lunedì 12 dicembre 2016

[RdL] Assalto!

Monument-pylon idealization by artofjosevega

Valle senza nome, pomeriggio del  6° Sener pieno (26 luglio)

Sir Martòn attiva il suo maglio potenziato e con due colpi formidabili abbatte la parete. Dall’altra parte, nel buio, si estende un corridoio. Dopo averne percorsi pochi metri scatta un allarme, ma è impossibile capire se sono stati loro ad attivarlo o il gruppo di Calliana e Rhinosserou, penetrato dall’ingresso principale. Non c’è tempo per porsi dubbi: arrivati ad un incrocio a T, il gruppo vede da un lato un brone in camice bianco che fugge chiudendo una paratia dietro di sé, dall’altro un gruppo di soldati brone avanzare minacciosamente.
Mentre Zanoch e Anudahabi cercano di forzare la paratia, gli altri ingaggiano un furioso combattimento.
Il gruppo ha la meglio sugli avversari, ma Medòm riporta ferite minori, ed il suo mantello adattivo è ridotto ormai ad uno straccio. Bodo, Martòn e l’altro ammazzagiganti al seguito sono più fortunati, ma non illesi. Nel frattempo il dr. Zanoch ha aperto la paratia, e tutti entrano in quello che sembra un laboratorio. Oltre una parete a vetri due brone in camice bianco sono intenti ad agire su una plancia di controllo lunga tutta una parete. Oltre loro un’ampia finestra si affaccia su un’enorme stanza sferica al centro della quale si erige una mezzaluna di un materiale simile all’ossidiana che poggia a terra tramite un sostegno. Al centro del semicerchio, sorretto da scariche elettriche, un globo luminoso vibra in modo minaccioso.
Il gruppo si precipita nella stanza sfondando la fragile porta ed allontanando gli uomini dalla consolle. Uno di loro due, il più vecchio, è stoico e non parla, mentre il più giovane chiede di essere salvato: il nullificatore di armoniche è in sovraccarico e minaccia di esplodere.
Bodo, Medòm e l’ammazzagiganti al seguito si allontanano per informare la vedetta di far evacuare il gruppo di Calliana e Rhinosserou, mentre Anudahabi, Zanoch e Sir Martòn tentano di evitare il peggio. L’unico modo è scollegare il cavo di alimentazione principale del nullificatore, una dozzina di metri più in basso. Il dr. Zanoch utilizza la psicoscienza per migliorare temporaneamente le capacità di Martòn, che con maestria scaglia il suo maglio. L’arma sembra essere attratta dal bersaglio, tanto è preciso il tiro: il cavo viene divelto, ed il globo di luce si affievolisce fino a spegnersi.

lunedì 21 novembre 2016

[RdL] Le opzioni

-- Fantasy Wyv 01 -- by yvanquinet

Valle senza nome, mattino del  6° Sener pieno (26 luglio)

Arriva il mattino e di Bodo non c’è traccia. I mercenari si mettono alla ricerca di possibili ingressi alla base brone, mentre Medòm, Anudahabi ed il dr Zanoch vanno alla ricerca del loro amico.
Lo trovano nei pressi del campo, e decidono di fare una seconda ispezione: la prima è stata interrotta precipitosamente dalla pioggia di pietre, ma dato che le catapulte adesso sono scariche un attacco simile non dovrebbe ripetersi.
All’interno di una delle capanne viene trovata una botola che porta ad una cantina. In alcune casse ci sono dei vegetali rinsecchiti ed anneriti dal tempo - patate o forse mele. Ma quello che desta più interesse è una porzione di parete dove segni di muratura suggeriscono l’esistenza di un passaggio sigillato. Non è possibile stabilire se il passaggio porti alla base nascosta dei brone, ma potrebbe essere interessante provare; purtroppo però nessuno ha gli strumenti adatti per scavare, per cui sono costretti a tornare al punto di ritrovo stabilito.

Valle senza nome, pomeriggio del  6° Sener pieno (26 luglio)

Il gruppo si riunisce ai mercenari, ed insieme ai capitani delle compagnie discutono sul da farsi. Sembra che gli uomini di Calliana abbiano trovato un possibile ingresso. Si decide di effettuare un attacco congiunto da i due passaggi; tuttavia dato che quello murato è accessibile tramite una botola, solo un gruppo ristretto di uomini può penetrare da lì. Ovviamente meno uomini significa maggiori rischi. Dato che hanno trovato il passaggio, il gruppo decide di attaccare da quel lato, accompagnati da due Ammazzagiganti. Sir Martòn si unisce a loro.

Poche decine di minuti dopo sono tutti in posizione. Una mezza dozzina di soldati regolari formano una catena umana per il dispaccio rapido di comandi da una postazione all’altra. L’ora prestabilita per l’irruzione si avvicina, ed il silenzio che precede quegli attimi è carico di tensione.

lunedì 31 ottobre 2016

[RdL] Attacco al campo brone

Rhinosserou by Motise

Valle senza nome, tarda mattina del  6° Tahner pieno (25 luglio)

Il gruppo si avvicina in modo guardingo alla struttura. Dopo aver evitato un paio di trappole, giungono ad una recinzione composta da cavi metallici orizzontali. Secondo il dr. Zanoch sono elettrificati, ed è meglio non toccarli. Anudahabi si avvicina per esaminarli, ma inciampa e ci finisce addosso. Una scarica elettrica lo attraversa, folgorandolo, ma per fortuna un Ammazzagiganti lo allontana prontamente dai cavi, scongiurando il peggio. Lo sciamano è comunque ferito e privo di conoscenza. Il gruppo decide di riunirsi alle compagnie mercenarie in modo da sottoporre Anudahabi a cure mediche e procurarsi l’equipaggiamento necessario per neutralizzare i cavi elettrificati.

Primo pomeriggio del  6° Tahner pieno (25 luglio)

Il gruppo si riunisce al grosso della compagnia. I capitani mercenari, vista la presenza di un campo ben organizzato, decidono di affrontare il campo brone con un numero congruo di uomini.
A metà pomeriggio Anudahabi sta molto meglio. Il gruppo riparte verso l’accampamento brone, questa volta scortato da 50 uomini, tra cui Sir Martòn, il Capitano Calliana ed il Capitano Rhinosserou.

Campo Brone, tardo pomeriggio del  6° Tahner pieno (25 luglio)

In poco tempo la recinzione elettrificata viene abbattuta e superata.
Nella zona Anudahabi ed il dr. Zanoch percepiscono l’effetto del nullificatore di armoniche, e si rendono conto di non poter utilizzare i loro arcani. Anudahabi, ancora ferito, resta indietro con 10 soldati dell’esercito regolare, mentre il dottore decide comunque di entrare nell’accampamento per fornire la sua consulenza in caso siano rinvenute arcanomacchine.
Il campo risulta stranamente deserto. Le poche baracche sono vuote e piene di polvere. Presto Medòm e Bodo si rendono conto che si tratta di una trappola, ma è troppo tardi: sul campo iniziano a piovere macigni che sfondano i tetti degli edifici e colpiscono i mercenari. Segue una fuga precipitosa per allontanarsi dal campo. Purtroppo due dei Lancieri di Lagogrande non ce la fanno, ed anche Vilkor subisce gravi ferite ed una seria frattura al braccio destro.
Anudahabi, che era rimasto indietro, non ha potuto far altro che assistere impotente all’attacco. Ha però visto da dove i massi sono stati scagliati, ed è lì che tutti si dirigono, in cerca di risposte.
Giunti sul luogo, però, ci si accorge che si tratta di una catapulta meccanica azionata automaticamente. La catapulta ora è senza munizioni, quindi non costituisce più un problema.
Vilkor, accompagnato da 10 uomini dell’esercito regolare, torna verso il grosso delle truppe, e forse si incamminerà per tornare a Faer. Con il braccio in quelle condizioni non può certo continuare la missione.
Nel frattempo gli altri valutano che se il campo del nullificatore è presente, la vera base non può essere lontana. Gli uomini rimasti si accampano in modo da riprendere le ricerche l’indomani. I Lancieri di Lagogrande, Rhinosserou in testa, tornano al campo brone per recuperare i corpi dei fratelli caduti. Bodo li segue per effettuare ulteriori indagini, ma si perde sulla via del ritorno e passa la notte in solitudine nel bosco.

lunedì 17 ottobre 2016

[RdL] Pensiero laterale

Lion Knight by BobKehl

Nord-est di Pontelargo, tarda mattina del  5° Nehener pieno (20 luglio)

Tutti i tentativi di aprire un varco nel crollo risultano fallimentari. Bodo, Anudahabi, Jaser ed i cinque figli di Kamen non hanno gli attrezzi e soprattutto il tempo necessari all’operazione. Fortunatamente Vilkor, Medòm e Zanoch stanno bene, e lo psicoscienziato ha un piano per uscire di lì, anche se questo significa essere teletrasportati a Faer e quindi terminare prematuramente la missione. Di comune accordo, gli uomini non intrappolati si allontanano dalla grotta per riunirsi al grosso delle truppe, in modo da rimettersi in marcia.

Mentre il dr. Zanoch entra in meditazione per recuperare le energie psichiche, gli altri due compagni ispezionano le casse. Sembrano contenere componenti necessari alla costruzione di nullificatori di armoniche.

Uscito dalla meditazione, il dr. Zanoch propone ed attua una nuova soluzione: invece di teletrasportare tutti e tre a Faer, apre un varco teletrasportando blocchi di roccia in regioni lontane visitate in passato.
L’espediente funziona ed i tre si mettono in marcia per raggiungere la colonna.

Verso Tilean, tarda mattina del  6° Tahner pieno (25 luglio)

Dopo alcuni giorni di marcia senza nessuna grossa sorpresa, gli esploratori sono tornati riferendo di una costruzione metallica - una sorta di antenna - che spicca tra le cime degli alberi in una valle poco vicina.
Il gruppo, accompagnato da tre energumeni della compagnia degli Ammazzagiganti, si mette in moto per indagare sull’avvistamento.

Giunti nei pressi della valle vedono la strana costruzione far capolino tra gli alberi. Secondo il dr. Zanoch potrebbe benissimo essere un nullificatore di armoniche.

Durante l’avvicinamento il gruppo si imbatte in tre brone armati di spade e balestre. Mentre due di loro rallentano il gruppo, il terzo cerca di fuggire, ma viene raggiunto da un attacco cinetico del dr Zanoch che lo tramortisce.
I tre sono catturati ed interrogati. Il primo sembra deciso a non parlare, ma quando uno degli Ammazzagiganti gli fracassa una rotula, cambia registro, rivelando che nel campo c’è un dispositivo di cui non conosce la funzionalità, ed è protetto costantemente da cinque uomini. Altri due gruppi di tre uomini si aggirano invece per il bosco alla ricerca di intrusi.

I tre prigionieri vengono legati ad un albero, poi il gruppo si rimette in movimento verso il campo nemico.

lunedì 10 ottobre 2016

[RdL] Misure estreme

Earthquake by Steve Ellis

Nord-est di Pontelargo, mattina del  5° Nehener pieno (20 luglio)

Dopo essersi inoltrati in una galleria artificiale (con tutta probabilità un tempo una miniera), la compagnia giunge in una grande sala. All’interno oltre a numerose casse un gruppo di brone, due dei quali fluttuano a mezz’aria. Sulle prime sembrano ignorare i nuovi arrivati, intenti a discutere animatamente tra di loro, ma pochi istanti dopo quattro di loro li caricano, mentre i restanti due volano fino al soffitto. Invece di ingaggiare combattimento, i quattro brone tentano di superare il gruppo - anche se nel far questo espongono il fianco agli attacchi e subiscono varie ferite.
Bodo si rende conto che non stanno tentando di caricare, ma cercano invece di scappare da qualcosa: la preoccupazione - quasi terrore - sui loro volti spinge il westan ad incitare a gran voce la ritirata. Gli unici a non arretrare sono Vilkor, Medòm ed il dr. Zanoch.
Nel frattempo i due uomini che si stanno librando in volo hanno poggiato le mani su una trave portante prossima all’ingresso della sala, salmodiando qualche oscuro arcano. Dopo sinistri scricchiolii, la trave cede, causando un crollo che sigilla l’ingresso alla sala.
Mentre il resto della compagnia era già arretrato nel tunnel, salvandosi, Zanoch, Vilkor e Medòm si sono addentrati nella sala. Fortunatamente si sono salvati - ed hanno messo fuori combattimento i due studiosi dell’Ordine del Sapere brone - ma ora sono intrappolati.
Zanoch redarguisce duramente gli altri due chiedendo senza avere una risposta sensata del perché non siano fuggiti all’allarme lanciato da Bodo. I due gli chiedono che differenza faccia, e lui risponde che sarebbe stato in grado di teletrasportarsi in salvo, ma ora deve pensare anche a loro.
Nel frattempo, dall’altra parte del crollo, Bodo, Anudahabi ed i cinque Figli di Kamen che li accompagnano cercano un modo di disostruire il passaggio, senza riuscirci.

lunedì 12 settembre 2016

[RdL] Sentinelle brone

Green lit cave by Tobias Pearce

Faer, mattina del 5° Tahner pieno (18 luglio)

Alla testa delle tre compagnie mercenarie e della compagnia regolare marciano i capitani delle suddette insieme al gruppo.
Oltre ai quasi mille uomini d’arme si muovono un certo numero di civili: cuochi per preparare il rancio, fabbri per riparare l’equipaggiamento, qualche mercante in cerca d’avventura, maniscalchi per i cavalli, prostitute per alleggerire la tensione.
La colonna si muove lentamente, ma senza soste dall’alba alla sera.

Pontelargo, metà mattina del 5° Sener pieno (19 luglio)

La colonna si è lasciata alle spalle da poco la sonnacchiosa città di Pontelargo, quando Jaser e le sentinelle in avanscoperta incappano in alcuni brone di vedetta. Sembra chiaro che stiano sorvegliando la via, ma non si sa perché. Jaser prende l’iniziativa e decide di attaccarli, cercando di catturare almeno un prigioniero.
Gli avversari sono presi di sorpresa, ed il combattimento termina in pochi minuti. Jaser e gli altri si riuniscono al grosso delle truppe per interrogare i prigionieri. Le argomentazioni di Sir Martòn fanno sputare al prigioniero la verità condita da qualche dente. Sembra che in zona ci sia un discreto numero di sentinelle brone alla difesa di un “deposito”. L’uomo non sa di che tipo di deposito si tratti, né conosce la sua ubicazione. Alla compagnia sorgono vari dubbi: perché i brone dovrebbero avere un deposito così interno alle linee nemiche? Di cosa può trattarsi? Il gruppo ed i capitani delle compagnie decidono che vale la pena perdere un giorno per individuare ed ispezionare il luogo.

Nord-est di Pontelargo, mattina del  5° Nehener pieno (20 luglio)

I soldati viaggiano ancora più lentamente per accertarsi di non essere individuati dalle vedette brone. Jaser, insieme ad altri scout della compagnia dei Figli di Kamen, battono il terreno catturando sistematicamente tutti i brone. L’ultimo catturato sembra essere a conoscenza di dettagli maggiori, ed indica con precisione l’ubicazione del deposito.
Sul luogo si recano Jaser, Bodo, Medòm, Vilkor, Zanoch (arrivato il giorno prima a cavallo di un centauro meccanico) e cinque uomini dei Figli di Kamen.
Si tratta di una grotta apparentemente naturale. Jaser va in avanscoperta, ma viene intercettato da due brone. Un terzo si muove nell’ombra della grotta. Il resto del gruppo palesa la sua presenza correndo in soccorso di Jaser. I due brone sono messi fuori combattimento in pochi istanti, mentre il terzo si dilegua all’interno dell’antro.

lunedì 29 agosto 2016

[RdL] Nuova missione

Leonero by neisbeis

Presidio della Corporazione di Faer, mattina del 5° Ahner pieno (17 luglio)

Dopo aver fatto colazione, la compagnia è avvicinata da una matricola con un messaggio: il prof. Joram li attende per importanti novità.
Giunti nel suo ufficio vengono informati che il comando militare ha optato per inviare delle truppe (in gran parte mercenarie) per dare man forte agli assediati di Casteltilean. Visto l’interesse dimostrato in passato, il professore ha deciso di inviarli come supervisori delle manovre militari. Non secondario il fatto che pochi giorni prima si sia scatenato tramite loro il potere della ragazza. La compagnia accetta, anche perché essendo ora al soldo della Corporazione non ha molta scelta.

Guardia militare di Faer, mattina del 5° Ahner pieno (17 luglio)

Il gruppo viene quindi inviato al cospetto del generale Rolgar per i dettagli sulla missione. Nell’ufficio del generale - un uomo in là con gli anni dai penetranti occhi neri e dalla folta barba bianca - sono presenti altri 4 individui dall’aspetto caratteristico, che il generale si affretta a presentare.
Sir Martòn du Bélier, leader della compagnia degli Ammazzagiganti. Il volto incorniciato da candidi baffoni a manubrio ed armato con un enorme maglio raffigurante la testa di un leone. La sua compagnia conta appena 50 uomini, specializzati però nel mettere fuori combattimento i giganti meccanici.
Rhinosserou, capitano della compagnia dei Lancieri di Lagogrande. L’armatura lo copre completamente, celandone l’aspetto. Una cosa è sicura: la sua corporatura è straordinaria. E’ armato con una spada lunga circa due metri e mezzo, che all’occorrenza usa come lancia. La sua compagnia conta 150 uomini esperti nell’uso delle armi lunghe.
Capitano Calliana, leader dei Figli di Kamen. Indossa un’armatura di squisita fattura, il cui elmo cela la parte alta del volto. I suoi 250 uomini sono abili combattenti sia all’arma bianca che con le armi da tiro.
Comandante Vladimir Vrenovsky, a capo di 500 uomini dell’esercito imperiale, è l’unico al comando di truppe regolari. Il suo sguardo severo sembra voler dire che non è disposto ad accettare errori.
Segue una riunione per chiarire gli obbiettivi della missione: raggiungere Casteltilean e dare una mano a spezzare l’assedio. Possibilmente disabilitare la rete di disturbatori di armoniche che impedisce di raggiungere il castello con arcani o arcanomacchine.

La partenza viene fissata per il mattino seguente. Il gruppo impiega il tempo restante per prepararsi alla missione.

lunedì 4 luglio 2016

Tabella dinamica degli incontri

The Bloody Gate by kallielef
Tempo fa un'amica giocatrice di LoK propose una tecnica interessante per creare delle tracce per avventure: aprire a caso un giornale/rivista e puntare il dito su una parola a caso. Eseguita la procedura 3-4 volte si utilizzano le parole "pescate" come spunto.
Questo curioso sistema aveva però le sue pecche: le parole erano quasi sempre troppo scorrelate tra di loro per poter anche solo dare una vaga idea sul tema dell'avventura.

Poi girando in rete mi sono imbattuto in un articolo del blog dedicato al GdR "Monsters and Manuals" dove viene proposta una semplice tabella di incontri dinamica che permette, con tre semplici lanci di dado, di stabilire soggetto, azione ed oggetto necessari a definire un plot.

DadoSoggettoAzioneOggetto
1MercantiFabbricanoOppio
2BrigantiSorveglianoSchiavi
3BanditiNascondonoOrtaggi/Cereali
4MendicantiCostruisconoCacciagione
5PellegriniTrasportanoBacche/Funghi
6VagabondiScambianoOro
7MercenariVeneranoUna statua
8ColtivatoriCercanoUn tempio
9CacciatoriCombattonoPreda
10SchiaviRifuggonoConcime

Questa tabella è solo un esempio, e può essere modificata/estesa in base all'ambientazione alla quale si sta giocando. Si consulta lanciando 3d10 per generare un "plot" casuale, es:

4, 8, 8: Mendicanti alla ricerca di un tempio
10, 1, 5: Schiavi che fabbricano bacche/funghi
4, 3, 1: Mendicanti che nascondono dell'oppio

Come tutte le tabelle del genere è possibile che si generino risultati bizzarri, ma a prescindere da questo il master (ed eventualmente i giocatori) è stimolato ad inventare le ragioni dietro la strana combinazione. Come mai i mendicanti sono alla ricerca di un tempio? Di quale tempio si tratta? Cosa si intende per fabbricare bacche? Perché ci sono schiavi che lo fanno? Perché i mendicanti nascondono dell'oppio? A chi appartiene? ecc.

Fonte: Dynamic/Nested Encounter Tables

lunedì 27 giugno 2016

[RdL] Rapporto

Medieval town 4 by Hetman80

Presidio della Corporazione di Faer, sera del 4° Nehener pieno (13 luglio)

Il gruppo ha deciso di mantenere il segreto sull’accordo con Eracleo anche nei confronti di Vilkor. Non è stato difficile convincerlo di essere svenuto per aver battuto la testa a causa di una brusca manovra. Pilota e copilota del velivolo sul quale erano imbarcati hanno poi raccontato di come l’avaria si sia rivelata una cosa da poco, permettendo loro di arrivare a destinazione in giornata.

Dopo l’arrivo si sono recati tutti a rapporto dal prof. Joram per raccontargli dell’accaduto. Il professore, molto interessato al racconto, si è dimostrato piuttosto freddo quando Bodo ha riportato la richiesta di truppe di supporto da parte del Marchese di Tilean. Il professore si difende sostenendo che la decisione non spetta a lui, ma la inoltrerà - insieme ad altre informazioni strategiche - a chi di dovere.

Il gruppo viene quindi congedato.

Presidio della Corporazione di Faer, mattina del 4° Ahoer pieno (14 luglio)

Il gruppo viene nuovamente convocato dal prof. Joram, che si congratula per il loro operato. Come ricompensa offre loro una collaborazione continuativa con la Corporazione. Sulle prime sono tutti un po’ titubanti, ma poi accettano ottenendo così: vitto e alloggio in qualsiasi presidio della Corporazione, 3000 drog subito più altri 500 drog a settimana e l’accesso ad alcune discipline insegnate alla Corporazione.

Soddisfatti, i membri del gruppo passano il resto della giornata nel tentativo di spendere i drog appena guadagnati.

lunedì 13 giugno 2016

[RdL] Ritorno alla base

Hadagan Cruiser by Sidxartxa

Luogo imprecisato verso Faer, pomeriggio del 4° Nehener pieno (13 luglio)

Il gruppo è su uno degli strani velivoli della corporazione. Interamente costruito in metallo e senza quasi nessuna parte mobile, i passeggeri rimuginano su come sia possibile che si libri in aria come un uccello. Su quello e su come sono riusciti a sfuggire ancora una volta ai brone giù a Villabigia.

Il viaggio lungo il tunnel non aveva serbato loro nessuna sorpresa, ma giunti nei pressi dell’uscita hanno sentito delle voci. Evidentemente i brone eliminati all’andata erano stati sostituiti. Purtroppo non erano molto meglio dei loro predecessori, né più svegli, ed in poco furono sconfitti da Medòm, Vilkor e Bodo. Più fastidioso era stato invece il loro amico, risoluto nello scagliare frecce da un edificio di due piani. Il gruppo fu costretto a fare un giro molto lungo utilizzando le abitazioni come riparo, per poi darsi alla macchia. Non sempre le cose vanno per il meglio, eppoi la loro missione adesso è quella di tornare alla corporazione per riferire l’accaduto.

Dopo circa mezz’ora di viaggio il copilota contatta la corporazione dicendo di essere costretto ad un atterraggio di emergenza. Già in ansia per la notizia, il gruppo scatta come una molla quando, avvicinatosi al pilota, Vilkor viene colpito alla nuca e stordito dal copilota.
Il Bodo, Medòm ed Anudahabi vengono tranquillizzati: non è un tradimento né un rapimento. Il dr. Eracleo ha bisogno di parlare con loro lontano dalle orecchie della corporazione.

Il velivolo atterra ed il gruppo scende. Dopo poco appare - letteralmente - Eracleo, che li saluta. Dice di aver notato dei fenomeni anomali legati al Sacrificio - ossia Luce - il giorno prima, e chiede se ne sanno qualcosa.
Bodo e Medòm raccontano quanto successo il giorno prima, in particolare la manifestazione di Luce. Eracleo è pensieroso. Incalzato da Bodo confessa che lo scopo della corporazione è quello di sacrificare letteralmente la bambina per creare un’arma in grado di contrastare i Colossi, dei quali la corporazione è già a conoscenza. Il dottore non desidera la morte di Luce, per cui si sta impegnando, all’oscuro della corporazione, per trovare un’alternativa. Quanto successo il giorno prima suggerisce che questa alternativa esiste.

Eracleo viene interrotto da Bodo ed Anudahabi, entrambi su tutte le furie per le bugie e la crudeltà della corporazione. Il dottore comprende le loro ragioni, ma fa notare che, purtroppo, la vita di una bambina è un prezzo irrisorio di fronte a quella di migliaia di soldati, senza contare le vittime tra i civili dei paesi conquistati. Inoltre, stando alle informazioni raccolte, agli stessi Colossi viene data vita sacrificando un fanciullo come Luce. E l’unico modo per impedire queste crudeltà è quello di trovare un’alternativa sul come impiegare i poteri di Luce. Ma per questo avrà bisogno di affidare altri incarichi al gruppo, forse anche più rischiosi di quello appena svolto.

Dopo un momento di riflessione, e di certo con qualche riserva, il gruppo accetta di collaborare con lo scienziato.

lunedì 6 giugno 2016

[RdL] I costrutti colossali

Invasion by kerembeyit

Casteltilean, mattino del 4° Sener pieno (12 luglio)

Per prime apparvero le navi volanti, ed a seguirle i Colossi. Quattro enormi costrutti umanoidi alti come una torre, al cui cospetto anche i più robusti Giganti Meccanici apparivano come insignificanti moscerini. Incedevano lentamente, inesorabili come il destino. Le vibrazioni dei loro passi risuonavano nelle ossa a chilometri di distanza come tamburi funebri. Alla loro vista alcuni tra i più valorosi combattenti di Tilean lasciarono cadere le loro armi per poi lasciarsi andare ad un pianto sommesso, consci che non avrebbero visto un’altra alba.

Anudahabi per un momento rischiò di lasciarsi sopraffare dal panico, ma subito ricordò gli insegnamenti della dea Anui, e l’idea di poter essere accolto dal suo abbraccio lo confortò, calmandolo. Schiarite le idee, alzò le braccia al cielo, ed intonò un canto al dio della terra Murgh, pregandolo di mostrare il suo potere. La preghiera fu accolta, e la terra tremò. Per tre volte i Colossi furono scossi da violenti terremoti. Due di loro rovinarono a terra sbriciolandosi come palazzi abbattuti. Gli altri due dopo un momento di tentennamento ripresero ad avanzare.
Gli uomini di Casteltilean ritrovarono la loro baldanza, vedendo in Anudahabi una speranza di vittoria, ma lo sciamano aveva dato fondo a tutte le sue risorse e non era più in grado di far nulla contro gli altri due.
Il marchese Tilean ringraziò Anudahabi e gli altri membri del gruppo per tutto quanto avevano fatto per lui ed i suoi uomini, ma era il momento di andarsene. Chiese al gruppo di tornare nelle retrovie utilizzando lo stesso passaggio usato per arrivare, ed avvertire chi di dovere di quanto stava accadendo. Probabilmente Casteltilean sarebbe caduto, ma almeno l’esistenza dei Colossi sarebbe arrivato all’orecchio delle alte sfere.
Il gruppo non perse tempo ed imboccò il passaggio segreto, ma Medòm sentì il medaglione donatogli dal padre diventare sempre più caldo. Lo estrasse, ed il medaglione gli sgusciò dalle mani nella direzione opposta alla sua. Scambiò uno sguardo con gli altri: era chiaro che il medaglione intendeva farli tornare indietro. Lo raccolse e, insieme agli altri, tornò sui suoi passi. Arrivarono nel cortile del castello appena in tempo per vedere una mano mastodontica abbattere parte delle mura. In quel momento il medaglione di Medòm si aprì, ed il suo contenuto - le ceneri del padre e la sabbia del luogo della sua nascita - si disposero nell’aria secondo i lineamenti di una giovane ragazza. La ragazza cantò, e fu allora che tutti riconobbero la voce di Luce.
Sebbene i volti dei Colossi fossero un’inespressiva maschera di roccia, in qualche modo fu possibile percepire terrore nei loro occhi, allorché il canto li avvolse. Fecero un passo indietro, portandosi le enormi mani rocciose alla testa, poi collassarono in un rombo che sembrava un grido di agonia.
Anudahabi rivisse un sogno avuto qualche giorno prima, e come allora l’euforia per la vittoria fu adombrata da una forte compassione per i Colossi abbattuti.

Casteltilean, sera del 4° Sener pieno (12 luglio)

Sconfitti i Colossi, l’unica minaccia rimasta era rappresentata dalle le navi volanti che li precedevano. Sia Bodo che Medòm rischiarono seriamente di essere colpiti dai dardi di ballista scagliati dall’alto, ma i velivoli furono abbattuti prima di causare danni seri.
Mentre i cavalieri agli ordini di Tamara pattugliavano la breccia parziale causata dai Colossi, gli uomini del castello tiravano un sospiro di sollievo. Fu allestito un banchetto per festeggiare l’operato del gruppo, presenziato oltre che da Vorgél III Tilean - il signore del castello - anche dal capitano Calomero, dall’ingegnere Deniels e dal tenente Tamara.
Il marchese sottolineò più volte come le azioni del gruppo, intenzionali o meno che siano, abbiano impedito che il peggio accadesse. Se non fosse per loro non solo sarebbero tutti morti o prigionieri, ma il castello sarebbe distrutto. A nome di tutti il marchese nomina Anudahabi, Bodo e Medòm baronetti di Tilean, donando loro un piccolo terreno ed un anello recante un sigillo nobiliare.

A sera inoltrata Vilkor informa il marchese che dal momento che il castello è al sicuro la missione sua e del gruppo è quella di tornare nelle retrovie per comunicare ai superiori gli sviluppi, per cui i festeggiati si accomiatano dalla cerimonia e si preparano a tornare indietro.

lunedì 23 maggio 2016

[RdL] Sortita!

Iron golem naked by Anatolii Leoshko

Castello Tilean, mattino del 4° Tahner pieno (11 luglio)

Il gruppo, dopo aver passato la notte nelle brande insieme ai soldati del castello, fa la conoscenza dell’ing. Halcyon Deniels, responsabile dei dispositivi tecnologici del castello. Saltano all’occhio le protesi meccaniche ai quattro arti e le numerose medaglie che porta al petto, affisse sulla divisa della Corporazione. Con il suo forte accento delle regioni del sud ringrazia il gruppo per aver portato al castello i dispositivi di ricambio. Di lì a poco arriva anche il tenente Tamara Soleange, una donna sulla quarantina dal volto sfigurato dalle cicatrici e dal carattere ruvido. Dice senza mezzi termini di non fidarsi del gruppo, e che al primo sgarro andranno a far compagnia all’uomo nel cortile, indicando con un gesto una grande quercia. Con orrore i membri del gruppo scorgono all’ombra dell’albero un uomo crocefisso a testa in giù.
Dopo che Tamara se ne è andata, Halcyon spiega che l’uomo giustiziato si è macchiato di tradimento eseguendo dei sabotaggi, ed il tenente Soleange ha preso molto male la faccenda.

Castello Tilean, primo pomeriggio del 4° Tahner pieno (11 luglio)

Il gruppo viene convocato per discutere sulla sortita, insieme ai vari ufficiali del castello. Il piano è quello di attaccare all’alba dell’indomani e prendere di sorpresa gli assedianti. Lo scopo è quello di fiaccare il loro morale. La sortita dovrà essere rapida e causare più trambusto possibile. Sono stati individuati gli alloggi di tre ufficiali brone relativamente vicini alle mura del castello, metterli fuori gioco costituirebbe un duro colpo per i nemici.
Dopo aver pianificato i dettagli dell’attacco, il gruppo passa il resto della giornata a preparare l’equipaggiamento per l’indomani e pregare gli dèi.

Castello Tilean, alba del 4° Sener pieno (12 luglio)

Il momento è infine arrivato. Anudahabi usa i suoi poteri per evocare un’aurora boreale: al suo manifestarsi i suoi compagni e tutte le truppe del castello sentono il favore degli dèi, e con rinnovata sicurezza si mettono in marcia. Lo sciamano non li segue, ma assiste allo scontro dalle mura del castello, pronto ad usare le più temibili delle sue invocazioni contro gli avversari. Medòm e Vilkor sono a cavallo, Bodo resta nelle retrovie pronto a dare supporto con il suo arco.

E’ solo quando gli uomini del castello hanno ormai superato i cavalli di frisia che le sentinelle brone si accorgono della sortita, troppo tardi per prepararsi adeguatamente. I più vengono travolti dalla piccola armata prima ancora di svegliarsi, mentre i pochi brone svegli oppongono una fiera resistenza, non sufficiente però a fermare l’avanzata.
Gli uomini di Tilean avanzano senza sosta fino all’alloggio di uno degli ufficiali brone, che però sembra attenderli. Senza scomporsi il brone si strappa un medaglione dal collo, che poi spezza in due. Dai frammenti fuoriesce una vapore nero, che penetra nella bocca, nel naso e negli occhi del brone. L’uomo si contorce dal dolore, ed al contempo cresce di dimensioni a vista d’occhio. Bodo, dalle retrovie, scaglia una freccia e lo colpisce al petto: la pelle, già tesa per la crescita della massa muscolare, si lacera improvvisamente come una guaina troppo stretta, rivelando la massa muscolare sottostante. Il gigante non sembra essersene accorto, ed impugna l’asta di un braciere lì vicino, che si rivela essere il manico di un enorme maglio. Prende ad avanzare, mettendo in fuga gli uomini del castello. Tutti tranne Vilkor e Medòm, che lo caricano mentre Bodo li supporta scagliando frecce.
Il gigante è fortissimo, ed ogni suo colpo potrebbe essere fatale, ma Vilkor e Medòm riescono ad evitare tutti i suoi attacchi. Dopo un lungo scontro, indebolito dalle frecce di Bodo e dai colpi dei due combattenti, il gigante si accascia esanime.
Un boato di gioia corre tra gli uomini del castello. Gli ufficiali invocano la ritirata tattica, ma qualcosa va storto: mentre erano impegnati con il gigante, i brone hanno accerchiato gli uomini di Tilean bloccando loro la ritirata. Per di più, dal centro dell’accampamento giungono i suoni dei Giganti Meccanici brone in avvicinamento.

Ma anche al castello sta accadendo qualcosa. Si aprono dei portelloni, e degli oggetti piombano verso terra, scivolando sulle slitte di carico dislocate lungo i fianchi del promontorio alla base del castello. Sono i Giganti Arcani di istanza al Castello Tilean, riparati da Halcyon grazie ai dispositivi trasportati dal gruppo. I Giganti Arcani spezzano rapidamente l’accerchiamento, ed i soldati del castello riescono a mettersi al riparo dietro le mura.

Intanto, Anudahabi segue esultante le vicende dalle mura del castello. Tutti i soldati sono rientrati e le porte si sono appena chiuse, quando ode lontani alcuni tonfi portentosi. Da dietro lo colline si alzano stormi di uccelli spaventati, e poi fanno capolino loro: i Colossi.

lunedì 9 maggio 2016

[RdL] Il passaggio nascosto

Castle by mrainbowwj

Villabigia, metà mattino del 4° Ahner pieno (10 luglio)

Dopo aver forzato una vecchia grata di ferro arrugginito, la compagnia si inoltra nello stretto cunicolo.
Procedono in fila indiana per un lungo tratto, fino ad imbattersi in quella che ha l’aspetto di una frana. Sulla destra, adiacente alla frana, una galleria circolare appena più grande del cunicolo percorso finora. Vilkor non sa nulla di eventuali diramazioni.
Non avendo gli strumenti per rimuovere i detriti, gli avventurieri decidono di tentare la sorte imboccando il cunicolo più grande, a sezione circolare.
Ma presto si accorgono del grave errore. All’inizio scambiano quello che ostruisce il corridoio per un enorme masso. Ma quando su di esso si apre un orifizio coronato da una chiostra di denti acuminati, si rendono conto di essere incappati in una creatura dei sotterranei.
Tentano inutilmente di fuggire, ma la creatura riesce a tenere il passo. Bodo decide di lanciare uno dei dispositivi da lui trasportati tra le fauci della creatura ed il rispettivo sensore di prossimità dall’altra parte, oltre i compagni che lo precedono nella fuga. Nella concitazione i due sensori di prossimità si confondono, e Bodo non è certo di aver preso quello giusto… stringe i denti, incrocia le dita e lancia il sensore.
Alle sue spalle uno schiocco secco ed ovattato fa vibrare la creatura, che dopo aver sputato un fiotto di icore nero si ritira nei profondi recessi della sua tana.

Dopo il brutto incontro il gruppo decide di tornare sui suoi passi e liberare un passaggio nella zona franata. Riescono nell’intento e proseguono il cammino fino al castello Tilean.

Castello Tilean, pomeriggio del 4° Ahner pieno (10 luglio)

Dopo l’arrivo sono ricevuti da Calomero Rolandi, capitano della guardia del castello.
Il capitano è molto soddisfatto, e dice che grazie ai dispositivi possono tentare una sortita per spezzare l’assedio. Ma una volta fatto il giro delle mura la compagnia si accorge che la situazione è disperata: molte migliaia di brone, che probabilmente dispongono di giganti meccanici, accerchiano il castello da tutti i lati. Il castello è ben difendibile anche dalle poche decine di soldati a disposizione, ma tentare una sortita sembra un’azione disperata.

Ciononostante il gruppo si dice disposto a prendere parte all’azione.

venerdì 29 aprile 2016

[RdL] Villabigia

Halforc Barbarian (good) by Penett

Villabigia, mattino del 4° Ahner pieno (10 luglio)

Per evitare di lasciare testimoni, il gruppo decide di passare prima per l’edificio al cui portico sono legate le due donne.
Mentre gli altri si avvicinano furtivamente, Bodo resta nascosto per intercettare eventuali fuggitivi.
Le condizioni di salute delle donne è precaria: sono malnutrite, disidratate e portano i segni di ripetute violenze. Vengono liberate, ma al momento la priorità è quella di sbarazzarsi degli occupanti della casa.
Varcata la soglia e salito il primo piano il gruppo incontra un brone dalla costituzione esile, che viene sopraffatto facilmente. Il suo compare, invece, è tutta un’altra storia. E’ enorme anche per gli standard dei brone, e nonostante il ventre prominente brandisce con agilità due spade. Vilkor e Medòm vengono feriti seriamente, ma alla fine l’avversario viene sconfitto. Anudahabi si assicura che i due siano accolti tra le braccia di Anui.
Nella stanza, su un letto lurido, giace un’altra donna, con la quale il gigante appena sconfitto si stava probabilmente sollazzando.
Le tre donne vengono condotte nella stanza meno malmessa dell’abitazione e viene detto loro di restare nascoste.

Il gruppo si muove rapidamente verso l’abitazione che, secondo Vilkor, dovrebbe dare accesso al passaggio per il castello.
Sulle prime sembra vuota, ma poi Bodo si accorge che dal pavimento della cucina provengono delle voci ovattate. Ulteriori ricerche rivelano una botola. Il gruppo decide di restare in attesa che gli uomini al di sotto di essa - probabilmente tre - escano per poi metterli fuori combattimento.
Dopo quasi due ore di attesa il primo brone esce dalla botola. Preso di sorpresa tenta di difendersi, ma senza successo. Gli altri due sentono però le sue grida e corrono in aiuto del compare, ma sono in inferiorità numerica ed anche loro sono sopraffatti - non prima però di aver ferito nuovamente Medòm.

Dopo aver ripreso fiato, il gruppo si arrischia a scendere nella botola...

lunedì 25 aprile 2016

[RdL] Vilkor

Levin-Piermonte by Adrian-W

Presidio della Corporazione di Faer, mattino del 3° Enhor pieno (9 luglio)

Il gruppo viene svegliato da uno studente della Corporazione, che comunica loro di essere attesi dal capitano Vilkor.
Il capitano si rivela essere un giovane uomo dai capelli rossi. A dispetto dell’età, gli occhi e le cicatrici rivelano la sua esperienza sul campo.
Rivela un debole rotacismo nel chiedere al gruppo le loro competenze. Apparentemente soddisfatto delle loro esposizioni, parla della missione.
Si tratta di trasportare dei dispositivi all’interno del castello Tilean, attualmente sotto assedio. Non spiega di cosa si tratta: il nemico non deve sapere nulla di questi dispositivi, e nel caso fossero presi dei prigionieri, meglio che non sappiano cosa stanno trasportando. Anzi, per sicurezza, ognuno porterà su di sé un sensore, e se il dispositivo si dovesse allontanare per più di 10 metri dal sensore al quale è abbinato si autodistruggerà. I dispositivi sono ingombranti, in un comune zaino non ne entra più di uno, ma è necessario trasportarne il maggior numero possibile, per cui ognuno ne prenderà almeno uno.
E’ possibile accedere al castello tramite un passaggio segreto che comunica con un villaggio poco lontano. Il villaggio fu creato molti anni prima proprio per fare da copertura al passaggio. E’ talmente piccolo da non avere un nome ufficiale, ma i locali si riferiscono al luogo come Villabigia. E’ abbastanza lontano dal castello da non dover sollevare sospetti, ma i brone potrebbero aver scoperto il passaggio ed averlo fatto crollare o messo sotto sorveglianza. Il piano consiste nel raggiungere i pressi di Villabigia con un veicolo della Corporazione, superare l’eventuale sorveglianza e raggiungere il castello Tilean tramite il passaggio segreto.
Dopo aver illustrato il piano, Vilkor risponde alle domande del gruppo, spiegando che le ragioni dell’assedio non sono chiare, anche se si sospetta che i brone abbiano bisogno del castello intatto. Sembra che abbiano sviluppato una tecnologia che permette loro di erigere fortini in tempi straordinariamente brevi - una sola notte - e che servendosi di questo dispiegamento di fortezze siano in grado di reggere i confini in modo molto efficace. Non è chiaro come, ma le due cose sembrano legate, ed è per questo che le fortezze conquistate non sono state distrutte usando giganti meccanici o altro tipo di artiglieria.
Dei sistemi che fanno uso di palloni aerostatici funzionano come antiaerea, mentre delle antenne di distorsione dei campi Noeliani impediscono qualsiasi contatto o accesso tramite arcani: l’unico modo di trasportare i dispositivi è quello di portarli personalmente.
Finite le domante, Vilkor invita tutti a fare i preparativi, dato che la partenza avverrà all’alba del giorno successivo.

Villabigia, mattino del 4° Ahner pieno (10 luglio)

Il velivolo da trasporto è una novità che non tutti sanno accogliere con gioia. Il viaggio dura un'ora scarsa, tanto basta a Bodo per lasciare a bordo la colazione fatta prima di partire. Tutti i membri del gruppo sono stati equipaggiati dalla Corporazione con un talismano di protezione ed un mantello adattivo, oltre naturalmente al dispositivo da trasportare (Bodo, su sua richiesta, ne trasporta due).
Arrivati nei pressi del piccolo insediamento il gruppo resta in osservazione per capire la situazione. Sulle prime non si notano segni di vita, ma poi Bodo scorge del fumo uscire dal camino di una casa. Sul portico della stessa sono legate due donne di razza llud, prive di sensi o morte. Vilkor dice che secondo le sue informazioni la casa dalla quale è possibile accedere al passaggio è quella alla sinistra di quella segnalata dal westan.
A questo punto è chiaro che i brone sono arrivati a Villabigia, resta solo da decidere se tentare di intrufolarsi nell’abitazione che conduce al passaggio o se è meglio passare prima dall’altra. Senza scordare che altri brone potrebbero essere in agguato in altre case del piccolo villaggio...

lunedì 18 aprile 2016

[RdL] Decisioni

Dr. Marius by Mar11co

Presidio della Corporazione di Faer, mattino del 3° Tehner pieno (8 luglio)

L’offerta (o meglio la richiesta) del Prof. Joram lascia il gruppo pensieroso. Il professore li ha congedati dicendo loro di pensarci su. Nessuno del gruppo riesce a trovare una ragione valida che li induca a prestare servizio per la Corporazione, soprattutto dopo la promessa non mantenuta di poter vedere Luce.

Nel cortile incontrano i monaci Pessaq e Roguel. Sembra se ne stiano andando: non è loro intenzione collaborare con la Corporazione, e non avendo nessuna possibilità di liberare Luce decidono di togliere il disturbo.
Anudahabi prende da parte Pessaq e gli chiede quali siano le loro intenzioni. Il luminoso dice che il monastero non intende lasciare la questione in sospeso e cercherà di sottrarre nuovamente il Sacrificio dalle grinfie della Corporazione. Chiede l’aiuto di Anudahabi come “aggancio interno”. Il vecchio auran accetta di buon grado, ed i due si accordano sul metodo per scambiarsi informazioni: tutte le sere alle 21 un uomo fedele al monastero si recherà alla locanda “Il Picchio Rosso”. Se Anudahabi si presenterà alla locanda, l’uomo lo avvicinerà per scambiare informazioni con lui.

Tornati nelle loro stanze, continuano a discutere sulla proposta di Joram, quando Bodo percepisce una presenza nella stanza. Fa per mettere mano alle armi, ma una voce intima loro di comportarsi come se tutto fosse normale, perché sono controllati.
In un angolo della stanza una figura traslucida diventa parzialmente visibile, e si rivela essere il Dott. Eracleo. Dice di essere il responsabile delle ricerche effettuate sulla ragazzina, e che sta facendo il possibile per evitare che le sia fatto del male, ma probabilmente avrà bisogno del loro aiuto. Consiglia di sviare eventuali sospetti di Joram assecondando le sue richieste. Lui dal canto suo continuerà ad inveire contro il gruppo ogni volta che lo incontrerà per mantenere la copertura. Dopodiché Eracleo sparisce di nuovo e se ne va.

Il gruppo decide di fidarsi e si reca da Joram per dare la loro disponibilità. Il professore è molto soddisfatto e l’indomani li farà incontrare con il capitano Vilkor, che sarà la loro guida.

Il Picchio Rosso, Faer, sera del 3° Tehner pieno (8 luglio)

La sera Anudahabi annuncia di volersi recare in locanda, ed il resto del gruppo lo segue.
Ovviamente la scelta ricade sul Picchio Rosso, una volta probabilmente luogo in della città, ma con gli anni la qualità è scesa ed ora è appena nella media.

Anudahabi viene avvicinato come concordato dall’uomo del monastero, ma lo scambio è molto breve: il vecchio auran non parla di Eracleo, ed a parte questo dal mattino non ci sono stati sviluppi.

Sulla via del ritorno il gruppo viene assalito da alcuni avventori della locanda, forse offesi da qualcosa fatto da uno di loro. Mentre gli assalitori brandiscono pugnali e bastoni, i nostri sono usciti disarmati per essere ligi alla legge. La situazione è sfavorevole per loro, ma questo non impedisce a Bodo e Medòm di suonarle di santa ragione ai loro aggressori.

lunedì 11 aprile 2016

[RdL] Deviazione imprevista

Kinski by fightpunch

Bivio per Karahim, sera del 3° Ahoer pieno (7 luglio)

La compagnia cerca di allontanarsi in fretta dai territori dei Teurati. Alla sera arrivano ad un’importante biforcazione della via che stanno percorrendo. Un edificio abbandonato e pericolante una volta adibito a stazione di posta indica che la via doveva essere molto frequentata.
Ad ovest si prosegue verso Karahim, una cittadina pedemontana, mentre a sud si ricongiunge alla Grande Via Nord. Nonostante il gruppo preferisca tenersi alla larga da quest’ultima, deviare verso Karahim li porterebbe troppo fuori strada.
Stanno valutando sul da farsi quando sentono una specie di ronzio meccanico, sempre più forte. Una nube di polvere indica l’arrivo di qualcuno. Dopo pochi secondi arrivano quattro uomini a cavallo di centauri meccanici - veicoli che Medòm e Bodo hanno visto durante il loro breve soggiorno a Llun.
Gli uomini - di certo affiliati alla Corporazione - si fermano e si avvicinano al gruppo con il pretesto di fare quattro chiacchiere. Ma la loro insistente curiosità per le condizioni del “malato” li mette in allarme. Mentre quello che sembra il capo dei nuovi arrivati fa conversazione, uno degli altri tre estrae un congegno grande come un libro. Il congegno emette bip sommessi sempre più frequenti fino a che esplode come un petardo. Tutti si girano verso di lui, e l’uomo strofinandosi le mani si rivolge al capo: “La lettura è fuori scala, deve essere lei”. Un altro estrae un talismano, traccia dei simboli su di esso e lo lancia in aria. Il lembo di pergamena invece di essere trasportato dal vento schizza via verso sud più veloce di una freccia.
Il capo dei quattro, che si presenta come Dott. Yorasil, spiega la vera ragione per cui si trova lì: sono venuti per recuperare la bambina. Non hanno intenzione di far del male a nessuno, ma faranno di tutto per compiere la loro missione. Bodo e Medòm da un lato vorrebbero disfarsi degli scocciatori, dall’altro si rendono conto che potrebbero essere degli ossi duri. Senza contare che il talismano usato probabilmente è una richiesta di rinforzi.
Bodo chiede che tutta la compagnia possa seguire Luce. Yorasil è molto accomodante. Dopo pochi minuti arriva un velivolo di trasporto della Corporazione e Yorasil invita tutti ad entrare. Anudahabi non si fida, e memore della visione avuta qualche giorno prima di nascosto chiede a Luce di cantare. Sulle prime la bambina non sa che fare, poi le torna in mente una canzone udita non sa quando, e la intona. Tutti - sia gli uomini della Corporazione che la scorta di Luce - vengono colti da un’improvviso colpo di sonno, e si addormentano.

Luogo sconosciuto, ora e giorno sconosciuti

Bodo è il primo a svegliarsi. Si trova in una stanza ben illuminata dalle pareti bianche dove sono allineati molti letti. Ad occuparli sono i suoi amici, e si affretta a svegliarli. I due monaci sono assenti.
La porta della stanza è aperta, ed oltre c’è un lungo corridoio con numerose porte. Si inoltrano nel corridoio, e dopo pochi minuti vedono un uomo - probabilmente uno studioso - dallo sguardo folle. L’uomo si dirige verso di loro, e prima che possano dire qualcosa intima loro di sparire dalla sua vista usando parole e toni molto pesanti. In quel momento interviene Yorasil, che li accompagna lontano dall’uomo. Il Dott. Eracleo - questo il nome del folle - nonostante le apparenze è uno dei maggiori esperti nel suo campo. Aggiunge che non è lì per salvarli dai modi irosi di Eracleo, ma per condurli dal suo superiore, il Prof. Joram. Lungo la strada racconta di come, stranamente, quasi tutti siano improvvisamente caduti addormentati. Fortunatamente un membro dell’equipaggio del velivolo di trasporto ha saputo resistere all’impellente bisogno di assopirsi, ed ha svegliato i suoi colleghi. Per quanto riguarda i membri del gruppo, dormivano troppo bene per essere svegliati...

Presidio della Corporazione di Faer, mattino del 3° Tehner pieno (8 luglio)

Il Prof. Joram è un uomo avanti con l’età. A colpire però non sono le sue rughe o i suoi capelli bianchi, ma il numero di innesti meccanici sul suo volto (e probabilmente sul resto del corpo). La sua voce suona vagamente metallica mentre rassicura il gruppo sul destino della ragazza. Ora non possono andare a trovarla, ma la Corporazione sta facendo del suo meglio per farla sentire a suo agio, ed ovviamente gli esperimenti che stanno effettuando sono del tutto innocui per lei. Le voci sul sacrificarla per farne un’arma? Esagerazioni. Alcuno uomini dello spiritualismo non hanno saputo accettare il fatto che il Tempio abbia concesso la ragazzina alla Corporazione per effettuare degli studi, e spargono dicerie per metterne in cattiva luce la reputazione.
Piuttosto il vero pericolo sono i brone. Faer è l’ultima città libera, e l’avanzata del Bronerun è ad ora inarrestabile. Quello che serve sono uomini abili e coraggiosi disposti ad appoggiare l’esercito Llundian ed impedire agli avversari di portare morte e distruzione.

Bodo, Medòm, Anudahabi e gli altri si rendono conto che Joram sta parlando di loro.

lunedì 4 aprile 2016

[RdL] Scorta

Landscape_02 by Pervandr

Monastero degli otto, 2° Nehener pieno (29 giugno)

Anudahabi, per avere idea di quale scelta fare, decide di usare nuovamente i suoi poteri divinatori. Si allontana temporaneamente dal monastero in ricerca delle radici necessarie al rituale. Tornato al monastero si chiude nella sua stanza e chiede agli dèi che cosa può fare lui per Luce.

La visione è meno chiara della precedente. Lo sciamano coglie scene di vita mondana in cui lui è insieme alla bambina: passeggiano nei prati, visitano mercati cittadini, fanno le faccende di casa…

L’auran si convince che il futuro della bambina è quello di avere una vita normale. Anche gli altri sono dell’opinione di restare insieme alla bambina, e si recano dal Maestro Kaldaw per comunicare questa loro decisione. Ma il maestro del tempio ha già disposto affinché il Sacrificio sia spostato in un luogo segreto. Bodo ed Anudahabi lo convincono che la bambina ha bisogno di protezione, e si offrono di scortarla.

Monastero degli otto, mattino del 2° Ahoer pieno (30 giugno)

Mancando il tempo per la costruzione di un nuovo “contenitore” per il Sacrificio, Luce viaggerà in sella ad un mulo usando una sella speciale. Con lei, oltre al gruppo, viaggiano i due monaci Pessaq e Roguel, gli unici a conoscere la destinazione del viaggio. Nel caso incontrino qualcuno useranno la scusa di accompagnare un malato di peste in pellegrinaggio. Tranne Luce, che indossa una tunica ed una cappa, gli altri saranno tutti vestiti da monaci.
La comitiva si incammina verso mezzogiorno.

Luogo imprecisato, 3° Ahner pieno (3 luglio)

Il gruppo arriva nuovamente in vista del villaggio incontrato pochi giorni prima.
Bodo e Medòm decidono di ispezionarlo da vicino. Non c’è alcun segno di vita in tutto il villaggio, ma il westan sente alcuni rumori provenire da un edificio che si rivela essere una macelleria. Entrano cautamente per scoprire che i suoni - probabilmente passi - provengono da un piano interrato sotto la bottega. Uno stretto corridoio porta ad una rampa di scale che scende verso il buio. La claustrofobia di Bodo e lo spirito di sopravvivenza di Medòm prendono il sopravvento, ed improvviso realizzano che non sono poi così curiosi di sapere cosa è accaduto al villaggio.
Il gruppo procede oltre tenendosi alla larga dal villaggio misterioso.

Bosco Teurati, notte del 3° Nehener pieno (6 luglio)

Il gruppo viaggia a lungo per le terre selvagge. L’idea è quella di passare a Nord del Feudo dei Teurati per poi tornare a Sud, in modo da restare lontani dalla Grande Via Nord.
La notte del 3° Nehener pieno si accampano in un bosco a sud del fiume Tarfli.
Mentre Anudahabi è di guardia il gruppo viene avvicinato da tre uomini a cavallo. Lo sciamano usa alcune invocazioni per spaventare - più che attaccare - gli intrusi. Piuttosto amareggiato dall’accoglienza, il capo dei tre si presenta come Tarsar Teurati, cugino del signore del feudo, ed accusa il gruppo di bivacco senza permesso. Anudahabi racconta che stanno scortando un malato di peste. Tarsar è curioso di sapere di chi si tratta: essendo accompagnato da così tanti monaci deve essere sicuramente una persona importante. Anudahabi tentenna non sapendo bene cosa rispondere, ma per fortuna Tarsar è preoccupato della presenza di un malato di peste e non insiste troppo. Dopo aver intimato al gruppo di andarsene, lui e i suoi tornano sui loro passi.

lunedì 28 marzo 2016

[RdL] Il Sacrificio

god warriors by tobiee

Viannata, alba del 1° enhor pieno (25 giugno)

Bodo e Medòm interrogano i tre assalitori sopravvissuti. Scoprono che a Viannata ci sono manifesti affissi dalla guardia cittadina che offrono una ricompensa di 5000 drog a chiunque recuperi un carro molto simile a quello con cui stanno viaggiando. Gli assalitori non sanno se il carro è proprio quello, ma hanno comunque deciso di tentare.
Per paura che gli assalitori possano riferire del carro, Bodo e Medòm si allontanano con loro nel boschetto, quindi li mettono a tacere per sempre.
Nel frattempo Anudahabi ha intenzione di interpellare i suoi dèi per avere informazioni sul destino di Luce. Raccoglie le erbe necessarie al rituale quindi si apparta. Completato la complessa invocazione riceve una visione dagli dèi.
Anudahabi è solo in un terreno montagnoso. Il cielo è coperto da nubi grige che impediscono con tutte le loro forze alla luce solare di attraversarle. In lontananza tonfi potenti fanno vibrare la terra, accompagnati dal suono di alberi abbattuti. Anudahabi si volta, e li vede: delle enormi sagome nere che sovrastano gli alberi più alti del bosco si stanno avvicinando minacciosamente. Si chinano su di lui, scrutandolo con occhi di brace ardente. Anudahabi si sente spacciato, quando all’improvviso l’aria si riempe di una dolce melodia, un canto di bambina… le enormi creature si fanno immediatamente indietro, portando le mani alla testa. In preda ad enorme dolore, le creature si sgretolano e collassano su se stesse. Anudahabi è salvo, eppure non si sente sollevato… la sofferenza di quelle creature lo ha messo a disagio, e sente che avrebbe dovuto far qualcosa per loro.
Il senso di disagio e tristezza continua ad attanagliare l’auran anche dopo essere uscito dalla trance, e solo dopo il risveglio si rende conto che la voce che ha udito era proprio quella di Luce.

Nel frattempo gli altri stanno discutendo su come procedere. Concludono che il carro è un problema, e lo abbandonano per proseguire a cavallo. Terranno Luce intabarrata in modo che non attiri molto l’attenzione.

Luogo imprecisato, 2° Ahner pieno (26 giugno)

La compagnia sta viaggiando in terreni collinosi dopo essersi allontanati dalla Grande Via Nord. Arrivano in vista di un villaggio, ma nell’avvicinarsi Bodo si accorge che non c’è segno di vita, ed anzi scorge in alcuni recinti le carcasse immobili di alcuni ovini. Decidono di proseguire tenendosi alla larga.

Monastero degli otto, 2° Nehener pieno (29 giugno)

Dopo un viaggio faticoso ma tutto sommato tranquillo, il gruppo arriva in vista del monastero che stavano cercando. Si tratta di una struttura costruita in cima ad uno sperone roccioso di 80 metri, alla quale si accede tramite una stretta mulattiera.
Sono condotti dal Maestro Kaldaw, un llud della Repubblica di Barianor che si allarma molto quando scopre che Luce è stata fatta uscire dalla cassa. Dispone affinché altri monaci si prendano cura della bambina, poi accompagna il gruppo nel suo studio per sapere dell’accaduto.

Messo al corrente di come hanno recuperato il carro e di come sono arrivati al monastero, Kaldaw conferma alla compagnia che è per suo volere che il Sacrificio (così chiama la bambina) è stato fatto allontanare il più possibile dal fronte. La ragione è che la Corporazione delle Scienze ha intenzione di usare la bambina come arma. Bodo, insospettito dal termine “sacrificio”, chiede spiegazioni.
Senza scendere troppo nei dettagli, Kaldaw dice che nello spiritualismo il termine è usato in senso lato. Non significa che la bimba sia destinata ad essere sacrificata, ma che, in quanto scelta dagli dèi, deve percorrere un cammino di vita difficile - in questo caso l’isolamento completo - al fine di divenire un tramite degli dèi stessi.
La bambina era rinchiusa nella cassa per preservare la purezza assoluta del suo spirito. La Corporazione grazie alla sua influenza ed a cavilli politici ha convinto il Tempio di Barianor a cedere il Sacrificio per essere usato come arma, il che avrebbe reso impuro il suo spirito vanificando tutto il tempo passato in isolamento.
Bodo, che più di tutti è affezionato a Luce, non è pienamente convinto della situazione, ed in accordo con gli altri rimanda la decisione sul da farsi al giorno successivo.

lunedì 21 marzo 2016

[RdL] Luce

Staer, notte del 1° tahner pieno (20 giugno)

La bambina si rivela una continua fonte di stupore.
Invece di usare gli occhi, che tiene sempre chiusi, vede quello che la circonda percependone l’energia spirituale come una luce. In particolare le creature viventi sono percepite come masse luminose, la cui intensità ed il cui colore varia. Bodo, che appare alla bambina come una calda luce arancione, decide di chiamarla Luce. Lei ne è estasiata.
Basil è disposto ad ospitare il gruppo, ma si deve scusare per il vitto esiguo: il tempio è in forti ristrettezze economiche a causa della guerra ad est. Il gruppo decide di ripartire al più presto. Interrogato a riguardo, Basil dice che - a giudicare dal loro abbigliamento - i monaci che conducevano il carro potevano provenire da un tempio vicino alla miniera di ferro abbandonata o da un monastero a nord-est di Faer.
Una volta soli Medòm tenta di interrogare il medaglione - che a detta di Luce gli somiglia molto. Il medaglione a differenza delle altre volte vibra chiaramente verso nord-est, ed il gruppo decide di partire l’indomani alla volta del monastero.

Viannata, 1° tehner pieno (24 giugno)

Il gruppo viaggia concedendosi poche soste. Durante il viaggio avviene un altro dei miracoli di Luce. Il legno di cui è composto il carro in cui la bambina viaggia torna in vita. Ringiovanisce, e non solo emette della resina come fosse appena tagliato, ma qua e là spuntano alcuni germogli. Fortunatamente il fenomeno è vistoso solo all’interno del carro; all’esterno sembra solo essere appena uscito dalla bottega del carpentiere.

Decidono di superare Viannata senza fermarsi, tuttavia superata la città si accorgono di 4 llud a cavallo che probabilmente li stanno seguendo. Si fermano sul lato della via per vedere come si comportano, e gli uomini li superano lanciando occhiate fintamente indifferenti.
Il gruppo decide di inoltrarsi nel rado boschetto che costeggia la via per pernottare, stabilendo dei turni di guardia.
Gli inseguitori non si fanno attendere troppo. Verso le due di notte tentano di avvicinarsi all’accampamento non visti, ma non hanno tenuto in considerazione la capacità di Bodo di vedere al buio. Privati dell’elemento sorpresa, i 4 sono sopraffatti nel giro di pochi minuti.

lunedì 14 marzo 2016

[RdL] Verso est

Supporting troops by Pervandr

Boscovia, alba del 1° tahner pieno (20 giugno)

Mentre il gruppo sta seppellendo i corpi degli assalitori, dal fitto degli alberi esce un vecchio dal volto tatuato. Tutti mettono mano alle armi tranne il nuovo arrivato, che si guarda intorno ammiccando stupito. Dopo alcuni attimi di tensione il gruppo ed il nuovo arrivato si chiariscono. L’uomo è un auran e si chiama Anudahabi. Racconta di essere stato condotto in quel posto specifico da sogni che ha iniziato ad avere molte settimane prima. Nonostante alcune divergenze con Bodo, decide di seguire il gruppo, perché probabilmente è per quello che i sogni l'hanno condotto lì. Il gruppo valuta Anudahabi troppo insolito per essere una minaccia e nessuno si oppone, anche se ovviamente terranno gli occhi aperti più che mai.
La loro permanenza a Rulta, ora che hanno fatto fuori tre membri delle Lame Nere, sembra essere compromessa, ed invece di andare al tempio come si erano ripromessi decidono di riprendere la Grande Via Nord verso est; lasceranno il carro al primo tempio incontrato sulla via.

Staer, notte del 1° tahner pieno (20 giugno)

Il gruppo parte alle prime luci dell’alba e la notte arriva a Faer senza aver incontrato nessun tempio ancora in uso. Anche in questa grande cittadina è quasi tangibile il senso di preoccupazione che aleggia tra la popolazione, ed il gran traffico di forze armate non contribuisce a migliorare il senso di sicurezza - semmai il contrario.
Senza perdere tempo il gruppo si dirige al tempio più vicino, dove vengono accolti dal luminoso Basil, il giovane custode che al momento fa le veci del maestro del tempio.
Bodo informa Basil sul come hanno trovato il carro e gli mostrano la cassa, chiedendo se sia sicuro aprirla. Quando ode la voce della bambina, Basil sbotta “Ma c’è una bambina lì dentro! Certo che dovete aprirla!”.
Bodo, seppur in parte preoccupato, era alla ricerca di un pretesto per aprire la cassa, e Basil glie lo fornisce. Rompe il sigillo e rimuove la sbarra.
Le ante della cassa si aprono da sole. All’interno sembra esserci una seconda cassa più piccola, che grazie ad un complesso meccanismo - completamente in legno - lentamente scorre in avanti fino ad uscire parzialmente da quella che la contiene. Anche le ante di questa seconda cassa si aprono, ed una terza è al suo interno. Similmente alla precedente scorre in avanti, e finalmente anche le ante della terza cassa si aprono, rivelandone il contenuto.
Una bambina vestita con una tunica candida è inginocchiata, le mani graziosamente posate sulle gambe. I suoi capelli sono neri, e si muovono all’aria come se fosse sott’acqua. Una fascia di seta bianca le cinge le spalle, ed anch’essa si muove all’aria come di vita propria.
La bambina, senza mai aprire gli occhi, sorride, ed il cuore dei presenti si riempe di pace alla vista di quel sorriso. Quasi in lacrime, la bambina si rivolge ai presenti: “Così luminosi! Siete bellissimi!”

lunedì 7 marzo 2016

[RdL] Le Lame Nere

European Medieval Village by KlausPillon

Rulta nel Capobosco, sera del 1° ahner pieno (19 giugno)

Dopo essere stati informati da Bodo e Jaser della vocina, tutti concordano si possa trattare di un pericoloso naga. Decidono di lasciare il carro in custodia al tempio più vicino, e se a Rulta ce n’è uno, tanto meglio.
Arrivati a Rulta si accorgono che l’illuminazione nel piccolo villaggio di boscaioli è scarsa, per cui si fermano alla prima abitazione per chiedere informazioni.
Il vecchio che li riceve racconta che sì, al villaggio c’è un tempio, ma è disabitato da tempo. I custodi che ci vivevano imponevano agli abitanti di comportarsi in modo strano, e poi si scoprì che erano anche implicati nel rapimento di alcune giovani. Quando furono portati via dai guardiani erranti furono tutti ben lieti di essersene liberati. Da allora il tempio è rimasto disabitato.
Il gruppo decide di passare la notte alla locanda e provare ad andare comunque al tempio il giorno dopo.
Appena entrati nella piccola locanda - il Ciocco Spezzato - si accorgono che ad un tavolo sono seduti, insieme ad altri due sconosciuti, i tre assalitori incontrati poche ore prima. Fortunatamente sembra che i tre non abbiano riconosciuto nessuno del gruppo.
Mordechai decide di tentare la sorte e si avvicina al tavolo per cercare di carpire informazioni. Si presenta come il figlio di un nobile locale in cerca di un particolare carro di sua proprietà, e descrive quello dei due custodi. Uno dei cinque, evidentemente il capo, dice di essere al comando di un distaccamento della Compagnia delle Lame Nere, e che alcuni suoi uomini hanno visto un carro simile a quello descritto mentre tentavano di salvarlo da alcuni assalitori, ma purtroppo sono stati messi in fuga. E’ chiaro che sta mentendo. Mordechai si lascia sfuggire che il carro contiene (o meglio conteneva) beni a lui preziosi, e l’uomo si propone di recuperarlo per il giusto prezzo. Mordechai dice che ci penserà e farà loro sapere.
Tornato dai compagni il mercante si rende conto di aver stuzzicato la curiosità delle Lame Nere, e propone di dividersi: lui, Bodo e Medòm hanno il compito di nascondere il carro fuori Rulta, mentre Jaser ed il nordan senza nome rimangono in locanda a tener d’occhio le Lame Nere.

Boscovia, notte del 1° ahner pieno (19 giugno)

Mentre sono alla ricerca di un nascondiglio adatto, Bodo non riesce a trattenersi dal parlare nuovamente alla presunta giovane nella cassa. Il fare smarrito ed indifeso di quella vocina muovono a compassione il westan, che suo malgrado si ritrova emotivamente coinvolto per la triste situazione di “lei”.

Intanto al Ciocco Spezzato, neanche mezz’ora dopo la partenza di Mordechai insieme a Bodo e Medòm, il nordan senza nome si accorge che tre uomini delle Lame Nere escono dalla locanda. Jaser segue i mercenari, non visto grazie alle sue abilità di majoshu.
E’ chiaro che le Lame Nere stanno cercando il carro, perché come prima tappa vanno nel luogo dove lo hanno assaltato il pomeriggio precedente. Dopo qualche ora di ricerche giungono al luogo dove il carro è nascosto. In quel momento Jaser entra in azione e con un colpo ben piazzato mette fuori combattimento una delle Lame Nere ed allo stesso tempo lancia un avvertimento ai suoi compagni.
Medòm è di guardia e reagisce fulmineamente al segnale di Jaser. Ingaggia il combattimento con una seconda Lama Nera, uccidendola in pochi secondi.
La terza Lama Nera tenta di aggirare il carro per attaccare Medòm alle spalle, ma non fa i conti con Bodo, che si è svegliato grazie all’avvertimento di Jaser e tempesta di frecce l’ultimo assalitore. Anche l’ultima Lama Nera cade.

Uno dei tre assalitori è ancora vivo e viene interrogato. Minaccia il gruppo dicendo di far parte di un’importante compagnia mercenaria, ma nessuno si lascia intimorire. Su richiesta esplicita racconta di essere stato lui, insieme agli altri due ora a terra, ad aver assalito il carro. La ragione? Nessuna particolare: sembrava interessante e c’erano solo due custodi a difenderlo, per cui hanno colto l’occasione.
Bodo perde le staffe e senza pensarci due volte dà il colpo di grazia all’uomo.

lunedì 29 febbraio 2016

[RdL] Alla ricerca di fortuna

Imboscata!

Grande via Nord, tardo pomeriggio del 1° ahner pieno (19 giugno)

Il gruppo è in viaggio verso il fronte, alla ricerca di fortuna.
Lungo la via decidono di fare una piccola deviazione alla ricerca di una locanda, per evitare di dormire ancora una volta all’addiaccio. Il cartello indica Rulta nel Capobosco.
Lungo la via vedono un carro coperto. C'è del movimento concitato intorno al carro, ed avvicinatisi odono delle voci che che sbeffeggiano qualcuno. Ci si rende subito conto della realtà: è in corso un atto di brigantaggio. Senza pensarci due volte Bodo imbraccia il suo arco ed interviene. I malviventi, che sono solo in tre, vista la superiorità numerica dei nuovi arrivati se la danno a gambe.
A condurre il carro erano due custodi in abito monastico. Uno giace riverso sulla cassetta, trafitto al petto da una freccia. L’altro è molto sofferente a causa del pestaggio subito. Il nordan senza nome tenta di salvarlo, ma questo spira tra le sue braccia, le ultime parole appena sussurrate: “Non lasciatela cadere in mani sbagliate”.
Il carro ha l’aspetto molto spartano. E’ completamente in legno, non ha finestre e sul retro l’unica porta è chiusa da un lucchetto rugginoso ma molto robusto. Non è possibile trovare delle chiavi, per cui Jaser con molta fatica scassina il lucchetto.
Il carro è vuoto ad eccezione di una cassa alta un metro e mezzo con base un metro per un metro. Il legno è scurito e di buona qualità, e lungo gli spigoli reca dei motivi decorativi tipici dello spiritualismo. In uno dei lati, quello rivolto verso l'ingresso, c’è uno sportello a due ante, chiuso da una pesante sbarra. La sbarra, sostenuta da due staffe, non è bloccata in nessun modo tranne che per un sigillo in ceralacca dall’aspetto molto vecchio.
L’aspetto innocuo della cassa mette il gruppo sul chi vive, e si decide di lasciarla chiusa.
Decidono di portare il carro a Rulta, nella speranza ci sia un tempio. Dopo aver nascosto i corpi nel bosco si avviano.
Durante il tragitto Bodo e Jaser hanno l’impressione che dalla cassa provengano dei rumori, ed ascoltando attentamente si accorgono che quella che hanno udito è una vocina di bimba. Fanno domante alla “vocina”, ed ottengono delle risposte, ma sono tutte vaghe: non sa perché sia dentro la cassa e nemmeno da quanto tempo. Non sa qual’è il suo nome né perché sia in viaggio. Tutto quello che sa è che da molto tempo non ha contatti con nessuno, e l’ultima volta l’hanno semplicemente chiamata “lei”.

lunedì 22 febbraio 2016

I protagonisti della prossima avventura

Le cose stanno prendendo una brutta piega nei territori di confine dell'Impero Llundian.
L'avanzata delle truppe del Bronerun sembra essere inarrestabile. In tutto il territorio si sono formate compagnie mercenarie alla ricerca di fama, gloria e soprattutto ricchezze.
Alcune di queste compagnie sono prive di scrupoli, e se capita l'occasione non mancano di vessare o saccheggiare i piccoli villaggi e le fattorie. La grande richiesta di combattenti al fronte ha ridotto il numero di uomini capaci di reprimere certi comportamenti.
Ed in questo contesto, viaggiando verso il fronte, i nostri eroi si incontrano. Qualcuno è intenzionato a dare aiuto, altri cercano solo un proprio tornaconto, ma una cosa è certa: viaggiare in gruppo è più sicuro.

Anudahabi

Tribal Leader Portrait by Vincent Turcot
(c) by Vincent Turcot
Un vecchio auran iniziato al culto dello sciamanismo, Anudahabi da tempo ha iniziato a fare dei sogni che lo hanno portato nel grande continente. I sogni si sono fatti sempre più vividi: una forte luce carica di calma e serenità appare al centro di una radura. Anudahabi si affretta per giungere nel luogo del sogno: sente che è molto vicino.

Bodo

Daximus Shadowborne, the 3rd of his name - DnD ch by noiprox
(c) by Tomasz Namielski
Dopo aver onorato la memoria del suo amico e salvatore Andòm consegnando il suo testamento al figlio Medòm, il westan Bodo decide di continuare il viaggio con il giovane nordan. Non sa spiegarsi il perché, ma continua a cacciarsi nei guai anche quando il suo sesto senso glie lo impedirebbe. Come questa volta: Medòm vuole inoltrarsi nei territori contesi dai brone. Bodo sa che questo porterà solo guai, ma nonostante tutto raccoglie mestamente la sua roba e si mette in viaggio con l'amico.

Medòm di Nishandar

Nomad warrior by Cristian Chihaia
(c) by Cristian Chihaia
Benché si sia autoesiliato dalla sua gente, i nordan, ha l'anima indomita del guerriero delle dune. Dopo aver scortato la contessa Elminia dé Gutiel presso le sue terre è stato suo ospite per un po', insieme a Bodo. Ma la vita negli agi non fa per lui, ed anzi il movimento di soldati e compagine mercenarie verso oriente hanno stuzzicato il suo spirito di guerriero.
Fu così che un giorno raccolse le sue cose ed abbandonò la tenuta dei dé Gutiel, seguito solo dal suo amico Bodo.

Mordechai

Merchant by Keith Thompson
(c) by Keith Thompson
Un mercante llud sa sempre come cavarsela, anche in tempi duri come questi. Ed un mercante llud sa anche che dove c'è una guerra ci sono grossi guadagni. Almeno se il mercante è abile. E Mordechai è molto, molto abile.
Insieme al suo collega alla pari Jaser ha deciso di andare a dare un'occhiata dalle parti dell'Eruneet per valutare la situazione ed eventualmente piazzare qualche affare di grossa portata.

Il nordan senza nome

Apparve una mattina sulla strada di Bodo e Medòm. Li salutò alla maniera dei nordan e si unì a loro.
Non si conosce nulla di lui, nemmeno il suo nome. Ma una cosa è certa: nel momento del bisogno non lascia i propri alleati in brutte situazioni. E così, pur non sapendo come si chiama, Bodo e Medòm hanno deciso che vale la pena viaggiare insieme.

Jaser

Shinobi by Alex Figini
(c) by Alex Figini
Socio alla pari di Mordechai, sa bene quanto il mercante sia in gamba. A lui non resta che seguirlo ed assicurarsi che non gli capiti nulla di male. E se viaggiare in luoghi pericolosi come un territorio di guerra significa più minacce per Mordechai, beh vorrà dire che le sue lame si disseteranno più spesso.

lunedì 15 febbraio 2016

[RdL] Epilogo

Guardian of the Sunset by Milek

Ronta, 8° nehener crescente (11 maggio)

Azzurrina, folle di rabbia, fa per assalire la Compagnia e le guardie intervenute, ma Onimiura, la sua guardia del corpo, la dissuade. Deloy è intenzionato ad arrestare le due donne, ma riescono a fuggire grazie ad un diversivo di Kaisho. Il whirn le segue, abbandonando così la Compagnia degli Erranti.

La contessa Elminia, grata di essere stata liberata, fa pressione agli uffici della banca di Ronta affinché vengano immediatamente liquidati i buoni imperiali con i quali ha pagato il gruppo per il precedente impiego. Dal momento che è rimasta senza scorta, si offre di raddoppiare la cifra a chi si offre di accompagnarla a Llun, oltre alla promessa di ospitalità presso la sua villa.

Chaim rifiuta l’offerta della contessa. E’ stanco di fare la scorta ed è convinto che il destino riservi qualcosa di meglio per lui. Maliny decide di seguire Chaim.

Parsic è molto turbato dall’apparizione avvenuta dopo la morte di Efrone, e decide di intraprendere un pellegrinaggio nel tentativo di comprendere l’identità della creatura.

Kirsten, su suggerimento di Deloy, accetta di unirsi alle truppe in movimento verso il fronte per dare aiuto all’Impero nel momento del bisogno.

Medòm, Bodo ed Hadassah accettano l’offerta della contessa, ed i quattro si incamminano verso la capitale dell’Impero.

E fu così che la Compagnia degli Erranti, dopo mille avventure, si sciolse.