giovedì 25 luglio 2019

ESTRATTO DA “IL SAPERE NUOVO - TUTTO SU DIOGENES” #3

IL SAPERE NUOVO #3

In quel tempo, Diogenes era aduso bere solamente vino rosso. Da poco aveva scoperto alcune varietà fruttate provenienti dal Bronerun, e in qualunque Locanda si recasse ordinava sempre una varietà di vino rosso nuova e mai provata, e molte ne assaggiava, anche di infima qualità, proposte dagli avventori.

In breve tempo divenne esperto degli aromi, dei profumi e dei retrogusti di vino rosso, anche delle tipologie meno diffuse, sia pregiate che di scarsa qualità. La sua conoscenza divenne presto nota tra tutti i viticoltori e gli amanti del vino di Lisalania. Fu così che una sera, alla Locanda del Lungofiume, durante una degustazione di Vini importati Auran, un viticoltore noto per la taccagneria, oltre che per la qualità del suo vino, gli si avvicinò con un bicchiere in mano e chiese al Maestro, in modo che tutta la sala sentisse: “Dimmi dunque, Diogenes, quale vino preferisci dei tanti che non hai mancato di assaporare?”.

Diogenes fece un ampio sorriso, gli prese il bicchiere di mano e fece un sorso. Poi, restituendo il bicchiere vuoto al viticoltore, disse: “Quello degli altri”. Si voltò di nuovo verso il tavolo delle degustazioni e riprese ad assaggiare vini ignorando il viticoltore.

Da allora, prima di poter entrare alla Lungofiume, il Maestro deve mostrare la borsa delle monete.

lunedì 22 luglio 2019

[RdL] Paria nata dalla tempesta

Necrofori giganti (Flash|Post-World by Alexandra Khodjayan)

Miniera abbandonata, primo pomeriggio del del 4° Nehener crescente (13 aprile)

Mezza dozzina di sanguisughe piombano sul gruppo dall’alto, Yanagi con un balzo evita l’attacco mentre Ulfriss riesce almeno a resistere al contagio. Fioravante ne cattura una lanciando la sua rete piombata e Diogenes con fare teatrale sfodera lo stocco lo sventola in aria ma si conficca nel soffitto... Piotr a questo punto per salvare il filosofo si frappone fra lui e le creature. Risultato dello scontro 4 creature eliminate 2 catturate e il crollo della via di fuga che si sarebbe potuto evitare puntellando il soffitto nella parte debole del corridoio.

Il gruppo si divide, un drappello va in esplorazione lungo quello che sembra essere un fiume artificiale, Diogenes assistito da Fioravante cerca di rendere inoperativo il cristallo e Rayanna nata dalla tempesta viene emarginata per il grosso rischio che comporterebbe una scarica elettrica su macchinari delicati. Rimane in disparte a parlare con Galaele che capisce bene il problema dell’essere emarginati… Dopo un minuto alla prima dolorosa scossa la sua compassione è messa in discussione.

Il maestro esplorando i luoghi già incontrati si accorge di altre macchie di sangue sul soffitto in direzione dei tunnel con i pozzi asciutti mentre il drappello di esploratori trova una chiusa che parrebbe comandare il riempimento dei pozzi nel primo corridoio.
Mentre Diogenes è al lavoro sul congegno si sente un clac sordo e la terra che trema sotto i piedi, il soffitto si sta abbassando e non c’è più la porta, sono momenti di panico quando il maestro a schiaffi risveglia i tre compagni vittime della solita illusione del cristallo.

Con i poteri psichici di Rayanna, (divenuta improvvisamente indispensabile) si scopre che questo secondo cristallo, che è letteralmente identico al primo, è stato messo in funzione della stessa persona dal volto inquietante forse coperto da maschera con parti meccaniche come braccia cibernetiche allungabili. Alcune frasi sono rimaste impresse nella mente della older “...vediamo se pollicino seguirà la traccia di molliche” cosa significherà? Forse i macchinari sono stati posizionati in linea per attirare i mostri a Lisalania? E a quale scopo?
Con questi interrogativi e disattivata la macchina non senza ricevere pochi danni si decide di investigare nella profondità dei pozzi. Probabilmente la chiusa è stata costruita per prosciugare i tunnel per poter estrarre minerale oppure è un ingegnoso sistema di difesa, non è chiaro. Nell’apprestarsi a far scendere il maestro in uno dei pozzi ci si rammenta della presenza di Irafn, il corvo viene spedito a cercare informazioni. Come si pensava ci sono delle piattaforme galleggianti che all’arrivare dell’acqua si sollevano per consentire il passaggio. I 3 pozzi sono collegati come vasi comunicanti e non essendo chiaro il significato del cartello esposto nel primo si decide aprendo la chiusa di riempirne uno solo per precauzione.
Si attraversa il ponte galleggiante percorrendo poi un corridoio con aria più fredda e si comincia a sentire odore di muffa e di carne putrefatta. Si giunge in una stanza con terreno soffice smosso e diversi resti umani probabilmente derivati dalla trasformazione delle sanguisughe. Piotr pensa ad una trappola e Fioravante con la coda dell’occhio coglie un movimento. Decidiamo di legare ad una corda il maestro che con passo leggero si avventura verso i resti per perquisirli. Uno dei corpi si muove ancora, sembra stia sprofondando e dal terriccio spuntano mezza dozzina di insetti giganti che si nutrono di cadaveri.
La corda si tende e il maestro viene strattonato indietro a 4 metri dalle possenti braccia westan ma non abbastanza per essere fuori pericolo. Con agilità ed esperienza Yanagi si scrolla di dosso gli insetti saprofagi. Nel frattempo gli arcieri scagliano qualche freccia. Il maestro passa al contrattacco e con un poderoso colpo ne scaraventa via uno, sembrano avere un carapace molto resistente. Piotr ne abbatte un altro e il maestro riesce ad imprigionarne 3 in una ragnatela magica. Diogenes e Fioravante avendo la stessa idea di aggirare il nemico si ritrovano quasi a scontrarsi verso il tunnel nuovo dal quale si sentono arrivare passi rapidi e pesanti... Una creatura grottesca di due metri e mezzo con una spada conficcata nel petto esce dall’ombra. Puzza come la morte stessa e in un attimo attacca Diogenes che schiva miracolosamente il colpo per poi andare addosso a Fioravante il quale sferra un colpo con la spada corta che provoca almeno dolore perché questo mostro emette improvvisamente un urlo con frequenza femminile. Sembra essere una naga.

Fine dodicesima puntata.

Resoconto a cura di Piotr
Immagine (c) Alexandra Khodjayan

giovedì 18 luglio 2019

ESTRATTO DA “IL SAPERE NUOVO - TUTTO SU DIOGENES” #2


In quel tempo, Diogenes aveva da poco iniziato a tenere le sue lezioni. Egli filosofava per strada e nelle locande a chiunque volesse ascoltarlo. Il suo pubblico era per lo più composto dai poveri e dai deboli della città, e molti assistevano ai suoi spettacoli senza comprenderne il senso profondo, ma solo perché trovavano divertente il suo modo di fare e le sue metafore. Mentre la sua notorietà cresceva e alcuni lo definivano semplicemente “comico” o “giullare”, egli proseguiva nella diffusione del sapere, incurante di coloro che ne sminuivano gli sforzi.

Dopo una sua esibizione nei pressi del quartiere Corporativo, uno psicoscienziato di medio rango che aveva assistito allo spettacolo gli si avvicinò, e lo apostrofò così “Cosa pensi di fare con questi spettacoli insulsi? Non vedi che molti di coloro che ascoltano poi ti deridono?”

Diogenes si fece serio e rispose, come fosse la cosa più scontata di Marahan: “Ma io non mi derido!” Poi si diresse verso la vicina Locanda dei Cinque Coltelli e offrì da bere a quanti ne volessero.

lunedì 15 luglio 2019

[RdL] Non piangere sulla grappa versata

The Forest Ancient by Zephyri

Verso Coppetti, mezzogiorno del del 4° Nehener crescente (13 aprile)

La creatura passa agilmente fra gli altri alberi e accorcia in un attimo le distanze, Yanagi con un poderoso colpo a mani nude stacca un grosso pezzo di corteccia e Rayanna con un potere fa un attacco di calore e il suo corpo comincia a fumare emettendo un suono come di legno secco che si spezza. Con uno scatto Myristica strappa la torcia accesa da Ted e prova a dar fuoco al mostro, si incendiano debolmente solo i vapori che fuoriescono dal corpo legnoso e Piotr con un lampo di genio ma con le lacrime agli occhi lancia una delle sue bottiglie di grappa viola nella speranza che il fuoco avvampi sulla creatura ma la mira non è delle migliori e la bottiglia si rompe cadendo sul terreno a poca distanza.
L’albero corrotto fa in tempo ad inghiottire il maestro prima di cadere sotto gli attacchi del resto del gruppo. Tratto in salvo il maestro dalle fauci del mostro viene spento il fuoco per evitare di espandere l’incendio al resto della foresta e dalle creature si estraggono i due “cuori” con i quali si potrà costruire qualcosa (non è chiaro cosa esattamente) quindi ottima merce da rivendere. Yanagi trova anche una utile ghiandola piena di acido e sull’onda del suo successo Piotr imitandolo sulla seconda carcassa ha meno fortuna perché questa ghiandola esplode provocandogli non pochi danni.

Miniera abbandonata, primo pomeriggio del del 4° Nehener crescente (13 aprile)

A mezz’ora di distanza dallo scontro le tracce finiscono in una apertura regolare a ridosso di una parete rocciosa che si rivela essere una miniera abbandonata. Nelle prime stanze abbastanza spoglie si trovano resti di giacigli e attrezzi arrugginiti. Poi una robusta porta chiusa a chiave sbarra il passo all’accesso di una terza stanza ormai da lungo tempo. Si incontrano sulla destra dei pozzi profondi circa 9 metri di cui uno con un simbolo rimasto indecifrato (c’è chi pensa ad allagamenti e chi a vene esaurite) e oltre i pozzi corridoi irraggiungibili. Oltre la parte iniziale della miniera una stanza dove si sente scorrere acqua e un altro congegno attira-sanguisughe e ben sei esemplari appesi al basso soffitto che lo attorniano. Piotr, fino a quel momento in testa al gruppo, indietreggia silenziosamente su richiesta di Diogenes che vorrebbe affrontare il combattimento con un buon piano. Dopo lunga discussione e trovata la strategia adatta Yanagi silenziosamente si avvicina per lanciare una crypto-ragnatela e imprigionare i sei esemplari ma di loro non c’è più nemmeno l’ombra... Si saranno staccati dal soffitto per fare un agguato oppure il congegno come quello della prima volta ha stretto nella sua invisibile morsa le menti dei componenti del gruppo con un allucinazione?

Resoconto a cura di Piotr
Immagine (c) Zephyri

giovedì 11 luglio 2019

ESTRATTO DA “IL SAPERE NUOVO - TUTTO SU DIOGENES” #1


[In giro per Lisalania, sia nelle locande, nelle botteghe o attaccati dallo sterco alle suole delle scarpe, è possibile trovare degli opuscoli redatti dall'entourage di Diogenes von Matterhorn che ne narrano le gesta ed il pensiero. All'inizio di ogni sessione i nostri eroi trovano uno di questi opuscoli. Ritengo sia cosa gradita al nostro spettabile pubblico condividerne i contenuti - N.d.GM]

In quel tempo, Diogenes era solito frequentare un’osteria nei quartieri poveri, ben nota perché frequentata da borseggiatori, tagliagole e simili figure ai margini della società. Diogenes amava offrire loro da bere, ascoltare le loro storie, capire come avessero potuto scegliere una vita ricca di pericoli ed incertezze come la loro. Offriva da bere a molti e in molti lo amavano e lo ascoltavano mentre li incitava a migliorare le proprie condizioni. Ne usciva sempre ubriaco all’alba e ritornava verso la sua dimora barcollando tra coloro che iniziavano i lavori di giornata nei quartieri più ricchi della città. Una di quelle mattine, un nobile molto noto per le sue idee tradizionaliste, repressive e violente anche nei confronti dei suoi servitori lo fermò e lo apostrofò così “Io ti conosco, tu sei l’istitutore dei Von Matterhorn, e di nuovo torni da quel covo di criminali che puzza come una latrina. Perché non smetti di frequentarla facendo così un favore a te al tuo Signore?”
Diogenes allora guardò il nobile, fece un profondo inchino togliendosi il cappello e rispose “Mio Signore, anche voi entrate almeno una volta al giorno in una latrina per i vostri bisogni. Dunque, perché io no?”
Si rimise il cappello e barcollando si diresse di nuovo verso casa, tra le risate dei presenti e la rabbia malcelata del nobile.

lunedì 8 luglio 2019

[RdL] Il cordoglio di Galaele

Galaele Chicci (Fire Mage by anndr)

Presidio della corporazione, mattina del del 4° Sener crescente (12 aprile)

Diogenes cerca Galaele in corporazione per interrogarlo. Il sopravvissuto è distrutto moralmente perché il suo socio in affari era evidentemente qualcosa di più. Tre anni prima si erano messi in affari con l’idea di vendere le pelli anche di altri cacciatori e le cose stavano andando bene. Tre giorni prima lui e Raro erano partiti tardi e si erano fermati per strada accampandosi vicini a Coppetti, ridente paesotto dove si producono pare delle (buone? Bah) brocche. Nella notte sono stati disturbati da quelli che pensava fossero cani con la rogna anche se ripensandoci non aveva visto pellicce, Raro era stato morso ed il giorno dopo era morto [In verità Raro è morto la sera prima, dopo 2 giorni dal morso - N.d.DM]. Galaele si offre di accompagnare il gruppo per ottenere vendetta. Il suo medico curante, il solito dott. Partaker, dopo una imbarazzante discussione sull’inutilità della filosofia a cui fortunatamente per Diogenes nessuno ha assistito, conferma che Galaele ha il sangue pulito altrimenti “avrebbero già soppresso ja!”... L’infezione!
Le bestie chiamate impropriamente palla zampa sono Sanguisughe di Bugat e Partaker pagherebbe bene per un esemplare vivo così da trovare un vaccino e scongiurare l’epidemia. Il puro e inesperto Diogenes incautamente chiede consiglio al medico su come catturare la sanguisuga visto che quella morta ha fruttato ben 1500 drog:
“Mette lui dentro sacco no? Oppure tu... fa mordere! O fa mordere uno ke non ti sta simpatico ja!”

Il resto del gruppo coperto di sangue e merda porta i due cadaveri dei mostri sanguinanti avvolti in sacchi e coperte alla corporazione sperando in una buona taglia. Chiaramente non vengono fatti entrare per scongiurare una pericolosa contaminazione dell’ultimo baluardo della medicina dei territori occupati. Mentre attendono notizie all’esterno esce Diogenes contando un sacchetto di monete. Spartite le poche monete e consegnati i due esemplari peraltro di poco conto essendo conosciuti col nome di “mangiaratti”, ci si prepara per l’imminente spedizione.

Lisalania, mezzogiorno del del 4° Sener crescente (12 aprile)

Il capitano della guardia cittadina viene informato e Diogenes non riesce a fare rifornimenti perché il suo signore ha chiuso definitivamente il suo credito. Tutti gli altri si lavano e l’appuntamento viene spostato all’indomani mattina. L’erborista guardone prova a buttare fuori casa Rayanna e Myristica la quale perderebbe anche lavoro e copertura, ma lei non si da per vinta e letteralmente terrorizza il povero vecchio con la minaccia di denunciarlo ai moralizzatori zeloti e offrendogli la sua “protezione”... così per essere tranquillo di non avere una tisana avvelenata...

A casa sua Fioravante assiste ad una specie di intimidazione ai danni del padre, sembra che la resistenza voglia convincerlo a vendere agli auran merce contraffatta per finanziare un progetto.

Lisalania, mattino del del 4° Nehener crescente (13 aprile)

Al mattino dopo mentre il gruppo sta per partire dopo aver recuperato il carro di Galaele preso in custodia da Carenna de I Cinque Coltelli, due zeloti e il loro capo in persona Kenelose al Rajal chiedono della locandiera e la ragazza viene portata via per una “colazione” con la sacerdotessa Hessefa nal Barim. Grande preoccupazione di tutti essendo la sacerdossa di Kessef “estirpatore dell’immoralità” [il titolo è riferito al dio Kessef, non alla sacerdotessa - N.d.DM]; non potendo fare nulla parte la spedizione in carro per Coppetti.

Verso Coppetti, mezzogiorno del del 4° Nehener crescente (13 aprile)

Dopo tre ore di viaggio viene raggiunto l’accampamento teatro dell’aggressione dei “cani rognosi”. Fioravante seguendo abilmente le tracce porta suo malgrado il gruppo in un’imboscata, quelli che sembrano tronchi d’albero piombare sul gruppo sono in realtà un’unica entità mostruosa e gigante di legno. L’agguato viene schivato all’ultimo istante da Myristica che non è così fortunata al secondo attacco venendo quasi inghiottita.
A questo punto Piotr con un sapiente colpo e un pizzico di fortuna riesce a far sputare la sua compagna dal tronco gigante e Ulfriss sferra un poderoso colpo rendendosi conto della durezza della corteccia. Si susseguono colpi spaventosamente potenti dei guerrieri del gruppo incitati dal solito Diogenes e attacchi col fuoco particolarmente dannoso per delle creature legnose fino a che il mostro stramazza al suolo colpito dalla prima freccia a segno di Myristica...
“Se questa è giustizia! Vorrei un’altra occasione” pensa Piotr quando da un altro punto della foresta esce una creatura gemella della prima...

Resoconto a cura di Piotr
Immagine (c) anndr

lunedì 1 luglio 2019

[RdL] Missioni secondarie

Mastichino (Smile by Santiago Betancur)

Magione dei Von Matterhorn, tarda sera del del 4° Tahner crescente (11 aprile)

Riunione a casa di Diogenes per aggiornare Fioravante Sprecacenere della questione dei parassiti “pallazampa”. Gli ultimi due vengono da Coppetti e si decide dopo aver preso informazioni da quello tenuto in vita in corporazione e dopo una spedizione nelle fogne per guadagnare qualche drog per la ricerca, di andare ad investigare in quel paese nella speranza di ritrovare altri congegni gemelli di quello della grotta. Fioravante si offre di aiutare il gruppo visto che lo aspetta una vita dietro la scrivania qualche giorno da dedicare ad una nobile missione può dedicarlo. Hisui dichiara di seguire il maestro, poco dopo prima di scendere nelle fogne se ne pentirà.

Dando un’ulteriore occhiata con le sue arti magiche al cristallo Rayanna scopre il volto di colui che lo ha attivato. Qualcuno dal volto grottesco forse con parti meccaniche e soprattutto qualcuno che può essere in grado di riconoscere se lo incontra. L’indomani avrebbe accompagnato Diogenes in corporazione per avere la possibilità di scrutare in viso molti scienziati e sperare di riconoscere fra loro l’autore del misfatto.

Avviene una interessante discussione fra Myristica e Diogenes, lei sostiene che si dovrebbe fare qualcosa di più che risolvere il problema delle “pallazampa” e rivolgerebbe la sua lama volentieri verso altri “parassiti” di queste terre, Diogenes invece non pare ancora intenzionato a togliersi il giogo degli auran.

Tornano a casa Fioravante e Hisui incontrano l’inquietante figlia del barbiere che Fioravante costringe a tornare a casa dalla madre visto l’ora potrebbe essere pericoloso per una bambina aggirarsi nei vicoli.

Lisalania, mattina del del 4° Sener crescente (12 aprile)

L’indomani mattina Diogenes ha un appuntamento in corporazione per portare avanti gli studi sul cristallo. Di buon ora deve parlare col suo signore Lorenzo che lo ritiene troppo disinvolto nelle spese e incapace di amministrare i “suoi” denari. Giambattino de I cinque coltelli ha portato un conto che non immaginava potesse raggiungere tale cifra... Diogenes viene avvisato di non abusare della disponibilità del suo signore e dovrà dimostrare con le azioni che è capace di dimostrarsi degno della sua fiducia.

Dopo la ramanzina di primo mattino Diogenes e Rayanna vengono ricevuti dalla dottoressa Alariana, l’affitto degli strumenti sarebbe costato 850 drog all’ora ma cortesia per cortesia Diogenes la convince a cedergli gratuitamente e la lascia assistere alle analisi.

La struttura del cristallo è particolare, è un richiamo su una frequenza anomala non è propriamente un richiamo di naga ma quasi, probabilmente richiama creature nate dopo l’anomalia. Terminate le ricerche il solito problemino di Rayanna si palesa col rischio di far esplodere l’intero laboratorio visto i macchinari che contiene. La dottoressa sostiene che potrebbe essere curata e si offre di fare degli esperimenti ma Rayanna non sembra intenzionata a diventare una cavia.

Il gruppo di derattizzazione capeggiato da un westan allegro, dato che iniziavano a prudergli le mani, nell’impossibilità di trovare un altro accesso alla fogna dei topi diverso dai precedenti ritenuti “impraticabili politicamente” decide di inoltrarsi in una nuova sezione.

Anche qui segni di avvertimento dipinti sui muri come nell’altra. Dopo un breve tratto 2 creature mostruose che nuotano nei liquami e allo stesso tempo sono in grado di camminare agilmente sul soffitto vengono sconfitte e prima di venire sommersi da una alluvione vengono infilate in due sacchi e trascinate in superficie. Pronte per essere recapitate alla corporazione.

Resoconto a cura di Piotr
Immagine (c) Santiago Betancur