lunedì 26 settembre 2022

Il Sole di Barianor sul mare rosso

Arkkon by Eularesko

Campo di papaveri, sera del 12° ahner pieno (4 settembre)

Dopo aver attraversato la marea brulicante di lucertole - che per qualche ragione non lo stanno assalendo - Wotan individua una delle lucertole alfa. L'esemplare è decisamente più grosso, ma a colpire l'attenzione del westan cornigero sono le striature luminose che ricordano per tonalità ed intensità le lucciole. Wotan implora lo sciame di ritirarsi perché gli esemplari soldato hanno già subito grosse perdite e ne subiranno altre ancora se non lo fanno. L'esemplare in risposta afferma che il mare rosso è il loro territorio di caccia e chiunque vi si trovi è destinato ad essere loro preda quanto loro sono destinati a cacciarlo. Il fuoco brucia, ma è destinato ad estinguersi presto. Wotan preoccupato delle sorti di tutti gli animali suggerisce loro di togliere i campanelli prima del loro prossimo attacco e nell’attesa che il fuoco si spenga quello essi faranno.

Silvy parlando con uno dei lavoratori viene a sapere che il raccolto si trova nella cassaforte nella tenda dei capi. Ma a lei non interessa tutto il raccolto bensì un semplice campione, quindi sottrae non vista un oggetto attaccato alla cintura del suo interlocutore che si rivela essere una sorta di lama-raschietto ricavata da un tappo di metallo per barattoli su cui è appiccicato un grumo di linfa grande come il suo pollice.

Un altro dei lavoratori spalleggiato da due compari accusa Rodrigo e tutto il gruppo di aver condannato tutti morte certa per aver pestando i piedi alla banda di Nico. Rodrigo è scocciato e rimanda il tizio da Diomira, non prima di averlo schiaffeggiato brutalmente per essere stato infastidito. Diomira, nonostante la tendenza ad irritare gli interlocutori con noiose nozioni religiose, non solo calma gli animi ma convince i tre raccoglitori a diventare seguaci del suo culto nascente, promettendo loro la protezione del tempio.

Carenna identifica tra i lavoratori quello che reputa più in gamba, un cacciatore che ha però il vizio del gioco, e dopo averlo avvicinato ottiene qualche informazione in più: il lavoro nei campi è pericoloso ma non hanno alternativa in quanto costretti chi da debiti chi da dipendenza da oppiacei. Sempre dallo stesso cacciatore viene a sapere che la pece sembra essere finita e non sarà quindi possibile respingere un secondo attacco.

Bastiano dopo aver rifiatato per dieci minuti bofonchiando una specie di ritornello incomprensibile si alza e ad ampi passi torna su per la collina verso Rando, la sentinella imprigionata. Lo ritiene colpevole di aver omesso il piano per affrontare gli invasori. Non ci pensa due volte a sottoporlo a torture violente finché Rando non dice il poco che sa: sembra che alcune delle guardia siano corrotte e loro sono liberi di agire a patto di "non farla troppo sporca". Il capitano Shurmak è invece di tutt'altra pasta ed è sempre stato un grosso fastidio per la banda di Nico. Qualche tempo fa, inoltre, ai compari più fidati di Nico è successo qualcosa che ha donato loro dei poteri che incutono timore, in particolare a Lucinda e Nico stesso. Bastiano decide quindi di consegnare Rando alle guardia cittadina come prima mossa per smantellare l'organizzazione criminale.

Dato che la sera incombe, si decide di costruire un campo in cima alla salita a ridosso del bosco, dato che la valle è territorio di caccia delle lucertole. In un primo momento Wotan e Rodrigo sono contrari all'idea di tornare a Torana, ma lasciare andare i lavoratori da soli costituirebbe un rischio troppo grande per loro e quindi si opta per scortarli anche se questo significa perdere almeno due giorni di viaggio.

Rodrigo vede due lavoratori frugare nelle casse della tenda dei capi e trova una cassa robusta chiusa da un pesante lucchetto e la fa mettere tra le cose da trasferire nel nuovo campo. Silvy decide di tentare di aprirlo usando una pesante pietra, ma dosa male la forza ed il risultato è la distruzione totale del lucchetto, della cassa e di tutto il suo contenuto. Dentro dovevano esserci, oltre ad una discreta quantità di oppio, delle altre ampolle con dentro sostanze chimiche che si sono mescolate tutte insieme. Silvy preleva comunque una zolla di terra mista ad oppio e chissà cos'altro per analizzarla in un secondo momento.

Rodrigo sconsolato continua a frugare nella tenda magazzino e trova quattro bottiglie di “Sole di Barianor”. A detta di Carenna si tratta di un buon vino con il tappo ancora sigillato nella ceralacca, non particolarmente pregiato nel continente ma di grande valore a Torana.

Intanto Carenna, intenta anche lei a rovistare, trova un oggetto molto interessante simile ad una bussola senza lancetta e che si rivela essere un sensore di movimento che prontamente si intasca.

Dopo aver preparato il campo al limitare del bosco si istituiscono turni di guardia nel timore che la banda di Nico si ripresenti. 

Nel turno di Diomira e Carenna la sacerdotessa intercede per Ovidio Benson strappando alla locandiera un assenso a conoscerlo.

In quello di Giannunzio e Bastiano il llud tenta di convincere il nordan ad addestrarsi con lo spadone che porta sulla schiena in modo da essere più utile in battaglia offrendosi di fargli da maestro, ma ottiene in risposta il consiglio di farsi i fatti propri. 

Silvy infine chiede a Wotan di aiutarlo a costruire un mortaio e pestello per proseguire nella "creazione dell’arma", ossia un potente sonnifero da usare per addormentare il gorilla gigantesco incontrato nell'esplorazione precedente. Il westan accetta purché non le venga in mente di usarlo per schiacciare insetti.

Forse distratti da questi discorsi nessuno si accorge di nulla fatto sta che la notte passa senza apparenti problemi.

Campo di papaveri, mattino del 12° tahner pieno (5 settembre)

Al mattino si discute nuovamente il da farsi e c’è attrito in particolare con Diomira, Bastiano più volte zittito si spazientisce e bofonchiando la solita cantilena si dirige di nuovo fra i papaveri seguito da Carenna che vuole accertarsi che non si metta nei pasticci. I due raccolgono qualche carcassa di lucertola. Bastiano tenta inutilmente di estrarre il veleno dai rettili: l'assenza di denti veleniferi lo confondono. Ripiega sulla raccolta di linfa dai papaveri. Si accorge che molti bulbi sono stati incisi con una lama, si fa quindi prestare uno dei coltelli da Carenna e mentre si prepara all'incisione...

Fine trentasettesima puntata.


Diario a cura di Bastiano
Revisione a cura di Ohmnibus
Immagine by Eularesko

lunedì 12 settembre 2022

Feromoni

barbarian girl by Simon Gocal

Torana, sera del 12° ahner pieno (4 settembre)

Rodrigo riesce a trovare un secchio di pece col quale inizia subito a tracciare un cerchio attorno alle tende, in modo da poterli incendiare. Esorta gli altri lavoratori a dargli una mano, ma la pece è densa e il lavoro sarà molto lungo...

Wotan si avvicina agilmente e tira una freccia che si perde tra il groviglio di rettili. Rendendosi conto della scarsa efficacia delle sue armi decide di agire diversamente. Grazie alla sua lunga esperienza di vita nella natura selvaggia ricorda di rettili simili le cui azioni erano dirette da pochi individui dominanti, decide di cercarli nelle retrovie.

Intanto Diomira usa i suoi poteri per creare esplosioni che gettano le lucertole tra le fiamme.

Bastiano si produce in una micidiale raffica di colpi e, dopo aver schivato i numerosi attacchi dei rettili, cala un colpo poderoso che apre un varco nello sciame. Giannunzio usa le sue fiamme per accelerare il divampare della pece nelle canalette, riuscendo così a creare una cuspide di fuoco che blocca l'avanzata delle piccole creature. Tuttavia quelle imprigionate tra le fiamme impazziscono e, con rinnovata foga superano i difensori verso i lavoratori in fuga.

Giannunzio con uno scatto supera lo sciame e lo anticipa piazzandosi a difesa delle tende, mentre Rodrigo continua incessantemente il suo lavoro. Imprecando cerca di dare ordini ai braccianti, non riuscendo però ad organizzarli. Anche Diomira, sospinta dai naga, compie un salto di sessanta metri e si porta nei pressi del campo, intanto Bastiano rincorre lo sciame principale e con un devastante fendente riesce a deviare parte delle creature verso est. A più riprese si scontra con le creature rimanenti, fino a ridurle a poche unità che si dileguano tra i papaveri. Resta solo lo sciame che si è mosso verso est che, incontrate le fiamme, devia nuovamente verso il campo.

Wotan usa i suoi poteri per comunicare con una lucertola. Vuole convincerle a fuggire, ma questa gli comunica che l'aria odora di caccia ma allo stesso tempo hanno paura del fuoco. Nulla di nuovo. Cerca allora di convincere i suoi compagni a cercare la lucertola capo, ma la sua richiesta cade inascoltata.

Diomira da fuoco al cerchio appena completato da Rodrigo mentre il secondo sciame converge verso le tende. Giannunzio anticipa l’accensione del cerchio dei lavoratori, ma ancora non è terminato e loro per la sorpresa e lo spavento lasciano andare il secchio di pece che cade proprio sulla tenda difesa da Rodrigo. Il combattente dal cattivo carattere tenta maldestramente di evitare danni maggiori, accelerandoli. Alla fine si risolve nello sradicare il telone e con tutti i picchetti lo scaraventa via. Tenta di convincere i braccianti ad entrare nel cerchio di fuoco come riparo, ma questi sono così spaventati da non capire i suoi ordini e restano a portata dei denti dei rettili.

Lo sciame sfuggito ai colpi di Bastiano raggiunge infine l’accampamento ed attacca una ragazza, che Giannunzio tenta di difendere.

Anche Bastiano corre in suo soccorso, ma cade ed inavvertitamente fa leva sul braccio rotto. Il dolore lancinante gli impedisce di difendersi da due rettili che ne approfittano per morderlo in faccia. Il morso è subito seguito da un dolore più forte, probabilmente causato dal veleno delle creature.

Giannunzio libera la donna dalle creature, poi si dirige verso l’ultimo sciame non curandosi delle sue condizioni.

Wotan, lontano dagli altri, getta una pelle di serpente sul fuoco per dare la possibilità alle lucertole di fuggire. Il suo gesto non viene compreso, per cui decide di avventurarsi al centro dello sciame alla ricerca degli esemplari dominanti, incurante dei rischi.

Bastiano, liberatosi dalle lucertole mangiafaccia, solleva la donna ferita, incurante del dolore alla mano, e la porta in salvo nel cerchio di fuoco. Invoca l'aiuto di Diomira per curare la donna, ma la sacerdotessa è troppo impegnata a scagliare lucertole tra le fiamme, per cui il Contrari decide di dare fondo alle sue conoscenze per tentare di salvarle la vita con un bendaggio che sicuramente poteva essere fatto meglio.

Alcune lucertole iniziano a superare la barriera difensiva di Rodrigo e Diomira. Un lavoratore muore e  subito dopo un altro viene attaccato...

Fine trentaseiesima puntata.


Diario a cura di Bastiano
Revisione a cura di Ohmnibus
Immagine by Simon Gocal