Torana, mattino del 12° sener pieno (6 settembre)
Giannunzio va al porto per raccogliere informazioni sull’occhio del faraglione. Secondo Giusilda è una benedizione del dio Tiretsu-Keru per l’apertura della Chiesa del Nuovo Ordine, ma secondo alcune voci si tratterebbe di un simbolo antico. Forse un tal Gennaro, pescatore tenuto in grande considerazione, ne sa qualcosa di più, ma sarà reperibile solo nel primo pomeriggio. Il nordan si informa su eventuali via-vai di imbarcazioni e viene a sapere che una strana lancia è andata al faraglione ed uno dei passeggeri si è arrampicato. I due passeggeri erano stranamente assortiti: uno molto piccolo, sembrava quasi un bambino, l'altro grande e grosso e dalla pelle blu. Giannunzio immagina che si tratti di corporativi. Nell’attesa di parlare col pescatore acquista il necessario per una cena a base di pesce in vista della partenza per il gruppo ed i lavoratori liberati.
Aileen nel mentre cerca informazioni sul tatuaggio raffigurante un'ancora. Nota un brutto ceffo uscire dalla Solitaria che porta un tatuaggio simile alla base del collo. Lo pedina non vista per il mercato, per vicoli e per magazzini, finché non giunge ad una scala che dà ad un seminterrato. Il ceffo bussa con un ritmo particolarmente cadenzato, e dopo aver risposto "Papavero" viene fatto entrare in un ambiente molto fumoso.
Tornata alla chiesa incontra Yelena che, ripensandoci, ricorda di aver visto un tatuaggio simile su almeno due dei banditi al campo di papaveri. Le due concordano nel dire che c'è qualcosa di strano nel modo in cui sono rappresentati quei tatuaggi. A far luce sulla questione sarà Arkkon: nei tatuaggi il ceppo dell'ancora è sostituito da una pipa da oppio, ed in effetti si tratta del tatuaggio con cui si fregiano gli uomini di Nico.
Bastiano, vittima di un attacco di depressione, decide di inoltrarsi da solo nel bosco per andare in un punto sopraelevato a vedere i faraglioni e il mare. Sedendosi per scrutare l’orizzonte sente il rumore di qualcosa che si rompe sotto il suo peso. Si tratta del teschio di una lucertola infilato in un laccio di cuoio adornato. E' annerito dall’uso e ad abbellirlo sono delle pietre scure levigate e debolmente traslucide oltre a delle piume ormai spelacchiate. La collana è aperta, e trovandosi proprio nel punto di affaccio sul faraglione a Bastiano non sembra caduta per caso. Tutto fa pensare ai cavalcalupi, e infatti ad una rapida ispezione rinviene numerose tracce del loro passaggio oltre ad un sacchetto di torba quasi asciutta che una volta doveva aver conservato del pesce, ora marcio, ed una conchiglia. Quest'ultimo oggetto attira l'attenzione del combattente: non solo ha delle chiare emanazioni arcane, ma su vi è inciso lo stesso occhio del faraglione.
Palazzo Torana, mattino del 12° sener pieno (6 settembre)
Le dodici anime rifugiatesi nella chiesa sono chiaramente vittime di un crimine, dato che la schiavitù è stata bandita ormai da tempo, dice la baronessa. E' loro compito aiutare la guardia cittadina ad identificare e catturare i colpevoli. Lord Pendelton è più duro a riguardo: se è vero che dovevano del denaro a questo Nico è altresì vero che erano coinvolti nei suoi illeciti, e se è vero che tutti hanno dei vizi è altresì vero che alcuni di questi sono più esecrabili di altri. Tutti loro hanno già una sistemazione a Torana, e la guardia cittadina svolge già egregiamente il suo compito, per cui non vede la necessità di dover trovare loro una sistemazione.
Dopo una lunga discussione Diomira stabilisce che la Chiesa del Nuovo Ordine si farà carico di tutte le spese necessarie per un paio di settimane ed anche più. Le spese vengono approssimativamente quantificate in 5000 drog, ma la sacerdotessa paga con il certificato di credito rilasciato dalla Corporazione dopo la prima missione di esplorazione, che ammonta a 11000 drog. La differenza rappresenta una donazione alla città di Torana, che essendo così alleggerita da alcune incombenze può dar precedenza alla pratica del lascito di Lady Shizuka a beneficio di Diomira.
Mentre viene stilato e firmato l'accordo, un annoiatossimo Wotan gironzola per la stanza e si accorge che sotto il morbido tappeto decorato da losanghe deve esserci una botola nascosta...
Torana, metà mattino del 12° sener pieno (6 settembre)
Giannunzio nell’attesa di incontrare il pescatore, non trovando Yelena va da Carenna e le offre la sua compagnia. La donna però lo respinge: è meglio non far ingelosire chi è più alto in grado, e anzi si raccomanda di non illuderla troppo. Alle insistenze di lui confessa che dovendo scegliere tra i membri del gruppo preferirebbe la compagnia di una certa sacerdotessa…
Chiesa del Nuovo Ordine, mezzogiorno del 12° sener pieno (6 settembre)
Bastiano, trafelato, informa Diomira di quanto trovato. Entrambi gli oggetti appaiono molto vecchi, non è chiaro come abbiano infuso i poteri nella conchiglia, e nella collana ci sono "residui di magia" come se fosse stata a contatto con qualcosa o qualcuno in grado di incanalare energia magica. Il simbolo le è sconosciuto. Bastiano ipotizza che sia un vecchio culto dell’isola, o forse collegato al meteorite e quindi alle leggende del passato, e propone di chiedere agli hroak.
Porto di Torana, primo pomeriggio del 12° sener pieno (6 settembre)
Giannunzio e Bastiano vanno a cercare Gennaro, che conferma di aver già visto il simbolo nel sud del Barianor, nel paesello dimenticato dove è nato e cresciuto. Lì ci sono delle grotte ritenute pericolose dagli anziani. Da ragazzini, lui e i suoi amici ci andarono lo stesso. In ogni grotta vi era uno di quei simboli. Apprese in quel modo che gli avvertimenti degli anziani erano veri: alcuni dei suoi compagni di ammalarono e morirono di una strana malattia che "si mangiò le loro ossa".
Gennaro mette in guardia dall’arrivo delle piogge, che lui chiama "la stagione delle ansie". Il primo anno sull’isola fu terribile: dopo tre giorni di pioggia vi fu un'inondazione improvvisa che trascinò a largo cinque coloni, mai più ritrovati. Dopo quell’evento la Corporazione costruì dei canali per rimediare, ma rimane comunque un pericolo. Bastiano si chiede se i canali siano interrati o superficiali immaginando che potrebbero essere utilizzati per uscire dal paese non visti dalla banda di Nico.
Chiesa del Nuovo Ordine, primo pomeriggio del 12° sener pieno (6 settembre)
Diomira viene a sapere da Arkkon che quasi tutti vogliono restare in chiesa, o comunque non di certo essere ospiti delle prigioni di Palazzo Torana. Alcuni di loro sembrano prossimi ad una crisi di astinenza e potrebbero "causare problemi", come fuggire per tornare da Nico.
La sacerdotessa fa quindi un discorso rivolto a tutti loro esortandoli a parlare con la guardia cittadina per accusare i loro aguzzini in modo che vengano catturati ed imprigionati, ma la platea non sembra particolarmente convinta.
Aileen cerca di portare conforto a Salgan (il cerusico) che sembra essere prossimo ad una grave crisi di astinenza. Lui si vergogna della sua situazione, e le racconta di aver iniziato a fumare oppio per combattere lo stress, ed in breve si è accorto di non poterne più fare a meno. Aileen chiede se conosce una cura, ma lui nega. Però aggiunge che quest'isola riserva numerose sorprese: già in passato Casimira l’erborista gli aveva dato delle erbe dagli effetti strabilianti, e non dispera che ve ne siano altre che possano curare la sua condizione.
Dintorni di Torana, primo pomeriggio del 12° sener pieno (6 settembre)
Wotan decide di andare a verificare con i suoi occhi quello che ha visto Bastiano. Dopo aver cercato alcune erbe per un suo progetto, esamina il luogo indicatogli e si rende conto che si è compiuto qualche tipo di rituale anche se non ne conosce lo scopo. Raggiunto da Bastiano, restano appostati fino a sera nella speranza di un ritorno dei cavalcalupi. Bastiano spera di catturarli e interrogarli sull’occhio.
A Bastiano viene in mente che forse la corporazione dovrebbe essere informata dell’accaduto in modo da indirizzare le ricerche verso l’area mistica e non quella scientifica, ignorando che la differenza tra i due campi sia molto labile.
Fine quarantesima puntata.