lunedì 7 dicembre 2015

[RdL] Sulle tracce dei rapitori

Stone Golem by Anastasia Bulgakova

Luogo del rapimento, alba dell’8° tahner crescente (9 maggio)

Stando a quanto riportato nell’accordo stipulato tra Elminia ed il dr. Zanoch, gli artefatti sono molto lontani e la compagnia perde qualsiasi possibilità di soddisfare le richieste di Artemio.
Vengono vagliate varie possibilità, tra le quali quella di abbandonare la contessa al suo destino, ma la paura di non poter più riscuotere il di lei pagamento li fa tentennare.
Nel frattempo giungono sul posto il figlio di sir Bafford accompagnato da 4 uomini della guardia di Ronta, inviati per fare indagini sull’accaduto.
Sir Bafford racconta tutti i dettagli alle guardie (tranne il ritrovamento del contratto, di cui il gruppo non ha fatto cenno con chicchessia), ed informa la compagnia di aver trovato delle tracce di alcuni uomini che si inoltrano nel bosco.
Secondo la compagnia si tratta di una parte degli assalitori, infatti in base all’analisi di Maliny l’attacco è avvenuto da due fronti e solo una parte dei banditi è fuggita dal canneto.
La compagnia si separa allora dal gruppo di sir Bafford per proseguire le ricerche in modo indipendente. A guidarli c’è Bodo, che ha una certa esperienza nel seguire le tracce.

Bosco di Altavalle, mattino dell’8° tahner crescente (9 maggio)

Bodo riesce a trovare delle tracce dove gli uomini di sir Bafford avevano fallito, e si addentrano sempre più nel bosco. All’improvviso sentono gridare Kaisho, e solo allora si rendono conto che il whirn era sparito da alcuni minuti. Si muovono rapidamente in sua direzione, e quando lo trovano racconta di aver avuto un momento di amnesia. Non essendo nuovo a certe esperienze nessuno dà peso all’accaduto e si rimettono sulle tracce dei banditi.
Dopo un paio d’ore giungono all’imboccatura di una grotta. L’ingresso è naturale, ma è chiaro che il suo interno è stato ampliato dalla mano dell’uomo.
Bodo si rifiuta di entrare. Con un po’ di imbarazzo ammette di non poter soffrire i luoghi chiusi, nonostante sia un westan. Kaisho e Medòm decidono di entrare da soli, legati ad una corda per non rischiare di perdersi.
L’antro è avvolto nella più totale oscurità, e dopo una decina di metri si divide in un bivio. Il ramo di destra è molto angusto e dopo pochi metri si restringe a pochi centimetri, risultando impraticabile.
A sinistra c’è una porta malfatta. Ha l’aspetto fragile e soprattutto non sembra avere una serratura. Quando Kaisho cerca di aprirla viene travolto da una frana. La cosa strana è che i detriti, dopo essergli caduti addosso, si rialzano su due gambe e lo osservano minacciosamente con due occhi di brace.
Kaisho e Medòm se la danno a gambe, incespicando più volte nella corda, mentre la “frana” incede su di loro e li bersaglia di pugni granitici. Bodo stringe i denti e corre nell’antro per aiutare i compagni, arco alla mano. Ma le sue frecce rimbalzano sulla creatura senza nemmeno lasciare un graffio. Intanto il whirn ed il nordan, un po’ correndo un po’ incespicando, riescono ad allontanarsi dalla creatura e, insieme al westan, escono dalla grotta a tutta velocità.
Fortunatamente la creatura non li segue, anzi a giudicare dai tonfi dei suoi tozzi piedi sul terreno sembra essere tornata al suo posto. Solo salvi, ma un altro problema si frappone fra loro e la loro meta.


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