giovedì 9 aprile 2020

ESTRATTO DA “IL SAPERE NUOVO - TUTTO SU DIOGENES” #22


In quel tempo, Diogenes aveva da poco salutato i suoi protetti: Julius e Bernard. Entrambi erano partiti per andare a studiare alla Cittadella, ma Diogenes sembrava più triste del dovuto per questa partenza, e iniziò ad affogare la grande trsitezza che provava in fiumi d’alcool.

Molte volte faceva il giro delle locane di Lisalania, bevendo in ognuna di esse quanto avrebbe bevuto in una settimana normalmente. Una di queste volte il Maestro stava facendo nottata all’Insegna Grigia, dopo essere già passato dai 5 Coltelli e aver svuotato la credenza dei vini alla residenza Von Matterhorn, quando arrivò ad un punto di non ritorno. Iniziò a barcollare persino mentre stava seduto sulla sedia, e i suoi commensali erano molto preoccupati per la sua condizione e chiesero aiuto a Severio mentre Diogenes ordinava un’altra birra.

Severio servì l’ennesima birra al Maestro, ma una donna dalla cucina, mossa a compassione, poggiò sul tavolo un enorme boccale ripieno di una strana brodaglia verde e calda, dall’aspetto e odore disgustosi. “Bevi questo, perché altrimenti rischi la morte. Questo è un rimedio infallibile contro le sbornie.”, disse la donna andandosene.

Diogenes osservò i due boccali ancora barcollando, quasi vomitò annusando il boccale arrivato dalle cucine. Poi, in un attimo, prese proprio quel boccale dal tavolo e lo trangugiò in un sorso. Mentre ripuliva la bocca col dorso della mano, un commensale gli chiese: “Maestro, perché avete scelto quella sbobba orrenda al posto della birra?”. Diogenes rispose biascicando:”Tra due mali, scelgo sempre quello che non ho mai provato” e poi cadde dalla sedia fragorosamente.

Fu così che Diogenes smise di ubriacarsi in più di una taverna al giorno.

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