lunedì 25 maggio 2015

[RdL] Nel bosco

(c) by Zara Black

Casa del Bosco, sera del 5° sener crescente (19 aprile)

Alla sera del terzo giorno di cammino, la compagnia giunge in vista della locanda - avamposto chiamata La Casa del Bosco.
Si tratta di una vecchia costruzione che sorge al limitare del bosco di Altavalle, realizzata in legno e blocchi di pietra coperta per la maggior parte di rampicanti. Il luogo è tenuto con cura da un uomo che si fa chiamare sir Bafford, da sua moglie ed alcuni dei suoi figli. Nella stanza comune aleggia l’odore della legna bruciata e di arrosto di selvaggina.
La contessa e sir Bafford si salutano come vecchi amici, mentre Tuvalin porta i bagagli della nobildonna al piano superiore. Sir Bafford è molto triste nell’apprendere della morte del conte Soràn. Su richiesta della nobildonna viene approntata una tavola in grado di ospitare tutta la Compagnia degli Erranti e la sua servitù. La contessa offre un’ottima cena a base di selvaggina e vellutate di verdure (per la gioia di Maya).
Sir Bafford non nasconde la sua sorpresa quando scopre che la contessa intende avventurarsi nel bosco di Altavalle. La avverte che ancora nessuno è riuscito ad esplorare a fondo il bosco. Di quelli che ci hanno provato la maggior parte ha rinunciato a causa delle difficoltà, mentre gli altri non hanno mai più fatto ritorno, o peggio quando sono tornati sono cambiati.
Uno dei presenti in sala dice di conoscere uno degli avventurieri che hanno tentato l’impresa. Beramon, questo è il suo nome, è partito insieme ad altri 4 amici. E’ tornato da solo, ferito e stremato. Non si è mai ripreso completamente dallo shock e da quel giorno è diventato un alcolista. Non ha mai raccontato a nessuno cosa ha visto nel bosco, né cosa è successo ai suoi compagni.
L’ora è tarda e la contessa suggerisce alla compagnia di riposarsi per l’indomani.

Bosco di Altavalle, 5° nehener crescente (20 aprile)

La maggior parte del seguito della contessa resta alla locanda insieme alla maggior parte dei beni con cui è solita viaggiare. Nel bosco, oltre alla compagnia, la accompagna Tuvalin, l’inseparabile maggiordomo.
Il viaggio, almeno nella sua prima parte, è piuttosto agevole. E’ verso la metà del pomeriggio che la vegetazione si fa più fitta e le piste scarseggiano fino a sparire.
Di lì a poco gli avventurieri si preparano a passare la loro prima notte nel bosco. La compagnia è abbastanza saggia da stabilire turni di guardia, e così quando un gruppo di lupi tenta di assalirli riescono a respingerli senza troppi problemi.

lunedì 11 maggio 2015

[PG] Medòm di Nishandar

Image (c) by Cristian Chihaia

Informazioni

Razza, Sesso: Nordan, uomo
Archetipo: Shanka’Dee (Guerriero delle Dune)
Aspetto: Occhi azzurri, Capelli neri, Carnagione scura, 1.85 m, 67 kg
Segni particolari: Nessuno
Culto: Ssheno, dio delle tempeste di sabbia
Giocatore: Roberto

Background

Andòm e Jaquela erano molto avanti con gli anni, ed oramai avevano perso ogni speranza di avere un figlio. Quando Jaquela annunciò di aspettare un bimbo al suo sposo, grande fu la gioia per entrambi.
La gravidanza fu portata avanti con fatica dai due, tanto che per paura di perdere il bambino Andòm decise di separarsi dalla carovana ed andare a Nishandar, la principale città della Torrida, almeno fino al termine della gestazione.
Ed è qui che nacque Medòm. Ed è qui che crebbe. I genitori erano infatti troppo preoccupati della sua incolumità per riunirsi alla carovana e sottoporlo ai rigori del deserto. Seppur doloroso, per un nordan è quasi normale seppellire tra le sabbie almeno un figlio nato troppo debole per affrontare il deserto. E' una legge non scritta che garantisce il vigore della razza. Ma Andòm e Jaquela non potevano rischiare. Medòm era l'unico figlio che avrebbero mai potuto avere, e nonostante tutte le preghiere levate a Ssheno non vollero correre il rischio.
Fu quando il ragazzo raggiunse i 10 anni che decisero di riunirsi alla loro carovana. Forse troppo tardi, perché era chiaro dallo sguardo di disapprovazione degli adulti (e ancor più dagli insulti dei coetanei) che Medòm non sarebbe mai stato in grado di integrarsi nella comunità nomade.
A poco valsero i suoi progressi nell'addestramento da guerriero: nonostante mostrasse un'innegabile talento, gli altri coetanei lo sbeffeggiavano per aver passato così tanto tempo della sua infanzia in città. Così si chiuse sempre più in sé stesso.

Infine si stancò. Perché mettere al servizio della carovana le sue abilità quando questa non era in grado di accettarlo? Abbandonò nottetempo la carovana alla volta di Nishandar. Non impiegò troppo tempo a mettere insieme il denaro necessario per imbarcarsi sulla Vela Volante di Garata, una nave auran diretta verso la Llumia.
Da allora non si è mai allontanato troppo dagli ambienti cittadini, che continua a preferire alle zone selvagge, guadagnandosi da vivere come scorta grazie alla fama della sua gente ed alle sue abilità.

lunedì 4 maggio 2015

[RdL] Il contratto

(c) by Moonasha

Everek, primo pomeriggio del 4° enhor crescente (16 aprile)

La compagnia si sta aggirando per la città per acquistare un po’ dell’equipaggiamento necessario al viaggio imminente, quando vedono tre uomini - evidentemente muratori a giudicare dagli abiti - guardare insistentemente nella loro direzione con evidente disapprovazione.
Il sangue già caldo di Chaim inizia a ribollire e si avvicina minacciosamente per chiedere spiegazioni. Gli uomini, senza scomporsi, fanno notare che mentre gli onesti lavoratori si spaccano la schiena per il bene comune, i cosiddetti “eroi” erano troppo presi con le loro compere anche solo per dare delle parole di conforto.
Chaim e gli altri ricordano improvvisamente l’appuntamento preso la sera prima con il capomastro Anostir: quella mattina sarebbero dovuti passare presso i cantieri di ricostruzione nei pressi del porto per salutare ed incoraggiare i lavoratori, ma si sono tutti completamente dimenticati! Si prodigano in scuse nei confronti dei muratori, che comunque se ne vanno evidentemente insoddisfatti. Decidono poi di cercare Anostir per scusarsi direttamente con lui.

Tornano alla Vecchia Locanda per prendere delle bottiglie di buon liquore da donare al capomastro, poi cercano la sua abitazione. Purtroppo Anostir non è in casa e la compagnia è costretta a lasciare il dono invece di consegnarlo direttamente come avrebbero preferito fare.

Intanto è arrivata la sera. Tutti tornano ai loro alloggi, amareggiati per questa loro grave mancanza nei confronti dei cittadini.

Vecchia Locanda, mattino del 5° ahner crescente (17 aprile)

La compagnia si ritrova alla Locanda Vecchia di buon ora, come da accordi. La contessa è già lì ad attenderli. Propone loro il seguente contratto:
La Compagnia degli Erranti, sia essa intesa essere composta dai seguenti gentiluomini e gentildonne:
  • Abir Zanoch
  • Chaim Furon
  • Kaisho di Aan
  • Kirsten Løvenskiold
  • Maliny figlia di Rotar
  • Maya del Clan dei Gritt
  • Medòm di Nishandar
  • Parsic
accetta di fornire servizio di scorta e salvaguardia alla Contessa Elminia De’ Gutiel, vedova ed unica erede di Soràn De’ Gutiel, ai suoi servitori ed ai suoi beni in cambio dei seguenti pagamenti:
  • Numero 3750 drog caduno per ogni settimo giorno, siano essi sottoforma di buoni di cassa imperiali e corrisposti alla risoluzione del contratto
  • Un pasto al dì cadauno, sia esso composto da adeguata quantità di tuberi poveri ed una pagnotta
  • Un otre (2 litri) di acqua al dì cadauno, sia essa di pozzo o di fonte in base alle disponibilità
  • Un carro coperto di dimensione adeguata al trasporto di otto uomini, sia esso trainato da due muli e condotto da un membro della Compagnia.
  • Un massimo di 5000 drog per eventuali spese di viaggio, siano questi da intendere come complessivi per tutta la durata dell’impiego.
Il contratto si risolve per le condizioni di seguito descritte:
  • Trascorse le tre settimane dalla data di stipula del contratto, a meno che ciò non avvenga in condizioni ambientali di pericolo per la Contessa, nel qual caso il contratto sarà esteso fino al cessare di tale condizione.
  • Per licenziamento su volontà della contessa, nel qual caso sarà corrisposto il pagamento maturato fino al momento del licenziamento.
  • Abbandono su decisione di uno o tutti i membri della compagnia, nel qual caso non verrà corrisposto alcun pagamento.
Per tutta la durata del contratto la Compagnia degli Erranti accetta altresì che qualsiasi oggetto, creatura (sia essa viva o meno), vegetale (sia esso lavorato o meno), minerale o altro elemento di interesse trovato, ricevuto o guadagnato sia da intendere come di proprietà unica della Contessa Elminia De’ Gutiel.

In fede,
La Compagnia degli Erranti

La compagnia storce un po’ il naso per le condizioni svantaggiose. La contessa sottolinea ancora una volta che per i servigi richiesti sarebbe bastato Chaim ed il dover pagare tutti gli altri l’ha costretta ad imporre tali condizioni.

Qualcuno meno volentieri di altri, tutti accettano di firmare, e nel giro di un’ora sono in marcia.