Viannata, alba del 1° enhor pieno (25 giugno)
Bodo e Medòm interrogano i tre assalitori sopravvissuti. Scoprono che a Viannata ci sono manifesti affissi dalla guardia cittadina che offrono una ricompensa di 5000 drog a chiunque recuperi un carro molto simile a quello con cui stanno viaggiando. Gli assalitori non sanno se il carro è proprio quello, ma hanno comunque deciso di tentare.Per paura che gli assalitori possano riferire del carro, Bodo e Medòm si allontanano con loro nel boschetto, quindi li mettono a tacere per sempre.
Nel frattempo Anudahabi ha intenzione di interpellare i suoi dèi per avere informazioni sul destino di Luce. Raccoglie le erbe necessarie al rituale quindi si apparta. Completato la complessa invocazione riceve una visione dagli dèi.
Anudahabi è solo in un terreno montagnoso. Il cielo è coperto da nubi grige che impediscono con tutte le loro forze alla luce solare di attraversarle. In lontananza tonfi potenti fanno vibrare la terra, accompagnati dal suono di alberi abbattuti. Anudahabi si volta, e li vede: delle enormi sagome nere che sovrastano gli alberi più alti del bosco si stanno avvicinando minacciosamente. Si chinano su di lui, scrutandolo con occhi di brace ardente. Anudahabi si sente spacciato, quando all’improvviso l’aria si riempe di una dolce melodia, un canto di bambina… le enormi creature si fanno immediatamente indietro, portando le mani alla testa. In preda ad enorme dolore, le creature si sgretolano e collassano su se stesse. Anudahabi è salvo, eppure non si sente sollevato… la sofferenza di quelle creature lo ha messo a disagio, e sente che avrebbe dovuto far qualcosa per loro.Il senso di disagio e tristezza continua ad attanagliare l’auran anche dopo essere uscito dalla trance, e solo dopo il risveglio si rende conto che la voce che ha udito era proprio quella di Luce.
Nel frattempo gli altri stanno discutendo su come procedere. Concludono che il carro è un problema, e lo abbandonano per proseguire a cavallo. Terranno Luce intabarrata in modo che non attiri molto l’attenzione.
Luogo imprecisato, 2° Ahner pieno (26 giugno)
La compagnia sta viaggiando in terreni collinosi dopo essersi allontanati dalla Grande Via Nord. Arrivano in vista di un villaggio, ma nell’avvicinarsi Bodo si accorge che non c’è segno di vita, ed anzi scorge in alcuni recinti le carcasse immobili di alcuni ovini. Decidono di proseguire tenendosi alla larga.Monastero degli otto, 2° Nehener pieno (29 giugno)
Dopo un viaggio faticoso ma tutto sommato tranquillo, il gruppo arriva in vista del monastero che stavano cercando. Si tratta di una struttura costruita in cima ad uno sperone roccioso di 80 metri, alla quale si accede tramite una stretta mulattiera.Sono condotti dal Maestro Kaldaw, un llud della Repubblica di Barianor che si allarma molto quando scopre che Luce è stata fatta uscire dalla cassa. Dispone affinché altri monaci si prendano cura della bambina, poi accompagna il gruppo nel suo studio per sapere dell’accaduto.
Messo al corrente di come hanno recuperato il carro e di come sono arrivati al monastero, Kaldaw conferma alla compagnia che è per suo volere che il Sacrificio (così chiama la bambina) è stato fatto allontanare il più possibile dal fronte. La ragione è che la Corporazione delle Scienze ha intenzione di usare la bambina come arma. Bodo, insospettito dal termine “sacrificio”, chiede spiegazioni.
Senza scendere troppo nei dettagli, Kaldaw dice che nello spiritualismo il termine è usato in senso lato. Non significa che la bimba sia destinata ad essere sacrificata, ma che, in quanto scelta dagli dèi, deve percorrere un cammino di vita difficile - in questo caso l’isolamento completo - al fine di divenire un tramite degli dèi stessi.
La bambina era rinchiusa nella cassa per preservare la purezza assoluta del suo spirito. La Corporazione grazie alla sua influenza ed a cavilli politici ha convinto il Tempio di Barianor a cedere il Sacrificio per essere usato come arma, il che avrebbe reso impuro il suo spirito vanificando tutto il tempo passato in isolamento.
Bodo, che più di tutti è affezionato a Luce, non è pienamente convinto della situazione, ed in accordo con gli altri rimanda la decisione sul da farsi al giorno successivo.