lunedì 26 novembre 2018

[RdL] Epilogo

One for Sorrow by ReneAigner

Luogo sconosciuto

Anudahabi riapre gli occhi. Si rende conto di avere ancora il braccio alzato, ma la spada ricevuta da Eracleo non c'è più. In verità nulla dei suoi possedimenti esiste più, c'è solo lui, avvolto da una veste che sembra essere composta di una densa nebbia color del temporale. Si guarda intorno, ma non scorge nulla. Nemmeno il pavimento esiste, ma stranamente questo non lo sconvolge. Si incammina in una direzione, l'unica e la più ovvia, come se avesse sempre saputo dove andare.
In lontananza appare qualcosa... uno scranno, forse? Sì, uno scranno, dove è seduta una donna. Si avvicina. I capelli neri incorniciano un volto perfetto, pallido e rigato da lacrime. Emana una sensazione di tenera tristezza.
Colto da un fortissimo senso di riverenza, Anudahabi si ferma a qualche passo di distanza, ed è sul punto di inginocchiarsi quando la donna si alza e avvicinandosi prende le sue mani. "Figlio mio, non ti inginocchiare"
"Ma... madre Anui?", balbetta timoroso Anudahabi. Le labbra della donna per un istante sembrano increspate da un sorriso.
"Figlio mio, ci hai donato il più nobile dei sacrifici. Con esso hai lacerato il nostro cordoglio ed hai sanato quello che non avevamo il permesso di sanare", sussurra mentre avvolge Anudahabi in un abbraccio materno. "Il tuo nome non sarà mai dimenticato, né il tuo spirito corrotto, perché il tuo gesto ha risparmiato la fine di molti, e di questo la signora del lutto ti è grata."
Mentre la donna pronuncia queste parole, Anudahabi viene avvolto da un senso di completezza ed appagamento. Ed è nella beatitudine di queste sensazioni che si addormenta.

Torralta, pomeriggio dell'8° Ahoer pieno (11 agosto)

"Lord Vorgèl, abbiamo messo in sicurezza Torralta. I brone che non si sono arresi sono stati sopraffatti. Pensiamo che i generali si siano asserragliati nelle stanze che furono di Lord Raleste. Non rispondono alle nostre richieste, ma non abbiamo sfondato le porte in nome dell'etichetta militare."
Lord Vorgèl ha l'aria pensierosa mentre impartisce ordini a destra e a manca. L'esultanza della vittoria condivisa tra i suoi uomini è, ai suoi occhi, conseguenza di un colpo di fortuna, e questo mette in discussione le sue capacità di leader. La possibile presenza di ostaggi di alto grado lo risolleva appena.
"Andiamo a vedere se si negheranno a me", risponde al sergente che gli sta di fronte, che scatta sull'attenti e fa dietro-front quasi in un unico movimento.
Arrivati sul posto Lord Vorgèl bussa vigorosamente.
"Sono il Lord Tilean Vorgèl, terzo del mio nome e signore di questa marca. In nome dell'etichetta militare vi impongo di arrendervi e di consegnarvi come prigionieri senza opporre resistenza. Sarete trattati come consono al vostro lignaggio secondo le convenzioni stabilite tra i nostri Imperi"
Nessuna risposta.
"Sfondate la porta", sentenzia il Lord rivolgendosi ai suoi uomini.
Due soldati prendono a spallate la porta, inutilmente. Poi, senza scomporsi, si armano di una panca presa lì vicino e la usano come ariete. Dopo pochi minuti la porta cede e i due, insieme al sergente e ad altri quattro uomini, entrano nella stanza.
Dopo pochi istanti il sergente esce nuovamente, e con il volto greve fa un cenno di diniego al Lord.
"Dannazione...", impreca Lord Vorgèl, entrando a sua volta.
La camera è relativamente spartana per essere appartenuta al signore di Torralta. Un semplice letto, una piccola libreria, armadi in legno scuro, bauli, ed un ampio scrittoio, verso il quale il Lord si avvicina a grandi passi.
"Purtroppo non hanno lasciato nulla, mio Lord", dice il sergente alle sue spalle, "Tranne quello", aggiunge indicando un piccolo scrigno intarsiato.
Lord Vorgél lo prende in mano. A giudicare dal peso c'è qualcosa dentro. Lo apre, e per un istante vede sé stesso fissarsi attraverso lo specchio all'interno del coperchio, poi il suo sguardo viene rapito dalla piccola ballerina che si è alzata - come se fino a quel momento fosse accucciata - nel momento in cui ha aperto lo scrigno, iniziando a roteare su sé stessa. Ma, invece della melodia di un carillon, lo scrigno diffonde la voce di uno sconosciuto con accento brone:
"...e quindi voi siete dei mercenari. Parlate la lingua del denaro, uh? E ditemi, quanto vorreste per passare dalla nostra parte? O anche solo per tenervi fuori dai piedi?"
"Beh, ad essere sincero", risponde una voce che il Lord riconosce immediatamente, "purché mi sia garantita l'incolumità, sarei anche disposto a farlo gratis..."
Lord Vorgèl chiude con malcelata calma lo scrigno, trattenendosi dallo scagliarlo a terra, poi sibila:
"Portatemi quel traditore di Medòm."

Una stanza buia, mattino dell'8° Tehner pieno (12 agosto)

Il llud con innesti tecnologici non è rilassato come l'ultima volta che si è messo di fronte alla telesfera. Né, quando l'apparecchio si illumina, lo sembra il brone rappresentato al suo interno.
"Che diavolo è successo?" sbotta il brone, senza tanti preamboli.
"Dannazione Kudrow, non cominciare. Non è che a me faccia piacere come si siano risolti gli eventi..."
"Risolti? RISOLTI?!? Ti rendi conto di quello che succederà adesso?"
"Certo che me ne rendo conto, faccio già molta fatica a tenere a freno l'impazienza dell'Imperatore..."
"Lo voglio ben credere!" lo interrompe Kudrow. "Adesso che ai suoi occhi siete avanti tecnologicamente rispetto a noi, non mi aspetterei altro! Piuttosto sbrigati a farci arrivare quegli schemi! Abbiamo bisogno di quegli scudi altrimenti la Battaglia dei Guadi diventerà una barzelletta in confronto a quello che succederà nei giorni a venire!"
"Adesso calmati, non c'è fretta..."
"Accidenti se c'è fretta!" ancora una volta Kudrow interrompe Mantar. "Il nostro leader è andato giù di testa, ha intenzione di mandarvi addosso tutte le corazzate volanti di cui disponiamo, ed io non voglio sacrificare tutto quel buon materiale a causa di un TUO errore!"
"Non si tratta di un errore, ma di un tradimento. Sta sicuro che il colpevole verrà punito in modo esemplare. Per quanto riguarda la fretta, sto cercando di trattenere l'entusiasmo dell'Imperatore inventando fandonie sui tempi di raffreddamento delle nuove armi e robe simili. E non posso passarti così i progetti sugli scudi, risulterebbe troppo sospetto. Nemmeno noi saremmo in grado di svilupparli in così poco tempo..."
"Che significa "nemmeno noi"? Stai dicendo che siete meglio di noi?"
"Sto dicendo, caro Kudrow, che bisogna agire con discrezione. E' quando le cose si mettono male che siamo in grado di dare il meglio di noi stessi. Tu occupati di tenere a bada l'impetuosità del vostro leader, io penserò a rallentare il nostro. Vedrai che le perdite saranno minime, probabilmente non arriveremo oltre Fezil prima di aver ristabilito l'equilibrio."
"Sarà meglio Mantar, sarà meglio. In gioco c'è il nostro accordo, e tu non vuoi che venga violato. A risentirci" conclude Kudrow, interrompendo il collegamento.
"Non ci contare troppo, pallone gonfiato." risponde Mantar allo schermo vuoto. "Ora," - riprende - "di certo Eracleo è un tipo in gamba, ma non così in gamba. Deve aver avuto dei complici. Non mi resta che trovarli... e poi arriva la parte divertente."

Pressi di Torralta, mattino del 9° Ahoer pieno (18 agosto)

"Lascia stare, sono sicuro che il sergente ce l'ha con me." bofonchia Aubec.
"Perché ne sei così sicuro?" replica l'amico Kiltar, spostando un'altra pesante pietra.
"Aiutami con questa... uff! Beh, intanto perché ci ha mandati qui. Cosa diavolo dovremmo trovare tra le macerie di quella... cosa? Sono macerie di macerie, capisci? Eppoi, ad essere del tutto sinceri, sono stato io a pisciargli nella borraccia", conclude Aubec con un sorriso perfido.
"Ah, ma allora è vero che è successo! Che i naga ti piglino, da quel giorno è stato ancora più bastardo di quanto non lo fosse già!"
"Eheh... se c'è qualcuno che si merita uno scherzo del genere è il sergente Vadolino. Conosco Olmer che è ai comandi di Bastanio, e a loro per esempio non hanno mai..."
"Shhh! Cos'è stato?"
"Cos...? Per gli dèi, lì c'è qualcosa che si muove!", esclama Aubec facendo un salto in dietro ed estraendo la spada corta.
Kiltar si avvicina al rumore, e nota delle pietre muoversi. Ne scosta una e sotto spunta una mano di bambino che cerca di arrancare l'aria. I due si mettono a scavare freneticamente per estrarlo dalle macerie. "Che mi prenda un'accidente... come fa ad essere ancora vivo dopo una settimana?", si stupisce Aubec.
Si rivela essere una bambina. E' lurida di terriccio e pietrisco, ma sembra star bene, anche se non accenna ad aprire gli occhi. La sua vocina squillante si diffonde nell'aria:
"Buongiorno signor Beige, buongiorno signor Indaco. Potrei avere un po' d'acqua?"

Immagine (c) by René Aigner

mercoledì 24 ottobre 2018

Un colpo di fortuna


Il 23 settembre 2018 - esattamente un mese fa da quando scrivo - la voce su Wikipedia di Lords of Knowledge è stata proposta per la cancellazione.
La notizia mi mi lasciò di sasso: d'accordo, LoK non è il più popolare tra i GdR, ma addirittura cancellare la voce su Wikipedia? Non conta nulla il fatto che è stato uno dei primissimi GdR gratuiti ad essere distribuiti in internet? E nemmeno che tra questi è uno dei pochi (forse l'unico oltre ad Arcan Myth) ad essere ancora supportati? Non è una voce interessante dal punto di vista di chi sta facendo una ricerca in merito?

Beh, durante la discussione si chiarisce il problema: "facendo una ricerca in rete non vengono fuori molti risultati oltre al sito ufficiale e questo blog".

Tralasciando il fatto che di riferimenti ce ne sono (basta spendere un po' più di 7 minuti per trovarli), la maggior parte dei primi riferimenti a LoK ed a tanti altri giochi di ruolo gratuiti sono stati inghiottiti dal tempo e reperibili - a fatica, e se si è fortunati - solo su Internet Archive.

La discussione di cui parlavo è andata avanti 2 settimane (una standard più una di proroga), e nonostante i riferimenti procurati da me e soprattutto da Provolik, è stato necessario passare alle votazioni.

Ce l'abbiamo fatta, anche se per un soffio (i voti decisivi sono arrivati a poche ore dal termine della votazione).

Visto il risultato e vista l'opportunità (forzata) di fare ricerche, considero l'accaduto un evento positivo.
Abbiamo dimostrato - seppur giungendo alla votazione - che la voce va mantenuta. Inoltre abbiamo raccolto una vasta quantità di riferimenti, anche inattesi, che parlano di Lords of Knowledge (tra cui una tesi di laurea in per un Master in Comunicazione della Scienza). Queste fonti sono state usate per corroborare la rilevanza della voce ed arricchirla con nuovi dettagli, in modo da non dover subire - si spera - una nuova richiesta di cancellazione.

Per approfondimenti leggi l'articolo di Provolik La vittoria di Lords of Knowledge

Per i più curiosi, di seguito tutti i riferimenti a LoK emersi in questo mese.

Lords of Creation
Prima apparizione online di Lords of Knowledge, seppure sotto falso nome. Nonostante l'istantanea risalga ad aprile, come si può leggere nella pagina "nuove stanze" LoK è stato aggiunto nel febbraio 1997 (circa un'anno dopo dalla prima stesura).

Nuova HP!
Post sul newsgroup it.reticiviche.bologna.rpg del 26 marzo 1997 in cui annuncio la prima home-page di Lords of Knowledge.

Home Page di Lords of Knowledge
Istantanea della prima pagina dedicata a LoK (quella citata nel post precedente), risalente all'11 luglio 1997

Roleplaying.it - Giochi di Ruolo Gratuiti - Lords of Knowledge
Roleplaying.it, per chi non la conosce, era LA pagina web di riferimento per il GdR in generale ed in particolare quelli gratuiti. Qui Max (il webmaster) cita LoK come "Il primo gdr italiano online di cui abbia mai avuto notizia".

I Coboldi Berserker - Giochi di Ruolo Gratuiti
Qui una cronistoria del fenomeno GdR Gratuiti nel mondo. Quando si parla del panorama italiano affermano: "[...] sembra che il primo GdR apparso sulla rete italiana sia Lords of Knowledge"

[FAQ] [Storia GdR] Appendice: Giochi di Ruolo in italiano 4.0 01/05/05
Altro post tratto da usenet, in questo caso it.hobby.giochi.gdr. Elencano tutti i GdR all'epoca conosciuti (maggio 2005). Ovviamente viene citato anche LoK.

MODcon2k: Eventi
Calendario degli eventi dell'edizione del 2000 della MODCon. In quell'anno presentai in anteprima la seconda edizione di LoK (erroneamente citata come "Lord of Knowledge" ed il sottoscritto indicato come "Omnibus")

Implicazioni scientifiche e tecnologiche nella pratica dei giochi di ruolo
Tesi di laurea del 2011 di Andrea Castellani, con relatori Domenico Pitrelli e Luca Carlo Giuliano. A pagina 31 Lords of Knowledge viene citato come "Un esempio eminente [...], uno dei giochi di ruolo italiani amatoriali più di successo"

Mondo Japan n.14 (dicembre 2004) - ISSN 1723-9168
A pagina 51 della rivista c'è una recensione di tre pagine di Lords of Knowledge.

GDR Italia - Lords of Knowledge
Prima recensione di LoK su GDR Italia, 1 agosto 2008

GDR Italia - Il Free to play della settimana: Lord Of Knowledge
Seconda recensione di LoK su GDR Italia, 18 ottobre 2012

GDR Italia - Il Free to play della settimana: Lords of Knowledge III Edizione
Intervista in occasione del lancio della terza edizione di LoK.

GDR Italia - Free To Play della Settimana: Solar System
In fondo alla recensione LoK viene citato (insieme ad Arcan Myth) come termine di paragone parlando di giochi di lunga data.

GDR Italia - Free To Play della Settimana: Dimensioni
LoK ed Arcan Myth sono citati come "veri pionieri e primi ad apparire in rete in italia [che hanno] fatto davvero la storia del libero mercato dei gdr nella nostra amata Italia"

GDR Italia - Il Free To Play della settimana: Gus – Gdr Universale Sperimentale
Nell'articolo LoK ed il sottoscritto vengono citati come riferimento sul come dovrebbe essere impaginato graficamente un GdR amatoriale.

GDR Italia - Free To Play della Settimana: Aegis Aura
Nell'articolo si citano LoK ed Arcan Myth come prodotti in costante miglioramento ("Lords of Knowledge o [...] Arcan Myth, i cui [...] Autori sono dietro costantemente a milgiorarli")

GDR Free - Sul GdR Gratuito
Un'altra cronistoria del fenomeno GdR Gratuiti nel mondo. Anche qui si parla di LoK come probabile primo GdR apparso sulla rete italiana.

IHGGOL - IHGGOL's Awards
Il sito ufficiale del newsgroup it.hobby.giochi.gdr ha attribuito al sito di LoK l'"IHGGOL'S Top Site". "Con l'ihggol's TopSite vengono premiate le pagine dedicate al gioco di ruolo realizzate e mantenute da italiani. Solo le miglioriipagine potranno ambire a questo gif animato che testimonia la qualità della pagina."

Lega Nerd - La Nascita di I.H.G.G.
In questo interessante articolo in cui si parla della nascita di it.hobby.giochi.gdr, Hitomi (l'autore) pubblica un'estratto della newsletter del sito, datata 29 settembre 1997. La newsletter reca tra le novità del 6 Ottobre "E’ stato assegnato un nuovo ihggol’s Top Site alla home page ufficiale di Lok, un gdr creato da Mauro Spalletti."

[Edit: Aggiunto riferimento a "Lords of Creation" di febbraio 1997]

lunedì 30 luglio 2018

[RdL] La battaglia di Torralta, parte 3

Shadow of the Colossus by ChasingArtwork
La terra trema preannunciando l’arrivo dei colossi. Superano le colline, gettando la loro ombra di terrore sulle truppe llud. Per alcuni lunghi minuti sia llud che brone sono pietrificati dalla presenza di queste creature immense che avanzano incuranti di ciò che le circonda.

Bodo ed Anudahabi si allontanano dal campo di battaglia, alla ricerca di una posizione adatta per avvicinarsi ad uno dei colossi presso una collina vicina.
Armida, che era a bordo della tempesta, scende a terra con uno dei dispositivi di trasporto cilindrici. Vede Bodo ed Anudahabi e si unisce a loro.

Medòm, che ha visto più battaglie della maggior parte dei soldati, non si lascia distrarre dai colossi e cerca un’arma sostitutiva tra quelle dei caduti. Lancia un’ultima occhiata al campione corazzato, e giudicando le sue armi inefficaci si muove alla ricerca di un altro avversario.

La Tempesta ha abbastanza energia per non precipitare ma non sufficiente per volare, per cui resta poggiata al fianco della collina come un enorme dirigibile ancorato a terra per un’estremità. L’ammiraglio Hardar dà ordine di far fuoco, ed uno dei piccoli velivoli aerostatici viene inghiottito nel buio. Il colosso che seguiva questo velivolo si ferma improvvisamente dando l’impressione, seppur privo di occhi e di lineamenti, di guardarsi intorno stupito.

Sir Marton, seguito da altri tre Ammazzagiganti, si scaglia sul colosso spaesato con un urlo di guerra. Abbattono la violenza dei loro magli dapprima sul piede destro, poi, con evoluzioni degne di acrobati circensi, raggiungono il ginocchio corrispondente. Il colosso sembra essere più incuriosito che infastidito dagli attacchi.
Anudahabi, Bodo ed Armida ne approfittano per avvicinarsi al lato sinistro.
Lo sciamano estrae con la destra la spada ricevuta da Eracleo, e con la sinistra il medaglione di Medòm: il nordan l’aveva in precedenza dato a Bodo per non rischiare di perderlo durante le cariche, e Anidahabi l’aveva sottratto all’arciere nottetempo.
Lo sciamano auran invoca l’aiuto della dèa della morte Anui, gridando “una vita per una vita!”, e poi accade: viene avvolto dalla luce fino a diventare luce egli stesso, così intensa da costringere tutti nel campo di battaglia a chiudere gli occhi. Meno di un istante, poi il silenzio cade come un velo sulla valle. I colossi si immobilizzano. Dapprima alcuni detriti si staccano dal loro corpo, poi altri ed altri ancora, con frequenza crescente, fino a divenire un vero e proprio crollo strutturale.

Bodo ed Armida riaprono gli occhi, e ammiccando si accorgono che Anudahabi non c’è più.

Sir Marton, alla caduta del primo detrito si desta immediatamente dallo stupore e grida ai suoi uomini - ma anche a Bodo e Armida - “Crollo imminente!”
I sei si mettono in fuga immediatamente, mentre dalle loro spalle arrivano come proiettili prima sassi, poi macigni, ed infine la valanga di macerie di ciò che resta del colosso.

Passano alcuni minuti prima che Bodo si riprenda. Cerca con gli occhi Armida, semi-coperta da detriti. Respira ancora, e non sembra aver riportato ferite gravi. Guarda in cima alla collina, ora coperta da detriti, gli occhi fissi nel vuoto lasciato da Anudahabi.

Le urla di vittoria dei llud invadono nuovamente il campo di battaglia. La maggior parte dei brone battono in ritirata, mentre gli altri gettano le armi in segno di resa. Solo qualche testa calda continua a combattere, ma viene rapidamente sopraffatto.

La battaglia di Torralta è vinta dai llud, e la minaccia dei colossi è sventata una volta per tutte.

Immagine (c) by Justin Currie

lunedì 18 giugno 2018

[RdL] La battaglia di Torralta, parte 2

Demacian Knight
Il campione corazzato avanza verso Medòm e Bodo. L’arciere scocca alcune frecce ben piazzate, ma l’armatura è priva di qualsiasi fessura ed i colpi rimbalzano via. Anudahabi, che ha visto la scena, sale a cavallo e corre in aiuto dei suoi compagni. Capito che si tratta di una creatura corrotta, invoca l’aiuto degli dei per bandirla. Ma non accade nulla.

Le tre navi volanti brone iniziano la loro avanzata, tempestando il campo di battaglia con colpi di ballista. Dalla prua della Tempesta spunta uno strano dispositivo. Ronza in modo sinistro, poi una sorta di cubo nero non più grande di un elmo si forma in cima al dispositivo. L’oggetto, roteando si muove a bassa velocità verso una delle tre navi. Giunto sul bersaglio avvampa in un silenzioso lampo di oscurità. Si sente un secco “ffhop!” e poi un terzo della nave - la parte avvolta dall’oscurità - è sparito. La nave, che ha l’aspetto di un frutto grottesco addentato da un titano, si piega di lato per poi precipitare sul campo di battaglia. Le grida di gioia dei llud e le urla di angoscia dei brone si coprono a vicenda.

Il caos scatenato distrae il campione corazzato, ma non Medòm, che coglie l’occasione per colpirlo nuovamente. Questa volta l’arma del nordan va in frantumi, lasciandolo sgomento.

Delle due navi volanti brone, una effettua una manovra evasiva e si allontana dal campo di battaglia. L’altra sembra invece acquistare velocità. La Tempesta colpisce ancora, ma non abbastanza velocemente da impedire di essere speronata. La nave brone precipita rovinosamente, mentre la Tempesta è costretta ad un atterraggio di emergenza sul fianco della collina.

Dalle colline oltre le retrovie dei brone si levano in volo le piccole navi aerostatiche che precedono il sopraggiungere dei Colossi.

Immagine (c) by Joon Ahn

lunedì 7 maggio 2018

[RdL] La battaglia di Torralta, parte 1

Electronic Angel by Aroonna

Pressi di Torralta, mattino dell’8° Ahoer pieno (11 agosto)

Anudahabi trova alcune erbe necessarie alle sue invocazioni. Di nascosto dai suoi compagni pone una domanda alla dea Anui, chiedendo se il suo sacrificio le sarà gradito. La Dea risponde positivamente, dando coraggio allo sciamano.
Tornato dagli altri invoca un’aurora per infondere ottimismo nelle truppe.

La colonna arriva a Torralta alle 10. Tra le truppe nemiche si vedono vari giganti meccanici, e sopra i resti del castello ci sono tre navi volanti. Dei colossi nemmeno l’ombra. L’assalto è pianificato per mezzogiorno. Alcuni ambasciatori sono inviati a trattare, ma senza successo.

Arriva la Tempesta, dalla quale sono calati sul campo alcuni giganti meccanici llud. Sono in inferiorità numerica, circa tre a uno, ma sono evidentemente più sofisticati.

Pressi di Torralta, mezzogiorno dell’8° Ahoer pieno (11 agosto)

La battaglia ha inizio.
La prima linea è composta da un lato dai Lancieri di Lagogrande, dall’altro dagli Ammazzagiganti, tra i quali ci sono Medòm e Bodo.
Alcuni cavalieri cadono in buche scavate nel terreno appositamente per spezzare la carica della cavalleria. Medòm riesce a controllare la sua cavalcatura, ma viene colpito ad una gamba da una freccia: tra i brone ci sono molti arcieri che stanno bersagliando le truppe llud.

Sul campo di battaglia si distingue una brone in grado di volare grazie ad un dispositivo indossato come uno zaino. Sferra rapidi attacchi per poi tornare in quota, in modo da sottrarsi alla risposta delle armi bianche.
Bodo, coperto da Medòm, bersaglia la brone volante, mettendola in difficoltà, ma poi verso di loro incede un fante corazzato. La sua armatura sembra - più che essere costruita - scolpita in un unico blocco di metallo. Medòm colpisce con tutta la sua forza il fante al volto, che incassa quasi senza nemmeno piegare la testa di lato. Il nordan inizia ad indietreggiare, incitando il compagno a fare altrettanto.

Immagine (c) by Aroon Nachatri

lunedì 19 marzo 2018

[RdL] L'arma segreta

(c) by Samouel

Casteltilean, mattino del 8° Tahner pieno (8 agosto)

La testa della spedizione militare è in procinto di partire. Anudahabi, Bodo e Medòm si stanno preparando a loro volta quando vengono interrotti da Armida, che gli chiede di incontrarsi in una stanza specifica nell’ala riservata agli uomini della corporazione.
Giunti sul luogo, Armida scopre con disappunto che la stanza è occupata. Cerca di convincere l’occupante che lei e gli altri sono lì per cercare “dispositivi particolari” a seguito di una soffiata. L’uomo non le crede, soprattutto perché sprovvista di un’autorizzazione. Sbatte loro la porta in faccia.
Armida spiega agli altri che si dovevano incontrare qui con un’altra persona, e devono assolutamente liberare la stanza prima che arrivi teletrasportandosi. La psicoscienziata sostiene di poter usare uno dei suoi poteri per convincere l’occupante della stanza ad allontanarsi, se qualcuno di loro riesce trattenerlo sulla porta per una trentina di secondi.
Bodo torna a bussare finché, il tipo, spazientito, apre nuovamente la porta, ma qualcosa va storto: invece di attivare il suo potere Armida rilascia una scarica elettrostatica che interessa lei e Bodo. La ragazza sviene. Medòm fa un passo avanti e la prende al volo prima che cada a terra, e spiega allo sconosciuto che è una cosa che le capita spesso. Lo sconosciuto spiega di essere un dottore, ed insiste per portare Armida in infermeria. Bodo, Anudahabi e Medòm ne approfittano per entrare nella stanza. Si rendono conto solo allora che è la stessa stanza dove hanno incontrato Rando.
Nel frattempo Armida riesce ad usare il potere di dominazione ed ordina allo sconosciuto di restare in infermeria per due ore, quindi si unisce agli altri.

Dopo pochi minuti nella stanza appaiono due persone: Eracleo ed il maestro Kaldaw. Lo psicoscienziato dice di avere buonissime notizie (anche se il maestro del tempio non sembra condividere il buon umore dello psicoscienziato): dopo lo studio dell’oggetto reperito all’interno del colosso sembra siano riusciti a capire cosa li animi e come distruggerli. Porge al gruppo un oggetto molto simile ad una spada, spiegando che si tratta di una sorta di antenna. Sarà sufficiente avvicinarsi ad almeno 10 metri da un colosso ed attivarla per distruggere TUTTI i colossi esistenti. Sembra fin troppo facile, ed in effetti Kaldaw aggiunge, nonostante il dissenso di Eracleo che l’attivazione dell’arma causerà la morte di Luce. Eracleo sostiene con insistenza che si tratta di un sacrificio necessario ed accettabile. In caso contrario quanti uomini perderanno la vita a causa del conflitto? Quante famiglie perderanno la loro casa? Quanti bambini resteranno orfani dei loro genitori? La vita di una singola bambina vale quello di migliaia di soldati?
Kaldaw suggerisce che la vita della bambina può essere salvata. Nuovamente Eracleo si mette a discutere con il maestro del tempio affinché non riveli informazioni non necessarie, ma il maestro procede: i brone hanno individuato una sorta di spaccatura nel mondo spirituale, e l’anno utilizzata per connettere lo spirito di innocenti alla materia che compone i colossi dando loro vita. Lo spirito di Luce ha la stessa “forma” ed è abbastanza potente da poter chiudere tale spaccatura, recidendo ogni connessione con i colossi esistenti ed impedendo la creazione di nuovi. E’ per questo che è richiesto il suo sacrificio per distruggere i colossi.
Tuttavia, procede Kaldaw, secondo le sue analisi (non confermabili, sottolinea Eracleo), il medaglione di Medòm in quanto collegamento con la bambina permetterebbe di modellare uno spirito secondo la “forma” di quello di lei, in modo da poter usare questo secondo spirito per chiudere la frattura.
“E lo spirito della bambina?”, chiede Anudahabi.
“Perderebbe tutto il suo potere”, gli risponde Kaldaw.
“Diventando una bambina normale?”
“Diventando una bambina normale”
Eracleo insiste e sottolinea che non c’è nessuna garanzia che il processo di interposizione funzioni, e rischierebbe di sprecare la loro unica possibilità di fermare l’avanzata dei brone, ma oramai Anudahabi ha già preso la sua decisione.

Dopo essersi separati da Eracleo e Kaldaw, il gruppo si riunisce in un luogo appartato. Utilizzano il medaglione di Medòm per parlare con Luce. La bambina dice di essere circondata da “luci” molto luminose ma dai colori opachi. Il gruppo dice di essere prossimo ad una possibile battaglia, e chiede il suo aiuto. La bambina dice che farà il possibile per loro.

Casteltilean, primo pomeriggio del 8° Tahner pieno (8 agosto)

La spedizione è partita da qualche ora. Il gruppo raggiunge la testa del convoglio e si uniscono a sir Martòn, che scambia battute soldatesche con Medòm per spezzare la tensione.
Alla sera Medòm consegna il medaglione a Bodo in quanto lui sarà impegnato in prima fila. La spada sarà invece custodita da Anudahabi.

Verso torralta, mezzogiorno del 8° Sener pieno (9 agosto)

Il convoglio giunge alla fattoria dove Anudahabi, Bodo e Medòm hanno alloggiato qualche giorno prima mentre erano in missione diplomatica.
Il luogo è stato completamente razziato di ogni bene di minimo valore, ed ora è deserto.

Pressi di Torralta, sera dell’8° Nehener pieno (10 agosto)

Il convoglio giunge nei pressi di Torralta. La tensione è altissima e si parla il minimo indispensabile, mentre ci si organizza all’assalto. L'arrivo della nave di appoggio Tempesta non migliora gli umori. I più pregano, alcuni cercano conforto tra le braccia delle prostitute, quasi nessuno riesce a dormire.

Immagine (c) by Vasily

lunedì 5 marzo 2018

[RDL] - Intermezzo -

art by Andrian Luchian
Una stanza buia

Nell’ombra un llud con innesti tecnologici si versa da bere in un calice. Di fronte a lui, sopra un disco orizzontale, si illumina una sfera. Lentamente al suo interno appare un brone, a sua volta intento nel versarsi da bere in un calice.
L’uomo della sfera parla in lingua brone: “Mantar! Quanto tempo dall’ultima volta!” Sorride.
L'altro risponde al sorriso e prosegue, in labeno “Mai abbastanza, vecchio mio. Mai abbastanza.”
I due alzano i calici e bevono un sorso.
“Kurdrov, il tuo è stato un colpo basso. Non sapevo nulla di questi colossi. Non hai rispettato le regole”. A dispetto del tono, sembra divertito.
“Lo so, lo so…” replica Kurdrov con aria fintamente affranta, “non è stata tutta opera nostra… gli oracoli ci stavano col fiato sul collo e l’imperatore smaniava… non ho potuto far diversamente, spero non sia stato un problema per te.”. Fa un’alzata di spalle.
“Eh eh, ma no, ma no… tuttavia le regole devono essere seguite. Vorrà dire che stavolta anche tu avrai una sorpresa”, Mantar stuzzica l’interlocutore.
“Di cosa si tratta?”
“Te l’ho detto, è una sorpresa. Diciamo solo che è meglio se non mandi le corazzate alle quali sei più affezionato.”
“Non si tratterà mica di cannoni!”
“Macché! Nessuno vuole sapere della loro esistenza. No, non si tratta di armi da fuoco… anche se le avresti preferite a quello che stiamo preparando”
L’immagine di Kurdrov si avvicina all’interlocutore: “Adesso sono proprio curioso di sapere di cosa si tratta.”
“Tranquillo. Saranno messe in campo al prossimo scontro. E quando tutto sarà finito ti manderò gli schemi per gli scudi.”
“Ed io ti manderò informazioni sui rituali per neutralizzare i colossi.”
“Ottimo. E con questo direi che anche stavolta il conflitto è stato un successone.”
I due alzano ancora una volta il calice e poi ne consumano il contenuto in un ultimo lungo sorso, dopodiché la figura luminosa nella sfera sparisce nel silenzio, lasciando Mantar nel silenzio.

Immagine (c) by Andrian Luchian

lunedì 29 gennaio 2018

[RdL] Calma apparente

Blacksmith by Nikkolainen

Casteltilean, mattino del 7° Tehner pieno (5 agosto)

Un gran numero di soldati imperiali si stanno ammassando nella valle attorno a Casteltilean, pronti per un’avanzata massiccia. Il terreno della zona è collinoso ed i soldati sono migliaia, per cui l’avanzata avverrà per piccoli gruppi.
Il piano consiste nell’arrivare a Torralta in massa, conquistarla rapidamente e quindi procedere fino ai guadi, per poi espandersi verso nord e sud per riconquistare le terre perdute.
Medòm va dal marchese Tilean per informarsi sull’assalto. Il marchese sta discutendo con Deniels, Tamara, Vrenovsky e l’ammiraglio Hardar, capitano della Tempesta.
Gli comunicano che i lancieri di Lagogrande parteciperanno al primo assalto insieme agli Ammazzagiganti, anche se non è stata rilevata la presenza né di giganti né di colossi. Dopo aver ringraziato per le informazioni, Medòm si ritira.
Il gruppo si incontra per pranzo. Si parla del più e del meno. Bodo e Medòm decidono di impiegare il tempo prima della partenza prendendo lezioni sull’uso delle arcanomacchine dalla giovane Armida, mentre Anudahabi va a parlare con il fabbro Hiragar - un brone - per chiedergli dettagli sulla cultura della sua razza. L’uomo è molto impegnato e dice all’anziano che potranno parlarne a cena.

Casteltilean, sera del 7° Tehner pieno (5 agosto)

Medòm si reca all’accampamento degli Ammazzagiganti per incontrare sir Martòn e comunicargli che intende unirsi a loro per il primo assalto. Il capitano gli consegna un martello da guerra e lo nomina “brigadiere di testa”, fraintendendo che il nordan voglia unirsi in pianta stabile. Medòm accetta il fraintendimento come un segno del destino.
Anudahabi incontra Hiragar e parlano del più e del meno. Il fabbro non conosce bene la cultura dei brone, vivendo nell’impero llud da moltissimo tempo, ma racconta quel poco che ricorda.

Casteltilean, mattino del 7° Enhor pieno (6 agosto)

Bodo si fa accompagnare da Medòm dagli Ammazzagiganti. Il westan vuole conoscere i punti deboli dei giganti, soprattutto quelli suscettibili ad un attacco con arco e frecce.
Sir Martòn rimanda i due dall’ing. Dabloise, lo studioso che fornisce intelligence e supporto tecnico ai mercenari. Questi spiega che i giganti sono molto differenti tra di loro. In qualche caso il pilota vede il campo di battaglia attraverso una feritoia, ed un arciere esperto può colpirlo attraverso di essa; molti altri modelli non hanno questo difetto dato che la visione del campo di battaglia avviene attraverso specchi e lenti, senza fornire nessuna parte del corpo direttamente esposta.

Immagine (c) by Nikolay Fomin