lunedì 28 marzo 2016

[RdL] Il Sacrificio

god warriors by tobiee

Viannata, alba del 1° enhor pieno (25 giugno)

Bodo e Medòm interrogano i tre assalitori sopravvissuti. Scoprono che a Viannata ci sono manifesti affissi dalla guardia cittadina che offrono una ricompensa di 5000 drog a chiunque recuperi un carro molto simile a quello con cui stanno viaggiando. Gli assalitori non sanno se il carro è proprio quello, ma hanno comunque deciso di tentare.
Per paura che gli assalitori possano riferire del carro, Bodo e Medòm si allontanano con loro nel boschetto, quindi li mettono a tacere per sempre.
Nel frattempo Anudahabi ha intenzione di interpellare i suoi dèi per avere informazioni sul destino di Luce. Raccoglie le erbe necessarie al rituale quindi si apparta. Completato la complessa invocazione riceve una visione dagli dèi.
Anudahabi è solo in un terreno montagnoso. Il cielo è coperto da nubi grige che impediscono con tutte le loro forze alla luce solare di attraversarle. In lontananza tonfi potenti fanno vibrare la terra, accompagnati dal suono di alberi abbattuti. Anudahabi si volta, e li vede: delle enormi sagome nere che sovrastano gli alberi più alti del bosco si stanno avvicinando minacciosamente. Si chinano su di lui, scrutandolo con occhi di brace ardente. Anudahabi si sente spacciato, quando all’improvviso l’aria si riempe di una dolce melodia, un canto di bambina… le enormi creature si fanno immediatamente indietro, portando le mani alla testa. In preda ad enorme dolore, le creature si sgretolano e collassano su se stesse. Anudahabi è salvo, eppure non si sente sollevato… la sofferenza di quelle creature lo ha messo a disagio, e sente che avrebbe dovuto far qualcosa per loro.
Il senso di disagio e tristezza continua ad attanagliare l’auran anche dopo essere uscito dalla trance, e solo dopo il risveglio si rende conto che la voce che ha udito era proprio quella di Luce.

Nel frattempo gli altri stanno discutendo su come procedere. Concludono che il carro è un problema, e lo abbandonano per proseguire a cavallo. Terranno Luce intabarrata in modo che non attiri molto l’attenzione.

Luogo imprecisato, 2° Ahner pieno (26 giugno)

La compagnia sta viaggiando in terreni collinosi dopo essersi allontanati dalla Grande Via Nord. Arrivano in vista di un villaggio, ma nell’avvicinarsi Bodo si accorge che non c’è segno di vita, ed anzi scorge in alcuni recinti le carcasse immobili di alcuni ovini. Decidono di proseguire tenendosi alla larga.

Monastero degli otto, 2° Nehener pieno (29 giugno)

Dopo un viaggio faticoso ma tutto sommato tranquillo, il gruppo arriva in vista del monastero che stavano cercando. Si tratta di una struttura costruita in cima ad uno sperone roccioso di 80 metri, alla quale si accede tramite una stretta mulattiera.
Sono condotti dal Maestro Kaldaw, un llud della Repubblica di Barianor che si allarma molto quando scopre che Luce è stata fatta uscire dalla cassa. Dispone affinché altri monaci si prendano cura della bambina, poi accompagna il gruppo nel suo studio per sapere dell’accaduto.

Messo al corrente di come hanno recuperato il carro e di come sono arrivati al monastero, Kaldaw conferma alla compagnia che è per suo volere che il Sacrificio (così chiama la bambina) è stato fatto allontanare il più possibile dal fronte. La ragione è che la Corporazione delle Scienze ha intenzione di usare la bambina come arma. Bodo, insospettito dal termine “sacrificio”, chiede spiegazioni.
Senza scendere troppo nei dettagli, Kaldaw dice che nello spiritualismo il termine è usato in senso lato. Non significa che la bimba sia destinata ad essere sacrificata, ma che, in quanto scelta dagli dèi, deve percorrere un cammino di vita difficile - in questo caso l’isolamento completo - al fine di divenire un tramite degli dèi stessi.
La bambina era rinchiusa nella cassa per preservare la purezza assoluta del suo spirito. La Corporazione grazie alla sua influenza ed a cavilli politici ha convinto il Tempio di Barianor a cedere il Sacrificio per essere usato come arma, il che avrebbe reso impuro il suo spirito vanificando tutto il tempo passato in isolamento.
Bodo, che più di tutti è affezionato a Luce, non è pienamente convinto della situazione, ed in accordo con gli altri rimanda la decisione sul da farsi al giorno successivo.

lunedì 21 marzo 2016

[RdL] Luce

Staer, notte del 1° tahner pieno (20 giugno)

La bambina si rivela una continua fonte di stupore.
Invece di usare gli occhi, che tiene sempre chiusi, vede quello che la circonda percependone l’energia spirituale come una luce. In particolare le creature viventi sono percepite come masse luminose, la cui intensità ed il cui colore varia. Bodo, che appare alla bambina come una calda luce arancione, decide di chiamarla Luce. Lei ne è estasiata.
Basil è disposto ad ospitare il gruppo, ma si deve scusare per il vitto esiguo: il tempio è in forti ristrettezze economiche a causa della guerra ad est. Il gruppo decide di ripartire al più presto. Interrogato a riguardo, Basil dice che - a giudicare dal loro abbigliamento - i monaci che conducevano il carro potevano provenire da un tempio vicino alla miniera di ferro abbandonata o da un monastero a nord-est di Faer.
Una volta soli Medòm tenta di interrogare il medaglione - che a detta di Luce gli somiglia molto. Il medaglione a differenza delle altre volte vibra chiaramente verso nord-est, ed il gruppo decide di partire l’indomani alla volta del monastero.

Viannata, 1° tehner pieno (24 giugno)

Il gruppo viaggia concedendosi poche soste. Durante il viaggio avviene un altro dei miracoli di Luce. Il legno di cui è composto il carro in cui la bambina viaggia torna in vita. Ringiovanisce, e non solo emette della resina come fosse appena tagliato, ma qua e là spuntano alcuni germogli. Fortunatamente il fenomeno è vistoso solo all’interno del carro; all’esterno sembra solo essere appena uscito dalla bottega del carpentiere.

Decidono di superare Viannata senza fermarsi, tuttavia superata la città si accorgono di 4 llud a cavallo che probabilmente li stanno seguendo. Si fermano sul lato della via per vedere come si comportano, e gli uomini li superano lanciando occhiate fintamente indifferenti.
Il gruppo decide di inoltrarsi nel rado boschetto che costeggia la via per pernottare, stabilendo dei turni di guardia.
Gli inseguitori non si fanno attendere troppo. Verso le due di notte tentano di avvicinarsi all’accampamento non visti, ma non hanno tenuto in considerazione la capacità di Bodo di vedere al buio. Privati dell’elemento sorpresa, i 4 sono sopraffatti nel giro di pochi minuti.

lunedì 14 marzo 2016

[RdL] Verso est

Supporting troops by Pervandr

Boscovia, alba del 1° tahner pieno (20 giugno)

Mentre il gruppo sta seppellendo i corpi degli assalitori, dal fitto degli alberi esce un vecchio dal volto tatuato. Tutti mettono mano alle armi tranne il nuovo arrivato, che si guarda intorno ammiccando stupito. Dopo alcuni attimi di tensione il gruppo ed il nuovo arrivato si chiariscono. L’uomo è un auran e si chiama Anudahabi. Racconta di essere stato condotto in quel posto specifico da sogni che ha iniziato ad avere molte settimane prima. Nonostante alcune divergenze con Bodo, decide di seguire il gruppo, perché probabilmente è per quello che i sogni l'hanno condotto lì. Il gruppo valuta Anudahabi troppo insolito per essere una minaccia e nessuno si oppone, anche se ovviamente terranno gli occhi aperti più che mai.
La loro permanenza a Rulta, ora che hanno fatto fuori tre membri delle Lame Nere, sembra essere compromessa, ed invece di andare al tempio come si erano ripromessi decidono di riprendere la Grande Via Nord verso est; lasceranno il carro al primo tempio incontrato sulla via.

Staer, notte del 1° tahner pieno (20 giugno)

Il gruppo parte alle prime luci dell’alba e la notte arriva a Faer senza aver incontrato nessun tempio ancora in uso. Anche in questa grande cittadina è quasi tangibile il senso di preoccupazione che aleggia tra la popolazione, ed il gran traffico di forze armate non contribuisce a migliorare il senso di sicurezza - semmai il contrario.
Senza perdere tempo il gruppo si dirige al tempio più vicino, dove vengono accolti dal luminoso Basil, il giovane custode che al momento fa le veci del maestro del tempio.
Bodo informa Basil sul come hanno trovato il carro e gli mostrano la cassa, chiedendo se sia sicuro aprirla. Quando ode la voce della bambina, Basil sbotta “Ma c’è una bambina lì dentro! Certo che dovete aprirla!”.
Bodo, seppur in parte preoccupato, era alla ricerca di un pretesto per aprire la cassa, e Basil glie lo fornisce. Rompe il sigillo e rimuove la sbarra.
Le ante della cassa si aprono da sole. All’interno sembra esserci una seconda cassa più piccola, che grazie ad un complesso meccanismo - completamente in legno - lentamente scorre in avanti fino ad uscire parzialmente da quella che la contiene. Anche le ante di questa seconda cassa si aprono, ed una terza è al suo interno. Similmente alla precedente scorre in avanti, e finalmente anche le ante della terza cassa si aprono, rivelandone il contenuto.
Una bambina vestita con una tunica candida è inginocchiata, le mani graziosamente posate sulle gambe. I suoi capelli sono neri, e si muovono all’aria come se fosse sott’acqua. Una fascia di seta bianca le cinge le spalle, ed anch’essa si muove all’aria come di vita propria.
La bambina, senza mai aprire gli occhi, sorride, ed il cuore dei presenti si riempe di pace alla vista di quel sorriso. Quasi in lacrime, la bambina si rivolge ai presenti: “Così luminosi! Siete bellissimi!”

lunedì 7 marzo 2016

[RdL] Le Lame Nere

European Medieval Village by KlausPillon

Rulta nel Capobosco, sera del 1° ahner pieno (19 giugno)

Dopo essere stati informati da Bodo e Jaser della vocina, tutti concordano si possa trattare di un pericoloso naga. Decidono di lasciare il carro in custodia al tempio più vicino, e se a Rulta ce n’è uno, tanto meglio.
Arrivati a Rulta si accorgono che l’illuminazione nel piccolo villaggio di boscaioli è scarsa, per cui si fermano alla prima abitazione per chiedere informazioni.
Il vecchio che li riceve racconta che sì, al villaggio c’è un tempio, ma è disabitato da tempo. I custodi che ci vivevano imponevano agli abitanti di comportarsi in modo strano, e poi si scoprì che erano anche implicati nel rapimento di alcune giovani. Quando furono portati via dai guardiani erranti furono tutti ben lieti di essersene liberati. Da allora il tempio è rimasto disabitato.
Il gruppo decide di passare la notte alla locanda e provare ad andare comunque al tempio il giorno dopo.
Appena entrati nella piccola locanda - il Ciocco Spezzato - si accorgono che ad un tavolo sono seduti, insieme ad altri due sconosciuti, i tre assalitori incontrati poche ore prima. Fortunatamente sembra che i tre non abbiano riconosciuto nessuno del gruppo.
Mordechai decide di tentare la sorte e si avvicina al tavolo per cercare di carpire informazioni. Si presenta come il figlio di un nobile locale in cerca di un particolare carro di sua proprietà, e descrive quello dei due custodi. Uno dei cinque, evidentemente il capo, dice di essere al comando di un distaccamento della Compagnia delle Lame Nere, e che alcuni suoi uomini hanno visto un carro simile a quello descritto mentre tentavano di salvarlo da alcuni assalitori, ma purtroppo sono stati messi in fuga. E’ chiaro che sta mentendo. Mordechai si lascia sfuggire che il carro contiene (o meglio conteneva) beni a lui preziosi, e l’uomo si propone di recuperarlo per il giusto prezzo. Mordechai dice che ci penserà e farà loro sapere.
Tornato dai compagni il mercante si rende conto di aver stuzzicato la curiosità delle Lame Nere, e propone di dividersi: lui, Bodo e Medòm hanno il compito di nascondere il carro fuori Rulta, mentre Jaser ed il nordan senza nome rimangono in locanda a tener d’occhio le Lame Nere.

Boscovia, notte del 1° ahner pieno (19 giugno)

Mentre sono alla ricerca di un nascondiglio adatto, Bodo non riesce a trattenersi dal parlare nuovamente alla presunta giovane nella cassa. Il fare smarrito ed indifeso di quella vocina muovono a compassione il westan, che suo malgrado si ritrova emotivamente coinvolto per la triste situazione di “lei”.

Intanto al Ciocco Spezzato, neanche mezz’ora dopo la partenza di Mordechai insieme a Bodo e Medòm, il nordan senza nome si accorge che tre uomini delle Lame Nere escono dalla locanda. Jaser segue i mercenari, non visto grazie alle sue abilità di majoshu.
E’ chiaro che le Lame Nere stanno cercando il carro, perché come prima tappa vanno nel luogo dove lo hanno assaltato il pomeriggio precedente. Dopo qualche ora di ricerche giungono al luogo dove il carro è nascosto. In quel momento Jaser entra in azione e con un colpo ben piazzato mette fuori combattimento una delle Lame Nere ed allo stesso tempo lancia un avvertimento ai suoi compagni.
Medòm è di guardia e reagisce fulmineamente al segnale di Jaser. Ingaggia il combattimento con una seconda Lama Nera, uccidendola in pochi secondi.
La terza Lama Nera tenta di aggirare il carro per attaccare Medòm alle spalle, ma non fa i conti con Bodo, che si è svegliato grazie all’avvertimento di Jaser e tempesta di frecce l’ultimo assalitore. Anche l’ultima Lama Nera cade.

Uno dei tre assalitori è ancora vivo e viene interrogato. Minaccia il gruppo dicendo di far parte di un’importante compagnia mercenaria, ma nessuno si lascia intimorire. Su richiesta esplicita racconta di essere stato lui, insieme agli altri due ora a terra, ad aver assalito il carro. La ragione? Nessuna particolare: sembrava interessante e c’erano solo due custodi a difenderlo, per cui hanno colto l’occasione.
Bodo perde le staffe e senza pensarci due volte dà il colpo di grazia all’uomo.