lunedì 26 luglio 2021

Echi dal passato

UE4 - Frog Warrior Spearman by Alexander Sychov

Giungla di Tiwia, tardo pomeriggio del 10° ahner pieno (21 agosto)

L’uomo-rana spuntato dal nulla colpisce con una lancia Rodrigo che incespica all’indietro.

Bastiano allora come un fulmine accorre in aiuto del compagno menando due veloci ma imprecisi fendenti, mentre Diomira e Alona si difendono con il loro scudo magico.

Diverse creature sbucano dal nulla e iniziano ad accerchiare il gruppo. Wotan ancora nascosto ne avvinghia uno con dei tralicci magici prima che possa lanciar loro contro qualcosa. In quel momento da differenti punti del bosco dei cappi fatti di alghe vengono lanciati con l’intento di immobilizzare gli umani. Rodrigo schiva agilmente e Bastiano lacera i cappi lanciati nella sua direzione, mentre Alona e Diomira vengono immobilizzate entrambe da due cappi tesi ai lati opposti del loro corpo.

Bastiano con altri due colpi stavolta più precisi dilania la creatura che aveva affrontato prima osservandone la consistenza gracile. Alona e Diomira tentano inutilmente di liberarsi usando i loro poteri. Silvy risvegliandosi dall’alto del suo nascondiglio gode di una visuale migliore del campo di battaglia e nota un uomo-rospo più grosso degli altri che si mantiene a distanza e lo centra con una freccia. La creatura sorpresa fa un balzo indietro di tre metri e comanda altri rospi mandandoli in direzione dell’arciera.

Rodrigo va in soccorso di Alona tagliando una delle corde che la immobilizzavano e questa viene tirata dall’altra parte e buttata a terra. La selvatica estrae l’arma per difesa ma nessuna creatura si interessa a lei e Yelena si accuccia per non essere presa di mira. I due uomini-rospo senza corde spiccano un balzo di sei metri su Bastiano che viene sbilanciato e per un soffio non viene ferito mentre Rodrigo viene bersagliato da un cappio e un balzo. Lo spietato combattente intuisce le due traiettorie e ispirato da qualcosa che i più maliziosi potranno chiamare fortuna riesce a mettere il cappio al collo del rospo saltandogli addosso e iniziando al contempo a strangolarlo con un ghigno dipinto sul volto.

Silvy viene presa da un cappio, ma si divincola senza problemi. Wotan ancora nascosto decide di lanciare i “semi della furia” al rospo capo nelle retrovie. Questi piccoli semi incandescenti gli piovono addosso da trenta metri come se fossero degli insetti emofagi affamati si attaccano sfrigolando alla pelle, trasformandolo in breve in una torcia urlante. In pochi secondi il rospo diventa un mucchietto di carne flaccida inerme avvolta da fiamme. A quella vista gli uomini rana strabuzzano gli occhi lasciano cappi e lance fuggendo in ogni direzione. Bastiano, sempre attento alla sua sfera di influenza sul campo di battaglia, coglie l'occasione per ferire gravemente uno dei fuggitivi.

Vengono fatti due prigionieri. Il capo aveva un oggetto di metallo, probabilmente stagno, ormai fuso. Sugli altri copri si trova poco o nulla se non lance di legno con punta di osso o pietra tagliente e un paio di armature di chitina di un animale (o insetto) non ben definito. Dopo essersi allontanati un centinaio di metri ed aver allestito il campo, Rodrigo tenta nuovamente la connessione mentale. Wotan viene proposto per essere messo in connessione con le creature, ma non sembra particolarmente favorevole e la discussione sugli intenti del gruppo scivola quasi in una faida interna. Wotan accusa Bastiano e la sua famiglia di aver distrutto un bosco sacro al suo dio, Bastiano non crede che le colpe dei padri (o del nonno Felice) debbano ricadere sui figli e sta già mettendo mano all’elsa quando Diomira si intromette portando ad una tregua. Sembra che sessant’anni prima nonno Felice Contrari distrusse quel bosco sacro e Diomira insinua che l’elsa della spada di bastiano possa essere fatta di legno sacro e che possa essere la causa dei mali interiori del combattente, ma Bastiano sa bene che non è quella la causa. Cercherà di porre rimedio al danno causato dal nonno quando si capirà in che modo farlo.

Come la prima volta il dialogo avviene per immagini. Gli uomini-rana mandano immagini poco nitide su umani come fossero storie raccontate e non vissute in prima persona.

Cometa in cielo che cade nel bosco – terremoto – un serpente gigante esce dal bosco e inghiotte l'intero lago – arrivano degli umani (abitanti dell’isola del passato) – un uomo-rana forse un re indica loro il luogo dove è caduta la cometa – gli umani tornano con la cometa che è un globo luminoso fluttuante e la scagliano contro il serpente che viene pietrificato e rimane per sempre sulle rive del lago – questo re con aura di autorità è seppellito in sarcofago dentro il teschio del serpente nella grotta con accesso subacqueo (e forse un altro pezzo della cometa come la pietra blu, suggerisce qualcuno) – le creature sono eccitate da una visita di Wotan e gli altri umani al loro villaggio – sono disposti ad andare a chiamare altri per scortarlo su una improbabile nave che anche agli occhi inesperti da navigatore quale è Wotan pare impossibile che possa galleggiare – banchetto allestito in onore di Wotan e gli umani con entusiasmo sottolineano ogni portata, pesce alghe e larve da gustare ancora vive particolarmente gustose perché si muovono ancora in bocca e nello stomaco – sembra che gli uomini della palude siano soliti attaccare gli uomini-rospo fingendo di cadere nelle trappole per attirarli fuori dall’acqua e buttando piante tossiche nel lago.

Fine sedicesima puntata.


Diario a cura di Bastiano
Immagine by Alexander Sychov

lunedì 5 luglio 2021

Uno scambio di coppie pieno di sorprese


Giungla di Tiwia, pomeriggio del 9° enhor pieno (20 agosto)

Diventa chiaro che il cristallo punti alla grotta del naga, probabilmente le creature della palude adorano gli stessi dei degli antichi abitanti dell’isola oppure semplicemente hanno rinvenuto il gioiello fra le rovine dell’antico villaggio. Si riprende il cammino in direzione del lago consci che questo popolo del lago tende trappole per trascinare in acqua chi si avvicina alle sponde.

Ormai quasi a sera si sentono delle voci provenire dal bosco che secondo Diomira appartengono a qualche specie di uccelli imitatori. Si pensa di catturarne alcuni esemplari, ma al ritorno, per evitare di portarsi dietro degli uccelli starnazzanti incatenati quando servirebbe silenzio.

Mentre viene costruito il campo per la notte gli imitatori iniziano ad emettere suoni simili a gracidii e subito si pensa di essere nei pressi del lago, anche se nelle immediate vicinanze non c’è acqua. Silvy si accorge che la maggior parte dei suoni del bosco, anche gli insetti, viene fatta da questi strani uccelli.

Yelena richiede di fare il turno di guardia con Rodrigo e le solite coppie vengono rimescolate. Gli avventurieri cominciano a fare conoscenza.

Yelena reputa Rodrigo essere pieno di sorprese, uno che si professa uomo d’arme ma utilizza poteri così particolari è interessante ai suoi occhi. Rodrigo però non ha voglia di parlare del suo passato e si rivolge alla ragazza dandole della “signora” a dir suo per rispetto, anche se Yelena ritiene che sia per mantenere il distacco. Il successivo svicolare del combattente diverte molto la giovane che si lascia andare ad un sorriso.

Diomira è molto incuriosita dal passato di Alona, e vuole sapere dove abbia imparato le arti magiche. Fra le due donne c’è attrito, capiscono di pensarla diversamente su alcune cose quali religione e magia... Alona chiede informazioni sul falco di Diomira e pensa che sia strano ed interessante e che sia rassicurante averlo intorno.

Gli uccelli imitatori disturbano il sonno del gruppo ma non abbastanza da portare conseguenze come accaduto con le scimmie impertinenti della notte precedente.

Giungla di Tiwia, primo pomeriggio del 10° ahner pieno (21 agosto)

Il viaggio prosegue e all’improvviso la giungla si apre su di un lago immenso sulle cui coste adagiato si trova un gigantesco antico scheletro di mostro.

Il falco mandato in avanscoperta non trova trappole allora Wotan, Silvy e Bastiano saltando su alcune rocce si avvicinano per ispezionare lo scheletro. Silvy che si rivela essere una studiosa di molte materie differenti più che una esploratrice, nota che il muschio non cresce su questa roccia.

Mentre Wotan studia minuziosamente il teschio, Bastiano si arrampica 4 metri più su verso l’apertura dell’occhio, ma un grosso uccello bianco arrabbiato sbuca all'improvviso attaccandolo al viso e facendolo cadere rovinosamente.

Diomira intanto cerca intorno delle trappole ben protetta da Rodrigo. Rinviene una corda fatta di alghe che un tempo aveva costituito sicuramente una trappola e delle impronte costituite da 4 tozze dita palmate.

Wotan fa alcune ricerche minuziose sull'area, domandandosi se questi resti possano mai animarsi, ma conclude che si tratta di un fossile antichissimo e ne esclude la possibilità. In quel momento vede volare giù Bastiano, ed ovviamente la sua prima preoccupazione è per l'animale che riesce a calmare. Dopo essersi arrampicato ed avergli offerto dei semi riesce a sporgersi per guardare all’interno. Oltre il nido si apre una cavità, nella calotta cranica si intravede una pozza d'acqua circolare che, a giudicare dal suo movimento, probabilmente è collegata col lago. Nella cavità c'è anche un parallelepipedo (di roccia o di argilla indurita) con alcuni piccoli oggetti al di sopra. Nel "teschio" si aprono altre piccole aperture, e in corrispondenza di ognuna c'è un nido.

Silvy prova a sbirciare da un buco in corrispondenza della mandibola, ma il passaggio è molto stretto. Cerca allora impulsivamente di allargare l’apertura colpendola con una grossa pietra. La pietra usata si spacca in due cadendole addosso, ma cosa peggiore è il rumore innaturalmente violento sprigionato dal colpo, che sembra riverberare per tutta la lunghezza del fossile ed eccheggia lontano.  Probabilmente l’acqua avrà diffuso il suono in ogni punto del grande lago. Tutti gli uccelli che hanno nidificato nel teschio urlano il loro fastidio, aumentando la confusione.

Temendo l’arrivo del popolo del lago il gruppo si ritira appostandosi appena dentro la boscaglia per studiare il da farsi. Dopo un po’ il pelo dell’acqua viene disturbato e cinque creature anfibie armate di lancia d’osso emergono dal lago. Si dividono in due gruppi, il primo si inabissa in direzione del teschio e l’altro si dirige in direzione opposta, apparentemente senza aver notato il gruppo. Rodrigo vorrebbe approfittare del loro vantaggio ed attaccare, ma gli altri (in particolare Yelena) lo fanno desistere essendo sicuri di non essere stati notati. Decidono di aspettare: una volta andati via gli anfibi avrebbero potuto entrare nel fossile per indagare meglio su quanto visto da Wotan.

Il gruppo rimane appostato per due ore senza che accada nulla, poi Silvy, che si era arrampicata su di un albero, si addormenta stremata mentre Rodrigo ha un lieve capogiro. Dopo essersi stropicciato gli occhi vede un anfibio spuntare dal basso che lo sta attaccando armato di arma in asta e istintivamente lancia un grido di allarme...

Fine quindicesima puntata.

Diario a cura di Bastiano
Revisione di Ohmnibus
Immagine by Hugo FREDOUEIL