lunedì 7 ottobre 2024

La strana coppia

Dr. Aerin Alken (Medic by Bri-in-the-Sky)

Sede della Corporazione, mattino del 3° ahner crescente (3 aprile)

La chiacchierata con Autolycus ha dato grossi risultati, ma a Rollone è venuta l'idea di parlare con qualcuno della Corporazione. Autolycus si ricorda della dottoressa Aerin Alken da cui andava per controlli e riparazioni quando era piccolo. Rollo non si fida a lasciare solo il compagno perché suppone che il suo problema possa dipendere da un meccanismo che qualcuno fra i suoi dottori gli ha impiantato. Autolycus ha una fiducia incrollabile nella Corporazione che gli ha salvato la vita ma promette comunque all’amico che avrebbe cercato di farlo rimanere nell’ambulatorio durante la visita. Prima di andare alla Corporazione Rollo racconta una favola motivazionale sul vento e il sole per la fiducia in sé stesso di Autolycus. 

C’erano una volta il Vento e il Sole che iniziarono a litigare su chi dei due fosse il più forte.

– Il più forte sono io, che con il mio soffio spazzo via le chiome degli alberi! – esclamava il Vento

– No! Il più forte sono io che coi miei raggi brucio le sabbie del deserto! – rispondeva il Sole

Decisero allora di fare una gara per stabilire chi fosse realmente il più forte dei due.

– Facciamo così mio caro Sole, vediamo chi per primo riesce a togliere i vestiti a quel viandante – disse il Vento.

– Ci sto! – rispose il Sole.

Il vento allora prese a soffiare impetuosamente contro un povero viandante che passava vicino a loro. Ma l’uomo si strinse più forte nelle sue vesti. Il Vento allora soffiò ancora più forte e più freddo, ma il viandante tirò fuori dalla sua bisaccia un mantello e si coprì ulteriormente. Prova e riprova per il Vento non ci fu nulla da fare…

– Ora, se permetti, vorrei provare io… – disse il Sole mentre il Vento gli cedeva di malavoglia il posto.

Il Sole iniziò a splendere timidamente, il viandante sentendo i tiepidi raggi del sole risplendere sul suo viso si tolse la mantella e la ripose nella bisaccia. Il Sole sorrise e piano piano aumentò l’intensità dei suoi dolci raggi. Il viandante dapprima si allargò il collo della giacca, poi tolse anche quella iniziando a sudare. Il Vento che si vedeva ormai sconfitto, non era per nulla contento. Il Sole continuò a scaldare il viandante finché questo non si tolse tutti i vestiti, e non appena scorse un fiume lì vicino vi si buttò dentro per rinfrescarsi. Il Sole fece un largo sorriso nei confronti del Vento, che indispettito per aver perso la scommessa, se ne andò via senza farsi più vedere per mesi e mesi.

I due riescono a farsi ricevere subito dalla dottoressa. La receptionist li invita a seguire una palla fluttuante robotica che li conduce nei meandri del labirintico complesso. Mentre avanzano di corridoio in corridoio, Autolycus butta l’occhio oltre una porta socchiusa, dove vede qualcuno legato ad una sedia dalla quale si protendono diversi attrezzi e tubi metallici. Prima di vedere altro, gli si para davanti un uomo: il volto pallido incorniciato da capelli lunghi e neri, poco curati. Una vistosa cicatrice da fuoco o acido su tutto lo spazio della mandibola, su fino alle orecchie. Il vestito nero, forse un camice, con svariati apparecchi da cui si diramano e convergono diversi tubi. Non dice nulla ma lo guarda con ira. Gli si fa incontro quasi a volerlo attaccare, ma si limita a sbattergli la porta in faccia.

Arrivati al laboratorio e dopo le presentazioni, la dottoressa Alken promette a giorni un esame approfondito e intanto procede ad un esame rapido. Attacca dei fili dietro il collo di Autolycus in prese che nemmeno ricordava di avere. All’improvviso si spengono tutti i macchinari, dai cavi escono scintille e Autolycus diventa rabbioso. La dottoressa viene mandata gambe all’aria con un colpo, Rollone stacca velocemente i cavi nella speranza di poterlo calmare con più facilità. Alken si rimette in piedi e rovistato nella scrivania e ne estrae una sorta di balestra. Autolycus ancora più rabbioso scaglia una bolla di energia su Rollo, che fortunatamente schiva. Il whirn si fa avanti per calmare Autolycus, e riesce a distrarlo il tempo necessario alla Alken di colpirlo con un dardo soporifero.

Sede della Corporazione, primo pomeriggio del 3° ahner crescente (3 aprile)

Autolycus si sveglia dopo qualche ora. E' stato trasportato in infermeria ed assistito da Rollo (che nel frattempo ha leggiucchiato un libro di erboristeria) e da un'infermiera anche lei in parte meccanica. Autolycus viene dimesso con la raccomandazione di non fare sforzi eccessivi e soprattutto evitare i luoghi affollati. I due tornano al bosco dove hanno avuto a che fare con i topi: Rollo vuole trovare delle erbe per mettere ko l'amico casomai dovesse avere un'altra crisi.

Distretto Halda, pomeriggio del 3° ahner crescente (3 aprile)

Nonostante l'aria aperta si sente un debole odore di decomposizione, ma non se ne trova la causa. Qualche topo saltella qua e là, ma nulla di preoccupante, a differenza dell'insistente gracchiare dei corvi.

Mentre Rollo va in cerca di erbe Autolycus rimane di guardia. La ricerca dà buoni frutti e nel viaggio di ritorno si decide di fare domande in giro sull’odore di morte. Si avvicinano ad un fattore, ma questo va subito su tutte le furie scambiandoli per dei ladri di verdure. Chiama a rinforzo due ragazzoni armati di forcone. Rollo scatta veloce uscendo dalla vista mentre Autolycus, nel tentativo di imitare l'amico, cade rovinosamente. Gli avversari subito gli sono addosso colpendolo alla schiena; è solo grazie alla tempra sovrumana di Autolycus se ha subito solo danni superficiali.

I contadini vorrebbero portare Autolycus dai guardiani erranti, ma solo dopo una lunga ed estenuante discussione Rollo riesce a convincerli di averli confusi con qualcun altro e finalmente possono tornare a casa.

Palco 51, sera del 3° ahner crescente (3 aprile)

Si torna al palco per rifiatare ed effettuare le riparazioni del caso in modo da mettere la parola fine alla giornata impegnativa. I due decidono di andare al più presto all’orfanotrofio sia per cercare informazioni su Torrin Xuthi che sul passato di Autolycus stesso.

Fine quattordicesima puntata.


Diario a cura di Eros Rollone
Revisione a cura di Ohmnibus
Immagine (c) Bri-in-the-Sky

lunedì 23 settembre 2024

Pubbliche relazioni

Ignea by  AdamLutodelle

Teatro dell'Arcinbobolo, tarda mattinata del 2° enhor crescente (2 aprile)

Belletto incontra Wren e Amaranta degli Oleandri, la cui chimica, Amaranta, è specializzata in effetti speciali. Successivamente, si rivolge a Stella Mara e alla misteriosa Nimerona, una figura immobile e inquietante che la segue come un'ombra.

Autolicus non trova il coraggio di parlare con Stella Mara e offre il suo aiuto a Klik che ha la sensazione che nuovamente i suoi attrezzi siano stati spostati. Infatti con la coda dell’occhio si avvede che uno di essi si è mosso. Klik preoccupato porta cleto alla luce del sole per una accurata ispezione.

Rollo, desideroso di scoprire le origini dell'ARCA, si rivolge all'arbitro. Questi gli suggerisce di consultare il decano Baydin, solitamente oberato di impegni ma ora libero dopo la gara. Baydin, affascinato dalla storia apparentemente bizzarra del ciabattino fondatore, lo indirizza verso una ricca documentazione che ne attesta l'autenticità. Sembra che tutto sia iniziato con delle marionette create per intrattenere i figli dei clienti, per poi evolversi in un vero e proprio teatro. Tuttavia, mancano prove fisiche concrete. Per facilitare le ricerche di Rollo, Baydin gli promette l'accesso alla sua biblioteca personale, invitandolo a condividere le scoperte.

Klik fa un'inaspettata scoperta tra i suoi attrezzi: una fatina meccanica, Ignea, nascosta per sfuggire a qualcuno. La creatura, precedentemente imprigionata, si era infilata in una scatola e, una volta libera, aveva seguito un ragazzone mezzo meccanico per poi infilarsi nella sua curiosa borsa degli attrezzi. Commosso dalla sua storia, Klik decide di costruire una piccola dimora per lei, ma mentre sta predisponendo tutto, Ignea si nasconde all'apparire di Stella Mara e della misteriosa donna velata, Nimerona. Questo episodio rafforza i sospetti di Klik sulla vera natura di Nimerona.

Capitaneria di porto, primo pomeriggio del 2° enhor crescente (2 aprile)

Mentre Klik rimane a lavorare in segreto alla casa delle bambole, gli altri si recano alla capitaneria di porto. Fingendo di aver trovato una cassa timbrata e voler ottenere una ricompensa dal destinatario si ottiene un nome: Cedak, un mercante con vari magazzini.

Ritornati alla casa del vicolo perlustrano i dintorni nella speranza di identificare le attività che si svolgono all’interno dell’edificio. E’ una zona benestante anche se non nobiliare prevalentemente di abitazioni prestigiose e qualche attività. Per avvicinarsi Belletto finge di dover orinare nel vicolo, e nota che la porta, anche se non è un portone, è abbastanza grande da far supporre che dietro vi sia un magazzino.

Belletto parlando con Alissa scopre che il capofamiglia Granar Cedak commercia in vini pregiati ed altro e riesce, non senza difficoltà, a strapparle l’impegno di fare qualche domanda senza smuovere troppo le acque.

Autolycus è in cerca di suggerimenti per trovare il modo di mettersi fuori gioco nel momento in cui perde il controllo per evitare di far male ai suoi amici. Vorrebbe capire da dove viene il suo problema. Rollone si offre di fare con lui una chiacchierata per stabilire l’origine del problema e indirizzarlo verso il giusto specialista.

Fine tredicesima puntata.


Diario a cura di Eros Rollone
Revisione a cura di Ohmnibus
Immagine (c) AdamLutodelle

Onori e amori

Ilyo Baydin (Commissioned Space Noble by Ilya Baydin)

Teatro dell'Arcinbobolo, mattino del 2° enhor crescente (2 aprile)

Prima della gara Rollo carica i suoi attori con un discorso di incoraggiamento:

Parole per ogni occasione evenienza e convenienza: parole leggere come piume e pesanti come macigni, parole dolci come zucchero e amare come il fiele, parole penetranti come lama e tenere come il burro. Tutti le possono avere, parole corte e parole lunghe, parole tanto per dire, parole per fare, parole bugiarde e parole vere, parole di conforto e di circostanza, parole di guerra e di pace, parole di speranza e disperate, parole a caso e per tutti i gusti. 

Le parole vanno dette nel modo giusto al momento opportuno, non puoi usarle senza precauzioni potrebbero bruciare alla velocità degli sterpi o scaldare come il fuoco in inverno. Qual è dunque il nostro mestiere?! ATTORI!!!!

L'arbitro Clement Cartridge riepiloga brevemente le regole della disfida:

  • Due palchi si contendono i giudizi dei giurati recitando a canovaccio delle scene.
  • Le scene, o atti, vengono comunicati dall’arbitro. I palchi hanno 30 secondi per prepararsi.
  • Le scene possono includere dei vincoli. La violazione dei vincoli, a giudizio dell’arbitro, genera una ammonizione. Se un palco riceve un totale di tre ammonizioni, anche tra scene differenti, perde la scena corrente.
  • Nella scena possono prendere parte più partecipanti in modo diretto (sul palco) o indiretto (es. effetti di scena). La presenza di attori sul palco può essere limitata dall’arbitro.
  • Al termine di ogni scena i giurati votano la loro preferenza per le performance di un palco o l’altro. Chi ha la maggioranza dei voti vince la scena.
  • Vince il palco che si aggiudica tre scene.

I tre giurati sono: Wren, membro della compagnia "Teatro degli oleandri"; Ilyo Baydin, docente dell'ARCA e Stella Mara, del Consiglio di Amministrazione dell'ARCA.

Sono presenti anche alcuni spettatori:

  • Una donna il cui volto è celato da un velo scuro
  • Aline De Gavrillac de Bourbon, su invito di Jean Jaques
  • Una giovane donna in abiti viola che dalla foggia fanno pensare ad un adepto
  • Ariagan, l'oste dell'Accademia dell'Ancora
  • Alissa Redwyne, impresario del Palco 51

I titolo della sfida è "Onori e Amori", si tratta di una commedia ambientata nel periodo della guerra.

Atto 1: Il contendere

Lara e Mara, due nobildonne, sono ad un bistrot con i rispettivi mariti e si contendono le attenzioni del giovane Marcantonio.

  • Lara e Mara sono interpretate da attori/attrici dei palchi in competizione
  • Marcantonio è una presenza passiva fuori campo. Le attrici possono dargli voce in modo indiretto (“Come dite? Preferite il the al bergamotto? Oh ma che coincidenza!”)
  • Lara e Mara devono far attenzione a non essere scoperte dai rispettivi mariti. I mariti sono presenze passive fuori campo, sarà il giudice a stabilire se le azioni di Lara e Mara sono troppo palesi, nel caso assegnando una ammonizione.
  • Sul palco possono apparire al massimo due attori per ogni squadra. Gli attori non principali (Lara e Mara) possono comunque scambiarsi.
  • La scena si conclude a discrezione dell’arbitro che annuncia che i mariti di Lara e Mara desiderano tornare a casa.

Jean Jaques sale sul palco interpretando Lara, mentre per i Pagliacci sarà Feliziana ad interpretare Mara. La recitazione di Jean Jaques viene osteggiata da Elbidio, che sale sul palco da secondo attore e nei panni di un cameriere innamorato si frappone geloso tra Lara e Marcantonio decantando il suo amore per la donna. Belletto sale sul palco come gendarme e tenta di liquidare il cameriere arrestandolo per violazione di una qualche legge. A questo punto l'arbitro ammonisce il Palco 51 per aver fatto deragliare la trama dal tema iniziale. Non solo: Feliziana sembra essersi istantaneamente innamorata di Belletto.

La recitazione di Jean Jaques è buona, ma l'ammonizione li penalizza troppo ed il punto va ai Pagliacci.

Uno a zero per i Pagliacci.

Atto 2: Il difendere

Antonmarco è il marito di Mara. Appresi gli interessi della moglie, affronta a viso aperto Marcantonio, per intimargli di rinunciare alle attenzioni della donna.

  • Mara è una presenza passiva fuori campo, ed ancora una volta può esserle data voce in modo indiretto.
  • Antonmarco deve essere un attore dei Gravi Pagliacci, che si sono aggiudicati la scena precedente. Marcantonio deve essere un attore del Palco 51.
  • Oltre ai due attori principali sul palco possono esserci altri tre attori nello stesso momento, a prescindere dalla squadra. Se troppi attori salgono contemporaneamente, è l'arbitro a decidere chi è salito prima.
  • La scena si conclude a discrezione dell’arbitro con l’arrivo di una staffetta che intima ad Antonmarco e Marcantonio di recarsi immediatamente in caserma per prender parte alla guerra.

Belletto interpreta Marcantonio, Omar Antonmarco. Nella corsa al palco vincono Jean Jaques che intende interpretare la fidanzata di Marcantonio, Eros Rollone che interpreta il "gemello" di Marcantonio e Piergiangiacomo Franco Maria che fa da portavoce di Omar.

Nonostante la recitazione dei tre del Palco 51, Piergiangiacomo Franco Maria reinterpreta ogni parola come offesa al "suo signore". Omar sembra prendere molto sul serio quello che dice Piergiangiacomo Franco Maria, tanto che mette mano alla sua spada - che è vera e non di scena - ed attacca Belletto, che non reagisce. L'arbitro prontamente ammonisce i Pagliacci, che perdono la scena.

Uno pari per il Palco 51

Atto 3: L'onore

Il Generale Takeshi deve scegliere chi mettere al comando di un battaglione per una missione importante. Il sergente Foglioni ed il sergente Festicoli dovranno argomentare perché questo comando vada assegnato a loro. E’ importante che Foglioni e Festicoli risultino agli spettatori degli incompetenti.

  • Il Generale è una presenza passiva fuori campo e può essergli data voce in modo indiretto.
  • Foglioni e Festicoli devono essere interpretati da attori di palchi differenti.
  • Sul palco può apparire un ulteriore attore per ogni palco, oltre all’attore principale.
  • La scena si conclude a discrezione dell’arbitro, che interpretando Takeshi dirà “Ho deciso. La guida del battaglione sarà affidata a…” (senza dire il nome)

Autolycus - che non riesce a staccare gli occhi da Stella Mara tanto ne è affascinato - interpreta Foglioni, ed è affiancato da Azlyn che interpreta il caporale Fagina. Festicoli è interpretato da uno "sgorbio" dei Gravi Pagliacci, affiancato da Puguglio che interpreta il soldato semplice Astemio. Lo "sgorbio" farfuglia parole incomprensibili che suscitano ilarità, mentre Puguglio le traduce a beneficio di Takeshi ed il pubblico.

Autolycus si impappina per l'imbarazzo quando si rende conto di essere in scena e soprattutto sotto lo sguardo attento di Stella Mara. L'effetto è esilarante, tanto che anche Ilyo Baydin trattiene a stento le risate, mentre Wren ride scompostamente tra le lacrime.

Le votazioni dei giudici sono a favore del Palco 51, ed anche alcuni tra i Gravi Pagliacci applaudono la performance di Autolycus.

Due a uno per il Palco 51.

Atto 4: Il lutto

Il marito di Mara è morto in battaglia. Marcantonio è incaricato di comunicare l’evento alla vedova.

  • Gli attori devono essere gli stessi che hanno interpretato i ruoli di Mara e Marcantonio.
  • Sul palco sono ammessi due altri attori per ogni squadra.
  • La scena avviene in un luogo affollato. Comportamenti eccessivamente non adeguati saranno penalizzati da un’ammonizione.
  • La scena si conclude a discrezione dell’arbitro, che interpretando un attendente di Marcantonio gli dirà “Signore, è il momento di andare, ci sono altre vedove da informare”

Belletto torna sul palco come Marcantonio, affiancato da Azlyn che interpreta Fagiana e Leucosia che interpreta il fantasma di Antonmarco. Feliziana torna ad interpretare Mara, affiancata da Elbidio.

Feliziana non riesce a trattenere i suoi sentimenti per Belletto, e nonostante l'intervento di Elbidio va spesso fuori tema o si comporta in modo troppo esplicito. Azlyn e Leucosia inoltre danno un apporto molto importante, portando il palco ad aggiudicarsi la scena.

Tre a uno per il Palco 51.

Sipario

Il pubblico sembra aver apprezzato molto. Dopo aver ringraziato i presenti i Gravi Pagliacci si defilano ed i membri del Palco 51 possono interagire con i presenti. Leucosia finalmente può parlare faccia a faccia con Ilyo Baydin. Eros Rollone cerca informazioni sulla storia dell'ARCA rivolgendosi a Clement Cartridge. Jean Jaques si dirige verso la bellissima Aline, che lo attende con un sorriso. Nel frattempo Autolycus nota che la figura velata si avvicina a Stella Mara; le due scambiano alcune parole e con notevole sorpresa si accorge che stanno parlando di lui...

Fine dodicesima puntata.


Diario a cura di Eros Rollone
Revisione a cura di Ohmnibus
Immagine (c) Ilya Baydin

lunedì 16 settembre 2024

Prove generali


Distretto Wenval, pomeriggio del 2° ahoer crescente (31 marzo)

Mingher Alish esce di casa col vestito della domenica. Jean Jaques lo pedina a poca distanza, fino ad arrivare nella zona bene della città. Non sembra essersi accorto di essere pedinato, e dopo aver imboccato una stradina laterale sparisce in una porta, la stessa dove un tizio sta facendo avanti ed indietro evidentemente portando all'interno delle casse timbrate. Jean Jaques passa con noncuranza e memorizza il marchio (lo stencil di un cerchio diviso orizzontalmente da due righe), ma mentre sbircia oltre la soglia il suo sguardo incrocia quello di una guardia armata. Questa si fa avanti e dopo un breve scambio di insulti Jean Jaques viene allontanato. Più tardi si scoprirà che il simbolo viene usato al porto per indicare il destinatario della merce. Facendo domande con discrezione si potrebbe scoprire di più.

Palco 51, pomeriggio del 2° ahoer crescente (31 marzo)

Nel frattempo gli altri si recano all’Accademia dell'Ancora per ritirare il premio per il lavoro svolto per conto di Slavyach e si fa la conoscenza con la nuova cameriera, una tal Carenna di ritorno dall’isola di Tiwia. Anche la nuova cameriera come Ariagan sembra essere interessata a Leucosia. Autolycus posa gli occhi su un’altra missione della bacheca del valore di ben 20000 drog che consiste nell'infiltrarsi nell’organizzazione dei repubblicani, e si convince di essere in grado di portarla a termine. Leucosia riesce a farlo temporaneamente desistere, almeno fino alla sfida con i pagliacci, allorché, gli suggerisce, che probabilmente Rollone potrebbe essere in grado di addestrarlo alla missione di spionaggio.

Palco 51, 2° tehner crescente (1 aprile)

La compagnia passa la giornata ad esercitarsi su vari stili di improvvisazione teatrale. Azlyn e Klik progettano e realizzano complementi di vestiario che possano identificare i membri della compagnia. Dato che quello che sarà l'arbitro del match è il fratello di un noto avventuriero brone, optano per spallacci protettivi (di scena) e come simbolo si decide per una coppia di maschere.

Tutto è pronto per la sfida del giorno dopo.

Fine undicesima puntata.


Diario a cura di Eros Rollone
Revisione a cura di Ohmnibus

lunedì 2 settembre 2024

Kaboom!

△kira Unit by Marcin Rubinkowski

Bosco ai margini del distretto Halda, tardo pomeriggio del 2° nehener crescente (30 marzo)

Mentre Belletto, Leucosia, Rollone e Aileen corrono lontano dalla tana, Autolycus, Jean Jaques e Klik fanno amicizia con la creatura rattogena.

La via davanti a loro è sgombra, essendo più veloci dei topi, ma arrivano dei corvi che “radunano” i roditori che li circondano. Sembra non esserci via di fuga.

La creatura rattogena abbraccia con inquietante gentilezza Autolycus, che lascia fare finché non si rende conto che le parti biologiche del rattogeno si stanno fondendo con le sue. I tre cambiano improvvisamente registro ed attaccano la creatura, finché questa non inizia a fumare al che i nostri pensano bene di darsela a gambe.

I quattro in fuga verso la fattoria iniziano ad avere mal di testa e percepiscono nelle loro menti la frase “Nemici dei corvi!”, al che capiscono trattarsi di una vendetta dei tengu. Leucosia parlamenta ed ottiene una tregua, ma mentre i corvi mettono in fuga i ratti, il tronco sradicato dietro di loro ed un’ampia parte di terreno esplode. L’onda d’urto stermina i ratti e manda i nostri a gambe all’aria.

Quando si ripigliano vanno a cercare i compagni e li trovano malridotti ma vivi. Una qualche forza li ha protetti dall’esplosione.

Avvisano Slavyach del lavoro completato e si vanno a fare un bagno.

Autolycus sogna di fuggire da un luogo pieno di vasche e cilindri pieni di liquido e qualcos’altro. Il suo corpo è piccolo e non sembra umano. Nella fuga scardina un tombino, che gli resta attaccato addosso e diventa parte di sé. Fugge per tubature buie fino ad arrivare al mare.

Bosco ai margini del distretto Halda, mattino del 2° ahoer crescente (31 marzo)

Il giorno dopo tornano sul posto per cercare i resti del rattogeno, ma non trovano nulla. Probabilmente qualcuno deve aver fatto sparire ogni traccia. La Corporazione?

Distretto Wenval, tarda mattinata del 2° ahoer crescente (31 marzo)

Tornano in città per parlare con i tengu. Questi non vogliono sentire ragioni: devono avere il colpevole della morte di Breda.

Jean Jaques non è per niente contento della situazione, ma alla fine acconsente, insieme a Belletto, di tornare a parlare con Alish. I due si scusano di quanto accaduto con i compagni e lo avvisano che l’anello è un oggetto pericoloso. Alish sembra essere scosso quando apprende che l’oggetto è stato costruito con lo scopo di assorbire energia vitale, ma si rifiuta di dire chi glielo ha dato.

Belletto non insiste, e dopo essersi fatto firmare la ricevuta per poter riscuotere il premio della missione, saluta cordialmente. Quello che non dice è che si apposterà per pedinare Alish.

Fine decima puntata.

Diario a cura di Ohmnibus
Immagine (c) Marcin Rubinkowski

lunedì 26 agosto 2024

Viaggio al centro dell’anello di terra

Two mouse by yang qi917

Bosco ai margini del distretto Halda, pomeriggio del 2° nehener crescente (30 marzo)

Rollone riesce a calmare il furioso Autolycus e convincerlo ad inseguire il mostro invece che trovarselo di fronte. La creatura sembra girare intorno a qualcosa e secondo Rollone per risolvere la situazione bisogna trovare quel qualcosa.

Leucosia tenta la comunicazione telepatica, ma la creatura non sembra essere senziente.

L’anello non ha deviazioni e l'unico accesso è tunnel d’ingresso. Se quel "qualcosa" non è sotto potrebbe trovarsi in superficie, immagina Rollone. Belletto si offre per andare a controllare. Cospargendosi di melma puzzolente si camuffa con successo e infatti i topi sembrano non vederlo, mentre esce osserva il teschio incastrato fra le radici. Il teschio di volpe si trova lì da tempo immemore . Ha qualcosa di strano ma non sembra legato all’infestazione di topi. Quando lo tocca per un istante il dito resta attaccato, come se il teschio avesse una temperatura molto al di sotto dello zero, ma subito dopo l'oggetto si riduce in polvere conferendo a Belletto il potere di creare una singola esplosione di gelo a distanza.

Ad Autolycus torna in mente una triste favola sentita in orfanotrofio di uno straccione talmente sporco che dei topi nascevano da sotto i suoi stracci luridi, allontanato dalla città morì in solitudine nel bosco. 

Rollone stima la posizione esatta del centro e Belletto esce nuovamente in esplorazione per cercare magari una tomba nascosta dal sottobosco. Raggiunto il centro e scavando con attrezzi di fortuna non trova altro che nugoli di topi che escono dal terreno. In quel punto le aperture sono più piccole e la cosa potrebbe suggerire che il centro non sia la meta dei giri del verme ma magari l’origine e ingrandendosi mano a mano si allarghi il raggio.

Mentre Belletto ragiona su quello che non ha trovato viene sorpreso da una creatura con due teste da topo, che si frappone fra lui e l'ingresso al tunnel. Chiede aiuto telepaticamente a Leucosia (la ragazza aveva precedentemente attivato una connessione telepatica con lui e con gli altri), e in pochi secondi ottiene manforte. Leucosia torna a ad osservare meglio il verme e Rollone rimane nel tunnel come si trovasse (ben protetto) nella sua buca del suggeritore. Chiunque si affacci dalla buca viene rincorso dai tanti topi presenti tranne JJ che è abbastanza veloce da evitarli. Lo spadaccino raggiunge il grosso topo  bicefalo e lo colpisce con la sua tecnica mordi e fuggi aiutando Belletto con i suoi movimenti. Belletto però è lento e viene colpito dal mostro con una sciabola d’osso. Ferito balza indietro e proclama "Attenti! La creatura sembra muoversi tra i rovi senza esserne intralciata!". Tanto basta ad attivare la sua aura di menagramo e far inciampare e cadere la creatura.

Aslyn sbaglia il lancio di una freccia e ferisce gravemente Belletto che arretra nuovamente e Autolycus tenta un placcaggio, mancando pure lui il bersaglio. La battaglia continua ma la creatura è in chiaro svantaggio. Dopo che JJ finisce il mostro, tutti rientrano nel buco e Rollone presta soccorso al compagno ferito.

Leucosia osserva da lontano il passaggio del verme: è un essere biomeccanico dal torso è umanoide. Si trascina con un enorme braccio irto di aculei o forse dita, mentre con l'altro arto, molto più piccolo, porta il cibo alla bocca. Dalla vita in giù si gonfia in un'enorme sacca vermiforme che occupa tutta la sezione del tunnel. Il ventre gonfio contiene qualcosa che si contorce come una sorta di gigantesca incubatrice per topi. Sembra ignorare la luce ma toccandone la coda pare in grado di percepire sensazioni tattili. Rollone propone di prepararsi con veleno e olio incendiario prima di affrontarlo mentre Autolycus scende seguito da JJ per tentare di parlare col verme biomeccanico.

Belletto esce e ispeziona la carcassa del topo a due teste e osserva essere vestito con cuoio malamente cucito ma in cui vuole vedere la mano dell’uomo. Mentre JJ ed Autolycus restano nella tana, gli altri decidono di fuggire verso la fattoria. Belletto, Aslyn e Leucosia riescono a lasciarsi i topi alle spalle ma Rollone rimane indietro e inizia ad essere morso dai ratti. Riesce a divincolarsi per un soffio e raggiunge le compagne trasformato in una maschera di sangue.

Nel tunnel, la testa del verme sbuca dalle tenebre verso al luogo dove Autolycus è in attesa. Quando lo raggiunge la creatura si ferma, si gira verso di lui e...

Fine nona puntata.


Diario a cura di Eros Rollone
Revisione a cura di Ohmnibus
Immagine (c) yang qi917

lunedì 24 giugno 2024

Loop

Ront Slavyach (Head by Vyacheslav Safronov)

Fattoria Slavyach, distretto Halda, primo pomeriggio del 2° nehener crescente (30 marzo)

La fattoria Slavyach si trova poco fuori le mura nord di Belkar, in lontananza prima delle colline si intravede un bosco.

Ront Slavyach è un brone calvo dalla barba rossa e lavora con tutta la famiglia nella fattoria, dodici persone in totale. Le attività principali consistono in coltivazione e allevano di ovini e suini. Da circa una settimana lottano contro una terribile infestazione di topi mai vista prima di allora. Sono solo topolini, ma talmente aggressivi da attaccare anche le bestie. Infatti semplicemente spostando una zolla di esce una moltitudine di topini. Jean Jaques ne infilza qualcuno che Autolycus e Klik prontamente esaminano: pur sembrando topi normali non hanno l’ombelico.

Vengono fatte le prime domande di rito su vicini e concorrenti per cercare di far luce sulla vicenda, quindi si procede ad ispezionare la fattoria a partire dalle cantine. La compagnia è accompagnata dalla dimessa Ivanka, la moglie di Ront. Conversando con lei, Belletto si fa raccontare che la sera prima dei primi avvistamenti il marito era ritornato tardi dal lavoro abbandonando l'ascia all’entrata - cosa che non fa mai. Ispezionando l’attrezzo si scoprono dei residui di liquido nero, residui di decomposizione vegetale. Da Ront stesso si viene a sapere che, avendo avuto in concessione dalla giunta di castello un terreno ai margini del bosco, la settimana scorsa ha iniziato i lavori di disboscamento ed ha fatto tardi per sradicare un grosso tronco marcio.

Bosco ai margini del distretto Halda, pomeriggio del 2° nehener crescente (30 marzo)

Con pochi dubbi in merito la compagnia si avvia verso il luogo. Avvicinandosi alla zona i topi si fanno via via più numerosi e audaci finché un nugolo di queste creature punta il gruppo. Tutti si lanciano in una corsa forsennata verso l’albero, mentre Jean Jaques si attarda per rallentarne l’avanzata. Arrivati al tronco in anticipo rispetto agli animali si fa appena in tempo ad esaminare la scena: un grosso tronco marcio è stato sradicato dal terreno, lasciando un ampio cratere. Sul fianco è visibile un passaggio di circa mezzo metro di diametro. Incastrato tra le radici del tronco ora esposte all'aria Belletto nota il teschio di un animale grande circa come quello di un cane di taglia media. Prima che i topi si avventino su di loro, i membri della compagnia accendono delle torce e, con Autolycus in testa, si infilano nel cunicolo.

Solo Rollone riesce a muoversi senza troppa fatica nel tunnel, che dopo qualche metro di lenta discesa diventa orizzontale. L'odore di escrementi, urina e marciume fanno rimettere Autolycus, prima, e Rollone poi.

Il tunnel si allarga fino ad un metro e venti circa, e termina in una parete di carne in lento movimento orizzontale. Non si tratta di un essere vivente ma di una sorta di tessuto organico vivente. Dopo il suo passaggio si rivela essere simile ad un enorme verme che si muove in un tunnel delle sue dimensioni. Dall'estremità posteriore lascia una scia di gelatina grumosa. La gelatina si muove fremendo finché delle piccole bolle scoppiano facendo uscire minuscoli topolini privi di ombelico. Questi topolini si dileguano, man mano che emergono dalla gelatina, in fori laterali. Dagli stessi entrano nel tunnel esemplari adulti che appoggiano del cibo a terra, dopo che la gelatina è stata riassorbita. Questo tunnel, a giudicare dalla curvatura, sembra formare un cerchio di una ventina di metri di diametro.

Si accende una discussione sul da farsi, c’è chi vorrebbe ispezionare il tunnel e chi immagina tattiche di battaglia, come lasciare veleno per topi lungo il suo percorso o lanciare secchiate di pece infuocata sull’essere oppure ancora aprirgli uno squarcio lungo il fianco con la spada al suo passaggio.

Mentre si discute Autolycus dà segni di irrequietezza che culminano con una delle sue esplosioni di rabbia. Infuriato, si lancia gesticolando si lancia nel buio tunnel per andare incontro alla creatura...

Fine ottava puntata.


Diario a cura di Eros Rollone
Revisione a cura di Ohmnibus
Immagine (c) Vyacheslav Safronov

lunedì 17 giugno 2024

Questione morale

Inez Bergolts (Inez Hart by BellaBergolts)

Distretto Sulval, pomeriggio del 2° sener crescente (29 marzo)

Due guardie cittadine, evidentemente attratte dal trambusto, si stanno avvicinando al vicolo. Leucosia si sporca ancor di più del sangue di Breda prima di uscire dal vicolo urlante, indicando alle guardie la direzione opposta al vicolo per salvare i compagni. Le guardie decidono di separarsi, una si ferma ad assistere Leucosia, che finge uno svenimento, mentre l'altra entra nel vicolo.

Nel frattempo Klik, quasi completamente imbrattato di sangue, si finge morto sdraiandosi accanto a Breda. Rollone nota che in fondo al vicolo c'è una via di uscita verso destra, che prontamente viene imboccata.

Quando la guardia cittadina entra nel vicolo trova una scena raccapricciante: due cadaveri a terra e schizzi di sangue dappertutto. Incespicando fuori dal vicolo soffia a pieni polmoni nel fischietto d'ordinanza per chiamare rinforzi. Nello stesso momento si sente un intenso gracchiare di corvi.

Nel frattempo, dopo che hanno svoltato nel vicolo, di fronte a Rollone, Jean Jaques, Autolycus e Azlyn atterrano due enormi corvi antropomorfi. Gracchiano fragorosamente - mentre in sottofondo si sente un fischietto - e quando i timpani vengono sferzati dal verso nella mente dei presenti si formano delle chiare parole: "Nemici dei corvi!"

Approfittando dell'allontanarsi della guardia, Klik si rialza e raggiunge i suoi compagni, alle prese con i tengu. Le creature accusano la compagnia di essere nemici dei corvi perché hanno ucciso il loro amico Breda. L'unico modo di discolparsi ai loro occhi è punire il responsabile. Jean Jaques e Rollone non sono d'accordo e propongono di indicare il responsabile riconsegnandogli l'anello. I tengu volano via contrariati.

La compagnia si riunisce al palco 51. Dopo essersi puliti e riposati decidono di portare a termine la missione nonostante le implicazioni morali, ossia riconsegnare un pericoloso artefatto nelle mani di qualcuno che potrebbe essere in malafede, ma il lavoro è lavoro. C'è inoltre la speranza che i corvi li stiano osservando e quindi possano far giustizia.

Distretto Sulval, zona residenziale, sera del 2° sener crescente (29 marzo)

La compagnia all'atto della riconsegna dell'anello affronta Mingher con malcelata ostilità, tanto che il ragazzo si mette sulla difensiva. Ottiene l'anello solo dietro la minaccia di una cattiva recensione, e poi si barrica in casa. Né lui né la compagnia si ricordano di "convalidare" la missione, per cui ci sarà da aspettare qualche giorno prima di ottenere la paga.

Palco 51, sera inoltrata del 2° sener crescente (29 marzo)

Per scacciare l'amarezza dell'accaduto, Klik inizia a lavorare ad un nuovo progetto ma si rende conto qualcuno ha spostato i suoi strumenti. Realizza che probabilmente questo sta succedendo da un paio di settimane, e non erano sue sbadataggini come aveva pensato inizialmente. La cosa che lo manda su tutte le furie.

Accademia dell'Ancora, sera inoltrata del 2° sener crescente (29 marzo)

All'Accademia c'è il concerto di un tal Skåll, detto l'Oleandro Nero, della compagnia degli Oleandri.  Con uno strano strumento a forma di mandolino a manovella intona fra le altre canzoni il brano “Signore delle marionette”, in omaggio al fondatore dell’ARCA.

Orfanotrofio, mattino del 2° nehener crescente (30 marzo)

Prima di recarsi fuori città per la missione di derattizzazione, Autolycus accompagna Jean Jaques all’orfanotrofio dove ha passato l'infanzia, per cercare Torrin Xuti. Inez Bergolts è la direttrice del San Angabar, e quando rivede il ragazzo sembra terrorizzata come se nella stanza ci fosse un orso. Autolycus non si spiega la reazione, tanto da chiedere spiegazioni, e lei glaciale gli ricorda che in uno dei suoi scatti d'ira le ha procurato le profonde cicatrici che le solcano il volto. Il fatto che se ne sia dimenticato aggiunge la beffa al danno. Autolycus è mortificato e da quel momento non solleva più lo sguardo da terra. Jean Jaques si fa raccontare qualcosa di Torrin: era un orfano di qualche anno più grande di Autolycus che all’età di 13 anni fuggì. Era un Brone esile che veniva bullizzato dagli altri e altro non può ne vuole dire.

Jean Jaques medita di introdursi successivamente nell'orfanotrofio per consultare lo schedario.

Palco 51, mattino del 2° nehener crescente (30 marzo)

Quando Rollone arriva al Palco51 trova un messaggio affisso con un coltello sulla loro porta. Si tratta di una sfida lanciata dai Gravi Pagliacci di lì a tre giorni, a mezzogiorno. Alyssa spiega che si tratta di una sfida di recitazione su temi improvvisati. La compagnia vincitrice è quella che si aggiudica tre su cinque atti, in base alla decisione di una giuria.

Alyssa viene anche messa a conoscenza della missione dell'anello, in merito alla quale mantiene un atteggiamento neutrale.

La compagnia mette in discussione la missione di derattizzazione, in quanto potrebbe distrarre dalla sfida...

Fine settima puntata.


Diario a cura di Eros Rollone
Revisione a cura di Ohmnibus
Immagine (c) BellaBergolts

lunedì 27 maggio 2024

Furioso!


Distretto Sulval, pomeriggio del 2° sener crescente (29 marzo)

Verso le 3.15 del pomeriggio, dopo ultimato il gioiello con allarme, Klik torna al parco. Il piano consiste nell'acciuffare il ladro di gioielli e recuperare l'anello come da commissione.

Nel parco si notano due clown che fanno un piccolo spettacolo, attorniati da bambini.

Jean Jaques si muove verso i pagliacci non per curiosare per per tenere d'occhio il parco da un'angolazione diversa, sperando di individuare il sospettato. Leucosia riconosce i clown come membri dei Gravi Pagliacci. Azlyn attira involontariamente le attenzioni di un vecchietto un po' malandato che la sommerge di chicchere.

Un tizio che corrisponde alla descrizione di Breda si aggira in un'angolo nascosto del parco, a ridosso delle mura. Ma nessun corvo. Klik nota che è molto guardingo e con lo sguardo spiritato.

Il vecchio chiacchierone - dice di chiamarsi Astemio - è un torrente di parole e racconti sconnessi, e divide le sue attenzioni tra Autolycus e Azlyn, distraendo entrambi. Jean Jaques accorcia le distanze con Breda, senza però arrivargli abbastanza vicino da farsi vedere. Leucosia, che si era mossa verso le botteghe, si riavvicina al parco in modo da tagliare la fuga al mendicante. Klik resta nei pressi di Azlyn  che nonostante le chiacchiere del vecchio tenta di mettere in atto il piano sfoggiando il gioiello.

Uno dei pagliacci si allontana dall'altro, ancora intento nel suo spettacolo, e va verso Breda. Autolycus cerca di intercettarlo, ma non sa bene come comportarsi. Il pagliaccio dice di chiamarsi Omàr, e afferma di essere il padre di Autolycus, affermazione che lascia il ragazzone imbambolato.

Breda, quando vede Omàr muoversi verso di lui, va nel panico e scappa. Jean Jaques scatta in avanti e si mette tra il barbone ed il pagliaccio, sbilanciando quest'ultimo nel sorpassarlo.

Autolycus raggiunge il pagliaccio e lo aggredisce tentando di vedere chi si nasconde sotto la maschera. Il volto che trova è solcato da profonde e vecchie cicatrici.

Mentre tutti convergono, Jean Jaques raggiunge Breda in un vicolo. Il mendicante in tutta risposta si ferma e gira manrovescio di una potenza inaspettata, mancando però il colpo.

Mentre Autolycus, in preda ad uno dei suoi scatti d'ira, lotta con Omàr, Jean Jaques schiva gli attacchi inumanamente potenti di Breda. Il senzatetto è trasfigurato, le vene gonfie e pulsanti fino a fratturarsi producendosi in fiotti di sangue.

Arrivano anche Leucosia, Azlyn e Klik. I tentativi di calmare Breda o ferirlo sembrano non avere alcun effetto. Klik non vede altra scelta che frapporsi tra Breda e Jean Jaques dopo aver attivato una barriera arcana.

Breda attacca un'ultima volta, e se non fosse stato per la barriera Klik sarebbe sicuramente finito al tappeto. E invece, dopo questo attacco, è Breda che si accascia, il corpo dilaniato da un'energia che non era in grado di contenere.

Omàr nel frattempo si è liberato di Autolycus, e si affaccia nel vicolo. Dopo aver constatato la scena borbotta "Va be', stavolta siete arrivati prima voi. Però eravate di più, così non vale, eh!", e se ne va sconsolato, seguito a breve distanza da Astemio.

Mentre in sottofondo un corvo sta gracchiando la sua disperazione, Jean Jaques perquisisce Breda ed alla mano sinistra trova l'anello di Mingher. Dalla pelle sottostante si ramificano segni viola che si espandono sulla mano e risalgono il braccio. Autolycus usa i suoi poteri di analisi e scopre che l'anello è un artefatto con lo scopo di assorbire energia, ma sembra essere stato costruito per un'altra persona ed essere indossato da Breda deve aver attivato degli effetti collaterali.

Anche se hanno completato la missione sono imbrattati del sangue di un senzatetto squartato. E quando Leucosia si affaccia fuori dal vicolo...

Fine sesta puntata.


Diario a cura di Klik
Revisione a cura di Ohmnibus
Immagine (c) Jonathan Fletcher

lunedì 13 maggio 2024

Pas de plumes

Mingher Alish (Dishonored Style Fan Art. by seung gue Lee)

Accademia dell'Ancora, sera del 2° tahner crescente (28 marzo)

La rissa viene improvvisamente interrotta dal suono di fischietti che preannunciano l'arrivo di quattro gendarmi. Tutti scappano via all’arrivo di quattro gendarmi, Rollone sta per essere intercettato da un gendarme quando Belletto lo prende sotto braccio e lo trae in salvo. Tra i tre sventurati portati via dai gendarmi c'è anche Marius, che aveva cominciato la rissa. 

Tornata la calma il gruppo discute il da farsi sulla missione. Autolycus rivela che ha avuto la sensazione di dover prendere anche il biglietto dell’anello nonostante Rollo non volesse mettersi in competizione coi clown. Jean Jaques accetta di buon grado la missione dell'anello, mentre avrebbe evitato di andare a caccia di ratti. Da una verifica nel registro delle missioni custodito dall'oste Ariagan sembra tutto autentico, ma non c’è garanzia che i pagliacci non si intromettano avendo magari letto in precedenza gli estremi della missione. Entrambe le missioni vengono accettate. Nonostante l’esortazione di Rollo ad andare a letto presto, Jean Jaques, Belletto e Azlyn rimangono a bere fino a notte fonda.

Distretto Sulval, mattino del 2° sener crescente (29 marzo)

Belletto si sveglia con un cerchio alla testa.

Dopo colazione inizia la missione dell’anello. Un certo Alish offre una ricompensa per trovare l’anello di fidanzamento per la sua amata Jandra. Due giorni prima, mentre Alish stava facendo la proposta di matrimonio a Jandra, un uccello ha afferrato l'anello ed è volato via. L'evento è stato associato dalla donna ad un segno del destino e non vuole più fidanzarsi. Leucosia propone di dimenticare l'anello e lavorare sul rapporto tra i due in modo da convincere la ragazza a tornare da Alish, ma lui rivuole l'anello. 

L'evento è avvenuto al parco di Luk Dur. Alish non è in grado di dire che tipo di uccello abbia perpetrato il furto, dato che per lo shock non ha avuto il tempo di vederlo. Sa solo che si trattava di un uccello scuro volato via verso sud-est.

Non avendo altre informazioni da condividere il committente viene lasciato andare. Rollo sottolinea ai suoi compagni una mancanza di tatto nei confronti del povero Alish, obbligandoli a sorbire uno dei suoi soliti lunghi aneddoti.

Iniziano le indagini. Su di un ramo vicino al luogo del furto viene rinvenuto del guano e ispezionando i dintorni si trovano solo qualche nido di piccione e qualche gabbiano, ma nessun uccello scuro. Klik cerca e trova delle piume di piccione, che intasca senza spiegarne il motivo. 

Parlando con diversi ambulanti si viene a sapere di alcuni furtarelli nella zona, per lo più fermacapelli e spille. I sospettati sono alcuni barboni che stazionano ai piedi delle mura che separano il parco dal vicino quartiere portuale. Belletto avvicina questi barboni e con un misto di parlantina speziato da qualche spicciolo ottiene la prima soffiata seria: di solito verso le quattro del pomeriggio arriva un tipo losco dai capelli lunghi neri e unti. Particolare più che rilevante: pare che quest'uomo abbia addestrato un corvo per fare dei furti. 

In attesa delle 16 Leucosia rintraccia Jandra, che fa la fioraia. Cerca di tastare il terreno fingendosi una ragazza il cui fidanzato è in procinto di farle la proposta. La ragazza sembra dolce e sincera, ma non cede sul credere ai segni del destino. Quando capisce di non riuscire a farle cambiare idea Leucosia se ne va, anche per evitare di girare troppo il coltello nella piaga.

Tra le varie opzioni si valuta di tendere una trappola al ladro. Klik corre al laboratorio per mettere a punto un finto gioiello con un segnalatore: dopo che il corvo lo avrà rubato basterà seguire lui o il suo padrone per trovare la refurtiva nella speranza che sia ancora in suo possesso. 

Jean Jaques e Belletto fanno un giro dei ricettatori per cercare l’anello, ma senza successo. Avrebbero potuto cercare di estorcere il nome dei clienti che corrispondono alla descrizione, ma decidono di attendere ulteriori sviluppi prima di calcare troppo la mano.

Rollone va a sua volta a parlare con i barboni per capire chi è l’occupante del giaciglio rimasto vuoto. Ottiene il nome di un certo Gurda, ma non riesce ad instaurare un buon rapporto come aveva fatto  Belletto poco prima. Quando si avvicina per ispezionare il giaciglio vuoti gli altri tre senzatetto lo prendono prima a male parole, poi si avvicinano minacciosamente, tanto che è necessario l'intervento di Azlyn e Autolycus per cavarlo dagli impicci.

Fine quinta puntata.


Diario a cura di Eros Rollone
Revisione a cura di Ohmnibus
Immagine (c) seung gue Lee

lunedì 6 maggio 2024

Competizione “artistica”

Aline De Gavrillac de Bourbon (小练习 by sarena Ele)

Belkar, mattino del 2° tahner crescente (28 marzo)

I componenti della compagnia teatrale hanno passato la giornata precedente a riposarsi nella loro comune messa a disposizione all’ARCA (tranne Klik che si è ritagliato un proprio spazio sotto al palco 51), ed ora si impegnano in faccende personali.

Jean Jaques va a far visita ad una certa Aline con cui ha dei trascorsi. I due condividono un pessimo rapporto col marchese che le fa da tutore legale e futuro marito. Jean Jaques è in cerca di un valido maestro di scherma e pensa che la ragazza possa aiutarlo. Aline mente nel negare di conoscere qualcuno adatto, ma Jean Jaques non insiste.

Belletto travestito dal mitico veggente Parvus gironzola per mercati leggendo tarocchi alla ricerca di qualche spicciolo e soprattutto di dicerie interessanti. Sembra che nella classifica delle migliori compagnie dell'ARCA ci siano delle sorprese.

Leucosia vuole rintracciare una persona del suo passato, ed inizia con una ricerca tra gli annali teatrali per avere qualche nome di anziani attori ancora in città. La maggior parte dei teatranti dopo aver accumulato le competenze necessarie si separa dall'ARCA o comunque si allontanano da Belkar, ed al momento l'organico dell'accademia conta solo due anziani. Uno è momentaneamente fuori città e l’altro è Ilio Beidin, membro della piccola nobiltà dopo il matrimonio con una nobile che saltuariamente insegna recitazione e composizione.

Alla guida della città c’è la contessa Zephra. Dopo la conquista di Belkar ha giurato fedeltà al Llundian ed ha mantenuto la sua posizione, anche se di fatto ora la città è governato da un organo collegiale misto chiamato “Giunta di castello” il cui membro più influente è un generale llud.

Autolycus, essendo Klik impegnato con le riparazioni di Cleto, cerca una soluzione ai suoi "black-out" studiando meccanica in biblioteca. Non trova nulla di utile, e intuisce che la soluzione va cercata su altri campi di conoscenza.

Rollone vaga per la città tendendo l’orecchio in cerca di storie o personaggi per le sue opere e sente un paio di storie interessanti.

La prima parla di un pazzo furioso di nome Arliatark. Sembra avesse creato delle creature di sangue e che fu sconfitto ben due volte e nonostante questo abbia causato l'apparizione di un enorme mostro su Lisalania. Sia Arliatark che il mostro furono sconfitti da un gruppo di avventurieri il cui esponente più in vista sembra essere un soggetto di dubbia morale, se non un depravato.

La seconda storia riguarda la fondazione dell'ARCA in un tempo indefinito tra 80 e 600 anni prima. Un calzolaio per intrattenere i figli dei suoi clienti creò un teatrino di marionette. Le cose andarono così bene che smise il suo lavoro e si dedicò unicamente al teatro di marionette. Una cosa tira l'altra ed alla fine creò l’accademia. Il suo vero nome si è perso nel tempo, forse era un certo Gormogon Bakunin. Da una prima ricerca in biblioteca dell’ARCA non è emerso nulla di più.

Jean Jaques prosegue nei suoi intenti cercando Alissa. E' diretto in un negozietto di profumi in città dove è sicuro che la manager faccia acquisti, ma si perde e finisce in un tetro vicolo fetido dove assiste all’aggressione di un uomo da parte di tre persone. Si avvicina per intervenire quando riconosce tre dei Gravi Pagliacci; il gigantesco Arlekin, l'imperscrutabile Graciano ed una donna dal sorriso inquietante. I tre, a detta loro, sono stati pagati per uccidere l’uomo. L'etica di Jean Jaques gli impone di salvare il poveretto, ma lo svantaggio numerico e gli obblighi verso l'ARCA lo fanno desistere. Arlekin come "cortesia professionale" gli dà un nome, "Torrin Xuthi", e Jean Jaques se ne va senza chiedere altri dettagli.

Più tardi parlerà con Autolycus dell'accaduto, ed il ragazzone ha l'intuizione (o meglio il pensiero intrusivo) di andare a far domande all’orfanotrofio.

Palco 51, tardo pomeriggio del 2° tahner crescente (28 marzo)

La compagnia si è appena riunita al palco quando arriva anche Alissa. Oltre a consegnare un compenso per il lavoro svolto due giorni prima condivide con loro una informazione curiosa, la classifica dei palchi è cambiata e per la prima volta il Palco 51 vi è entrato.

  1. Teatro degli oleandri (primi da sempre)
  2. Gravi Pagliacci
  3. Duellanti danzanti del Sender
  4. Palco 51
  5. I Danzastorie

Per scalare questa classifica, che non è ufficiale ma universalmente riconosciuta, contano molto più le missioni portate a termine che gli effettivi meriti artistici.

Informata sull'incontro tra Jean Jaques ed i pagliacci intende scoprire qualcosa di più sui mandanti del tentativo di furto e chiederà informazioni in via diplomatica al loro impresario - nonché primo attore - Elbidio.

Eros Rollone accenna ad Alissa la storia sul fondatore dell'ARCA. La donna dice non conoscerla e se la fa raccontare. Durante l'esposizione a Rollone viene il dubbio che lei in verità sappia più di quanto dice. Ciononostante sembra molto stupita e si chiede se si tratti di una storia vera o di un aneddoto con un senso morale nascosto, di fatto accendendo la curiosità del drammaturgo. A Rollone non è comunque chiaro se la donna lo voglia portare fuori strada o, al contrario, se lo voglia aiutare a scoprirne il segreto.

Leucosia chiede ed ottiene di parlare in privato con Alissa. La ragazza è alla ricerca di una attrice che bazzicava l’ARCA circa 21 anni prima, che si è sposata un membro della corporazione e che avrebbe partecipato alle spedizioni nella palude di Suald. Leucosia teme che ci siano degli aspetti pericolosi e non chiede aiuto diretto per trovare questa donna, ma si accontenta di poter essere accettata in uno dei corsi del maestro Ilio. Alissa potrebbe fare di più ma rispetta i desideri e le modalità di Leucosia, e le promette di fare il possibile per farle prender parte ad uno di questi corsi.

Accademia dell'Ancora, sera del 2° tahner crescente (28 marzo)

La compagnia si sposta alla famosa locanda "Accademia dell'Ancora", nella zona chiamata "Bazar dell'Ineffabile".

Prendono posto nei tavoli all'esterno. Jean Jaques nell'entrare per pagare il primo giro di bevute quasi si scontra con Bianca, cameriera di turno e sua conoscenza. Al bancone c’è il taverniere Ariagan, un nordan molto amichevole. Offre alla compagnia il primo giro e lo porta personalmente al tavolo forse per incontrare Leucosia di cui è palesemente invaghito.

Jean Jaques si unisce alle danze di un gruppo di vicini festanti, Belletto segue a ruota.

Nel locale c'è un'enorme bacheca dove sono affisse delle richieste di lavoro e dove si può consultare la classifica delle compagnie. Rollone e Autolycus cercano una missione semplice, pochi punti ma sicuri per scalare la classifica. Le attuali scelte sono: Recupero di un tesoro sommerso, derattizzazione dei campi o ritrovare un anello perduto. Rollone fa per prendere il biglietto relativo all'anello ma si trova immischiato in un gioco di tiro alla fune con uno dei Gravi Pagliacci, evidentemente con l'intenzione di attaccar briga. Rollone sembra avere la meglio ma il pagliaccio mostra che anche lui ha il biglietto, che sembra essersi duplicato magicamente. L'avversario si allontana schernendo Rollone, che in tutta risposta prende il biglietto della derattizzazione e riappende quello dell'anello, per evitare ogni conflitto. La vocina nella testa di Autolycus gli dice che non è un comportamento corretto allorché il ragazzone riprende il biglietto con la missione di ritrovamento dell'anello di nascosto dal whirn.

Mentre i due tornano al tavolo sembra che gli animi in pista si siano accesi quando un robusto brone fa per picchiare Jean Jaques, colpevole di ballare con la sua ragazza.

Nonostante la mediazione di Rollone (anzi forse a causa sua) scoppia la rissa. Belletto più che aiutare Jean Jaques fa in modo che la rissa si espanda anche tra gli altri in pista. Anche Autolycus tenta di aiutare Jean Jaques interponendosi tra lui e l'aggressore, ma i due gli girano attorno pur di darsele.

Il Palco 51 sembra avere la meglio, quando...

Fine quarta puntata.


Diario a cura di Eros Rollone
Revisione a cura di Ohmnibus
Immagine (c) sarena Ele

lunedì 29 aprile 2024

ALLARME! ALLARME!

Baurot by Tsvetomir Georgiev

Belkar, notte del 1° enhor crescente (26 marzo)

Belletto scorge in lontananza un gruppo di persone in avvicinamento. Stanno suonando trombette e sonaglini, anche se in modo sommesso. Nel tentativo di nascondersi da loro cade nuovamente in acqua.

Jean Jacques, udito il tonfo, si avvicina, ma quando vede il gruppo fin troppo appariscente pensa si tratti di un diversivo e torna sul ponte a controllare che non arrivi nessuno da altre direzioni.

Sottocoperta Leucosia e Runcil cercano Paski. Lo trovano in un corridoio, barcollante, sembra alla ricerca del bagno. Leucosia si insospettisce ma quando fa per dire a Runcil di bloccarlo l'ufficiale si è già mosso ed ha afferrato Paski chiedendogli chi sia in realtà. In tutta risposta Paski si divincola dalla morsa di Runcil dislocando le articolazioni delle spalle per poi darsi alla fuga con le braccia ciondoloni.

Leucosia contatta telepaticamente Azlyn avvisandola del pericolo, ma il fuggitivo irrompe nel corridoio nello stesso momento. Quando però vede Azlyn e Cleto decide di fuggire verso l'esterno. L'automa di Klick inizia ad urlare ALLARME! ALLARME! senza sosta.

Nel mentre il gruppo rumoroso si è avvicinato. Si tratta di un gruppo di pagliacci dall'aria inquietante. Lo strombazzare deve essere legato ai loro movimenti perché non ci sono strumenti musicali in vista. Alcuni di loro hanno l'aspetto robusto, altri sono minuti e visibilmente deformi.

Belletto porta la mano allo stocco e intima loro di allontanarsi. Uno dei pagliacci piccoli e deformi si stava avvicinando a Belletto, ma alle sue parole si ritrae emettendo uno squittio. In tutta risposta uno dei suoi compagni di taglia più grande lo stende con uno scappellotto decisamente violento, tanto da lasciarlo a terra esanime. Lo stesso clown che ha sferrato il colpo osserva con attenzione Belletto, poi la compagnia di guitti riprende il suo cammino.

Poco dopo esce in coperta il fuggitivo, prontamente intercettato da Jean Jacques che gli punta lo stocco intimandogli di fermarsi. L'uomo non sente ragioni e si lancia verso il molo, non prima di essere colpito alle gambe dal piatto della lama di Jean Jaques.

Leucosia raggiunge Azlyn, e nonostante il chiasso di Cleto percepisce due tonfi sul ponte della nave. Sospettosa manda Azlyn a controllare mentre lei resta di guardia alla stiva.

Jean Jaques si lancia all'inseguimento di Paski, riuscendo a colpirlo nuovamente.

Autolycus è rimasto attonito dalla scena del fuggitivo e Jean Jaques che saltano dal ponte al molo. Si riprende appena in tempo per vedere due aquiloni neri fluttuare sopra la nave ed altrettante figure scure atterrare sul ponte. Si avvicina goffamente verso quella atterrata poco lontano da lui, intimandole rumorosamente di andarsene, ma la figura svanisce nelle ombre.

Anche Klik vede una figura atterrare sul ponte. Pensando sia venuta per rapire Cleto la colpisce con una violenta spallata. L'effetto dell'impatto è aumentato dal potere psicoscientifico attivato poco prima: al contatto dei due corpi un lampo di luce sbalza all'indietro la figura, che colpisce il parapetto e precipita in acqua.

Azlyn appena salita sul ponte vede una figura muoversi tra le ombre, e la colpisce con un'onda d'urto. L'attacco deve essere andato a segno perché la figura emette un gemito e viene distratta quanto basta per essere afferrata da Autolycus.

Klik arrivato da Cleto lo tacita e comunica a gesti con Leucosia, mimando la caduta di una figura fuoribordo. Da dietro la porta della stiva si sentono dei rumori.

Belletto sale sul ponte, dove Runcil dice di essere sotto attacco. I due si dividono per ispezionare il ponte, dirigendosi in direzioni opposte.

Jean Jaques è sul punto di far capitolare Paski quando qualcosa impatta violentemente sul fuggitivo in un'esplosione di panna montata. Paski si blocca come se avesse urtato un muro, e cade supino, esanime. E' stato colpito da una torta lanciata da uno dei pagliacci. A giudicare dagli effetti la torta è stata appesantita in qualche modo, e comunque è stata lanciata con forza inaudita. A Jean Jaques non resta che chiedere ai pagliacci di trattenere Paski mentre lui torna verso la nave per controllare la situazione.

La figura trattenuta da Autolycus si rivela essere più esile e "morbida" di quanto lui si aspettasse... la figura sembra intuire l'istante di turbamento del ragazzone e ne approfitta per divincolarsi dalla presa, gettandosi poi in acqua.

Sottocoperta si sentono rumori molto forti dalla stiva, poi con uno schianto la porta viene sfondata scaraventando Cleto contro la parete opposta. Emerge una strana creatura delle dimensioni di un grosso cane dall'aria minacciosa.

Azlyn, dopo aver constatato che l'ombra si sta allontanando a nuovo, contatta Leucosia e viene avvertita della creatura. La ragazza avvisa Autolycus che corre sottocoperta per dare man forte. Arriva appena in tempo per vedere Leucosia sfrecciare di spalle nella direzione opposta. La creatura l'ha colpita con una poderosa testata scagliandola metri più indietro. Il ragazzone stringe i denti e salta in avanti verso la creatura, colpendola con il potente sonnifero che serbava per i momenti disperati. La creatura si scrolla di dosso Autolycus, ma dopo pochi passi crolla a terra addormentata.

Belkar, mattino del 2° ahner crescente (27 marzo)

La notte è proseguita senza ulteriori intoppi. Dopo un'ispezione accurata si è appurato che dalla stiva non manca nulla. La porta della stiva e la gabbia della creatura - un "baurot" - vengono sistemati e le bestie vengono nutrite. Con grande scorno di Jean Jaques sia i pagliacci che il finto Paski non sono più dove li aveva lasciati, e quindi non è possibile indagare sui mandanti.

Ciononostante il conte Divini è molto grato al Palco 51 di come hanno gestito la situazione.

Il vero Paski viene ritrovato in una vicina locanda, dove era stato portato da Alain per essere curato dall'intossicazione.

Dopo che il conte ha salutato tutti calorosamente esprimendo il desiderio di poterli reincontrare, la Ithaqua riprende il suo viaggio di ritorno.

Fine terza puntata.


Diario a cura di Klik
Revisione a cura di Ohmnibus
Immagine (c) Tsvetomir Georgiev

lunedì 15 aprile 2024

All’erta!

Paski Lavedauren (autore sconosciuto)

Belkar, 1° enhor crescente (26 marzo)

I passeggeri della Ithaqua sono scesi per passare la notte in locanda. Uno di loro, Alain Berset, ha accompagnato il povero Paski a curarsi dall'intossicazione. Il Palco 51 fa la conoscenza degli altri componenti dell’equipaggio: Arthem, un nordan, è il sottoufficiale terzo in comando della Ithaqua; Rajele dalla pelle azzurra e occhi gialli è un marinaio older; Il Ruvido è un marinaio corpulento scontroso e insolitamente silenzioso o forse muto.

Lo spettacolo viene eseguito per soli cinque spettatori ma con l’impegno di tutti è un grandissimo successo nonostante la leggerezza del testo.

Durante il rinfresco offerto dopo lo spettacolo si tenta di allacciare contatti con l’equipaggio e vengono raccolte altre informazioni. Rajele è stata allontanata dal suo villaggio per il colore insolito della sua pelle e il conte l’ha presa con se. La stiva è carica di reperti e animali strani provenienti dall’isola di Tiwia. L’ingegnere della nave è una corporativa e ha il compito di far funzionare la nave venduta al conte Divini.

Qualche mese prima un componente dell’equipaggio è stato scoperto fare il doppiogioco con una associazione criminale che spacciava stupefacenti.

Rollo si rivolge direttamente al conte che si rivela essere una immensa fonte di conoscenze e un ottimo divulgatore, per un ora e mezza parla di sé e della sua missione di portare la cultura nel mondo affascinandolo enormemente e facendogli desiderare di partire con la Ithaqua...

Dopo aver verificato la chiusura degli oblò e preparato dei segnalatori di movimento il gruppo si posiziona per la sorveglianza. Autolycus si riposa per essere svegliato all’occorrenza, Leucosia va di ronda, Belletto presidia il molo, Jean Jaques il ponte, mentre Klik e Azlyn si occupano di presidiare l'accesso alla stiva. Rollo pensa di impedire l’uso della gru della nave e si barrica nella stanza dei comandi, ma invece di tenere gli occhi puntati sulla grata della stiva trascrive tutte le parole del conte nel suo diario.

Belkar, notte del 1° enhor crescente (26 marzo)

Alle 23 circa una figura barcollante con qualcosa in entrambe le mani si avvicina alla nave. Belletto nel tentativo di nascondersi scivola in acqua... Risalito sul molo si accorge che la figura è Paski con due secchi di frattaglie puzzolenti: il cibo delle bestie della stiva. Belletto ispeziona il contenuto dei secchi prima di farlo passare, ma salito sulla nave incontra Leucosia che giustamente sospettosa gli impedisce di nutrire gli animali mandandolo a dormire. Se qualcuno si introducesse nella stiva per razziarla almeno rischierebbe di venire assalito dalle bestie affamate da tre giorni di digiuno.

Rollo viene mandato a chiamare per disquisire della questione e il piccolo regista decide di svegliare anche Autolycus e radunati gli altri fa loro un discorso motivazionale spiegando che: 

La locuzione stare all’erta – o anche la semplice esclamazione all’erta! – alcuni ritengono nasca da una espressione del linguaggio militare che significava originariamente ‘stare su un’altura (per poter vedere in tempo l’arrivo dei nemici)’ e che poi ha acquisito il significato più generico di ‘stare attenti, vigili’. Si richiama il sostantivo erta che indica una salita con una forte pendenza, una costa scoscesa, o anche semplicemente un luogo in alto, un’altura. Occorre a questo punto fare alcune precisazioni sull’origine del sostantivo: come ha recentemente dimostrato da Toqueville (in “Lingua nostra” anno 78 dopo la rivelazione), l’espressione stare all’erta non indica esattamente lo ‘stare su un’erta’, ma lo ‘stare in posizione eretta’. Nel linguaggio militare l’espressione era usata in vari contesti, ma si è poi cristallizzata soprattutto nei richiami che si scambiano le sentinelle coi superiori come “All’erta!” – “All’erta sto!”: richiami che servono per verificare che la sentinella sia in piedi e non dorma. E infatti con il significato di ‘stare ben ritto in piedi’ l’espressione era in uso ben prima di entrare nel gergo militare. Quindi all’erta amici miei! 

Detto questo ritorna a barricarsi nella sua postazione.

Fine seconda puntata.


Diario a cura di Bastiano
Immagine (c) autore sconosciuto

lunedì 8 aprile 2024

Arte e sicurezza

Alissa Redwine (Lady Dimitrescu | Resident Evil by desenhista on ArtStation)

Belkar, 1° enhor crescente (26 marzo) dell’89° anno dalla Rivelazione di Dolgas

L’area messa a disposizione dall'ARCA (Accademia di Ricerca e Composizione Artistica) alla compagnia "Palco 51" non è molto grande, il palco misurerà 80 metri quadrati e la piccola sala accoglie una dozzina di posti, solitamente riservati a critici ed addetti ai lavori. Da un corridoio laterale si accede ad uno stanzone che viene solitamente usato come unico grande camerino.

Mentre la compagnia è intenta a effettuare le prove de “La locandiera” di Rollone, la porta si spalanca e la loro impresaria Alissa Redwine entra e si accomoda su una poltrona accendendosi una sigaretta su un lunghissimo cannello. Dopo aver assistito alla rappresentazione ed essersi complimentata con i suoi attori, invita tutti a seguirla per prendere una boccata d’aria, ma conoscendo l'impresaria c'è sicuramente qualcosa sotto.

Alissa conduce il gruppo al porto dove di fronte ad una nave attraccata c’è concitazione. Sale per conferire con gli occupanti e lascia la compagnia all’esterno, dove un capannello di astanti sta facendo confusione attorno ad un marinaio apparentemente ubriaco che vola per terra mentre un altro, dall’aspetto tipico del pescatore, ride sguaiatamente. Sulla spalla di quest'ultimo pende, tranciato, un enorme tentacolo.

Leucosia si informa dalla guardia della nave, un brone di nome Runcil, e viene a sapere che la nave appartiene al conte Aliberto Divini. Rollo è più interessato alla storia del tentacolo fuori misura e si avvicina al “pescatore” Alain Berset, che evidentemente non vedeva l’ora di raccontare la sua storia. Per giorni la creatura li aveva inseguiti mandandoli fuori rotta poi la avevano condotta verso un branco di squali che l’avevano sbranata e lui coraggiosamente le aveva dato il colpo di grazia staccandole un tentacolo. L’altro marinaio per scommessa ha mangiato il tentacolo avente evidentemente effetti allucinogeni.

Alissa conosce bene il conte Divini anche se non lo vedeva da diverso tempo e ha organizzato uno spettacolo teatrale per l’equipaggio direttamente a bordo, inoltre la compagnia dovrà occuparsi della sicurezza del carico.

La nave conta un equipaggio di sette marinai più il conte e il suo braccio destro; è moderna e al centro è parcheggiata una macchina volante che desta immediatamente l’interesse di Klik. Mettendo in acqua il velivolo si creerà spazio sufficiente alla rappresentazione. Con un breve giro di ispezione si identificano i due accessi alla stiva dove si consiglia di non andare se non per emergenze. Da sopra una pesante grata è rimuovibile da una gru e viene usata per effettuare il carico della nave, mentre da un corridoio laterale si accede con una porta per ispezione senza alcuna serratura. Gli oblò sono bloccati dall’interno. Il carico è prezioso e molto vario, in parte è vivo e “pericoloso” e potrebbe far gola a molti ladri su commissione. La maggior parte dei magazzini del porto è controllata dalla Mercantile Grigia, ma in città lavora anche il Sodalizio dei Leali Vigilanti, che però non svolgono solo servizio di vigilanza. Sono famosi per portare a termine il loro ingaggio senza accettare di essere corrotti da altri, cosa che si traduce in una sorta di racket... chi vuole stare tranquillo paga i Leali. La ARCA e Leali si pestano i piedi frequentemente...

Si decide di mettere in scena un loro cavallo di battaglia, "Il Cosmo nel Cointreau" e poco prima della rappresentazione Rollo fa il solito discorso motivazionale a favore della meno esperta attrice Leucosia e di chiunque voglia ascoltarlo:

Un giorno, il mio maestro di recitazione mi assegnò un compito particolarmente difficile: recitare un lungo monologo tratto da un testo antico, pieno di parole complesse e concetti astrusi.

...

Mi immersi nello studio del testo con zelo e dedizione. Passavo ore e ore a memorizzare le parole, cercando di capire il significato di ogni frase. Ma più studiavo, più il testo sembrava sfuggirmi, come se fosse scritto in una lingua sconosciuta.

...

Con il passare dei giorni, la frustrazione aumentava. Mi sentivo impotente di fronte a quel testo, convinto di non essere in grado di interpretarlo con successo. Ne parlai col mio maestro e lui mi disse che “la recitazione è come un viaggio, devi lasciarti trasportare dalle parole e permettere al personaggio di prendere vita dentro di te."

...

Mi suggerì di "non concentrarti troppo sulle parole, di comprendere il sentimento che si nasconde dietro ogni frase, di immaginare di essere il personaggio e di vivere le sue emozioni più profonde."

Inspirato dalle sue parole sagge decisi di approcciare il testo in modo diverso. Abbandonai l'idea di dover memorizzare ogni singola parola e mi concentrai invece sul significato generale del monologo.

Le mie parole fluirono naturalmente, cariche di emozione e intensità. 

...

Fine prima puntata.


Diario a cura di Bastiano
Immagine (c) desenhista

lunedì 1 aprile 2024

Epilogo

Sunset rocks by Sergey Vasnev

Lucinda verrà interrogata con i metodi molto efficaci della Corporazione, ma sembra che abbia perso parte della memoria e non rivela nemmeno gli eventuali contatti della banda nella Corporazione. L’ombra deve aver preso il sopravvento su di lei ed una volta sparita si è portata via parte della sua vita.

I cavalcalupi non solo hanno assalito il presidio della Corporazione, ma anche il campo di fortuna intorno alla serra. In molti non ce l'hanno fatta, ed il capitano della guardia Selene Shurmak perde il braccio sinistro. Bastiano come promesso si mette a suo completo servizio, tuttavia la sua prima missione, trovare Ebaroth, si conclude con un nulla di fatto. La salute del capitano peggiora e Bastiano  la rimpiazza. Riesce a convincere la contessa ed organizza un drappello per mettere fine alla minaccia dei cavalcalupi. Wotan lo accompagna, intenzionato a piantare il seme della sua spada sulla montagna. Verranno dati per dispersi.

Diomira stipulerà un contratto con la città di Torana prestando il lascito di Shizuka per la ricostruzione. Col tempo verrà costruita anche la Chiesa del Nuovo Ordine sul terreno legittimamente acquistato. L'influenza del Nuovo Ordine farà molta presa su Torana tanto da attrarre nuovi pellegrini e diventare, dopo molti anni, la capitale del Nuovo Ordine.

Silvy, assetata di conoscenze, viene accettata di buon grado nei ranghi della Corporazione, soprattutto in virtù delle sue competenze sulla flora locale. Svelerà il segreto della megafauna, che si rivelerà una faccenda molto più complicata di quanto potesse sembrare.

Persa la vicinanza psicologica delle persone che tiravano fuori il suo lato migliore (Bastiano, Giannunzio, Carenna...), Rodrigo mette in atto il suo progetto di riempire lo spazio lasciato da Nico e la sua banda. Questo lo porterà ad avere conflitti più o meno aperti con Diomira, ma del resto fa tutto parte del business.

Giannunzio, con sorpresa di tutti, incassa il compenso e alla prima occasione si imbarca sulla Ithaqua per riprendere il suo viaggio verso mirabolanti avventure. Yelena dovrà far ricorso a tutte le sue tecniche Psicoscientifiche per non cadere nella depressione.

Aileen è molto turbata per l'accaduto, ma una nuova amica la aiuta a liberarsi dall'inquietudine: si tratta di Alona Ulrich, che però non ha grandi simpatie per Diomira ed anzi quando l'influenza di quest'ultima diventano troppo opprimente le due ragazze partono da Torana, intenzionate a stabilirsi in qualche sobborgo tranquillo nel continente. Le vere intenzioni di Alona si manifesteranno solo dopo alcuni mesi, quando sarà troppo tardi per Aileen per potersene sottrarre.

Fine.


Diario a cura di Bastiano
Revisione a cura di Ohmnibus
Immagine by Sergey Vasnev

lunedì 19 febbraio 2024

Arrivano gli orsi-talpa

Portrait by tiago Oliveira

Centro di Torana, metà mattino del 3° tehner calante (7 ottobre)

Il gigantesco pugno si abbatte sul gruppo impegnato con i cavalcalupi. Wotan, Silvy e Rodrigo riescono fortunosamente ad evitare il peggio gettandosi di lato, pur non restando illesi. Bastiano non tenta nemmeno di schivarlo. A terra restano decine di cavalcalupi ridotti in poltiglia, e Bastiano viene dato per spacciato, ma in verità la conchiglia rinvenuta nella giungla lo ha reso temporaneamente incorporeo ed oltre ad essere illeso ha anche ridotto le distanze con il gruppo di Nico.

Sotto la pioggia battente Romilda attacca Aileen con un pugnale dalla lama trasparente, ma non sembra intenzionata ad infliggere danni seri: forse vuole solo che lasci la presa mentale su Unghanei. Risponde alla domanda di Diomira dicendo che l’isola le ha detto in sogno di impedire il ritorno della grande oscurità. Aileen torna sulle proprie decisioni e tenta di ritrarre i tentacoli, ma si accorge di non poterlo fare: il dio felino ha preso il sopravvento sulla sua volontà. Fortunatamente Diomira riesce dove la volontà di Aileen fallisce, e con un potere nega i tentacoli di oscurità. Unghanei, trattenuta solo da Lucinda, riesce lentamente a salire di quota.

Ungharaf, dopo aver abbattuto la mano a terra, effettua una spazzata moltiplicando la distruzione già causata e coinvolgendo ancora una volta Silvy.

Si ode un boato nella parete rocciosa alle spalle degli assalitori: una mezza dozzina di orsi talpa fuoriescono dalla parete, e immediatamente dopo dai varchi lasciati fuoriescono potenti getti d'acqua. Alcuni tra i cavalcalupi delle retrovie vengono travolti e spazzati via, e l'acqua allaga rapidamente le vie della città.

Silvy scocca una raffica di frecce verso Lucinda facendole perdere la concentrazione. Wotan e Rodrigo affiancano Bastiano, mentre i cavalcalupi arrivano a minacciare Aileen e Diomira. La sacerdotessa dopo aver ordinato a Nimrod di portare in salvo Romilda vola veloce come il fulmine verso Lucinda. Aileen resta sola, e utilizza i suoi poteri per alzarsi in volo e sparire in una nube di oscurità. I cavalcalupi tentano di colpirla con le loro frecce avvelenate, ma invano.

Oramai in corpo a corpo con la banda di Nico, Wotan viene colpito alla nuca e tramortito, Bastiano gli si para innanzi e per difenderlo rinuncia alla protezione dell’incorporeità.

Ungharaf solleva la mano per un secondo attacco. Unghanei, ormai libera, sale rapidamente di quota. Lucinda fatica a concentrarsi e l’acqua ostacola i movimenti rendendo tutto più difficile. Diomira attacca Lucinda dall'alto scagliando dardi magici esplosivi. La donna, colpita in pieno petto, viene sbalzata indietro di vari metri e resta a terra priva di sensi. Nico urla la sua rabbia verso la sacerdotessa  che vola ad oltre dieci metri sopra la sua testa. Mancando di un'arma a distanza soppesa brevemente la spada per poi scagliarla con violenza, colpendo il bersaglio. E' solo grazie ad una barriera magica che Diomira evita il peggio.

I cavalcalupi sono sempre più in difficoltà per via dell'allagamento, ed iniziano a diradarsi. Il combattimento tra il gruppo e la banda di Nico infuria, e presto alcuni uomini del malavitoso cadono a terra.

Quando Unghanei arriva di fronte al volto di Ungharaf, questo si apre rivelando una cavità al suo interno. Lei vi prende alloggio ed il volto si richiude. Per un attimo tutto sembra fermarsi.

Ebaroth si guarda intorno e vedendo che la situazione sta volgendo al peggio decide di darsela a gambe.

Nico, inferocito, pur essendo disarmato carica Wotan e lo colpisce violentemente saltandogli addosso.

Ungharaf inizia a sollevarsi da terra e acquista rapidamente velocità. In una manciata di secondi supera le barriere del cielo e brilla in un enorme globo luminoso.

I cavalcalupi, in grave difficoltà per l’acqua e per l’intervento di vari animali selvaggi, al verificarsi di questo evento sono definitivamente messi in rotta e scappano come possono.

Nico e Nicomo combattono spinti da una rabbia cieca fino alla morte. Lucinda è svenuta. Gli unici scagnozzi di Nico che riescono a fuggire sono Smeraldo, Songan e il pericoloso Ebaroth.

Oltre alle grida dei cavalcalupi in fuga resta il suono della pioggia battente.

Fine settantunesima puntata.



Diario a cura di Bastiano
Revisione a cura di Ohmnibus
Immagine (c) tiago Oliveira

lunedì 29 gennaio 2024

La battaglia delle 5 fazioni

Nicomo and Ferro by Pavel Tomashevskiy

Centro di Torana, metà mattino del 3° tehner calante (7 ottobre)

Com’è possibile che il responsabile della sicurezza della corporazione sia stato sopraffatto dai cavalcalupi? Si chiedono i corporativi mentre corrono dentro nella speranza di riattivare il raggio. Sopraffatto o avrà tradito! Pensava causticamente Bastiano correndo con loro.

A raggio spento cala il silenzio e il cielo si copre di nubi scure, Diomira si alza in volo per controllare Ungharaf e tutti si tolgono da sotto, alcuni seguono i corporativi per dar loro manforte e ci si avvede che da nord sono in arrivo un gruppo di cavalcalupi seguiti da un gruppetto di uomini armati. Immaginando che si tratti della banda di Nico, Bastiano gli corre incontro a spada sguainata guadagnando una posizione più facilmente difendibile e comincia a falciare cavalcalupi che iniziano a tenersi a distanza dal guerriero furibondo e sanguinario. Giannunzio passa tra le gambe di Ungharaf che intanto inizia a scricchiolare e Silvy accende il suo arco che avvampa di fiamme. Diomira si prepara alla battaglia facendo un grande effetto scenico luminoso in cielo e Wotan sparisce pronto ad uscire dall’ombra per portare i suoi attacchi micidiali. Rodrigo vede che un gruppetto di umani sta facendo da scorta a Lucinda, riconosce Ebaroth, il Santo, Picozza e uno più grosso che sembra dare ordini forse Nico. 

Inizia a piovere e si sentono tuoni in lontananza, in cielo delle ombre che volano. Unghanei sorridendo inizia ad ascendere e Diomira evoca un gorilla di tre metri da lanciare nella mischia. Lucinda sta facendo qualcosa e dal centro della piazza escono dei tentacoli dei tentacoli di ombra (che ad occhi esperti sono differenti da quelli di Aileen) che afferrano Unghanei impedendole di alzarsi. 

Cavalcalupi continuano ad arrivare anche da altri lati e travolgono Rodrigo e Silvy. Rodrigo si fa strada menando fendenti ansioso di arrivare a tiro di lancia per abbattere Lucinda. Silvy disarciona un cavalcalupo e salta in groppa alla sua cavalcatura per raggiungere il gruppo di umani più velocemente.

Wotan cerca un punto sopraelevato e scocca frecce multiple ma Nico e gli altri si aspettavano l'attacco e il risultato è meno efficace del previsto. Ebaroth viene comunque ferito mentre il Santo e il Picozza sono fuori gioco.

Giannunzio vede volatili minacciosi intorno ad Ungharaf e non è chiaro da che parte stiano. Prende fuoco e corre verso la piazza. Nel far questo anche Silvy si incendia avendo più difficoltà a gestire la sua cavalcatura.

Nella mente di Aileen risuona la voce del dio felino che le intima di "prevalere" e di unirsi ad Ungharaf al posto diUnghanei. Non sa bene come reagire e tenta di visualizzare l’oscurità per accettarla… cade in trance e altri tentacoli di vuoto cingono l’essere volante stavolta trascinandola mezzo metro in giù e trasformando la sua espressione in panico incredulo.

Il gorilla si batte il petto e trotta verso gli umani e quando impatta sui cavalcalupi questi vengono sbalzati via dalle sue pesanti manate. Diomira si oppone ai secondi tentacoli, che sembrano i più forti, annullandoli.

Bastiano continua a correre ma come dal nulla compare un grosso energumeno che vuole fare i conti con lui per la morte di uno della sua banda. Bastiano vorrebbe raggiungere Lucinda ma scambia l’energumeno per Nico (che non ha mai visto) e accecato dall’ira si butta nello scontro. Il finto Nico che si chiama Nicomo lo colpisce e lo tiene a bada spingendolo indietro ogni volta, Bastiano è inoltre ostacolato dai colpi continui dell’orda dei cavalcalupi. 

Silvy sprona il suo lupo e riesce a raggiungere i compagni prendendo però qualche colpo.

Intanto un volatile si abbassa più degli altri e Unghanei con un urlo lo fa esplodere. In groppa aveva qualcuno che cade ai piedi di Diomira, sembra essere Romilda!

Wotan evoca uno sciame di insetti per intralciare le azioni del gruppetto di umani mentre Giannunzio inizia a far vorticare le macerie intorno a se portandosi al centro dello scontro e mantenendo più lontani i nemici impegnati a schivare sassate.

Nicomo decide di darsela a gambe dopo essere stato colpito da Rodrigo e appurato che Bastiano sta tornando alla carica per l’ennesima volta. Da dietro il gorilla arriva sbaragliando cavalcalupi e scavalca con un balzo i due guerrieri.

Diomira spezza gli altri tentacoli  e Unghanei inizia ad ascendere nuovamente. Aileen si avvede che Ungharaf sta caricando il suo pugno e decide di trattenerla nuovamente. Nel mentre Romilda si rialza e comunica a Diomira che ha fatto dei sogni e la donna delle tenebre (Lucinda) non deve unirsi al colosso.

Bastiano, Rodrigo e Silvy resistono alla nuova carica dei cavalcalupi. Bastiano sa cogliere l'attimo e riesce ad accorciare le distanze.

Nello stesso momento Ungharaf abbassa il maglio che si abbatte su...

Fine settantesima puntata.


Diario a cura di Bastiano
Immagine (c) Pavel Tomashevskiy