Casteltilean, mattina del 6° Tehner pieno (29 luglio)
Bodo ed Anudahabi si alzano presto per cercare resti del colosso crollato presso le mura del castello. Grazie ai poteri dello sciamano individuano qualcosa di interessante a 15 metri dal terreno (circa 30 dalla cima delle mura). Non riuscendo a raggiungere il luogo, contattano il dr. Zanoch, che seppur molto interessato è troppo oberato di lavoro per poter dare una mano. Su concessione del marchese, il gruppo si avvale dell’aiuto dei carpentieri del castello e recuperano uno strano oggetto metallico a forma di uovo della lunghezza di circa mezzo metro, dal quale fuoriescono vari cavi di varia lunghezza, tutti quanti tranciati o divelti.Bodo mette l’oggetto in un sacco e se lo mette in spalla, quando sente un dolore al fianco e, abbassato lo sguardo, vede i cavi penetrare la sua pelle. Il mondo intorno a lui inizia a rimpicciolire, per poi accorgersi di essere lui ad aumentare di dimensione. Frammenti di roccia si staccano dalle mura e dagli edifici di Casteltilean e si uniscono al suo corpo. Bodo realizza con orrore di diventare un colosso, quando il pensiero di Luce lo fa risvegliare. Era una visione.
Racconta quanto vissuto agli altri, e preoccupati cercano Zanoch per affidargli l’oggetto. Il gruppo è intercettato da un uomo della corporazione che si presenta come Rando: dice di dover consegnare loro alcuni oggetti richiesti. Fiutando la trappola, Medòm e Bodo proseguono la ricerca di Zanoch, mentre Anudahabi segue Rando.
L’uomo della corporazione si rivela essere Eracleo sotto mentite spoglie. Apprende da Anudahabi del reperto, e dice che è importante che sia consegnato a lui e non ad un altro membro della corporazione, in modo da poter fare ricerche per proprio conto.
Nel frattempo Bodo e Medòm hanno consegnato l’oggetto al dr. Zanoch, che riconosce la sua importanza ed è intenzionato a consegnarlo alla corporazione al più presto.
Bodo e Medòm trovano Anudahabi nella sua stanza, e quando il vecchio auran sottolinea l’urgenza di recuperare l’oggetto per Eracleo, Bodo dice di non potersi fidare. Nasce una lite tra i due, ed Anudahabi se ne va offeso.
Anudahabi va da Shildoq, il cerusico del castello, e lo trova impegnatissimo a curare i feriti della battaglia. Molti riversano in gravi condizioni. Aiuta come può, sanando le ferite gravi ma senza intervenire sui moribondi - la sua devozione ad Aanui gli impedisce di farlo - e durante la sua permanenza nell’infermeria chiede consiglio su come curare ferite come quelle di Calliana - pur non facendo il nome del capitano. Shildoq gli dice di non essere in grado di curare danni simili, e che probabilmente solo un abile chirurgo della corporazione può effettuare un intervento simile.
Bodo e Medòm vanno alla ricerca di Rando/Eracleo per sentire la sua versione dei fatti, ma incontrano invece sir Martòn che si complimenta con Medòm per come ha combattuto e gli propone di diventare un Ammazzagiganti. Il nordan è lusingato ma declina l’offerta.
Immagine (c) by Valeriana