Pressi di Torralta, mattino dell’8° Ahoer pieno (11 agosto)
Anudahabi trova alcune erbe necessarie alle sue invocazioni. Di nascosto dai suoi compagni pone una domanda alla dea Anui, chiedendo se il suo sacrificio le sarà gradito. La Dea risponde positivamente, dando coraggio allo sciamano.Tornato dagli altri invoca un’aurora per infondere ottimismo nelle truppe.
La colonna arriva a Torralta alle 10. Tra le truppe nemiche si vedono vari giganti meccanici, e sopra i resti del castello ci sono tre navi volanti. Dei colossi nemmeno l’ombra. L’assalto è pianificato per mezzogiorno. Alcuni ambasciatori sono inviati a trattare, ma senza successo.
Arriva la Tempesta, dalla quale sono calati sul campo alcuni giganti meccanici llud. Sono in inferiorità numerica, circa tre a uno, ma sono evidentemente più sofisticati.
Pressi di Torralta, mezzogiorno dell’8° Ahoer pieno (11 agosto)
La battaglia ha inizio.La prima linea è composta da un lato dai Lancieri di Lagogrande, dall’altro dagli Ammazzagiganti, tra i quali ci sono Medòm e Bodo.
Alcuni cavalieri cadono in buche scavate nel terreno appositamente per spezzare la carica della cavalleria. Medòm riesce a controllare la sua cavalcatura, ma viene colpito ad una gamba da una freccia: tra i brone ci sono molti arcieri che stanno bersagliando le truppe llud.
Sul campo di battaglia si distingue una brone in grado di volare grazie ad un dispositivo indossato come uno zaino. Sferra rapidi attacchi per poi tornare in quota, in modo da sottrarsi alla risposta delle armi bianche.
Bodo, coperto da Medòm, bersaglia la brone volante, mettendola in difficoltà, ma poi verso di loro incede un fante corazzato. La sua armatura sembra - più che essere costruita - scolpita in un unico blocco di metallo. Medòm colpisce con tutta la sua forza il fante al volto, che incassa quasi senza nemmeno piegare la testa di lato. Il nordan inizia ad indietreggiare, incitando il compagno a fare altrettanto.
Immagine (c) by Aroon Nachatri