Giungla di Tiwia, tardo pomeriggio del 10° ahner pieno (21 agosto)
L’uomo-rana spuntato dal nulla colpisce con una lancia Rodrigo che incespica all’indietro.
Bastiano allora come un fulmine accorre in aiuto del compagno menando due veloci ma imprecisi fendenti, mentre Diomira e Alona si difendono con il loro scudo magico.
Diverse creature sbucano dal nulla e iniziano ad accerchiare il gruppo. Wotan ancora nascosto ne avvinghia uno con dei tralicci magici prima che possa lanciar loro contro qualcosa. In quel momento da differenti punti del bosco dei cappi fatti di alghe vengono lanciati con l’intento di immobilizzare gli umani. Rodrigo schiva agilmente e Bastiano lacera i cappi lanciati nella sua direzione, mentre Alona e Diomira vengono immobilizzate entrambe da due cappi tesi ai lati opposti del loro corpo.
Bastiano con altri due colpi stavolta più precisi dilania la creatura che aveva affrontato prima osservandone la consistenza gracile. Alona e Diomira tentano inutilmente di liberarsi usando i loro poteri. Silvy risvegliandosi dall’alto del suo nascondiglio gode di una visuale migliore del campo di battaglia e nota un uomo-rospo più grosso degli altri che si mantiene a distanza e lo centra con una freccia. La creatura sorpresa fa un balzo indietro di tre metri e comanda altri rospi mandandoli in direzione dell’arciera.
Rodrigo va in soccorso di Alona tagliando una delle corde che la immobilizzavano e questa viene tirata dall’altra parte e buttata a terra. La selvatica estrae l’arma per difesa ma nessuna creatura si interessa a lei e Yelena si accuccia per non essere presa di mira. I due uomini-rospo senza corde spiccano un balzo di sei metri su Bastiano che viene sbilanciato e per un soffio non viene ferito mentre Rodrigo viene bersagliato da un cappio e un balzo. Lo spietato combattente intuisce le due traiettorie e ispirato da qualcosa che i più maliziosi potranno chiamare fortuna riesce a mettere il cappio al collo del rospo saltandogli addosso e iniziando al contempo a strangolarlo con un ghigno dipinto sul volto.
Silvy viene presa da un cappio, ma si divincola senza problemi. Wotan ancora nascosto decide di lanciare i “semi della furia” al rospo capo nelle retrovie. Questi piccoli semi incandescenti gli piovono addosso da trenta metri come se fossero degli insetti emofagi affamati si attaccano sfrigolando alla pelle, trasformandolo in breve in una torcia urlante. In pochi secondi il rospo diventa un mucchietto di carne flaccida inerme avvolta da fiamme. A quella vista gli uomini rana strabuzzano gli occhi lasciano cappi e lance fuggendo in ogni direzione. Bastiano, sempre attento alla sua sfera di influenza sul campo di battaglia, coglie l'occasione per ferire gravemente uno dei fuggitivi.
Vengono fatti due prigionieri. Il capo aveva un oggetto di metallo, probabilmente stagno, ormai fuso. Sugli altri copri si trova poco o nulla se non lance di legno con punta di osso o pietra tagliente e un paio di armature di chitina di un animale (o insetto) non ben definito. Dopo essersi allontanati un centinaio di metri ed aver allestito il campo, Rodrigo tenta nuovamente la connessione mentale. Wotan viene proposto per essere messo in connessione con le creature, ma non sembra particolarmente favorevole e la discussione sugli intenti del gruppo scivola quasi in una faida interna. Wotan accusa Bastiano e la sua famiglia di aver distrutto un bosco sacro al suo dio, Bastiano non crede che le colpe dei padri (o del nonno Felice) debbano ricadere sui figli e sta già mettendo mano all’elsa quando Diomira si intromette portando ad una tregua. Sembra che sessant’anni prima nonno Felice Contrari distrusse quel bosco sacro e Diomira insinua che l’elsa della spada di bastiano possa essere fatta di legno sacro e che possa essere la causa dei mali interiori del combattente, ma Bastiano sa bene che non è quella la causa. Cercherà di porre rimedio al danno causato dal nonno quando si capirà in che modo farlo.
Come la prima volta il dialogo avviene per immagini. Gli uomini-rana mandano immagini poco nitide su umani come fossero storie raccontate e non vissute in prima persona.
Cometa in cielo che cade nel bosco – terremoto – un serpente gigante esce dal bosco e inghiotte l'intero lago – arrivano degli umani (abitanti dell’isola del passato) – un uomo-rana forse un re indica loro il luogo dove è caduta la cometa – gli umani tornano con la cometa che è un globo luminoso fluttuante e la scagliano contro il serpente che viene pietrificato e rimane per sempre sulle rive del lago – questo re con aura di autorità è seppellito in sarcofago dentro il teschio del serpente nella grotta con accesso subacqueo (e forse un altro pezzo della cometa come la pietra blu, suggerisce qualcuno) – le creature sono eccitate da una visita di Wotan e gli altri umani al loro villaggio – sono disposti ad andare a chiamare altri per scortarlo su una improbabile nave che anche agli occhi inesperti da navigatore quale è Wotan pare impossibile che possa galleggiare – banchetto allestito in onore di Wotan e gli umani con entusiasmo sottolineano ogni portata, pesce alghe e larve da gustare ancora vive particolarmente gustose perché si muovono ancora in bocca e nello stomaco – sembra che gli uomini della palude siano soliti attaccare gli uomini-rospo fingendo di cadere nelle trappole per attirarli fuori dall’acqua e buttando piante tossiche nel lago.
Fine sedicesima puntata.