lunedì 20 marzo 2017

[RdL] La battaglia di Casteltilean - La fine dell'assedio

Medieval Banquet by cerkuenik
L’arrivo sul campo di battaglia dei giganti meccanici del Llundian rappresenta il segnale della riscossa. Mentre questi spezzano l’avanzata della controparte brone, dalle slitte costruite sui fianchi di Casteltilean sono schierati i giganti pilotati dal tenente Tamara Soleange ed i suoi cavalieri, ponendo gli assedianti del lato Sud della valle tra i due schieramenti meccanizzati. La maggior parte degli uomini del Bronerun, circondati, rompono i ranghi e cercano di fuggire come possono, mentre i più coraggiosi ingaggiano una battaglia senza speranza che porterà alla loro morte o prigionia.
I brone a Nord di Casteltilean si preparano per dare manforte ai loro fratelli, quando dai boschi sul fianco delle colline emergono dei nuovi rinforzi llud: armati alla meno peggio, una quantità apparentemente senza fine di miliziani li attaccano senza tregua, spezzando finalmente l’assedio.
Il grosso delle forze brone è in fuga, e finalmente Casteltilean è libero. Nel cielo splende una magnifica quanto insolita aurora boreale dei colori dell’arcobaleno.

Casteltilean, sera del 6° Ahoer pieno (28 luglio)

Per festeggiare la rottura dell’assedio, alla sera è indetto un banchetto. Naturalmente Anudahabi, Bodo e Medòm, in quanto baronetti, sono invitati al tavolo dei nobili. I tre uomini sono salutati dal marchese Tilean, che rinnova la sua promessa di eterna amicizia in nome dei grandi servigi offerti alla marca.
Leggermente in ritardo si unisce al banchetto un volto noto quanto inatteso: la contessa Elminia de’ Gutiel.
La sua presenza non è un caso: racconta di aver ricevuto dal generale Rolgar l’incarico di radunare tutte le forze possibili per contribuire a spezzare l’assedio - da mettere in campo solo in una situazione di potenziale vittoria. E’ così che ha girato per tutti i piccoli feudi e villaggi per radunare - anche grazie al suo carisma - tutti gli uomini possibili raggiungendo un organico di oltre duemila unità (sebbene la maggior parte semplice milizia contadina).
“Avremo tutti i giorni a venire per piangere i caduti. Questa sera festeggeremo i vivi”, proclama il marchese al primo di una lunga serie di brindisi. La cena prosegue lietamente tra racconti più o meno gonfiati sulle gesta in battaglia e fiumi di vino a sopperire la carenza di viveri.

Anudahabi nota che Calliana - le poche volte che si è mossa dalla sua posizione - zoppica vistosamente. Dopo il banchetto la avvicina, e nonostante lei sia restia a parlare dell’argomento, scopre che è stata ferita gravemente alla gamba destra. Dopo una breve visita scopre che si tratta di una grave frattura scomposta. Le sue arti magiche, sebbene siano in grado di curare la ferita, non sono in grado di correggere questo tipo di problema, e lascerebbero alla donna una vistosa claudicazione (nel migliore dei casi). Lo sciamano lascia il capitano dei Figli di Kamen promettendo di fare tutto quanto in suo potere affinché si rimetta in salute.

Bodo, nel frattempo - complice anche il vino scorso a fiumi - si dimostra una piacevolissima compagnia agli occhi della contessa Elminia. Dopo molte risate e pettegolezzi, la serata dei due si conclude nella stanza di lei.

Immagine (c) by Bruno Cerkuenik

lunedì 13 marzo 2017

[RdL] La battaglia di Casteltilean - I giganti meccanici

Castle ram by Onikaizer

Bodo si trova faccia a faccia con l’aberrazione fuori controllo. Fortunatamente l’invocazione di Anudahabi è ancora attiva, ed il mostro - che ora non è più controllato dalla Custode brone - decide di allontanarsi, lasciando al westan una strana sensazione di sconcertato sollievo.

Le schermaglie intanto continuano, ma la strategia dei llud non sembra sortire gli effetti desiderati sull’esercito nemico.

Medòm, trascinato nelle retrovie dalla sua cavalcatura, è soccorso da Anudahabi e dal dr Zanoch. In quel momento arrivano degli uomini a cavallo di due centauri meccanici. Ognuno dei veicoli traina un piccolo rimorchio su cui è installata una strana apparecchiatura a forma di piramide conica composta da cilindri concentrici.
Gli uomini conferiscono con il dr Zanoch, che poi riporta la notizia agli altri: la Corporazione è riuscita a sfruttare la falla creata dalla distruzione del nullificatore di armoniche, e grazie ad un congegno di ultima generazione è in grado di trasportare sul campo di battaglia dei rinforzi. Tuttavia perché ciò avvenga è necessario posizionare le due strane arcanomacchine in posizioni ben precise, attualmente occupate dagli assedianti. Medòm, Jaser ed altri sei uomini si offrono come scorta, ma all’orizzonte appare una complicazione: i brone hanno messo in campo i giganti meccanici.

Gli uomini si dividono in due gruppi - ognuno scorta uno dei due dispositivi - ed avanzano con decisione tra le file nemiche, decisi ad arrivare sul luogo richiesto prima dei giganti meccanici avversari.
Quando il dr Zanoch comunica che il luogo è stato raggiungo, Medòm e Jaser non hanno il tempo di tirare un sospiro di sollievo: uno dei giganti meccanici incombe su di loro. La colossale macchina da guerra alza in cielo un braccio artigliato, per poi abbatterlo a terra. Medòm schiva il colpo per miracolo - anche se l’impatto con il terreno gli fa quasi mordere la lingua. Jaser, intanto, si è nascosto chissà dove. Quando il gigante alza di nuovo il maglio per caricare un nuovo colpo, Medòm è preso dal panico e tenta di arretrare affannosamente. All’improvviso dalla sua destra spuntano tre uomini armati di poderosi magli, e con un urlo rabbioso colpiscono tutti e tre nello stesso punto - con una tempistica ed una precisione impressionante - il ginocchio del gigante meccanico. Pur nella sua inespressività nel volto abbozzato della macchina da guerra sembra possibile leggere dello stupore quando, cedute le giunture della gamba colpita, questa si inclina di lato per poi rovinare a terra. I nuovi arrivati - tre Ammazzagiganti capitanati da sir Martòn - lanciano un grido di esultanza per poi mettersi a difesa dei dispositivi trasportati fin lì.
Il dr Zanoch e gli altri studiosi della Corporazione attivano i dispositivi, che si estendono come due lunghe antenne. Tra queste si forma uno spazio bidimensionale attraverso il quale si scorge un altro luogo.
E da quel luogo, attraversando lo spazio bidimensionale arrivano sul campo di battaglia i giganti meccanici dei llud.

Immagine (c) by Juan Calle