lunedì 28 novembre 2022

Quel maledetto ponte sulle acque scure

Leopard Gecko by Carrie Warwick

Tempio delle scimmie, tarda mattinata del 13° tehner pieno (16 settembre)

Wotan si guarda intorno e sulla parete rocciosa che si innalza dalla parte opposta del crepaccio vede un caprone intento a brucare placidamente da ciuffi d'erba dai colori verde e rosa brillanti. Non riconosce le erbe, ma i loro colori lo incuriosiscono molto. Nota anche delle scimmie che li osservano dagli alberi vicini e tenta di comunicare con loro, ma queste si allontanano rapidamente quando si accorgono di aver attirato l'attenzione del westan cornato.

Bastiano volge la sua attenzione al fiume, e quando sulle rive in fondo alla scarpata nota qualcosa di inusuale - forse una carcassa - decide di calarsi senza troppe cerimonie. Rodrigo e Giannunzio reggono la corda, ma per una discesa priva di problemi avrebbe dovuto fare attenzione a ciò che gli sta intorno. Le pareti della scarpata, infatti, sono butterate da piccoli fori dai quali escono gechi (Strophurus taenicauda) che, infastiditi, sollevano la coda dalla quale emettono spruzzi di un liquido denso e maleodorante. Bastiano è talmente incuriosito e sorpreso da questo comportamento che si accorge troppo tardi del pericolo, solo quando il liquido sta bruciando nei suoi occhi. L'ondata di dolore gli fa mollare la presa, e copre i dodici metri che lo separano dal fondo della scarpata in caduta libera fratturandosi nuovamente la mano destra.

Silvy lo raggiunge agilmente senza nemmeno accorgersi dei gechi, e gli presta i primi soccorsi. Bastiano è totalmente cieco, ed a nulla valgono i lavaggi fatti dalla older con le acque del fiume - acque che sono calde ed hanno un vago odore di uova marce.

La ragazza dopo essersi accertata delle condizioni di Bastiano controlla la carcassa, che si rivela essere uno scheletro umano risalente a diverse decine di anni prima. Rinviene una tavoletta di argilla spezzata in due con delle iscrizioni incomprensibili. Le intasca senza dire nulla agli altri.

Con l'aiuto del gruppo, dopo che Wotan ha calmato i gechi, Bastiano viene issato a peso morto: gli eventi l'hanno fatto cadere in un profondo stato di apatia, tale che non tenta nemmeno di scalare la parete.

Wotan e Rodrigo si allontanano alla ricerca di un qualche rimedio per far recuperare la vista al compagno. Gli altri si adoperano per attraversare il ponte: sembra solido, ma anche molto vecchio.

Aileen estroflette dei tentacoli di materia oscura che la portano in volo dall'altra parte del ponte, come fossero trascinati dal vento. Così facendo aiuta gli altri a tendere una corda lungo il ponte, in modo da aiutare Bastiano nella traversata. Il Contrari attraversa gattoni borbottando fra sé e sé. Aveva immaginato questo momento in modo ben diverso: lui ultimo baluardo sul ponte a proteggere l’avanzata dei compagni dentro il tempio, a cacciare in acqua a colpi di spada orde di cavalcalupi al di là del parapetto... non certo cieco e monco a gattonare su di un maledetto ponte pericolante. A metà del tragitto una folata di vento gli fa mancare la presa e per un soffio non finisce in acqua. A quel punto un Nimrod ben più grande del solito è inviato da Diomira a trarlo in salvo. Il falco afferra delicatamente l’esausto Bastiano e lo appoggia sull’altra sponda. Il guerriero si abbandona sconsolato al salvataggio poco onorevole.

Giannunzio non è più fortunato: mette un piede in fallo e nonostante i suoi tentativi di riprendere l'equilibrio precipita in acqua. In quel momento Yelena lancia un grido di angoscia, preoccupata per il nordan, e in un rombo di tuono sparisce per riapparire al suo fianco. L'energia elettrica prodotta dallo spostamento folgora entrambi e la ragazza sviene. Giannunzio subisce la scarica senza scomporsi troppo, e con possenti bracciate trae in salvo la ragazza, che da soccorritrice si è ritrovata ad essere soccorsa.

Nel frattempo Wotan e Rodrigo trovano alcune erbe medicinali adatte ad un decotto per la cura della vista. Prima di tornare sui loro passi vedono - non visti - un cavalcalupo solitario in perlustrazione. Decidono di tornare al tempio senza attirare l’attenzione

Silvy fa un calco con la matita della tavoletta e chiede a Diomira di esaminarlo. La scrittura è composta da simboli che nessuno dei presenti conosce, ma ricordano quelli visti al tempio del guado. Secondo Diomira non è legato ad alcuni rituale magico, ma comunque ha a che fare con la religione.

La pietra blu punta dietro alla parete rocciosa, quindi il posto è quello giusto.

L'ingresso è sbarrato da un portone alto sei metri e largo cinque. Due grossi anelli di roccia, dall'aspetto molto robusto, sono appesi a cinque metri di altezza. Si accede a questa porta tramite tre gradini insolitamente alti e Diomira vi riconosce subito una trappola. Se non si apre la porta in modo corretto da alcuni fori nei gradini fuoriescono delle lance, o forse delle frecce. Sulla porta sono incisi bassorilievi di scimmie, tra le quali se ne riconosce una più grande delle altre verso la quale le altre sembrano avere molto rispetto. La scimmia più grande ha una corona sottile in testa. In due immagini speculari incise sulle colonne questa scimmia - riconoscibile solo per la corona - sta usando un lungo bastone per raccogliere dei frutti tondi - forse dei cachi.

Anche Wotan e Rodrigo, una volta tornati, incontrano difficoltà nell'attraversare attraversare il ponte. Wotan fa un tuffo prima di riuscire a passare dall’altro lato. Rodrigo è più sfortunato e per ben due volte finisce di sotto slogandosi una caviglia. Alla fine decide di attraversare a nuoto anche lui, non prima di aver schiantato e distrutto il primo dei tre tronconi del ponte. Lo fa soprattutto per un eccesso d'ira, ma anche per complicare la vita ad eventuali cavalcalupi che volessero raggiugnerli.

Aileen sale sulla parete rocciosa, sempre aiutata dai nastri di buio, ed osservando i dintorni dall’alto nota che alcune scimmie, all’ennesimo suono di corno, sembrano reagire spaventate. Durante la discesa raccoglie le erbe che interessano a Wotan: si rivelano essere fusti carnosi verdi striati di rosa brillante, con un odore intenso fra anice e cipolla. Il westan vi riconosce una pianta dalle eccellenti proprietà repellenti contro i parassiti. Aileen consegna uno dei due fusti raccolti a Yelena in modo che venga consegnato in Corporazione.

Giannunzio e Rodrigo divelgono anche il terzo troncone del ponte, e ne ricavano delle lunghe assi da usare - eventualmente - per discendere nella scarpata una volta ispezionato il tempio. Ma prima intendono utilizzarli per alzare contemporaneamente i due batacchi e bussare all'enorme portone. Chissà chi sarà ad aprir loro la porta...

Fine quarantaquattresima puntata.


Diario a cura di Bastiano
Revisione a cura di Ohmnibus
Immagine by Carrie Warwick

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