lunedì 27 aprile 2020

[RdL] Coincidenze e scarpe rotte

Dott.ssa Pridia Sanura (Sin of Pride by NikitaDarkstar)
Lisalania, pomeriggio del 6° tahner crescente (25 aprile)

Il dottor Zanoch offre un bicchierino di buon brandy a tutti mentre la discussione procede. Vorrebbe dare maggiore aiuto al gruppo ma ha diverse priorità al momento e non vorrebbe mettere a rischio la sua permanenza qui.
Il professor Arliatark andò nel bosco di confine a circa 150 o più km da Lisalania, ma il bosco è troppo esteso per andare semplicemente lì ad investigare. Dalla descrizione dei macchinari è singolare che li abbia ottenuti senza che la Corporazione ne fosse a conoscenza e sembrano troppi e di livello troppo alto per esser reperiti esclusivamente al mercato nero. Diogenes dovrebbe avere l’autorità per verificare i registri di magazzino della corporazione.
E se ci fossero di mezzo gli auran? Chiede Piotr che non può però sentire la risposta.
Vista la situazione dopo gli omicidi salvare Vilcare Del Toro potrebbe non essere più di grande utilità perché la resistenza sotto pressione può essere costretta ad abbandonare i suoi intenti. Sarebbe utile se il vero assassino venisse fermato.
L’idea che il killer possa essere un parente o amico del barbiere, visto che le vittime erano appartenenti alla squadra che lo imprigionò ed uccise, torna in auge. Il pensiero di tutti quelli che possono seguire il discorso, va all’inquietante figlia Carastina...
Diogenes va a consultare i registri e Piotr che avrebbe voluto seguirlo è costretto ad andare con gli altri da Partaker per recuperare attrezzature per lo scontro e farsi visitare contro la sua volontà.
Dopo aver fatto l’ennesima anticamera Partaker riceve il gruppo. Il dispositivo anti-energia è ad uso singolo quindi verrà fornito a pagamento, per i prezzi ci si dovrà rivolgere a Nollo consegnandogli l’autorizzazione, uno scarabocchio illeggibile disegnato su di un pezzo di carta. Le domande di Myristica sono volte a capire se le creature possano essere in qualche modo potenziate, lo stesso Partaker e la dottoressa Alariana sono studiosi di questo campo ma anche altri ve ne sono in Corporazione. Le sue domande rendono sospettoso il dottore che pare anche rimanerci un poco male per la mancanza di fiducia nei suoi confronti. 
“Foi non volete dire kose a braFo dottor Partaker eh?”
È il turno di Piotr che si è autoconvinto di poter guarire senza intervento esterno di Partaker. Viene convinto a farsi vedere dal dottore il quale, avvicinandosi minacciosamente sfoderando una siringa, viene fermato dai compagni e messo al corrente della situazione e del paziente difficile che dovrà curare.
Il siringone ha un tubo interno che viene collegato ad un attacco sulla fronte del metallico dottore, il quale con un movimento fluido e improvviso lo infila nell’orecchio di Piotr senza che il paziente potesse evitarlo.
Referto del medico: Grosso problema di igiene, Lui sordo! Timpani Kaputt.
E senza preavviso estrae un'altra siringa dalla cartucciera e la pianta sulla spalla di Piotr. Il liquido farà male solo per poche ore, giorni al massimo e si tratta di un antibiotico che eviterà le infezioni.
Con un piccolo intervento si potrà sostituire i timpani e servirà un volontario donatore... L’operazione non è costosa perché usano queste occasioni per far fare pratica ai loro studenti. Partaker suggerisce Fioravante come donatore, Myristica chiede invece se si possa utilizzare un cadavere. “Meglio fresco ma voi chiede lui permesso ja?” È la risposta di Partaker che ammette anche di non fare più di queste cose...
In alternativa si possono usare orecchi meccanici, 8-10000 drog ciascuno con sconto per farli entrambi. Fioravante vende informazione su dove reperire il mostro gigante della fattoria, se il cadavere è in buone condizioni forse ci scappa un pagamento che possa coprire un orecchio, il resto si potrà pagare con cripto già in possesso del gruppo. Ma l’opzione cadavere consenziente rimane la più economica anche se più pericolosa.
Diogenes va a controllare i registri del magazzino. Viene indirizzato dalla dottoressa Pridia una auran che gestisce il magazzino. Stranamente Diogenes non si presenta con il suo solito appellativo di filosofo e psicoscienziato ma col suo rango corporativo, probabilmente perché si trova al cospetto di una sua collega di “corporazione” o forse perché la collega, seguendo le recenti mode auran ha il “corpo” mezzo nudo coperto quasi solo da gioielli appariscenti. Pridia mette a verbale il motivo della richiesta dello psicoscienziato di secondo rango e filosofo celato e rimane con lui per tutto il tempo della ricerca.
Diogenes da tempo immemore non passava ore sui libri e forse non aveva mai aperto un rozzo registro prima di quel momento, ma riesce ad ottenere le informazioni cercate.
Negli ultimi mesi sono stati fatti, dalla stessa persona, numerosi acquisti diluiti nel tempo di componenti di livello medio alto che possono corrispondere con quanto visto nel laboratorio alle terme. Una psicoscienziata di basso rango ne è responsabile, Nefhef Jal’Haleba e si è fatta recapitare tutto alla sua abitazione di Crestadorata. Pridia interrogata non la conosce. (Probabilmente nella mente di Diogenes balena l’idea di torchiare Pridia, per vedere cosa sa, davanti a del buon vino e una cena a lume di candela ma questo non ci è dato saperlo)
Nollo procura il dispositivo annulla energia di livello 6 che viene prontamente scambiato con altri due cripto in possesso del gruppo. Per autorizzare lo scambio al posto dei 5000 drog di valore Diogenes deve prendersene la responsabilità compilando e firmando un’autorizzazione scritta.
Dopo una lunga giornata si ritorna alla tenuta Von Matterhorn.

Lisalania, mattino del 6° sener crescente (26 aprile)

Il mattino dopo Piotr nemmeno si alza e rimane barricato nella stanza, non ha nemmeno aperto bocca dopo la visita di Partaker, come se ignorare l’accaduto possa cancellare il pericolo di farsi operare da, come lo chiama lui, il “macellaio di Lisalania”… 
Ritiene che la puntura sia sufficiente e la sua scorza westan lo farà guarire.
Mentre Piotr è assente gli altri hanno l’occasione di parlare di lui. C’è chi si chiede se valga la pena spendere tanti soldi per Piotr e chi si sente in colpa per l’accaduto ma non abbastanza da diventare donatore. Dove trovare un donatore? C’è chi vuole uccidere qualcuno, magari Arliatak, che probabilmente i timpani non li ha nemmeno.
C’è chi si oppone ricordando che non si può semplicemente teletrasportare un cadavere in corporazione… Fatto sta che il parere di Piotr non viene nemmeno chiesto e si decide per lui.
Si decide di investigare sull’omicidio dei miliziani.
Mentre Fioravante si reca dal padre, Diogenes e Myristica abilmente camuffata da signora vanno a parlare alla famiglia del barbiere e si incamminano verso la piazza principale.
Si respira aria di tensione, per strada ci sono dei militari e gruppi nutriti di miliziani. Ad un certo punto un tizio attrae l’attenzione di Myristica e recapita un messaggio “I tuoi amici hanno le scarpe rotte. Hai capito?” “Le SCARPE” è costretto a ripetere il messaggero.
Il successivo appuntamento sarà quindi dal calzolaio per sentire le novità dalla resistenza.
Stella Casagrande in Bellavalle vestita di nero a lutto apre la porta e filosofo e “signora” vengono accolti nella casa del barbiere. Difficile capire cosa pensi la vedova, se non fosse per i poteri di lettura della mente di Diogenes.
“Se solo le morti servissero a qualcosa! Se solo ci fossero state prima!”
Diogenes vuole sapere se ci siano amici di suo marito che possono aver voluto vendicare la sua morte. La donna con la voce rotta e gli occhi in lacrime sostiene che il marito era un brav’uomo e non aveva nulla a che spartire con soggetti simili.
Arriva anche la figlia Carastina, usando lettura della mente Diogenes si convince della sua colpevolezza anche se non vi sono evidenze oggettive.
“Altre persone venute a girare il coltello nella piaga della sofferenza della mia MAMMA… scocciatori… ora li metto a disagio così se ne vanno prima”, legge Diogenes in lei.
“Perchè non eravate al funerale?” sono le parole proferite dalla bambina.
Il tentativo dei due di condividere la situazione avendo entrambi perso i genitori non va a buon fine perché la ragazzina insiste e li mette in buca con un “Siete venuti a fare a gara?”
Senza troppi giri di parole la ragazzina viene “quasi esplicitamente” accusata di essere un’assassina… La madre a quel punto la manda in stanza e si conclude con un nulla di fatto. Diogenes offre il suo aiuto e in un lampo di genio parla di Ernestina e di come potrebbe giovare a Carastina parlare e giocare con un'altra che condivide le stesse terribili esperienze. Se vorranno venire alla tenuta Von Matterhorn per parlare saranno accolte.

Fine quarantaduesima puntata.

Resoconto a cura di Piotr
Immagine by NikitaDarkstar

venerdì 24 aprile 2020

ESTRATTO DA “IL SAPERE NUOVO - TUTTO SU DIOGENES” #23


In quel tempo, Diogenes era appena stato adottato dal Conte Von Matterhorn, per questo aveva dovuto togliere tempo ai suoi studi per svolgere tutta una serie di pratiche burocratiche da sbrigare presso i vari uffici amministrativi locali, statali e Corporativi.

La cosa si era rivelata più complicata di quanto Diogenes avrebbe immaginato ed addirittura aveva dovuto viaggiare fino a Nuova Selota solo per eseguire la cancellazione del vecchio cognome.

Proprio a Nuova Selota, presso la sede amministrativa della Corporazione, un funzionario stava facendo l’ennesimo interrogatorio al Maestro:

“Occupazione?”, “Filosofo” rispose prontamente Diogenes. Il funzionario inarcò le sopracciglia: “Cosa?”, e Diogenes rispose di nuovo: “Filosofo. Condenso il vapore delle umane esperienze in un’essenziale e logica comprensione.”

Il funzionario, per nulla impressionato, con una espressione di disgusto disse: “Ah, venditore di fumo. Potevate dirlo subito. Non avete trovato fumo a sufficienza da vendere?”

Senza scomporsi, Diogenes sorrise bonariamente: “Ho provato, ma trovo più profittevole comprarlo e fumarlo che venderlo e non beneficiarne.”

Il funzionario allora fece un debole sorriso e annotò la professione del Maestro.

lunedì 20 aprile 2020

[RdL] Stretta di piume

Roujinbi by ehime
Campiglia, alba del 6° tahner crescente (25 aprile)

E’ l’alba, Diogenes trova alcune piume nere di grandi dimensioni e deboli segni di lotte.
“Da che parte erano fuggiti i corvi?” Domanda urlando Piotr. 
Myristica si ricorda bene, verso nord. 
Dopo aver rifiatato ma in debito di sonno si parte per la missione di soccorso dei due compagni rapiti.
Il cammino non è semplice per via del sottobosco inospitale. Dopo un po’ di faticoso cammino il gruppo viene accerchiato da 6 – 7 creature alate che si tengono ai tronchi e ai rami bassi. Nelle menti si sente il solito suono fastidioso poi una voce che chiede al capo di farsi avanti. Diogenes, ben protetto da Piotr, avanza verso le creature e i suoi compagni si preparano allo scontro.
Una creatura alata avvolta da una sorta di nebbia parla per i tengu direttamente nella mente di Diogenes al quale fa un poco di male alla testa ma nulla di incapacitante. 
Roujinbi è il capo di quel clan di tengu, ha preso due prigionieri per stringere un accordo che ha due condizioni: non parlare a nessuno dei tengu e allontanare l’uomo che vive nella città abbandonata. Le abilità di Diogenes sono utili nella trattativa, riesce infatti a far liberare uno dei due ostaggi, il buon Ted. Galaele rimarrà ospite dei tengu fino all’allontanamento dell’uomo terribile e potente che ha ai suoi ordini moltissime piccole creature… gli omuncoli. L’unico interesse dei tengu è di essere lasciati in pace e vivere lontani dalle altre razze.
Piotr viene messo al corrente da Diogenes che tenta di scrivere le informazioni, c’è chi nel gruppo insinua che forse non sia in grado di leggere e al westan fischiano le orecchie ma non per la rottura del timpano.
Tornati al carro 6 tengu portano Ted imbavagliato e legato all’interno della rete, il viaggio è durato forse mezz’ora. Forse Galaele sarebbe stato in grado di fornire maggiori indicazioni del dipendente dei Von Matterhorn e sarebbe stato anche capace di guidare il carro senza costringere il suo maestro ad imparare queste arti povere. Mentre si discute, la solita scarica di Rayanna controllata male, rimbalza su di una pietra e per poco non manda a fuoco il suddetto carro che, grazie al rapido intervento di tutto il gruppo per spegnere le fiamme, subisce pochi danni.
Il filosofo psicoscienziato e vetturino improvvisato conduce il carro a Lisalania, si è scelto di andare a piangere dal dottor Zanoch.

Lisalania, mezzogiorno del 6° tahner crescente (25 aprile)

Per entrare in città militari e milizia eseguono controlli ed esigono un lasciapassare firmato dal conte Von Matterhorn per far entrare gli ospiti di Diogenes. Gli stranieri del gruppo si defilano verso un boschetto nelle vicinanze e i due llud entrano in paese. Dopo aver portato il carro alla residenza Von Matterhorn si recano per prima cosa dal capitano della guardia.
Lassaliti suggerisce per la ragazzina di rivolgersi alla guardia cittadina di Crestadorata e per quanto riguarda gli amici stranieri di Diogenes dovrà essere il conte ad assumersi la responsabilità. Ci sono stati ulteriori sviluppi in città, la popolazione è contraria alla presenza di stranieri… Ci sono stati altri due omicidi, Efedra Asteracei della milizia e la madre di uno dei miliziani responsabili dell’arresto del barbiere e allontanato per la sua sicurezza dalla città. La milizia è in subbuglio e su Diogenes potrebbero ricadere le loro attenzioni soprattutto se si fa vedere in giro con degli stranieri. Lassaliti si offre di far entrare il gruppo non visto ma Diogenes prende tempo per rifletterci.
Senza riferire al capitano gli sviluppi dell’indagine Diogenes e Fioravante vanno a casa del conte per un lasciapassare. Nel tragitto il filosofo fa finta di non sentire Fioravante che gli chiede per quale motivo non adotti lui la ragazzina così come lui è stato adottato.
Informato il patrigno della situazione e di Esterina, Diogenes è costretto a scrivere di suo pugno la lettera e a prendersi lui la responsabilità di far entrare stranieri in città. Il conte attesterà con la firma che Diogenes è suo figlio. E’ il periodo più buio di Lisalania Von Matterhorn implora il figlio adottivo di prestare attenzione.
Riunito il gruppo e nonostante il tentativo dei miliziani di contestare la lettera, viene fatto passare. Dopo una trafila piuttosto lunga per accedere alla corporazione, vengono ricevuti dal dottor Zanoch, l’argomento il sedicente professor Arliatark.
Zanoch conosce anche se non bene il professore, alcuni mesi prima era partito per un viaggio, è originario di Llus e ha avuto il permesso di attraversare il confine per fini scientifici. Sicuramente c’era almeno un auran che lo seguiva. Era uno dei più eminenti studiosi di psicoscienza ed ha studiato si dice anche rituali naga. I cristalli rinvenuti potrebbero essere in effetti opera sua ma sicuramente o ha cambiato aspetto oppure semplicemente non è lui.
Dal racconto del gruppo Zanoch si fa un'idea abbastanza chiara, è un assassino e i suoi intenti sono eticamente poco chiari ma non è sicuro che il suo operato sia contrario allo scopo finale della visita di Zanoch a Lisalania (resistenza). Purtroppo se Zanoch uscisse dalla sede per affrontare il professore verrebbe considerato un fuggiasco, può solo dispensare consigli. Lui assorbirebbe la sua energia per indebolirlo, ci sono dei dispositivi che potrebbero servire allo scopo e che potrebbe far avere al gruppo.
La discussione continua, avvisare la corporazione o non avvisarla come muoversi?

Fine quarantunesima puntata.

Resoconto a cura di Piotr
Immagine by ehime

lunedì 13 aprile 2020

[RdL] Solo chiacchiere e tesserino

Kerendis Arliatark (MiknaStatiK BY Eaworks)
Campiglia, sera del 6° ahner crescente (24 aprile)

Dai tempi di Ulfriss, Piotr ricorda che quei cosi, i naga, avessero un simbolo che li ha generati che andava distrutto per evitare che si ricreassero. Dopo una estenuante ricerca usando ogni potere mentale e fisico del gruppo e solo dopo aver distrutto le statue, questi simboli vengono rinvenuti sotto i piedi e raschiati via con un pezzo di metallo reperito fra i detriti.
Ci si incammina con circospezione nel tunnel che fa una svolta a collo di anatra, Fioravante percepisce una forte aura di soprannaturale. Si arriva in un altra grande stanza anch’essa usata una volta come piscina. Al centro un enorme macchinario che pulsa debolmente e si vedono scariche elettriche all’interno. Ai lati, teche di vetro con piante e creature mantenute all’interno... salamandre di Bugat in diversi stadi di evoluzione.
Dal fondo della stanza arriva una voce metallica… il lungo uomo con ferro! 
Si presenta come dottor Kerendis Arliatark e nota che il gruppo è riuscito a superare i due guardiani Blorbo e Dukai. Sostiene che lui stia studiando una anomalia e che abbia messo i dispositivi in giro per attirare le creature e proteggere la popolazione, tranne alcuni soggetti che lo hanno ostacolato e sono finiti imprigionati e uccisi. Come il gruppo stava dando la caccia a lui, lui ha fatto altrettanto con loro e li ha attirati in quella trappola per dar loro la possibilità di unirsi o andare via, non fornendo però altre informazioni sulla natura dei suoi studi o sui suoi scopi finali. Diogenes si presenta come suo solito come filosofo e psicoscienziato, accostare queste due discipline in una frase di presentazione non volge a suo favore e tenta invano di avere la meglio a parole. Piotr prende la parola cercando di far spiegare in modo più semplice i suoi intenti, lasciando intendere che saranno persone semplici come lui che vedranno questo posto e sicuramente lo accuseranno di essere la causa delle speciazioni e non uno che lo studia per amor di scienza. Portare la Corporazione a conoscenza di questo luogo, minaccia il professore, porterebbe a numerosi morti sulla coscienza del gruppo.
Diogenes si affretta a dire che non è proprio della corporazione ma che vabbè ha solo un tesserino… a questo punto incuriosito dalle apparecchiature e annoiato dallo stallo che si era creato avanza nella stanza e questo scatena la reazione fulminea del professor Arliatark.
Lancia un oggetto in direzione del gruppo che a mezz’aria sparisce per comparire di fronte a Piotr e tutti iniziano col sentirsi più leggeri e si schiantano sul soffitto. Capendo che il nemico è oltre alla loro portata Piotr decide che sia meglio tornare più preparati e inizia ad andare indietro, camminando sul soffitto, per raggiungere la zona dove la gravità è normale e andarsene via finché è ancora concesso dal pericoloso professore. Gli altri non sono dello stesso avviso.
Diogenes scaglia l’oggetto contro il muro infrangendolo ma l’effetto antigravitazionale rimane. Fioravante e Myristica corrono avanti per uscire dall’antigravità. 
Arliatark si moltiplica per 5 mentre una delle teche si rompe. La salamandra di Bugat che ne esce ancora intontita dal passaggio all aperto manca di colpire Fioravante con i suoi 4 arti dotati di rostri. Usando i loro poteri i tre rimasti nella stanza feriscono la creatura appena giunta alla luce ma non la uccidono. Piotr è costretto a tornare in combattimento per difendere i suoi compagni, corre verso il “filosofo col tesserino” e gli chiede di essere “lanciato” verso un gruppo di 3 professori ignorando come funzionino esattamente però i poteri di Diogenes.
Un’altra teca si rompe e la salamandra si dirige verso Fioravante uscendo dalla zona di antigravità finisce gambe all’aria sul pavimento. Piotr si rende conto di una stretta mentale che subisce ma pensa di aver resistito brillantemente come solo un westan sa fare.
Le 5 figure parlano dicendo ciascuna una parola ed esortano gli avventurieri ad andarsene e non costringerlo a far loro del male.
Diogenes non sente ragioni e si teletrasporta con Piotr davanti ad una delle immagini, Piotr tenta un attacco ma colpisce il suo amico senza rendersene conto. La stretta mentale aveva avuto successo. Il debole filosofo accusa il colpo e viene sbalzato a 3 metri. Poi i 5 professori eseguono un attacco cinetico che lo sbatte contro il muro a nord della stanza facendogli fare un altro volo ancora più lungo del primo.
Mentre Myristica si occupa delle salamandre, vista la scena Fioravante corre verso il fondo della stanza e lancia una granata stordente fra Piotr e uno dei professori nella speranza di far rinsavire il cocciuto westan. La granata ha l’effetto di far scomparire il quinto professore e di rendere permanentemente sordo Piotr. 
Diogenes usando il potere “muovere montagne” arrotola letteralmente il pavimento come fosse un tappeto e investe professori e lo stesso nerboruto compagno. Piotr forse per l’improvvisa sordità non sente arrivare il pericolo e non riesce a mettersi in salvo ma rimane parzialmente intrappolato. Esce a forza di braccia dalla terra e arranca sul pavimento. Mentre il professore in una esplosione di detriti si solleva da terra fluttuando sempre più arrabbiato in tono offensivo verso lo psicoscienziato dei poveri che si definisce filosofo intima a tutti di andarsene. Nel dire questo solleva Fioravante da terra e lo schianta prima sul soffitto e poi sul pavimento poi lancia una granata che non fa danni ma sposta tutti in direzione dell’uscita. Piotr, anche se non ha sentito una parola di ciò che aveva detto, ne ha avuto abbastanza e leccandosi le ferite, si avvia all’uscita dando l’ultimo colpo alla sanguisuga, che si frapponeva tra lui e la porta, scagliandola sui macchinari.
Myristica controvoglia raggiunge i compagni e Diogenes teletrasporta tutti in salvo al luogo dell’appuntamento con Ted e Galaele. 
Il carro è al riparo tra gli alberi, ci sono segni di bivacco e i sacchi a pelo sono usati ma dei due collaboratori non vi è traccia...

Fine quarantesima puntata.

Resoconto a cura di Piotr
Immagine by Eaworks

giovedì 9 aprile 2020

ESTRATTO DA “IL SAPERE NUOVO - TUTTO SU DIOGENES” #22


In quel tempo, Diogenes aveva da poco salutato i suoi protetti: Julius e Bernard. Entrambi erano partiti per andare a studiare alla Cittadella, ma Diogenes sembrava più triste del dovuto per questa partenza, e iniziò ad affogare la grande trsitezza che provava in fiumi d’alcool.

Molte volte faceva il giro delle locane di Lisalania, bevendo in ognuna di esse quanto avrebbe bevuto in una settimana normalmente. Una di queste volte il Maestro stava facendo nottata all’Insegna Grigia, dopo essere già passato dai 5 Coltelli e aver svuotato la credenza dei vini alla residenza Von Matterhorn, quando arrivò ad un punto di non ritorno. Iniziò a barcollare persino mentre stava seduto sulla sedia, e i suoi commensali erano molto preoccupati per la sua condizione e chiesero aiuto a Severio mentre Diogenes ordinava un’altra birra.

Severio servì l’ennesima birra al Maestro, ma una donna dalla cucina, mossa a compassione, poggiò sul tavolo un enorme boccale ripieno di una strana brodaglia verde e calda, dall’aspetto e odore disgustosi. “Bevi questo, perché altrimenti rischi la morte. Questo è un rimedio infallibile contro le sbornie.”, disse la donna andandosene.

Diogenes osservò i due boccali ancora barcollando, quasi vomitò annusando il boccale arrivato dalle cucine. Poi, in un attimo, prese proprio quel boccale dal tavolo e lo trangugiò in un sorso. Mentre ripuliva la bocca col dorso della mano, un commensale gli chiese: “Maestro, perché avete scelto quella sbobba orrenda al posto della birra?”. Diogenes rispose biascicando:”Tra due mali, scelgo sempre quello che non ho mai provato” e poi cadde dalla sedia fragorosamente.

Fu così che Diogenes smise di ubriacarsi in più di una taverna al giorno.

lunedì 6 aprile 2020

[RdL] Il braccio e la mente

Tengu feroce (Crow man by Verehin)
Strada per Campiglia, primo pomeriggio del 6° ahner crescente (24 aprile)

Mentre il gruppo discute sul se e sul come procedere, giungono forti e numerosi battiti di ali sopra le loro teste; ben 12 creature svolazzano in cerchio.
“Al coperto!” urla Piotr piantandosi in mezzo alla via per proteggere la fuga dei compagni.
Myristica ancora nascosta viene trattenuta dall’incastrarsi dell’arco in una roccia, mentre il maestro incespica per via dei sandali rotti e Rayanna pronuncia le parole arcane della sua pergamena per proteggere il gruppo da naga, per poi nascondersi nel bosco a lato.
Piotr e Diogenes vengono investiti da una pioggia di pietre e un sasso colpisce il “lento di piede, ma veloce di mente” filosofo, il quale immediatamente coordina il gruppo per la battaglia urlando improbabili, ma convincenti, ordini ai compagni.
Dei dodici mostri-corvi, chiamati tengu, 4 armati di lance piombano a terra come per sbarrare la via, altri 4 volano sopra Piotr e i rimanenti scompaiono alla vista.
Dal bosco una letale freccia di Myristica ne abbatte uno, che precipita sulle fronde degli alberi. Rayanna colta dal solito “problemino elettrico”, stavolta provvidenziale, dà la scossa ad un altro, che fa un salto all’indietro gracchiando probabilmente una imprecazione.
Diogenes tenta col suo potere di scaraventare una contro l’altra due creature, ma qualcosa va storto e Piotr viene lanciato nel cuore della battaglia contro i quattro muniti di lancia che lo aspettavano poco avanti ad ali aperte. I tengu, se prima sembravano sulla difensiva, ora paiono parecchio arrabbiati e passano al contrattacco.
Rayanna usa il potere di fuoco, Piotr ne abbatte due in una volta, ma dall’alto, all’improvviso, un fragore incredibile. Piomba come un fulmine su Piotr un mostro corvoide ancora più grosso degli altri, cercando al contempo di spaccargli i timpani col suo gracchiare. L’addestramento del westan gli consente di sopportare il doloroso suono della bestia. Anche gli altri corvi atterrano. Piotr è accerchiato da 9 tengu e dal loro grosso cugino.
Una freccia di Myristica si conficca in una spalla di quello grosso che non fa una piega, Diogenes questa volta con buona mira ne scaraventa due l’uno contro l’altro e Piotr con un potente colpo abbassa le difese del grosso tengu mandandolo temporaneamente gambe all’aria. Si rialza agilmente in piedi dopo il colpo brutale e tutti si alzano in volo. Prima che cali un silenzio irreale il maestro ha il tempo e l’occasione per abbatterne un altro con una sassata.

Campiglia, pomeriggio del 6° ahner crescente (24 aprile)

Dopo un altro poco di cammino la compagnia si trova di fronte ai resti di Campiglia ove regnano una calma ed un silenzio irreali. Il paese appare come le informazioni ricevute, abbandonato. Le case trasandate e spettrali. Cercando il punto più alto da cui godere della vista del paese a Myristica cade l’occhio sulle tracce di qualcuno che voleva celarle. Seguendole si arriva alle terme della città, palazzo ampio su di un unico piano con un grosso portone che pare l’unico in città ad essere chiuso. La serratura è semplice e viene aperta facilmente dalle agili dita di Myristica, personaggio dalle utili e oscure abilità.
Dopo aver trovato un unguento protettivo in un cassetto superate delle porte basculanti si arriva nella vasca delle terme ormai asciutta. Una fontana incrostata dall’ugello arrugginito è posta nel centro della vasca fonda più di 2 metri. Ai lati colonne e 3 statue femminili anonime. Panche di pietra disseminate lungo i bordi. I materiali non sono certo ricchi pare comunque tutto in disuso da anni e si sente un forte odore di muffa. In fondo un grosso portone chiuso stona con il resto dell’ambiente, è stato costruito successivamente. Due buchi di 30 cm di diametro e fondi un paio di metri si trovano [sulle pareti, n.d.GM] ai lati del portone. Myristica dopo aver scartato l’eventualità di una trappola, si rende conto che si tratta di un meccanismo di apertura. Sul fondo dei buchi si trova una sorta di maniglia e per girarla usa due lance delle statue opportunamente sradicate e modificate dal “veloce di mano e non di mente (se confrontato al filosofo)” combattente del gruppo.
Girando in contemporanea le maniglie con le staffe di fortuna il portone si apre e conduce dopo un corridoio ad un altro punto della vasca con altre due statue a lato. Avanzando le statue si avvolgono con una strana nebbia e appaiono due creature mostruose. Una sembra un agglomerato deforme di carne e l’altra un umanoide metallico dotato di parola. I due mostri sono a guardia del passaggio hanno istruzioni semplici e chiare. Il loro padrone non aspetta visite e nessuna creatura può attraversare quel punto.
Piotr, che non ha voglia di affrontare l’unica sua irragionevole e sciocca paura delle statue, propone a Diogenes di teletrasportare l’intero gruppo oltre quel punto, suggerendogli che le istruzioni dei costrutti sembrano non prevedere quella eventualità. Diogenes invece non ha voglia di fare troppa fatica mentale per teletrasportare tutte quelle persone e decide per uno scontro. Mentre tiene fermo con i suoi poteri mentali il costrutto metallico, Piotr avanza infuriandosi (aiutato anche dalla poca considerazione della sua strategia) per aumentare la potenza dei suoi colpi e il maestro saltando da muro a muro avanza zigzagando per confondere le idee al nemico. La creatura carnosa non appare confusa, avanza in direzione di Yanagi e cerca invano di colpirlo estendendo delle propaggini ossee poco rassicuranti. Yanagi fa una finta Hisui viene colpita sbalzata via e ferita gravemente da una poderosa zampata. Myristica che aveva attivato la “Fiera” balza in avanti e colpisce la bestia. La consistenza delle sue carni è strana, pare cuoio e per un istante la spada rimane incastrata... poi una vibrazione proveniente dalla stessa Fiera la fa scivolare fuori.
Piotr colpisce a sua volta e provoca un grosso squarcio, l’ascia viene estratta solo grazie ad uno sforzo immane dei suoi muscoli. Hisui fa da esca mentre la creatura abbassa la sua protuberanza scivola via e il suo maestro rimbalzando sul soffitto la abbatte con un colpo poderoso. Dopo essere crollata al suolo la creatura carnosa inizia a sfrigolare ed evaporare, Myristica per sicurezza infierisce sul cadavere così che non si rialzi improvvisamente per magia. Rimane in piedi l’essere di latta, ancora mantenuto sotto controllo da Diogenes.
Piotr e Yanaghi scattano in avanti ma entrambi mancano il bersaglio, Myristica invece riesce a colpire, purtroppo da una incrinatura della corazza esce un liquido giallo che comincia a sfrigolare sulla lama della “Fiera”. Il contrattacco della creatura non va a buon fine e Diogenes usa un altro potere per arrecare dolore e danno nella sua mente, se abbia effetto o meno non è dato saperlo. Anche l’arma di Piotr viene macchiata del sangue acido giallastro nonostante egli tenti di colpire come fosse un arma contundente e non un’ascia.
Il secondo contrattacco del costrutto metallico è diretto verso lo psicoscienziato che miracolosamente schiva il colpo. Una freccia di Myristica dà il colpo di grazia infrangendo la corazza che emana un getto di liquido che ustiona la pelle di Diogenes. Anche questo inizia ad evaporare. Il gruppo prende fiato leccando le proprie ferite, “Fiera” e l’ascia sono danneggiate. Piotr è quasi in lacrime per la sua fidata ascia.

Fine trentanovesima puntata.

Resoconto a cura di Piotr
Immagine by Maxim Verehin