lunedì 16 febbraio 2015

[RdL] La maschera

(c) by Rick Oerlemans

Forte Naradæ, mattino del 4° ahoer crescente (14 aprile)

Kaisho si separa da Maliny e Chaim. Come pianificato resterà nascosto in prossimità del forte per controllare chi entra o esce, mentre i due vi accederanno spacciandosi per viandanti che hanno smarrito la strada.
Il piano va a buon fine e Maliny ha la possibilità di fare qualche domanda ai pochi civili di istanza al forte. A parte alcuni pettegolezzi insulsi, la studiosa scopre che nessuno straniero ha ottenuto o anche solo chiesto accesso al forte negli ultimi giorni, a parte loro due.
Maestro Carillo, il custode del Tempio di Nivogo presente nel forte dice di aver sentito parlare del Maestro Merasor, ed anzi è perplesso della rapidità con la quale il Tempio di Melàs ha inviato un sostituto, ma conferma che non si è mai fatto vedere al forte.

Pressi del Forte Naradæ, metà mattino del 4° ahoer crescente (14 aprile)

Kaisho si annoia, ma non abbandona la sua postazione. Tuttavia poco prima di mezzogiorno vede un insolito drappello di persone vestiti in modo singolare viaggiare nella sua direzione.
Quando sono più vicini realizza che si tratta di un gruppo di whirn. A condurre a mo' di guardia d’onore ci sono sei cavalieri, vestiti con armature tradizionali del Whirthar. Quindi una pesante portantina trasportata da otto uomini, riccamente drappeggiata con stoffe pregiate e recante un vessillo con il simbolo di un artiglio giallo in campo verde. Infine una serie di uomini appiedati - poco meno di una ventina - che (per aver ricevuto lo stesso addestramento) Kaisho identifica come majoshu, i letali combattenti delle ombre.
Attende di essere superato dal drappello, poi in groppa al suo cavallo lo raggiunge. Gli uomini gli lanciano occhiatacce, ma non dicono nulla. Quando però tenta di affiancarsi alla portantina, subito uno dei cavalieri si stacca dal gruppo e si frappone. Kaisho tenta un approccio amichevole:
- “Fa piacere vedere persone attaccate alle nostre tradizioni anche così lontani da casa!”
- “Vattene o il tuo piacere si tramuterà presto in cordoglio”, è la secca risposta che riceve.
Kaisho non demorde. Cerca di attirare l’attenzione di chiunque sia all'interno della portantina parlando ad alta voce:
- “Sono Kaisho, un viaggiatore venuto come voi dal Whirthar. Mi farebbe piacere parlare con qualcuno del mio popolo...”
Questa volta è una voce femminile, che arriva dalla portantina, ma non è rivolta a lui:
- “Togliete di mezzo questo pezzente”
I sei cavalieri circondano Kaisho, che con decisione porta una mano alla casacca ed estrae un amuleto che alza in aria, gridando:
- “Questo è l’Amuleto della Tigre Rossa, donatomi dal Maestro Telvian in persona, uno dei Dieci Monaci della Leggenda. Il suo potere è tale che anche io ho timore ad usarlo, ma non esiterò a farlo se tenterete di attaccarmi!”
I cavalieri si arrestano, e passano alcuni istanti di tensione palpabile, rotta dalla voce della donna:
- “Hai giocato bene le tue carte, bravo.”
Viene scostato un velo della portantina, rivelando una figura vestita dei più ricchi abiti cerimoniali whirn. L’abito è di taglio femminile, ed insieme alla voce sono gli unici indizi che fanno pensare ad una donna: le ampie vesti ed una maschera celano ogni sua fattezza.
- “Puoi andare, ora. Ma non temere, ci incontreremo di nuovo, Kaisho.”
Kaisho sa riconoscere le opportunità di fuga meglio di chiunque altro e non se la lascia sfuggire, ma prima di andarsene azzarda:
- “Voi conoscete il mio nome, ma non vi siete ancora presentata.”
- “Ora sono conosciuta come Hannya, ed è di questo nome che sentirai parlare. Arrivederci.”
Così facendo la donna scosta nuovamente il drappo che la cela alla vista, e nel farlo Kaisho nota che la donna ha delle braccia molto lunghe, quasi il doppio del normale, a giudicare dalla piega delle vesti.

Everek, metà mattino del 4° ahoer crescente (14 aprile)

Parsic, Medòm, Maya ed il dr. Zanoch chiedono in giro per la città per sapere se Merasor/Efrone ha cercato riparo in qualche locanda o ostello. Non ottengono alcun risultato, ma scoprono che i cittadini sono in fermento per i festeggiamenti della sera successiva. Infatti, scoprono, sebbene il banchetto di ringraziamento in loro onore sia un evento chiuso, i paesani hanno spontaneamente deciso di commemorare ogni anno gli eroi e le loro gesta per aver salvato la città da una terribile creatura indicendo un giorno di festa.

Verso Everek, pomeriggio del 4° ahoer crescente (14 aprile)

Terminate le loro indagini, Maliny e Chaim restano al forte il minimo indispensabile per non insospettire i cavalieri, quindi prendono commiato da loro ringraziandoli.
Ovviamente Kaisho non è dove lo avevano lasciato. Proseguono comunque verso Everek, seccati per essere stati piantati in asso ancora una volta dal whirn.
Lo incontrano poco prima di arrivare in città. Racconta loro dell’accaduto, e dice di essersi fermato lì in attesa del drappello di Hannya, che non è mai arrivato né i due lo hanno visto lungo la via. E’ impossibile che un gruppo di più di venti persone passi inosservato, per cui devono essersi nascosti da qualche parte o devono aver deviato prima di giungere ad Everek.

Everek, tardo pomeriggio del 4° ahoer crescente (14 aprile)

Il gruppo si riunisce e tutti si scambiano le informazioni raccolte. Kaisho chiede al dr. Zanoch se alla corporazione possono sapere qualcosa relativo ad un vessillo recante un artiglio giallo in campo verde. Il “buon” dottore risponde che è possibile, ma gli ricorda anche che dovrebbe sottoporsi ad alcune analisi alle quali si è sottratto in precedenza. Kaisho sulle prime è restio…
Poi succede.
Gli occhi del whirn vengono attraversati da una luce strana. Improvvisamente estrae le sue spade e si avventa su Maliny e Zanoch, colpendoli più volte prima che gli altri possano reagire. Medòm è il primo a contrattaccare, ma l’agilità del whirn è ad un altro livello ed il nordan colpisce il vuoto. Maya si porta le mani alla testa ed inizia a gridare - non è chiaro se scioccata per quello che sta accadendo o se qualche energia negativa la stia facendo soffrire. Parsic invoca gli spiriti affinché sostengano la vita di Maliny, che è a terra sanguinante. Il dr. Zanoch, nonostante sia ferito, riesce a concentrarsi quanto basta. I suoi occhi, per un istante, emettono un bagliore rosso, e quando parla a Kaisho la sua voce è intrisa di energia spirituale: “Fermati”.
Il whirn si immobilizza all'istante.
Il dottore, con voce normale questa volta, dice agli altri di fare lo stesso: Kaisho non è più un problema.
Dopo pochi secondi il whirn strizza gli occhi come se si fosse appena svegliato:
- “Che è successo a Maliny? Chi l’ha ferita”
Gli risponde Zanoch:
- “Kaisho, sei stato tu. E’ successo di nuovo. Ora non puoi più evitare di sottoporti alle analisi della corporazione”

lunedì 9 febbraio 2015

XIX

In diciannove anni ne succedono di cose... non potrei mai raccontarle tutte. O meglio, potrei, ma mi ci vorrebbero, beh, 19 anni. In occasione di questo compleanno mi limiterò quindi a condividere qualche curiosità che in pochissimi conoscono:
  1. Qualcuno ha insistito molto per far chiamare il gioco Zolle, ma non c'è riuscito.
  2. La prima edizione del gioco era fantasy-cyberpunk, ambientata nell'anno 128.
  3. Dalla seconda edizione l'anno di riferimento è il 64. Il fatto che gli anni siano potenze di due non è casuale.
  4. I nomi di molte divinità sono frutto di un generatore casuale di lettere.
  5. LoK, oltre a Yarpg, è stato uno dei primi GdR italiani ad approdare in rete.
  6. In un'occasione LoK ha rischiato di diventare un gioco commerciale.
  7. Ho incontrato mia moglie giocando a LoK. E nonostante questo è ancora una delle maggiori fan del gioco.
  8. Quattro master differenti (Francesco, Davide + Tommaso, Chiara, Andrea) mi hanno regalato la possibilità di giocare a LoK dall'altra parte dello schermo. Ed è stato bellissimo.
  9. La maggior parte dell'ambientazione è stata scritta in treno nella tratta Bologna - Ancona.
  10. Il simbolo di LoK può essere interpretato sia come una M che come una Ω stilizzate.
  11. Nella prima edizione di LoK esisteva l'archetipo "Carovaniere". Nessuno l'ha mai preso in considerazione, e quindi è stato tolto dalle edizioni successive.
  12. Nelle intenzioni originali nel manuale dovevano essere descritte 108 divinità. Mi sono fermato a 67.
  13. A fine anni novanta, insieme ad alcuni amici, provai a scrivere un videogioco basato su LoK. Non vide mai la luce.
  14. Ho imparato ad usare Windows Write, Microsoft Word, LibreOffice e GIMP in modo piuttosto approfondito scrivendo LoK.
  15. Una delle ragioni per le quali la terza edizione di LoK usa dadi da 20 al posto dei dadi da 100 è che alcuni giocatori avevano difficoltà a fare le somme.
  16. Il simbolo di LoK è azzurro perché è il colore preferito di mia moglie. Era il minimo che potessi fare viste le torte strepitose che prepara.
  17. Esiste un blocchetto, da qualche parte, pieno di idee su LoK da sviluppare, ma non so se troverò mai il tempo di farlo.
  18. Ho scoperto solo una settimana fa di aver invertito il senso di Yin e Yang.
  19. Esistono più copie autografate del manuale di LoK di quelle non autografate.