lunedì 30 marzo 2020

[RdL] Galleria grande per grande mostro

Emomorfo (Pomegranate Beast by Nolan Lu)

Campagna di Crestadorata, tardo mattino del 6° ahner crescente (24 aprile)

In prossimità della biforcazione si apre una specie di buco e nell’ombra qualcosa di grosso si muove. Dopo pochi istanti emerge uno strano mostro, che somiglia ad un melograno i cui semi sono sanguisughe di Bugat, il quale avanza minaccioso verso il gruppo. Diogenes prepara la sua squadra alla battaglia impartendo ordini nascondendosi prima dietro al quadrato westan poi alla ben addestrata (e più arretrata di posizione) whirn.
Piotr urla rabbioso e attende la carica della bestia, Myristica lo colpisce con una freccia e la reazione del mostro è inaspettata, dopo aver letteralmente sparato una sanguisuga verso di lei carica selvaggiamente Fioravante che viene scalzato dalla sua posizione. E’ una creatura molto grossa ma agile e il gruppo riesce ad evitare i suoi colpi solo grazie alla loro grande esperienza sul campo di battaglia.
Lo scopritore di luoghi oscuri decide di farsi da parte attaccando il bersaglio piccolo e lasciare la “mamma” delle sanguisughe al maestro. Con un colpo ben assestato l’esperto Piotr abbassa le difese del mostro, ad ogni colpo inferto una sanguisuga viene espulsa ed entra in combattimento. Piotr dietro il suo scudo per loro è inattaccabile. In pochi secondi Yanagi e Piotr abbattono l’agglomerato e dalla pelle che si affloscia emergono le ultime due sanguisughe che vengono rapidamente eliminate.
Il mostro si affloscia ed è come se spurgasse le restanti sanguisughe tutte ad un grado differente di maturazione. Mentre Diogenes ispeziona la carcassa in cerca di qualche dispositivo che possa averlo generato o controllato, Piotr Myristica e Fioravante scendono nella galleria da lei scavata.
La creatura non sembra avere struttura ossea e nulla di solido viene rinvenuto al suo interno, nell'analisi della parte interna Diogenes capisce che vi era un'enorme sanguisuga da cui si stavano formando altri esseri. Un nuovo sistema di riproduzione a noi sconosciuto che sarà di grande interesse per la corporazione pensa mentre preleva campioni.
Nelle pareti della galleria principale scavata dalla creatura ci sono dei tunnel più piccoli scavati con attrezzi presumibilmente dagli omuncoli. Il tunnel scende in diagonale per una decina di metri e finisce in una cavità leggermente più grande alla quale arrivano altri 7 8 piccoli tunnel. Ci sono moltissimi cadaveri di omuncoli dilaniati dall’interno molta immondizia e cianfrusaglie tutto calpestato e conficcato nel terreno.
Piotr comincia a scavare. Dopo un po’ di fatica viene rinvenuto un pezzo di legno con una scritta parziale che verrà riconosciuto quale cartello del paese vicino di Campiglia ora disabitato ma che un tempo era famoso per le terme e i resti di quello che era un cristallo con il suo supporto psicoscientifico anch’esso calpestato e ridotto in frantumi. Un ottimo ritrovamento che varrà sicuramente parecchi drog alla corporazione.
Con la sua esperienza di luoghi oscuri fioravante è in grado di ricostruire come si sono svolti i fatti, datando la morte per incendio del giorno prima degli omuncoli e l’uscita dallo stomaco delle sanguisughe post mortem si evince che questa creatura ha avuto un solo giorno per formarsi crescere e allargare la sala principale del nido. Altra informazione interessante per la corporazione.
Si decide a votazione di dirigersi verso Campiglia e continuare l’indagine quando un crollo del soffitto richiude l’uscita. Dopo un momento per raccogliere la concentrazione Diogenes con i suoi poteri psicoscientifici smuove le tonnellate di materiale che li separano dalla libertà.

Strada per Campiglia, primo pomeriggio del 6° ahner crescente (24 aprile)

Già dopo 15 minuti di tragitto la compagnia si accorge di un numero eccessivo di corvi lungo la strada e il loro stridio infastidisce non poco anche i cavalli. Galaele fatica a controllarli e si decide di mandarlo indietro col carro assieme a Ted e di darsi appuntamento sulla strada del ritorno. Secondo il filosofo i corvi potrebbero essere i servi del “lungo uomo con ferro”...
Si prosegue a piedi. Il gracchiare dei corvi diventa sempre più oppressivo e sembra che sia già nella mente più che passare dalle orecchie. Qualcosa non va. Ombre tra gli alberi, ombre grandi non di corvo. Poi un’altra ombra incombe su Fioravante che per un soffio evita una grossa e pesante pietra arrivata dall’alto. Diogenes riesce a vedere qualcosa una figura umanoide con un mantello nero e dei vestiti bianchi e rossi.
“Orsù amico mostrati!” Diogenes riesce ad ammaliare una creatura che si avvicina estasiata dalle sue parole pur non comprendendole. E’ una via di mezzo tra un uomo ed un corvo dalle ali nere e ha un’arma lunga in mano.
Si tiene a distanza e gracchia qualcosa in risposta a Diogenes che tutti sentono come il suono fastidioso di un’unghia sulla lavagna. Questo gracchiare sconcentra il filosofo che riesce a resistere senza troppi problemi all’emicrania che stava sopraggiungendo.
La creatura rimane immobile incantata dal gesticolare ma non risponde o se lo fa, è in maniera incomprensibile. Altri movimenti nel bosco ai lati.
Una manovra a tenaglia! Prima di cadere nella trappola il buon Diogenes usa i suoi poteri e tuona delle parole che mettono in fuga disordinatamente con un gracchiare forsennato forse una decina di altre creature.
“Fra un minuto torneranno !”, urla Diogenes. Allora...

Fine trentottesima puntata.

Resoconto a cura di Piotr
Immagine by Nolan Lu

giovedì 26 marzo 2020

ESTRATTO DA “IL SAPERE NUOVO - TUTTO SU DIOGENES” #21


In quel tempo, Diogenes ancora non aveva ottenuto il successo che avrebbe meritato, per questo le sue lezioni erano poco frequentate; i suoi seguaci, però, erano attenti ascoltatori e fedeli esecutori dei suoi precetti filosofici.

Le lezioni del Maestro si tenevano in vie secondarie di Lisalania e pochi erano coloro che lo ascoltavano seriamente. La maggior parte degli spettatori era occasionale e aveva la pessima abitudine di deridere Diogenes mentre ancora parlava, facendo battute su quello che Egli diceva o sul suo aspetto; i più maleducati arrivavano a tirargli degli ortaggi.

Diogenes però non si dava per vinto e continuava nelle sue lezioni. Fu in quel periodo che, dopo una di queste lezioni in cui Diogenes subì gli insulti dei passanti, tenuta nei pressi dei 5 Coltelli, la proprietaria si avvicinò e, con far amichevole e compassionevole, chiese a Diogenes: “Non trovi snervante e privo di senso continuare a lottare insieme a questi pochi disperati per le tue lezioni? Non credi sarebbe meglio smettere e adeguarti ai più?”. Diogenes, scrollandosi di dosso delle foglie d’insalata, sorrise compiaciuto e rispose: “E’ meglio lottare con pochi buoni contro tutti i malvagi che con molti malvagi contro pochi buoni”. Poi fece il baciamano alla proprietaria e si incamminò verso casa per potersi lavare.

lunedì 23 marzo 2020

[RdL] Piromani (seconda iterazione)

Ibnetes Rhal-Hazim e Pataikos (Unrelated characters by Simon Tosovsky)

Lisalania, mattino del 6° ahner crescente (24 aprile)

Anche Rayanna tenta di convincere Esterina ad usare metodi di viaggio magici e la ragazza acconsente a malincuore. [Rayanna usa quindi un potere che permette alla compagnia di viaggiare molto più velocemente del normale - N.d.GM] Arrivati a Lisalania diversi soldati e una dozzina di miliziani sbarrano la strada. Dal carro Diogenes, Ted e la ragazza scendono per entrare in città mentre gli altri si allontanano fuori dal paese per evitare di essere infastiditi dalle guardie.
Dopo aver affidato la ragazzina alle cure di Misty (che fa parte del suo entourage), il filosofo e psicoscienziato si teletrasporta raggiungendo il gruppo.

Campagna di Crestadorata, tardo mattino del 6° ahner crescente (24 aprile)

Ritornati alla fattoria su precedenti indicazioni di Encore ed Ibnetes ispezionano il nido ripulito degli omuncoli. Avvicinandosi al punto stracci e rifiuti si fanno sempre più frequenti. Piotr guida la ricerca cercando di mettere a frutto qualche consiglio del più esperto Fioravante, sta per mettere il piede su di una trappola ma si ferma in tempo. Chiede assistenza a Diogenes per capirne il funzionamento quando la solita scossa parte da Rayanna ma stavolta l’elettrica spilungona riesce a dirigerla contro un albero che esplode e prende fuoco... Tutto il gruppo tenta di spegnere i focolai ma un albero a cui era collegato un masso enorme, indebolito dal fuoco crolla imprigionando il maestro tra le fronde.
Il whirn viene tratto in salvo, con pochi danni, dal lavoro di squadra in verità un po’ scomposto dei suoi compagni, c’è chi taglia rami, chi lo strattona malamente non avvedendosi del piede incastrato nella corda della trappola e chi scaraventa tonnellate di legno in aria usando poteri psicoscientifici. Si comincia ad alzare un fumo ben visibile ma non dovrebbe essere un problema in quanto teoricamente il nido dovrebbe essere vuoto. E così si rivela infatti. Nel nido ci sono montagne di rifiuti, cianfrusaglie e sporcizia. Si riescono a trovare poche cose ma interessanti. Una pergamena che a detta di Rayanna aggiunge energia distruttiva ad una arma, altri frammenti di uniformi di Crestadorata, un panciotto di buona fattura con incise in alfabeto auran le lettere HJBA ed un oggetto di legno che dà un senso di dejavu a Diogenes. E’ un cubo di 10 cm e da 3 delle sue facce escono assi di 20 cm due rotte e una tagliata.
Mentre riprendono il cammino in cerca di altri nidi un rumore ronzante sulle loro teste, a 50 metri di altezza una nave volante, la stessa del giorno precedente.
Si cerca nei pressi della trappola delle vespe del giorno prima dove Fioravante aveva catturato l’omuncolo. Il fuoco ha bruciato un’area abbastanza estesa ma sembra essere stato spento con mezzi non comuni e non si sa da chi. Mentre suddivisi in gruppetti rastrellano l’area si incontrano nuovamente Ibnetes, Encore e il loro cane Pataikos. Mostrano l’ingresso di un nido sotterraneo che è stato distrutto dal fuoco. Mostrando loro il panciotto ritrovato sembrano sapere qualcosa ma tutte le informazioni hanno un prezzo e insistono per far accettare al gruppo un lavoretto per padron Bennio.
Lasciati i due “guardiaboschi” ai loro affari si pensa a come entrare nella tana. Sarebbe un lavoro per un westan se il cunicolo non fosse troppo stretto (o la pancia troppo grande) quindi tocca al maestro infilarvisi dentro. Scende e avanza per alcuni metri prima di accorgersi che non vede nulla, usare la torcia sarebbe comunque impossibile ed è costretto a tornare sui suoi passi inzaccherato da capo a piedi.
Diogenes esortato da Piotr (impotente senza una vanga o un aratro) scoperchia l’entrata usando i suoi poteri. Il cunicolo è lungo 5 o 6 metri e dove si biforca alcuni omuncoli presumibilmente morti soffocati si abbracciano. Alcuni istanti dopo il terreno comincia a tremare e...

Fine trentasettesima puntata.

Resoconto a cura di Piotr
Immagine by Simon Tosovsky

lunedì 16 marzo 2020

[RdL] Il cinismo filosofico di Diogenes

Filofranco Benaccini (老头子 by 古 月)

Osteria di Crestadorata, sera del 5° enhor crescente (23 aprile)

Osteria di Crestadorata, molto malfamata. Esterina rassicurata da Rayanna si addormenta. Dentro Diogenes si avvicina al bancone come fosse casa sua. L’oste Filofranco è particolarmente scorbutico, risponde volutamente in ritardo e scocciato al filosofo.
Per cena un pentolone di zuppa vecchia e rancida e del buon vino offerto poi da Encore che fa portare una selezioni di buone grappe.
Dopo la cena Encore presenta il gruppo a Padron Bennio Vasalli un “benefattore” di Crestadorata. In una stanza secondaria con una guardia alla porta e altre due dentro. Bennio è seduto al tavolo con altri tre giocatori di carte con molti doppi-drog sul tavolo. Parla senza mai alzare gli occhi dal tavolo da gioco.
Quando Padron Bennio sente il nome di Diogenes la situazione precipita, solo con l’uso di un potere lo psicoscienziato riesce a convincerlo che Luigiastro è nostro amico e non lo abbiamo riempito di botte con tutta la banda della catena... Si viene dunque a scoprire che il fornitore di grappa viola e altre merci di contrabbando della banda della catena è Padron Bennio di Crestadorata.
Non vede di buon occhio la nostra intromissione negli affari di Crestadorata bastano i suoi uomini a tenere lontano gli omuncoli ritenuti nulla più di bestie e dubita che il gruppo abbia fatto tutta quella strada solo per quel motivo.
Comunque offre ospitalità per la notte in una casa abbandonata fuori dalle mura e si offre anche di trovare una famiglia per la figlia del fattore.
Durante la notte Hisui nel suo turno di guardia si accorge che qualcuno stava camminando sul tetto. Sveglia il maestro, che uscito in strada con un sasso ben mirato mette in fuga il malintenzionato.
Il mattino dopo non si riesce a convincere Esterina in alcun modo a provare l’ebrezza di un viaggio magico per raggiungere Lisalania ed essere affidata temporaneamente all’entourage del filosofo, la piccola è troppo spaventata dalla “magia” o psicoscienza come dovrebbe chiamarsi in realtà e Diogenes pur condividendo lo stesso passato con la ragazzina non riesce proprio a metterla a suo agio anzi è cattivo e antipatico come non è mai stato.
Persino Piotr riesce a mettersi meglio nei panni della orfana di lui, proponendo di fare tappa alla fattoria per prendere gli effetti personali di Esterina (in realtà sperava nei salami).
Nel taschino dell’abito nuziale era celato un anello sfuggito alla ricerca minuziosa del gruppo intero. Si parte verso Lisalania e lungo la strada...

Fine trentaseiesima puntata.

Resoconto a cura di Piotr
Immagine by 古 月

giovedì 5 marzo 2020

ESTRATTO DA “IL SAPERE NUOVO - TUTTO SU DIOGENES” #20


In quel tempo, Diogenes aveva tenuto alcune lezioni nei paesi limitrofi, come Mandolina e Coppetti, attirando così l’attenzione di tutta la zona sulla sua filosofia e le sue capacità oratorie.

Forse grazie al passaparola di qualche viaggiatore, notizie e stralci delle sue orazioni arrivarono fino a Serravalle, alle orecchie di un oratore politico che riscuoteva un certo successo nella capitale. L’oratore decise allora di recarsi sino a Lisalania per ascoltare una delle orazioni di Diogenes e cercare di carpirne i segreti.

L’oratore ascoltò una delle orazioni del Maestro, che riscosse l’usuale successo, poi cercò di prendere da parte Diogenes per commentare l’orazione con lui. Si avvicinò e, afferrato il Maestro per un braccio, disse: “Avete una bella orazione, Signore, ma mi pare che vi soffermiate troppo alla superficie delle cose per essere veramente incisivo o interessante.”

Diogenes si strinse ancora di più all’oratore, toccandogli il braccio a sua volta, e rispose: “Solo dopo aver esaurito la superficie delle cose ci si può spingere a cercare quel che c’è sotto. Spesso, però, la superficie delle cose è inesauribile.”

Poi divincolò il braccio e si diresse a ricevere i meritati complimenti della folla che aveva ascoltato l’orazione.

lunedì 2 marzo 2020

[RdL] Il potere logora

Esterina Listazzone (S T A R E by MarcBrunet)
Fattoria abbandonata, pomeriggio del 5° enhor crescente (23 aprile)

Si comincia dall’alto perché secondo Fioravante, più su di così non si potrà andare mentre scendere è sempre una incognita.
Sale Piotr, il sottotetto è polveroso e le assi scricchiolano sale solo per precauzione anche la leggera (di peso) Hisui.
Piotr ispeziona diverse casse con tessuti cianfrusaglie e bambole rinviene due manichini con abiti da matrimonio e una testa di animale tipico delle parti di Ulfriss. Ma ispezionare non è il suo mestiere infatti dove era già passato, vengono rinvenute da Hisui diverse tracce come se un bambino fosse stato per lungo tempo alla finestra ed un libro un vecchio racconto “la casa dipinta” fra le cui pagine era nascosta una pergamena con simboli arcani che si rivelerà essere un talismano di protezione per danneggiare ed allontanare naga.
Piotr scende e salgono gli altri che si intestardiscono a cercare un bambino che non c’è. Myristica vede la testa di alce muoversi usando i palchi come tentacoli poi improvvisamente torna al suo posto come se nulla fosse accaduto. Suggestione? C’è qualcosa di strano. Rayanna rovistando tra le bambole riesce ad evitare la possessione di uno spirito che vi si annidava. Dopo diversi tentativi il gruppo rinuncia e scende in cucina rimanendo col dubbio di come sia potuta entrare per la porta quella testa enorme.
La botola di sotto incastrata viene scardinata e aperta. Sotto si apre una cantina buia con odore di muffa e di carne stagionata. Piotr a dieta da ormai un giorno scende per primo seguito a ruota da Fioravante. E’ una stanza lunga 9 metri con ripiani ai lati pieni di barattoli di terracotta e salumi appesi con differente grado di stagionatura. Da dietro una botte attirata dalle rassicuranti parole di Diogenes spunta una ragazzina di approssimativamente 12 anni. Esterina la figlia del fattore è rimasta nascosta per qualche giorno. Non ha parenti se non zii e cugini coi quali viveva assieme ai genitori. Tempo prima vide i mostriciattoli buttare qualcosa nel letamaio e tempo dopo venire fuori il mostro grande. E’ fuggita impaurita ed è rimasta nascosta per alcuni giorni in cantina.
Mentre la ragazzina vuota i suoi pitali e parla con il gruppo dando queste informazioni il buon Piotr trafuga un grande sacco di salumi che carica sul carro e consuma a tocchi una intera caciotta prima di ricordarsi del suo sangue “sporco”...
Si decide di cercare l’oggetto gettato dagli omuncoli prima nella carcassa nella speranza di evitare la ricerca nel letamaio. Non è un lavoro per un filosofo. Diogenes si limita ad usare un potere a distanza molto spettacolare, un’onda d’urto creata dalla sua mano pulisce la zona intorno al mostro da calcinacci e travi semibruciate. Poi tocca a Piotr e alla sua acetta. Cominciando dalla testa più grossa, dopo un ora di lavoro è completamente imbrattato di sangue ed altro sporco non ben definito. Quando è ormai chiaro che nulla si cela all’interno dell’ammasso di sudiciume viene il turno del letamaio... aiutandosi con un forcone dopo un'altra estenuante ricerca viene rinvenuto l’oggetto.
Mentre Piotr si sta lavando al pozzo Diogenes apprende essere un dispositivo per nebulizzare una qualche sostanza di cui è rimasto un piccolo residuo che dovrà essere portato in corporazione per le analisi. Con buona probabilità questa sostanza ha creato o attirato il mostro che ha poi ucciso e inglobato la famiglia della ragazzina.
La botola viene fissata ad arte da Piotr così da preservare gli ultimi possedimenti di Ernestina dal furto, l’omuncolo prigioniero viene liberato e si parte per cresta dorata nella speranza di trovare qualche parente o amico a cui sbolognare la superstite.

Crestadorata, sera del 5° enhor crescente (23 aprile)

Si arriva in paese mentre le guardie sono in procinto di chiudere le porte e solo la parlantina del filosofo psicoscienziato consente l’accesso.
Il filosofo si sta trasformando, i nuovi poteri forse gli stanno dando alla testa perché non dimostra più la minima empatia e i suoi discorsi crudi fanno piangere la ragazzina già frastornata dagli orrori a cui ha assistito. Piotr tenta maldestramente di rassicurarla si impegna con tutte le sue forze ma il risultato non è eccelso.

Fine trentacinquesima puntata.

Resoconto a cura di Piotr
Immagine by MarcBrunet