lunedì 30 settembre 2019

[RdL] La febbre dell’argento

Argento nativo
Miniera abbandonata, 4° enhor crescente (16 aprile)

Piotr riconosce immediatamente le pietre per quello che sono, minerale di argento. Saputo che ce ne è dell’altro, organizza assieme ai compagni lo svuotamento del pozzo prima che avvengano altri crolli. Dopo tre ore di duro lavoro ma senza sentire fatica per l’eccitazione caricano sul carretto 150 kg di pietre.
Durante il viaggio di ritorno verso Coppetti si scatena un’accesa discussione su come proteggere il minerale dai furti e se sia opportuno portarselo dietro durante l’imminente caccia alle streghe del tempio sconsacrato. Il bottino viene suddiviso per 9 anziché per 6. A Piotr proprio non va giù che anche Ted percepisca una parte del bottino visto che fino a quel momento non è stato altro che un portatore di torce stipendiato dai von Matterhorn, così come sostiene sia meglio seppellire il tesssoro diversificandolo in tanti punti differenti per precauzione. Galaele, Piotr, Rayanna e Fioravante seppelliscono la loro parte mentre gli altri si portano dietro quasi 17 kg di materiale a testa. Diogenes stimerà la sua parte in 2500 drog meno il costo della lavorazione del materiale.
Arrivati a Coppetti ormai di notte consegnano i resti di Mastiagatti alla vedova che chiede di portarli nelle sue stanze. L‘indomani mattina dopo il pagamento della ricompensa, subito suddivisa in 9 parti, il gruppo parte alla volta del tempio abbandonato.

Tempio abbandonato, mattino del 5° ahner crescente (17 aprile)

Il sentiero poco battuto viene presto inghiottito dalla vegetazione, il carro arriva fino ad un grosso rovo che sbarra la strada e lì viene abbandonato. Il maestro e Hisui lasciano sul carro incustodito la loro parte di bottino pesando circa la metà del loro peso corporeo invece Ted, Myristica e Diogenes non ne vogliono sapere nemmeno di seppellirlo e se lo portano dietro malsopportando le lamentele del westan che ad ogni albero borbotta un “ve lo avevo detto”.
Dopo 30 minuti di strada faticosa in una fitta vegetazione si arriva ad un tempio che appare come rudere. Il tetto una volta di legno ormai non esiste più, le pareti sono in muratura ci sono delle finestre a vetrata fissa ed una porta di legno invecchiato chiusa. Dopo il fallimento dello scassinamento Piotr è costretto a sfondare la porta facendo volare ovunque pezzi di cardini. Dentro si presenta come un unico ambiente , le immagini delle 8 divinità maggiori alle pareti, delle panche rotte al centro un altare spoglio e coperto di polvere sul fondo con due porte. A destra si raggiunge quella che era stata la cucina. Sul muro una scritta parzialmente coperta da un pensile attaccato solo da un lato: “LA VERITÀ VA...”. Rialzando un pensile Diogenes e Fioravante se lo tirano rovinosamente addosso ma almeno riescono a leggere la scritta: “...CERCATA NEL PROFONDO”. Fioravante trova una botola ben nascosta sotto un altro mobile… Prima di scendere si ispeziona il resto del piano.
La porta a sinistra dell’altare dà su un corridoio che porta da un lato ad una celletta dove il maestro recupera un vecchio libro di preghiere strappato probabilmente durante l’invasione auran e dall’altro un ambiente dove la vegetazione ha sfondato la finestra ed è penetrata all’interno. Piotr vede un movimento con la coda dell’occhio, probabilmente un animale di medie dimensioni si è rifugiato nella vegetazione ed è fuggito dall’apertura. “C’è qualcosa là!” e parte all’attacco verso l’esterno a testa bassa… Mentre fa il giro gli altri stabiliscono che si tratta della tana di qualche animale. Arrivato all’esterno dell’apertura Piotr non trova nulla, sarà stato troppo lento (maledette gambe corte) e da una falciata rabbiosa al rovo. Dopo aver sfogato parte della rabbia rientra per dare un contributo maggiore alla missione. Tornati in cucina, Piotr “l’apritore di porte”, spalanca la botola e...

Fine diciottesima puntata.

Resoconto a cura di Piotr
Immagine (CC BY-SA 3.0Aangelo

lunedì 23 settembre 2019

[RdL] Sangue e fango

Naga d'acqua (Water Elemental by Jackal0fTrades)

Miniera abbandonata, 4° enhor crescente (16 aprile)

Il liquido interno dei necrofori si rivela un acido potente, dopo un primo momento di soddisfazione per la tamarrata che ha compiuto, Piotr è costretto a rotolarsi nel fango per pulirsi... ma la pelle si arrossa quasi come carne viva.
Ricomposto fa per avanzare e inciampa su qualcosa che spunta dal terreno, una maschera di legno che in un primo momento sembra una semplice maschera di scena ma delle incisioni sul retro rivelano essere un potente cripto in grado di replicare il viso sul quale appoggia.

L’acqua delle piattaforme si è un po’ abbassata e prima di continuare si decide di farne entrare altra per regolare il livello lasciando sempre all’asciutto il terzo pozzo. Si recuperano i resti avvolgendoli in una coperta. Arrivati al terzo buco finalmente ispezioniamo il pozzo. In un primo momento Yanagi viene calato poi [dopo che gli è stato chiesto di “strisciare” nell’apertura, termine che il maestro ritiene molto offensivo, N.d.GM] si rifiuta di calarsi nell’apertura laterale che dovrebbe essere lo scolo dei pozzi, si arrabbia ed esce a fumare la sua pipa. Piotr se la prende con Galaele perché la sua abilità di scalatore e minatore viene messa in discussione [sì ma da Myristica, N.d.GM] e serve l’intercessione di Diogenes per convincerlo a lavorare in gruppo. Si mettono in sicurezza i resti, con dei picchetti viene assicurata una fune e Myristica si infila nello scarico che si rivela essere una stanza con una cassapanca chiusa da lucchetti arrugginiti. Una volta aperta si scopre essere piena di pietre, minerali, essendo una miniera e a giudicare dalla fatica fatta per celarli devono valere parecchio.
Scossa di terremoto e parte della seconda colonna crolla [si crea una spaccatura tra il secondo ed il terzo pozzo, N.d.GM], l’acqua inizia a scendere nel terzo pozzo, Myristica si accaparra più pietre possibili e usa un [crypto di] teletrasporto per uscire in sicurezza. Diogenes e Piotr la attendono fino all’ultimo in prossimità dell’apertura dalla quale esce un mostro fatto di acqua.
Diogenes fugge dopo il primo attacco del mostro mentre il westan no… non può fuggire, non prima dei aver almeno saggiato la forza dell’avversario. Il colpo che gli sferra sapientemente gli abbassa le difese ma la sua ascia sembra passare senza danni nell’acqua di cui è composto. I compagni rimasti fuori tornano dentro per vedere se gli altri hanno bisogno di aiuto, visto che il terremoto potrebbe aver scatenato altri crolli e la scena che vedono è imbarazzante... Piotr stava decidendo se eseguire una ritirata tattica, essendo rimasto solo o attaccare a testa bassa nonostante il poco danno inferto, quando il suo “difetto” ha il sopravvento per la prima volta dopo l’episodio della grappa versata e... comincia a prendersela con un cartello incurante degli attacchi del mostro che ad un certo punto coi suoi tentacoli gli avvolge la testa cercando di soffocarlo.
Mentre i compagni fanno poco o niente danno, Diogenes ha la bella idea con un potere di scagliare il cartello addosso al mostro nella speranza che Piotr se la prenda con lui e infatti con un balzo finisce 8 metri più sotto nel fondo del pozzo ma almeno si ridesta dalla possessione e si libera dalla morsa dei tentacoli. Piotr da sotto con una poderosa asciata e il maestro di kung fu con calci volanti abbattono la creatura che si liquefà letteralmente.

Ammaccati i componenti del gruppo escono dalla miniera mettendo in sicurezza i resti, non appena Piotr vede le pietre recuperate da Myristica fa un sobbalzo e...

Fine diciassettesima puntata.

Resoconto a cura di Piotr
Immagine (c) Phill Simmer

giovedì 19 settembre 2019

ESTRATTO DA “IL SAPERE NUOVO - TUTTO SU DIOGENES” #9


In quel tempo, Diogenes si trovava a Nuova Selota, per poter diffondere le sue lezioni al di fuori degli stretti confini di Lisalania. La mattina precedente la sua lezione, Diogenes s’imbattè in una botteguccia con la vetrina coperta da una tenda e un cartello che diceva: «Fatevi leggere la fortuna sulle mani e sulle carte. 10 Drog». Entrò, un po' imbarazzato, e si trovò di fronte a una donna rubiconda sulla quarantina che uscì da una stanza interna masticando un boccone del pasto interrotto. Con aria noncurante gli indicò un tavolino addossato al muro opposto alla vetrina, e senza guardarlo disse: «Prego, si accomodi». Poi sedette davanti a lui. I suoi modi erano bruschi. «Mescoli queste carte e tagli il mazzo tre volte, poi metta le mani sul tavolo col palmo in alto, per favore.» Voltò le carte e le sparse sul tavolo, le studiò, poi guardò le mani del Maestro. «Lei sta pensando a un lungo viaggio, il che significa che presto lascerà Nuova Selota. Ma vi tornerà fra breve per dedicarsi a un'altra attività... diversa da quella che fa ora.» Qui la donna esitò e parve confondersi. «Be', è quasi la stessa, però è diversa. Vedo un enorme successo coronare questa nuova iniziativa; lei ha davanti a sé una fortuna straordinaria, ma non so dirle quale sia.» Per la prima volta alzò lo sguardo su Diogenes, poi gli prese la mano. «Oh sì, ecco tre matrimoni: i primi due non riusciranno, ma lei giungerà alla fine dei suoi giorni felicemente ammogliato e con tre figli.» (Qui il Maestro iniziò a ridere) Poi tornò alla mano. «Sì, farà una fortuna eccezionale, è una mano da soldi la sua.» Scrutando un divertito Diogenes in viso, disse: «Morirà di broncopolmonite all'età di ottantadue anni. 10 Drog, prego. Ha qualche domanda da fare?»

A quel punto Diogenes non trattenne più le risate: «No, mi pare che basti. Io volevo solo sapere di un’osteria decente qui nella Capitale!!»

lunedì 16 settembre 2019

[RdL] Non stuzzicare i necrofori che dormono

Bastante Aldogiovannini (Viking Chieftain by bnolin)

Coppetti, sera del 4° tehner crescente (15 aprile)

Piotr diventa una barriera vivente, “a dispetto dell’aspetto” è un guerriero molto abile, sgambetta qua e là con le sue gambette tozze e nessuno riesce ad aggirare i colpi di piatto della sua enorme ascia.
Con un potere Rayanna velocizza il maestro che rimanda nelle retrovie a schiaffi un paio di villici mentre si accende la pipa senza che se ne rendano nemmeno conto e persino Diogenes si rivela utile scaraventandone via altri con un potere fino a quel momento sconosciuto ai suoi compagni.
Diogenes cerca di convincere invano gli aggressori ad andarsene con le sue arti oratorie, c’è da dire che villici si rivelano inoffensivi per un gruppo di combattenti esperti, purtroppo anche tentando di trattenere i colpi per non uccidere, per poco il morto non ci scappa. Il solito arco voltaico ne stende la metà e una piattonata di ascia del westan riduce in fin di vita un malcapitato, oltre a rompergli la mascella.
Combattimento finito, il ferito grave viene stabilizzato da Diogenes che si ricorda di aver assistito a qualche lezione di anatomia in passato fra un boccale di birra ed un bicchiere di vino. Le sue arti mediche devono ricevere un pagamento, allora aiutato da Rayanna, ma contestato dal resto del gruppo, fruga nelle tasche dei 4 feriti derubandoli.
Dopo una discussione sull’opportunità di lasciare dei moribondi per strada Piotr si impunta e sveglia i meno gravi per far portar via gli altri dalla strada. Non riceverà ringraziamenti per il suo gesto anzi alla domanda sul motivo dell’attacco risponderanno “non ce l’hai uno specchio a casa?”

Coppetti, mattino del 4° enhor crescente (16 aprile)

Passa la notte e al mattino la vedova Salva introduce il gruppo al borgomastro Bastante Aldogiovannini. (Pro memoria per Diogenes: per fare buona impressione, all’affermazione siete la metà di mille non si risponde “no siamo la metà di 16”). Nessuna informazione purtroppo su Temestocle però si scopre che ci sono state altre 25 sparizioni, per lo più di cacciatori nel bosco ad est della strada per Lisalania. Forse verrà fatta una colletta fra le famiglie se si risolverà il problema.
Il sindaco stesso accompagna gli avventurieri dalla famiglia di Ricciardo Castagnari. La madre dell’emporista li accoglie nella casetta in centro proprio sopra l’emporio ed è felice di aver avuto notizie del ritrovamento di “Ricciardino”. Racconta una strana storia di streghe che sarebbero responsabili della sparizione del cognato di sòra Adrialuna recatosi nel “boschetto di là, qua sotto insomma“ dove c'è un tempio non più utilizzato (perché gli auran non vogliono che si adorino i vecchi dei). L’anziana rimane colpita positivamente tanto da regalare a tutti una lanterna.
Dopo breve consultazione si sceglie di dare la caccia ai 5000 drog di ricompensa per la restituzione dei resti di Bebo, il bosco a sud le streghe e le sparizioni, non prevedendo ricompensa passeranno in secondo piano.
Alla miniera Sartori non si vedono nuove tracce, sembra un lavoretto facile, alchè, entrati nella stanza degli insetti necrofori, Piotr dopo un paio di passi sprofonda nel terreno che improvvisamente cede sotto di lui e si incastra. Mentre gli insetti tentano di mangiargli i piedi i compagni gli gettano una corda ed in qualche modo a forza di braccia si tira fuori dalla trappola. Ancora più infuriato di quando era entrato inizia a colpire il terreno con la sua ascia urlando parole nella sua lingua che inequivocabilmente appaiono offese terribili. A causa di tutta quella confusione 6 bestie spuntano dal terreno e comincia un combattimento all’ultimo sangue.
Gli insetti sono molto robusti, il carapace è molto più duro del legno e forse potrà essere rivenduto, pensa il maestro. Lo scontro è molto duro, Diogenes viene colpito al deretano, Yanagi e Hisui sono feriti gravemente. Piotr dopo averne tagliato un esemplare in due parti con un colpo di ascia ben assestato perde la sua arma e a pugni cerca di aprirsi un varco per riprenderla. Tale è la sua furia che anche quando Diogenes raccoglie da terra e gli porge la sua amata ascia se ne infischia e a mani nude schiaccia l’ultimo mostro che esplode in  un getto di liquido giallo. Imbrattato dell’icore della bestia, il westan sente la pelle bruciare sempre più intensamente...

Fine sedicesima puntata.

Resoconto a cura di Piotr
Immagine (c) Bob Nolin

lunedì 9 settembre 2019

[RdL] Mentre il fabbro Piotr batteva il ferro

Teobolfo Cantieri (Blacksmith by mojette)
Lisalania, sera del 4° ahoer crescente (14 aprile)

L’incontro con Freido si rivela grottesco ed infruttuoso. “L’ala forgiata, boh che è una stella?”
Avvilito Piotr si reca a I 5 coltelli per bere qualcosa ed assistere allo spettacolo di Carenna la quale gli rivela, dopo la promessa di non far sapere alcunché a Diogenes, che due sere prima allo strano incontro con la gran sacerdotessa, la quale notoriamente vuole chiudere tutti i locali come il suo ritenendoli immorali, le è stato chiesto di esibirsi in privato...
Tornato a casa Piotr trova Ulfris che fa i bagagli, i suoi confratelli Ellimi hanno bisogno di lui, ha trovato un passaggio per il confine e poi chissà dove andrà. Si sente come di abbandonare un parente tanto è l’affetto cameratesco col westan.
“Saluta gli altri e saluta Lenassa, merita qualcuno meglio di me.”
Prende lo zaino e se ne va nella notte.

Fioravante è a cena col padre silenzioso, preoccupato per la proposta dei rivoluzionari che presto torneranno. Si accende una discussione fra i due, il padre ha messo su tutta la baracca nella speranza che lui tornasse ed ora che lo ha fatto perché esporsi e rischiare tutto? Fioravante è del parere che presto bisognerà prendere posizione e spinge per la ribellione agli auran ma sosterrà il padre qualunque decisione prenderà. Esaminando la spada col suo aiuto apprende che è un potente artefatto e si chiama Fiera.
“Ah riconosco il simbolo, la strega Belarga! E' poco risaputo ma la favola si ispira ad una storia vera di quasi 200 anni fa, e il metallo è ancora perfetto!”

Myristica va dall’erborista, si apposta fuori conoscendo le sue abitudini e non appena va a dormire fa un passo in direzione dell’erboristeria e si accorge di un paio di individui sospetti. Svanisce grazie alle sue arti e si accorge che ben 5 giovani miliziani fanno la ronda nei pressi dell’erborista. Il vecchio guardone ha avvisato la milizia! Si avvicina ad uno isolato (tale Gisberto), il meno sveglio di tutti esce dalle ombre e lo sgozza. Gli toglie la fascia dal braccio e gliela ficca in gola. Col favore delle ombre si dilegua.

All’insegna grigia il maestro Yanagi e (il maestro) Diogenes si recano per bere qualcosa e si ritrovano Myristica. Diogenes nota che uno schizzo di sangue le sporca la guancia... Myristica va in cucina da Dublana e le lascia intendere cosa sia accaduto, urla a Severio di offrire da bere a lei e i suoi amici.
Diogenes: “Cosa abbiamo fatto per meritarci la birra?”
Myristica: “Tu niente come al solito! Ed io sono stata qui con voi tutta sera”

Lisalania, mattino del 4° tehner crescente (15 aprile)

Il mattino dopo Piotr di buon mattino è già al lavoro in officina, Yanagi viene per parlare col fabbro e chiedere cosa potrebbe valere il cuore del mostro-albero. Il fabbro esce per parlare con suoi contatti e lascia l’officina nelle mani di Piotr. Yanagi tenta di vendere il suo arco a Piotr il quale per timore di perdere il posto non può offrirgli più di 1000 drog.
Piotr: “Prova ad andare dalla concorrenza e vedrai che non ti faranno un prezzo migliore!”
Alla concorrenza viene venduto per 1500 drog grazie all’aggiunta di una robusta dose di oppio per pipa del vecchio maestro.
Come al solito il westan viene dimenticato dagli altri in officina a lavorare, riuscirà a liberarsi solo al ritorno del fabbro con la scusa di portare al maestro la notizia che un artigiano è disposto a pagare lo strano legno 3000 drog per farne forse delle pipe. Piotr è messo in guardia dal fabbro, nella notte hanno ucciso un miliziano.
Piotr: “Ed io cosa c’entro?”
Fabbro: “Sei forse un llud tu?
Piotr: “Messaggio ricevuto capo!”

Fioravante si reca alla residenza Von Matterhorn dove gli viene detto dalla bella Robin che Diogenes era ancora in meditazione e poteva quindi aspettarlo nella sala comune dove Myristica “come se nulla fosse” stava facendo colazione. Diogenes mediterà per un altra ora e mezza... Al suo risveglio riunione del gruppo a casa sua. Mentre prepara una nuova orazione si decide di partire per Coppetti e cercare le due famiglie per portare notizie della morte di Bebo Mastiagatti e Temestocle Massacesi.

Partenza col carretto di Galaele che si chiude in un triste silenzio nonostante Myristica tenti di consolarlo. Ma la perdita è troppo vicina e l’interesse sarebbe rivolto comunque ad altre sponde... Coppetti è un paese famoso per le ceramiche arrivando si notano le ciminiere dei forni e l’odore nauseabondo che ricorda la frutta marcia.
Al maneggio I cavalli di Frisio il padrone signor Frisio dice che il Massacesi gli ha rubato un cavallo (non lo ha riportato perché deceduto in realtà) e ci indica gentilmente i forni di proprietà del sindaco, dove lavorava... “Vedi il fumo? Sotto c’è il forno...Ma guarda te!”
Piotr si scusa sinceramente con Diogenes per averlo spinto a parlare con Frisio, è stato un suo errore di valutazione, in quel caso le sue arti non servivano. Ai forni avrebbe parlato lui lasciandogli in caso il compito di conferire col sindaco, la più alta autorità di Coppetti...
I forni si trovano in un lunghissimo edificio di mattoni con numerose ciminiere, chiedendo ad un lavoratore si apprende che Massacesi lavorava lì da qualche mese e andò via due settimane fa. Occorre parlare col sindaco per sapere qualcosa di più.
All’osteria non sanno nulla di Massacesi ma ci indicano l’abitazione di Bebo Mastiagatti una fattoria più a nord. Raggiunta la zona ci si trova davanti ad un’abitazione di medie dimensioni ben tenuta. La moglie di Bebo è informata della dipartita. Offre 5000 drog per il recupero della salma a cui vuole dare degna sepoltura offre la cena e stallo per la notte in un magazzino vuoto. La vedova signora Salva ha due figli Antonino di 5 e Lucilla di 8, la suocera è una vecchia arzilla di nome Duilea molto brava a cucinare, la ricetta della sua  focaccia alla cipolla verrà mantenuta rigorosamente segreta.
Il giorno dopo su richiesta del gruppo la signora Salva li presenterà al sindaco.

Dopo cena Diogenes si esibisce sulla pubblica piazza con uno scarno pubblico di un paio di dozzine di individui e la metà va via delusa... Bottino della serata 85 drog di cui ben 5 di Piotr colpito particolarmente dall’esibizione del Maestro goduta dalla prima fila.
Sulla strada di casa in una zona poco abitata una dozzina di loschi figuri armati di bastone e catene aggredisce il gruppo, probabilmente spettatori delusi... Vedendoli arrivare Myristica e Fioravante si defilano per attaccarli alle spalle mentre Piotr si pianta in mezzo alla strada e rumorosamente si infuria sfidandoli. I 12 si infrangono su Piotr che con una piattonata di ascia li respinge e il maestro Yanagi ne colpisce due che pensano bene di rimettersi nelle retrovie. Fioravante tenta di aggirarli Myristica rimane dove si trova. Nessun danno questi sono ben poca cosa ma sono 12 e si rifanno sotto tutti a Piotr che perde la pazienza e parte al contrattacco...

Resoconto a cura di Piotr
Immagine by David Giraud (c) UbiSoft

giovedì 5 settembre 2019

ESTRATTO DA “IL SAPERE NUOVO - TUTTO SU DIOGENES” #8


In quel tempo, Diogenes concentrava i suoi studi e le sue lezioni sul rapporto tra i servi e i padroni severi e più esigenti. Con gran esempi egli insegnava ai suoi concittadini come fosse più proficuo, per chi non era nobile, recitare la sua parte sottomessa finché fosse stato di fronte al padrone, e deriderlo non appena quello si fosse voltato. In questo modo il povero popolano non avrebbe adirato il padrone severo, e non ne avrebbe subito le angherie; al contempo avrebbe potuto trarre piacere dalle risate fatte con i suoi amici in altra sede.

Un giorno, un giovane nobile, famoso per la sua severità nei confronti dei servi, si fermò ad ascoltare la lezione del Maestro, e intervenne dopo che essa fu finita:

“Devi avere una bassa considerazione del mondo, Diogenes, se pensi che questi comportamenti siano auspicabili.” Diogenes rispose sorridente “Mio Signore, io considero il mondo per quel che è: un palcoscenico in cui ognuno è un attore, impegnato a recitare tutte le parti necessarie per il buon svolgimento della commedia.”

Il giovane nobile, visibilmente risentito, rispose in tono tagliente “Fai attenzione che la commedia non diventi una tragedia, con spargimenti di sangue e morti inaspettate.”

Il sorriso già ampio di Diogenes si allargò ancora, e rispose: “Morire, mio signore, è comune tanto quanto vivere. Non escludo che un giorno possa toccare a qualcuno dei presenti.”

E così il giovane nobile si allontanò tra le risate e gli applausi a Diogenes dei presenti.

lunedì 2 settembre 2019

[RdL] Chi non ha testa ha gambe

Grand Eclipse by JustV23
Lisalania, alba del 4° ahoer crescente (14 aprile)

E’ l’alba di un nuovo giorno, il corvo di Ulfriss viene mandato a tenere d’occhio gli accessi della miniera perché chiunque abbia organizzato quella prigione può essere ancora in giro e presto andrà a controllare il prigioniero per nutrirlo e mantenerlo in vita.
Galaele diventa parte integrante del “codazzo” di Diogenes il quale manda a dormire tutti e tenta di far rapporto al capitano delle guardie... ci andrà tre volte nel corso della giornata scordandosi sempre di fare le domande giuste.
Davanti all’erboristeria in strada sono stati portati dei fagotti con gli oggetti personali di Myristica e Rayanna, quest’ultima medita tremenda vendetta tanto che proprio a Myristica tocca calmare l’animo della compagna. Le due si vedono costrette a chiedere ospitalità al conte Von Matterhorn che si dimostra particolarmente incline ad aiutarle visto che nella sua dimora “l’ospitalità è sacra” fino a che una terribile scossa elettrica lo coglie...
Dopo il sonno Piotr si mette a lavorare a bottega del fabbro e viene dimenticato dai compagni che macinano km su e giù per Lisalania.

Lassaliti viene informato dei ritrovamenti nella miniera e invita Diogenes a proseguire le indagini informandolo di altre segnalazioni. Dovrà ritornare per chiedere esattamente da dove provenissero...

Alla locanda I cinque coltelli è tutto a posto, Carenna è tornata sana e salva anche se per detta sua è stato strano, alla domanda di Diogenes se fosse uno strano erotico viene preso a male parole e non riesce ad ordinare nemmeno il pasto (forse anche per l’arretrato di 5700 drog)

In corporazione dicono che le condizioni di Ricciardo Castagnari sono stabili ma è tenuto in quarantena e nessuno può vederlo. La cosa scatena una discussione fra le sospettose e prevenute femmine del gruppo e l’animo puro di Diogenes... Poi si scivola su discussioni più frivole ed inutili ed infine si ricade nell’insistente desiderio di vendetta della sciamana che a detta di Myristica “sembra andare in giro a rovinare la vita alla gente”.

Andando finalmente a chiamare Piotr per procedere all’analisi dei ritrovamenti della miniera i tre vedono in piazza la coppia del combattente e dell’incappucciato che alcune sere prima si aggirava di locanda in locanda forse per fare la spia ma non indagano oltre...

Arrivati dal fabbro si esamina dapprima l’ampolla di liquido verde che sembra essere una sostanza in grado di rendere il metallo fragile come vetro. Poi è il turno della spada bastarda; c’è uno spesso strato di incrostazione che Piotr riesce a pulire ma nonostante questo sembra antica e pregiata, il metallo è molto vecchio ed è strano che le sue condizioni siano così buone. Diogenes senza sforzo riconosce i simboli sull’elsa e rammenta una storia che lesse da piccolo sulla strega Belarga. Una donna di Cedreto di nome Maria Belarga impazzì cercando la vita eterna e si diede alla stregoneria tanto che il marito barone Luigenio de’ Falchi la cacciò di casa. Dopo poco cominciarono a sparire persone e bambini e Luigenio organizza una battuta di caccia per uccidere la strega e il suo seguito. Maria fuggì e Luigenio le corse dietro. Un cacciatore assistì alla scena, Maria disse che non avrebbe avuto il coraggio di ucciderla se gli avesse dato le spalle allora lui la trafisse. Tornato coi rinforzi trovò il barone svenuto a terra e la strega con la spada era scomparsa. Luigenio cadde in rovina perché aveva colpito una donna alle spalle seppur strega.

Piotr butta gli occhi all’indietro e parla con voce non sua per poi dimenticarsi di tutto. Pronuncia una criptica profezia:
IL GIORNO IN CUI L’ALA FORGIATA SARÀ ECLISSI
AVRÀ INIZIO DEGLI USURPATORI IL NUOVO DECLINO
Cominciano le congetture prive di fondamento su cosa sia l’ala forgiata, su cosa abbia innescato la visione (la spada o il “difetto” di Piotr?) e sul significato della profezia, l’ipotesi più accreditata è quella di Piotr: in qualche modo il westan ha predetto l’imminente attacco ai danni degli auran e la loro cacciata.
Il gruppo si rivolge a fratello Altelio del tempio dei luminosi che non ne sa nulla ma indagherà per scoprire la data delle prossime eclissi.

Ormai a sera ci si ricorda degli altri oggetti trovati nella miniera e raccolti per tentare di dare un nome ai cadaveri rinvenuti e informare le famiglie. Al maître del Lungo fiume si domandano informazioni sulla ricevuta del barilotto di birra e si scopre che fu acquistato 4 settimane prima (per l'esattezza 3 giorni prima della quinta stagione) da un certo Bebo Mastiagatti.

A Piotr viene finalmente in mente di andare con Ulfriss a domandare info al contatto della resistenza riguardo alla presunta offensiva contro gli auran e...

Fine quattordicesima puntata.

Resoconto a cura di Piotr
Immagine (c) Justinas Vitkus