lunedì 28 dicembre 2015

[RdL] In fuga

River Crossing by Jake-Labz

Fiume sotterraneo, mattino dell’8° tahner crescente (9 maggio)

Bodo, Medòm, Hadassah e Maliny si adoperano per aumentare la velocità dell’imbarcazione. Nel buio della galleria sotterranea gli unici suoni che sentono sono lo sciabordio del fiume che stanno navigando e le voci indistinte degli inseguitori. Sembrano sempre più vicine.
Bodo è ai remi, ma all’ennesima vogata uno dei due resta impigliato da qualche parte nel fondale e gli viene strappato dalle mani per poi essere ingoiato dal buio. Preso dal panico tenta di strappare una panca per poterla usare come pagaia.
Intanto il raschiare del fondo dell’imbarcazione ed i continui scossoni li convincono ad accendere una lanterna, giusto in tempo per vedere un bivio di fronte a loro. A Bodo viene un’idea per seminare gli inseguitori: fissare la lanterna sull’asse appena divelta, farla galleggiare e spingerla nell’apertura a sinistra, mentre loro si immettono nella galleria di destra. Trattengono a stento un grido di gioia quando sentono, in lontananza, le voci degli inseguitori che gridano di seguire la luce nella galleria a sinistra.

Nascondiglio dei banditi, mattino dell’8° tahner crescente (9 maggio)

A Kaisho non piace lasciare le cose a metà.
Poco prima di uscire dal nascondiglio dei banditi si nasconde tra le rocce, al buio. I due inseguitori lo superano senza notarlo. Il whirn aspetta pazientemente finché i due non tornano indietro, bestemmiando per esserselo lasciato sfuggire. Si lascia superare - ancora una volta non visto - poi li prende alle spalle. Il primo cade senza rendersi conto di cosa l’abbia colpito, il secondo estrae la spada, ma non fa in tempo ad usarla. Non visto e non udito, torna nella caverna grande, dove è sceso nuovamente il buio. Ma non per questo i banditi sono meno in allerta, e Kaisho poco dopo viene scoperto.
Il whirn chiede di parlamentare con Artemio, e gli propone di entrare in affari. Offre informazioni sulla reliquia in cambio di informazioni su Efrone. Artemio rivela che Efrone è in una stanza vicina, ed accetta la proposta di collaborazione del whirn a patto che dimostri la sua buona fede consegnandogli la reliquia entro una settimana.
Kaisho accetta e viene lasciato andare.

Casa del Bosco, pomeriggio dell’8° tahner crescente (9 maggio)

Bodo, Medòm, Hadassah e Maliny iniziano ad essere impazienti. Il fiume sotterraneo si è rivelato essere un affluente del Mosione, e dopo aver abbandonato l’imbarcazione si sono diretti alla Casa del Bosco. Sono in attesa di notizie di Kaisho da qualche ora, quando l’amico entra in locanda. Viene redarguito (soprattutto da Bodo, che è gravemente ferito) per essersi comportato da egoista nel covo dei banditi, ma lui blandisce le accuse facendo notare che tutti si sono salvati anche grazie alle sue azioni.
Nessuno insiste troppo sull’argomento: la contessa è ancora in mano ai rapitori ed è necessario pianificare la sua liberazione.

lunedì 14 dicembre 2015

[RdL] Il covo dei banditi

Skywind by Verticae

Bosco di Altavalle, mattino dell’8° tahner crescente (9 maggio)

Dopo essersi accertati dell’assenza di passaggi segreti, il gruppo discute su come superare il “guardiano”.
Il gigante di roccia si è “attivato” quando Kaisho ha tentato di aprire la porta. Data la loro esperienza con i naga, ritengono che sia proprio quello l’evento che scatena la furia del guardiano; decidono quindi di risolvere il problema alla radice bruciando la porta.
Fanno ricorso alle boccette d’olio per lanterna di Medòm ed una freccia infuocata di Bodo. Dopo alcuni minuti della porta e di parte della parete non resta che cenere fumante.
Medòm è il primo che, con molta circospezione, supera i resti del passaggio. Gli altri lo seguono quando capiscono che il guardiano non è più una minaccia.
Il corridoio li porta ad un’ampia sala avvolta nel buio. In lontananza, a circa 5 metri di altezza, delle torce forniscono una luce insufficiente per cogliere i dettagli dell’ambiente circostante. Nella sala si ode chiaramente il suono di un corso d’acqua, ed ancora più chiaramente il suono di quattro voci intente a giocare a carte. Le voci provengono da una porta sulla destra. Il tono degenera rapidamente, e prima che la compagnia possa fare alcunché la porta si apre ed esce un uomo, adirato. Vede la compagnia, ma Medòm lo assale fulmineamente. Grazie all’elemento sorpresa il guerriero delle dune mette fuori combattimento l’uomo senza dargli il tempo di allertare gli altri.
Kaisho si nasconde nelle ombre e procede da solo, mentre gli altri aggirano la stanza e salgono una rampa di scale adiacente alla parete di destra.
La scala porta ad un camminatoio che passa sopra il corso d’acqua. E’ qui che la compagnia viene individuata, e viene dato l’allarme.
Nella fuga Maliny perde l’equilibrio e cade nel corso d’acqua sottostante. Grazie alla psicoscienza riesce a sfuggire alla corrente attivando il potere di levitazione, ma predono secondi preziosi ed all’improvviso l’antro viene illuminato a giorno.
Quella che vedono è una caverna naturale del diametro approssimativo di 40 metri. Al centro scorre da nord a sud un piccolo fiume sotterraneo. Sulla riva ovest sono tirate in secca tre piccole imbarcazioni a remi. Ad un’altezza di 4 metri circa c’è un camminatoio scolpito nella roccia che percorre il perimetro della grotta in senso antiorario da nord-est a sud est. Sia al livello del fiume che in corrispondenza del camminatoio si aprono alcuni corridoi.
Da questi corridoi escono circa dieci uomini. Tra tutti spicca un volto noto: quello di Artemio. Sembra sinceramente sorpreso della presenza della Compagnia. Maliny e Medòm tentano di convincerlo a lasciar andare la contessa Elminia, ma il bandito replica che le condizioni non sono cambiate: la contessa per la reliquia. Si lascia anche sfuggire di essere in combutta con Efrone. La situazione degenera quando Maliny fa notare che non sono più in possesso dell’oggetto. Dal momento che sono divenuti inutili ai suoi scopi e, soprattutto, conoscendo l’ubicazione del rifugio, Atremio ordina che siano tutti messi a tacere.
Mentre alcuni banditi bersagliano la compagnia da lontano, altri cercano il corpo a corpo. Kaisho usa la sua fine capacità di nascondersi e, non visto, imbocca la galleria dalla quale il gruppo è arrivato. Gli altri saltano nel corso d’acqua sotterraneo, cercando di raggiungere le imbarcazioni.
Maliny utilizza un potere per spingere l’imbarcazione sulla quale è salita nel flusso del torrente, fino a sparire nella buia galleria sotterranea a sud. Anche Bodo e Medòm sono riusciti a salire nell’imbarcazione, ma entrambi sono stati colpiti più volte dalle frecce e sono piuttosto malconci.

lunedì 7 dicembre 2015

[RdL] Sulle tracce dei rapitori

Stone Golem by Anastasia Bulgakova

Luogo del rapimento, alba dell’8° tahner crescente (9 maggio)

Stando a quanto riportato nell’accordo stipulato tra Elminia ed il dr. Zanoch, gli artefatti sono molto lontani e la compagnia perde qualsiasi possibilità di soddisfare le richieste di Artemio.
Vengono vagliate varie possibilità, tra le quali quella di abbandonare la contessa al suo destino, ma la paura di non poter più riscuotere il di lei pagamento li fa tentennare.
Nel frattempo giungono sul posto il figlio di sir Bafford accompagnato da 4 uomini della guardia di Ronta, inviati per fare indagini sull’accaduto.
Sir Bafford racconta tutti i dettagli alle guardie (tranne il ritrovamento del contratto, di cui il gruppo non ha fatto cenno con chicchessia), ed informa la compagnia di aver trovato delle tracce di alcuni uomini che si inoltrano nel bosco.
Secondo la compagnia si tratta di una parte degli assalitori, infatti in base all’analisi di Maliny l’attacco è avvenuto da due fronti e solo una parte dei banditi è fuggita dal canneto.
La compagnia si separa allora dal gruppo di sir Bafford per proseguire le ricerche in modo indipendente. A guidarli c’è Bodo, che ha una certa esperienza nel seguire le tracce.

Bosco di Altavalle, mattino dell’8° tahner crescente (9 maggio)

Bodo riesce a trovare delle tracce dove gli uomini di sir Bafford avevano fallito, e si addentrano sempre più nel bosco. All’improvviso sentono gridare Kaisho, e solo allora si rendono conto che il whirn era sparito da alcuni minuti. Si muovono rapidamente in sua direzione, e quando lo trovano racconta di aver avuto un momento di amnesia. Non essendo nuovo a certe esperienze nessuno dà peso all’accaduto e si rimettono sulle tracce dei banditi.
Dopo un paio d’ore giungono all’imboccatura di una grotta. L’ingresso è naturale, ma è chiaro che il suo interno è stato ampliato dalla mano dell’uomo.
Bodo si rifiuta di entrare. Con un po’ di imbarazzo ammette di non poter soffrire i luoghi chiusi, nonostante sia un westan. Kaisho e Medòm decidono di entrare da soli, legati ad una corda per non rischiare di perdersi.
L’antro è avvolto nella più totale oscurità, e dopo una decina di metri si divide in un bivio. Il ramo di destra è molto angusto e dopo pochi metri si restringe a pochi centimetri, risultando impraticabile.
A sinistra c’è una porta malfatta. Ha l’aspetto fragile e soprattutto non sembra avere una serratura. Quando Kaisho cerca di aprirla viene travolto da una frana. La cosa strana è che i detriti, dopo essergli caduti addosso, si rialzano su due gambe e lo osservano minacciosamente con due occhi di brace.
Kaisho e Medòm se la danno a gambe, incespicando più volte nella corda, mentre la “frana” incede su di loro e li bersaglia di pugni granitici. Bodo stringe i denti e corre nell’antro per aiutare i compagni, arco alla mano. Ma le sue frecce rimbalzano sulla creatura senza nemmeno lasciare un graffio. Intanto il whirn ed il nordan, un po’ correndo un po’ incespicando, riescono ad allontanarsi dalla creatura e, insieme al westan, escono dalla grotta a tutta velocità.
Fortunatamente la creatura non li segue, anzi a giudicare dai tonfi dei suoi tozzi piedi sul terreno sembra essere tornata al suo posto. Solo salvi, ma un altro problema si frappone fra loro e la loro meta.