lunedì 28 ottobre 2019

[RdL] Mezzi amici

Figura di stecchi (Blair Witch Scarecrow Stickman by BehindTheRowsStudio)

Tempio abbandonato, 5° ahner crescente (17 aprile)

Rayanna mentre esce dalla porta per andare ad ispezionare le rune trovate da Piotr appare agli occhi del westan per un attimo molto vecchia. Nel combattimento precedente era apparsa invece a Myristica molto giovane. C’è qualcosa di strano intorno alla older ma i suoi compagni non hanno ancora messo insieme i pezzi. All’interno della stanza Diogenes e Fioravante costruiscono una piramide di fortuna e il filosofo vi sale per disattivare il congegno ma all’ultimo crolla rovinosamente a terra facendosi male. Piotr allora porta dentro casse e barile per costruire un’altra piramide. Diogenes subisce l’effetto del cristallo e usa qualche potere sull’ignaro westan e mette in dubbio la reale stabilità della costruzione. In breve si scatena quasi una rissa. Fioravante resosi conto che Diogenes non è in se lo fa rinvenire a ceffoni e questa volta si riesce a disattivare il congegno.

Piotr vuole dare un’accetta a Ted perché possa difendere meglio il suo mentore ferito, ma lui non sa cosa farsene e Diogenes in persona rifiuta l’arma.

Da una porta sfondata nella stanza si arriva ad un corridoio che con probabilità porta ad un’uscita ed a una stanza dove ci sono 6 corpi in differente stato di decomposizione e 4 di questi hanno segni inequivocabili di uscita della sanguisuga. Per non rischiare abbattiamo i due mostri ancor prima che possano uscire e nel fare questo ci accorgiamo che erano in fin di vita ma comunque ancora vivi. Un gesto di pietà dal momento che di lì a breve avrebbero generato entrambi uno di quegli esseri. Viene prelevata una delle larve da portare a Partaker per studio, dal momento che si tratta di un mostro mutante e non semplicemente una sanguisuga di Bugat.
Sui corpi vengono trovati oggetti utili al riconoscimento

  1. uomo anello argento raffigurante viticci faretra con freccia magica
  2. donna abiti ciano
  3. uomo bracciale di rame colorato
  4. fischietto legno e cuoio lavorato richiamo anatre
  5. uomo mani macchiate di mallo di noci foulard a scacchi nero e rosso
  6. il più vecchio come data morte diciamo settimane, bambolina voodoo

Piotr prende la bambolina fino a che qualcuno che sa quello che fa la possa disattivare.
In quel momento la solita e dolorosa scossa elettrica parte da Rayanna...
Passando dall’apertura ad arco si arriva ad una voragine di 12 mt apertasi nel terreno impossibile da aggirare. Occorre passare dalla porta chiusa con le rune.

Stavolta Fioravante e Diogenes vengono a capo del meccanismo di apertura del portone. Serve uno scongiuro. Prima Rayanna tenta invano di aprire un varco spazio temporale poi utilizzando un cripto in suo possesso riesce ad aprire. Fioravante posiziona un picchetto per evitare la richiusura. Tutti dentro, il gruppo arriva dall’altra parte della voragine ed in quel momento il picchetto cede. In trappola? Il maestro trova una leva di pietra che comanda l’apertura. Per scongiurare di nuovo la chiusura e lasciare tempo a Diogenes di ispezionare la stanza Piotr si frappone sul percorso della porta scorrevole per mantenerla aperta a forza di braccia facendo però un errore di valutazione sulla potenza necessaria. In breve la porta si chiude con Piotr in mezzo che si incastra e riceve danno. Momenti concitati Piotr riesce a guadagnare un cm spingendo Fioravante tenta di puntellare la porta con la spada corta rovinandola e Myristica ritarda ad abbassare la leva perché teme possa rompersi e in fondo il westan sembra abbastanza robusto anche da morto per mantenere aperta la via di fuga. Di tutto questo Piotr non si avvede perché come avviene nei momenti peggiori ha una delle sue solite crisi. Questa volta le sue articolazioni si disarticolano e la testa ruota di 180 gradi e girato spalle alla porta comincia a spingere e il portone dapprima si apre poi si distrugge.
Allora? Andiamo? Dice il westan un po’ disorientato...

Il corridoio dopo 500 metri porta effettivamente ad una uscita su di un torrente. Impossibile seguire oltre le tracce che si vedevano nel tunnel.

Coppetti, tardo pomeriggio del 5° ahner crescente (17 aprile)

Tornati a Coppetti il gruppo informa il borgomastro sui ritrovamenti. Sembra che il fischietto sia di Peo Vitielli e il foulard di Gobbo Valenzetti. Il maestro invece cerca dell’oppio per le sue artriti ma riesce a reperire in erboristeria solo del tabacco.

Fine ventunesima puntata.

Resoconto a cura di Piotr
Immagine (c) 2015 by Chuck Ryan, Behind The Rows Studio

giovedì 24 ottobre 2019

ESTRATTO DA “IL SAPERE NUOVO - TUTTO SU DIOGENES” #11

Il sapere nuovo #11

In quel tempo, Diogenes aveva scoperto che anche in altre città vicine a Lisalania, come Coppetti, e persino nella capitale, altri, come lui, tenevano dissertazioni sulla religione e la politica da piccoli palchi.

Spinto dalla curiosità, Diogenes decise di recarsi nella capitale per ascoltare una di queste orazioni. L’oratore si chiamava Garbato, e tenne un discorso sgrammaticato e poco convincente sulla politica, sulla situazione della regione dopo l’invasione Auran e la necessità per il popolo di ribellarsi. Il discorso era mal posto, ma le idee interessanti e il Maestro era colpito da come si potessero esprimere in modo inappropriato concetti così interessanti. Il pubblico era comunque abbastanza numeroso e sembrava attratto in qualche modo da quell’orazione bislacca.

Mente Garbato continuava la sua orazione, Diogenes venne avvicinato da un nobile del luogo, che gli si rivolse così: “Voi che sembrate uomo di un certo rango, concorderete certamente con me che non è possibile esprimersi in questo modo in pubblico.”

Diogenes scrutò il nobile e rispose: “Concordo, ma ritengo che dal fango dell’orazione spuntino buone idee su cui riflettere.”

“Idee pericolose, di rivolta.” Replicò il nobile.

Fu allora che Diogenes sorrise e, mentre dava una pacca sulla spalla del nobile, rispose: “Amico mio, se un’idea è innocua, non merita affatto di essere chiamata idea.”

lunedì 21 ottobre 2019

[RdL] Evoluzione della specie

Salamandra di Bugat (Strangething by Oscar Römer)

Tempio abbandonato, mattino del 5° ahner crescente (17 aprile)

Mentre il gruppo incautamente si è disseminato per tutta la stanza, 4 sanguisughe di Bugat scendono dal soffitto e attaccano.
Sono diverse dal solito, sono più grandi, appoggiano su quella che sembra essere una coda di sangue e hanno 4 strani arti con i quali attaccano e si danno spinte per piombare sull’avversario. Dopo aver reso sicuro il luogo occorrerà studiare queste creature e capire cosa abbiamo davanti da affrontare e se sono sanguisughe mutate.
Piotr accorre subito in difesa del filosofo cercando di aprirsi un varco fra due delle sanguisughe, Ryanna nel frattempo viene colpita e avvinghiata da una terza bestia che nonostante un arco voltaico non molla la presa. Yanagi inizialmente non ha fortuna negli attacchi. Il campo di battaglia è disseminato di mobilio rotto che ostacola ogni azione degli avventurieri ma le sanguisughe non sembrano risentirne.
Diogenes spedisce una terza bestia con un potere mentale contro una colonna nei pressi di Piotr che deve fronteggiarne 3 contemporaneamente. Schiva la maggior parte dei colpi ma con suo grande orrore uno di essi va a segno ma invece di arrecare semplicemente danno, un ugello penetra nella pelle coriacea del westan succhiando sangue e rinvigorendo la creatura.
Dopo una lotta estenuante e una profezia lanciata da Piotr al momento meno opportuno le creature vengono sconfitte ma per poco Ryanna e Diogenes ci lasciano le penne e anche gli altri sono parecchio ammaccati. Forse è giunto il momento di dare un arma anche a Ted, oltre alla lanterna, in modo che possa contribuire come meglio può e acquisire finalmente una certa dignità, pensa Piotr... presto entrerà nel discorso col servitore avventuriero.
IL CORVO DALLE ARGENTEE PIUME
E DAGLI OCCHI D’ORO CESELLATI,
OBBEDIENTE AL SANGUE NELLE VENE
GLI OPPRESSI ANCOR FARA’ LIBERATI
Diogenes è a terra, si cerca di curarlo invano, bisogna rifiatare ma stare a ridosso del cristallo può essere pericoloso. Piotr testardo come suo solito si carica Diogenes sulle spalle e scortato da Ted si dirige all’uscita. Ma comincia a girare in tondo. Il cristallo ha un influsso sulla mente di chi si avvicina, come successe le altre volte. Tutti decidono di rifiatare nella stanza ma Piotr si incaponisce e in 10 minuti di tentativi riesce a guadagnare l’uscita senza affidarsi alla vista ma usando gli altri sensi. Gli altri non ne vogliono sapere di uscire forse perché ammaliati dal cristallo o forse perché tanto in 10 minuti sarebbero dovuti rientrare comunque per disattivarlo. Piotr decide di ispezionare la porta chiusa all’ingresso e scopre che ci sono delle rune magiche sul perimetro; è convinto che esista un meccanismo di apertura che richiede poteri arcani. All’interno della stanza, mentre Diogenes si cura, gli altri ispezionano ogni angolo e il maestro Yanagi osservando due statue in posa di combattimento richiama alla memoria una utile tecnica difensiva che studiò da giovane.
Diogenes comincia a studiare il meccanismo per disattivarlo e...

Resoconto a cura di Piotr
Immagine (c) by Oscar Römer

lunedì 14 ottobre 2019

[RdL] La via del penitente

Mostro talpa (Blind Molebear by Ian Jacobson)

Tempio abbandonato, mattino del 5° ahner crescente (17 aprile)

Sollevata la botola della cucina, i nostri eroi si trovano di fronte ad una scala a chiocciola che scende verso l’oscurità, sufficiente a far passare una sola persona alla volta. Ad una prima occhiata la scala non sembra essere stata usata di recente, ma dal basso sale un pungente odore di umidità, muffa e di qualcosa di indefinito ma disgustoso. Lungo le pareti della scalinata ci sono affreschi di scarsa qualità, rappresentanti la creazione dell’universo secondo la religione Spiritualista; gli affreschi sembrano essere molto vecchi e dipinti da mano dilettantesca. Con Coraggio ed audacia Fioravante si offre per aprire la fila durante la discesa, suscitando la sincera ammirazione di Diogenes.

La scala scende verso il basso per almeno 15 metri, le pareti sono affrescate per tutta la lunghezza della scala che finisce in una stanza a semicerchio. Di fronte agli eroi scesi dalla scala si parano tre porte: una, al centro della mezzaluna, riporta sopra la scritta “Il cammino dei sapienti” ed è in materiale roccioso, apparentemente senza alcun tipo di serratura o maniglia; la porta nella parte destre dalla mezzaluna riporta sopra di essa la scritta “Il cammino dei penitenti” ed è in legno con una serratura ed una maniglia; la porta nella parte sinistra della mezzaluna è leggermente più piccola delle altre e gli affreschi che la circondano hanno motivi naturalistici meno ridondanti e arzigogolati del resto delle pareti, inoltre, la porta ha un aspetto più umile e anonimo della altre due, pur essendo in legno come la seconda.

Dopo un breve conciliabolo ed un tentativo fallito di aprire la porta dei Sapienti, compiuto da Rayanna, i nostri eroi decidono di avventurarsi attraverso la porta di sinistra, quella senza scritta sopra. Oltre la porta c’è un corridoio basso, con soffitto ad arco, che prosegue per circa 6 metri in linea retta, sino ad aprirsi su una stanza quadrata. All’interno della stanza ci sono 6 giacigli di paglia con delle coperte usurate; i giacigli sembrano essere in disuso da tempo, ma Myristica riesce comunque a trovare all’interno di uno di essi una pergamena magica che Diogenes identifica come un Talismano di Scongiuro. Il Talismano viene affidato a Rayanna, visto che gli altri membri del gruppo non possono trasportarlo senza il rischio di renderlo inutilizzabile. Per ringraziarci, Rayanna dà a tutti gioiosamente la scossa, e Fioravante la invita a farsi curare. Subito dopo lo stesso Fioravante tiene un’interessante lezione sulle porte segrete a Diogenes, che ascolta interessato.

Appurato che non ci sono altre uscite in questa stanza, il gruppo ritorno alla stanza con le 3 porte e decide di intraprendere il Cammino dei Penitenti, perciò apre la porta di destra della mezzaluna. Il corridoio dietro la porta è simile a quello già incontrato, ma più grande nelle dimensioni e lungo; inoltre alle pareti si notano dei portatorce, privi di queste ultime; non si rivelano tracce evidenti di passaggio. Il corridoio prosegue per 10 metri e poi si apre in una stanza dalle dimensioni simili a quelle della stanza dormitorio, anche se qui c’è un’altra apertura nella parete di fronte a quella da cui arrivano gli eroi. Ai due lati della stanza ci sono delle panche e fissati alle pareti, sopra le panche, dei ganci metallici; su una delle panche c’è una veste nera, un vecchissimo abito rituale che secondo Fioravante può valere qualcosa, a differenza del pezzo di un rosario di legno che Myristica trova nelle tasche. Nella stanza c’è un intenso odore, simile a quello di cipolla, che proviene dall’apertura inesplorata.

Il corridoio, oltre l’apertura, vira verso Nord, ma appena Fioravante imbocca il corridoio pesta qualcosa di nero ed oleoso, il cui odore lo identifica come Olio di Roccia, un liquido infiammabile per torce e lanterne non molto usato. A questo punto Fioravante e Rayanna, che vedono nel buio, proseguono da soli lasciando i portatori di torce indietro. Percorsi 5 metri il corridoio ha una biforcazione; svoltando a sinistra, dopo altri 5 metri, c’è una piccola stanza quadrata contenente alcune casse, dei barili, 2 dozzine di torce e un paio di candelabri in metallo. Uno dei barili perde liquido (l’olio di roccia che si è riversato nel corridoio). I due esploratori tornano indietro e riprendo il cammino lungo il corridoio.

Dopo 5 metri nell’altra direzione il pavimento non è più ricoperto dall’olio, ma delle vibrazioni fortissime provenienti dalla terra preannunciano l’arrivo di quella che si rivelerà essere una Talpa Gigante con le braccia ricoperte di roccia. Fioravante e Rayanna chiedono aiuto e arrivano prima il Maestro Yanagi e Hisui, che picchiano il mostro, poi Myristica e Galaele che gli piantano un paio di frecce nel corpo, poi, mentre Diogenes sta arrivando, chiama anche Ted, che però, portando la lanterna sopra l’olio, lo fa divampare. L’effetto è che tutti finiscono a terra compresa la talpa gigante, ed è a quel punto che Yanagi e Hisui colpiscono con velocità e forza incredibili la creatura che cade a terra morta. Myristica prova a pulire la fuliggine da Galaele, ma viene scansata malamente e sembra accusare l’ennesimo rifiuto del bel mercante di pelli; nel frattempo Diogenes presta le prime cure al povero Ted, che oltre ad essere svenuto è costretto a subire i rimbrotti degli ingrati eroi. Fioravante decide che esplorare con le sue mani gli orifizi della creatura morta sia una buona idea, per verificare la presenza di organi riproduttivi. A questo punto il gruppo esplora meglio la stanza dei barili e trova alcuni oggetti ritualistici che possono avere un qualche valore, oltre ad un anello con tre chiavi: 2 di ferro e 1 di rame, ma nessuno particolarmente complessa o raffinata.

Decidiamo allora di proseguire nel corridoio oltre la talpa morta, dal quale si sentiva, appena percettibile, un rumore di acqua che scorre. Il corridoio prosegue per 15 metri e poi svolta a sinistra, prosegue per altri 5 metri e arriva ad una porta di legno parzialmente scardinata, che Fioravante apre completamente, rivelando dietro di essa una stanza ottagonale.

La stanza ha una statua ad ogni angolo, ognuna raffigurante una delle divinità maggiori; di fronte ad ogni parete c’è una colonna (tranne che in quelle Nord e Sud). Sul pavimento, al centro della stanza, c’è un lampadario (probabilmente caduto dal soffitto), nel resto della stanza panche rovesciate un po’ dappertutto. Sul soffitto si nota un dispositivo con un Cristallo, dall’aspetto ormai familiare, e nei pressi 4 sanguisughe di Bugat, che si staccano dal soffitto e atterrano sul pavimento assumendo una forma vagamente umanoide e una posizione eretta, seppur non sostenute da veri e propri arti inferiori, ma da una coda di sangue...

Fine diciannovesima puntata.

Resoconto a cura di Diogenes
Immagine (c) by Ian Jacobson

giovedì 3 ottobre 2019

ESTRATTO DA “IL SAPERE NUOVO - TUTTO SU DIOGENES” #10


In quel tempo, Diogenes non aveva ancora iniziato a tenere le sue lezioni, ma già dispensava filosofia nelle osterie e nelle strade, quando trovava gruppi di ascoltatori, offrendo loro da bere o viceversa.

Una sera, all’Insegna Grigia, egli arrivò già alticcio, e i due bicchieri di vino ordinati sciolsero la lingua al Maestro, che iniziò una lunga dissertazione su politica religione e amore. Parlò con gli astanti per diverse ore, e quando uno se ne andava, si rivolgeva ad un altro, uno qualsiasi.

Alla fine qualcuno se ne lamentò col proprietario che, avvicinandosi al tavolo di Diogenes da dietro il bancone in un raro momento di pausa del Maestro, lo riprese così: “Senti, Diocoso, ma non sei stanco di sentire la tua voce?”

Diogenes fissò il proprietario, sorrise e, dopo aver fatto un sorso di vino, rispose: “In realtà, amico mio, provo molto piacere ad ascoltarmi: è uno dei miei piaceri più intensi. Ho spesso lunghe conversazioni con me stesso, e sono talmente bravo che a volte non capisco nemmeno una parola di ciò che dico.”

Tra le risate dei presenti, il proprietario poté solo tornare dietro il bancone borbottando improperi.