contessa si difende abilmente da un colpo del brone, e contrattacca colpendolo in pieno volto… ma non succede nulla. Le carni di Chaim non si lacerano sotto la spada affilata di Tuvalin, né le ossa si spezzano. Tuvalin fa un passo indietro, sgomento…

Poi la terra trema con vigore.

Per effetto del terremoto invocato da Maya, tutti cadono a terra, tranne la contessa, che con un salto si è aggrappata al buco sul tetto della capanna e, con agilità, si è issata sparendo dalla vista.
Tuvalin è il più rapido a rialzarsi, e senza pensarci due volte segue la contessa uscendo dal buco sul tetto. Chaim, meno agile, esce dall’ingresso principale e gira intorno alla capanna per cercare di rintracciare i fuggitivi, ma senza successo.
Intanto, nella capanna, Medòm ribadisce la sua fedeltà alla contessa attaccando Maya. Inclina la lama in modo da infliggere danni superficiali, ma a prescindere da questo accorgimento i suoi colpi non sembrano essere particolarmente efficaci, smorzati dalla barriera magica che ancora difende la donna. Il nordan viene infine bloccato ed imprigionato da tre abitanti del villaggio accorsi in aiuto della guaritrice.

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