giovedì 31 maggio 2012

[Equip] Guanti Arcani

Per gentile concessione di Fred Studart
Tipo: Equiparabile ad armatura (bracciali)
Valore di Protezione: 4
Ingombro: 1
Reperibilità: 38
Costo: 3650
Speciale: Arcanomacchina (Livello di Affinità 22, Consumo di Base 5 PM)

I Guanti Arcani sono un'Arcanomacchina originariamente creata per lo svolgimento di alcuni lavori pesanti. Ebbero una certa diffusione all'interno delle strutture della Corporazione dal 57 al 62 TE, quindi caddero in disuso in favore di dispositivi più economici che non richiedessero la capacità di utilizzare le Arcanomacchine.
La quasi totalità dei dispositivi venne quindi adattata ad uso bellico, ma anche in questo caso non ebbero molto successo perché l'equipaggiamento disponibile in quel periodo era molto più efficiente. I Guanti Arcani rimasti vennero quindi messi in vendita.
Una volta attivati i Guanti Arcani forniscono un modificatore di Forza di +10 a tutte le azioni effettuate con le mani o le braccia, anche se si tratta di sollevare o spostare un peso in quanto si tratta di una sorta di forza telecinetica. La stretta è molto più potente e garantisce un modificatore di +20.
Con un Test in Affinità Arcanomacchine e la spesa di 6 Punti Magia i Guanti Arcani si caricano di energia elettrica; a questo punto entro tre Round può essere toccato un bersaglio che subirà una scarica di energia in grado di infliggere 1d6+2 danni da Stordimento.

mercoledì 30 maggio 2012

Riassunti Riordinati

Da oggi è possibile consultare i Riassunti del Lunedì ordinati cronologicamente dal più vecchio al più recente (dato che il blog li ordina in modo inverso) in modo da dare la possibilità anche ai nuovi lettori di accedere al racconto senza impazzire.

Buona lettura.

lunedì 28 maggio 2012

[RdL] Il Dojo


(c) Kevin Dominique

I nostri si trovano proiettati nuovamente nel Whirthar, questa volta nei panni di maestri di arti di combattimento. Kaisho ora è il Maestro Mitsuashi, il più anziano del gruppo, che per diversi anni ha vagato per il Whirthar alla ricerca della perfezione. Gli altri sono esperti in diverse discipline che si sono aggregati a lui nel suo peregrinare: Radishin (Radish) è un monaco esperto nelle evocazioni e negli esorcismi, Shomuryu (Shlom) è un maestro di tiro con l'arco, Kyoko (Kirsten) e Ajin (Azzurrina) sono maestre nell'uso della katana, Soichiro (Sullivan) è uno stregone.
Mitsihashi pochi giorni prima è stato richiamato alla sua scuola di arti marziali a causa della morte del suo vecchio maestro Zanoshin (il Dr Zanoch) per prendere le redini del dojo.
Purtroppo però arrivano i primi problemi: viene recapitata una lettera di sfida in cui gli viene intimato di affrontare tutti i cinque maestri della città di Shunzun o di chiudere il dojo. Inoltre la scuola è in serie difficoltà economiche.

Come prima cosa il Mitsuashi decide di andare ad accettare la sfida recandosi alla più vicina delle scuole, quella del Maestro Fuchitaka, ma non dopo essersi armato di tutto punto. Lungo la strada nota una serie di manifesti nei quali si annuncia una imminente (di lì a 2 giorni) gara di tiro con l'arco indetta da Iburo Edogawa, il daimyo della città. Shomiryu si dice disposto a partecipare.
Arrivati alla scuola vengono accolti piuttosto rudemente dagli allievi di Fuchitaka. Dato che viene loro imposto di lasciare tutte le armi, Ajin e Shomiryu restano fuori a custodire quelle dei compagni. Nella palestra Mitsuashi viene aggredito prima verbalmente poi fisicamente da Isamu, il primo allievo di Fuchitaka, ma  grazie ad un arcano di Soichiro ed all'abilità di Mitsuashi in pochi istanti si ritrova a terra piagnucolante per la frattura alla mano destra. Arriva quindi Fuchitaka, che congeda gli ospiti dicendo che il giorno ed il luogo della disputa verranno comunicati al più presto.

Una volta usciti i nostri decidono di recarsi alla piazza centrale per iscriversi alla gara di tiro con l'arco, ma ancora una volta vengono messi in difficoltà dal messo del daimyo che non è disposto ad iscrivere Shomiryu nella categoria degli esperti. Shomiryu tenta di fare una dimostrazione della sua abilità ma per poco non cava un occhio alla guardia, ed alla fine ottiene di essere iscritto nella categoria degli esperti solo dietro pagamento di una tassa di iscrizione maggiorata.

Non soddisfatti, e su suggerimento di Ajin, i nostri si recano in una bettola dove si scommette su combattimenti clandestini. Qui vengono riconosciuti dagli allievi della palestra Takamori che sfidano Ajin ad un combattimento con la katana al primo sangue. Gli allievi della palestra avversaria scommettono 5000 Drog contro la virtù di Ajin. La ragazza è fermamente contraria, ma Mitsuashi è molto fiducioso e la lusinga fino a farle accettare la sfida. Il combattimento si svolge nel lasso di tempo di un battito di ciglia ed Ajin colpisce con precisione chirurgica il suo avversario alla mano, facendogli cadere l'arma e vincendo la sfida. Ma tanto è lo stupore e la frustrazione dello sconfitto che tenta di aggredire Ajin facendo scoppiare una rissa nella bettola.
I nostri si mettono in salvo anche grazie all'aiuto di quattro ragazzi che, impressionati dall'abilità di Ajin, implorano di poter essere accolti nel dojo Mitsuashi.

martedì 22 maggio 2012

[RdL] La Rivolta

Ketet (Kirsten), accompagnata da 4 guardie e dai suoi servi, si appresta a mettere in atto il piano per dissimulare la sparizione del suo medaglione. Il tutto procede secondo copione ed il medaglione viene fatto sparire come sperato.
Ketet viene condotta a casa dove viene consolata dalla madre e dal padre, che sono evidentemente più preoccupati del trauma psicologico subito dall'amata figlia rispetto alla perdita del gioiello.
Nel frattempo gli altri membri del gruppo vengono contattati da Ieyasu, che si complimenta con loro. La loro capacità di movimento in casa Hatorisis li rende indispensabili, ed infatti viene subito affidato loro il compito di recuperare i documenti relativi all'imminente spedizione navale in modo da sabotarla. La spedizione è composta da più di 500 navi, ed i ribelli hanno bisogno delle informazioni su tutte le navi e e relativi capitani. Fortunatamente Pasht (il padre di Ketet) è uno dei partecipanti e promotori della spedizione ed ha una copia di tutti questi documenti. Ieyasu lascia il gruppo ad arrovellarsi su come recuperare l'incartamento. Certo rubarlo non sarebbe difficile, ma c'è il rischio che una volta appurato il furto Pasht cambi le navi impiegate nella spedizione o prenda altre contromisure nel caso abbia il sospetto di un sabotaggio.
Fortunatamente gli schiavi possono contare su Ketet, che si mosta ben disposta in tal senso. Si reca dal padre, e facendo leva sull'eredità della famiglia dice che si sente pronta ad apprendere i rudimenti del mestiere. Le viene così permesso di insediarsi nel suo studio e presidiare la maggior parte dei colloqui di lavoro del genitore. Nei frequenti momenti in cui Pasht si deve allontanare, Ketet, Kaisho e Radichi (Radish) copiano forsennatamente i documenti richiesti da Ieyasu per poi consegnarglieli nottetempo.
Nell'arco di alcuni giorni tutti i documenti necessari sono stati copiati e consegnati, ed i ribelli dispongono di circa venti giorni per sabotare la spedizione. Ma c'è di più: ormai i tempi sono maturi, e quando gli effetti del sabotaggio si sarebbero palesati la rivolta sarebbe scoppiata.

I venti giorni passano rapidamente.

Moltissime tra le famiglie-bene sono presenti al molo nel momento in cui le 575 navi salpano verso il Whirthar. Alcuni si commuovono, altri festeggiano, tutti salutano le navi augurando buon viaggio. Ma presto la parola "fuoco" inizia a serpeggiare tra la folla, finché le fiamme non diventano chiaramente visibili a tutti. Alte lungue di fuoco lambiscono le navi, che sembrano essere avvampate tutte nello stesso momento. Sembra che l'oceano stia andando in fiamme. Le grida di furore degli whirn e quelle di dolore degli auran confermano che la rivolta è scoppiata. Nell'arco di pochi istanti l'atmosfera festosa si tramuta in un incubo: gruppi di whirn si lanciano furiosi sulle guardie disarmandole e trucidandole, donne e bambini vengono uccisi e gettati in mare senza troppi complimenti, viene appiccato il fuoco alle case dei nobili ed a qualsiasi simbolo caro agli auran, i morti sono così numerosi che rivoli di sangue dai pontili si gettano in acqua tingendola di rosso ed attirando i predatori del mare...

Dopo una piccola sosta di Kaisho (che doveva saldare un conto con la madre di Ketet) il gruppo tenta di farsi largo in mezzo al caos per portare in salvo Ketet. Cercano di rifugiarsi in una locanda, ma lungo il cammino incappano in un vicolo invaso da una densa nube di fumo. Sono tutti colti da tosse violenta e conati di vomito, tanto da essere costretti in ginocchio, poi il fumo acquista un odore gradevole, quasi come fosse....

...incenso. Si ritrovano tutti seduti sulle loro ginocchia, assopiti ed avvolti dal gradevole odore dell'incenso, quando una giovane voce li desta dal torpore:

"Onorevole Maestro Mitsuashi! Onorevole Maestro Mitsuashi!"

Il giovane whirn si rivolge a Kaisho, che ora ha una lunga barba grigia e si accorge di essere in una sorta di tempietto privato, gradevolmente arredato in legno e con bastoncini di incenso ai lati del ritratto di un'anziano dall'aria saggia.

"Uhm... che succede?" chiede cercando di riprendersi dallo stordimento

"Onorevole Maestro Mitsuashi, i dojo hanno mandato una lettera di sfida!"

lunedì 14 maggio 2012

[RdL] Il Furto


Mentre Ketet (Kirsten) è al secondo colloquio con il Sommo Sacerdote gli altri membri del gruppo vengono avvicinati da Ieyasu. Spiega loro che gli altri promotori della ribellione li vedono molto, troppo vicini alla loro padrona. Ieyasu confessa di percepire qualcosa di straordinario in loro, e per questa ragione è interceduto in loro favore garantendogli una possibilità.
Viene affidata loro la missione di rubare l'unico amuleto che Ketet indossa costantemente, recante lo stemma della famiglia Hatorisis. La prova non consiste semplicemente nel rubare il gioiello, ma anche nel dimostrare che la ragazza auran sia effettivamente dalla loro parte assecondando e coprendo il furto.

Ketet, uscita dal fallimentare colloquio con il Sommo Sacerdote che ha chiuso la sessione precedente, parla con i suoi compagni di avventura e dopo essere stata messa a conoscenza della rivolta degli schiavi (informazione che per altro conosceva grazie ad una lettera anonima ed il colloquio con Shomi (Shlom)) viene informata anche sulla richiesta di furto.
Ketet non prende bene la notizia e viene colta dal terrore che il padre la possa esiliare (se non uccidere) se il medaglione dovesse sparire. Presa dal panico, insieme agli altri elabora un piano complicato per simulare un furto. Il piano prevede i seguenti punti:

  • Ketet si reca in una bottega di tessuti ed ordina delle stoffe da ritirare l'indomani. Sceglie bene la bottega in modo che si trovi a dieci-dodici metri da un vicolo buio e maleodorante.
  • Ketet trova una scusa qualunque per andare l'indomani a trovare la cugina, ma dice al padre di non sentirsi sicura e chiede di essere accompagnata da quattro guardie oltre ai suoi schiavi.
  • L'indomani, giunta nei pressi del vicolo, invia i suoi servi (gli altri membri del gruppo) a prendere le stoffe ordinate il giorno prima. In questo modo resta sola con le guardie.
  • Una volta in prossimità della bottega, Soichiro (Sullivan) formula (in modo silenzioso ed immobile) un'Invocazione Sciamanica in grado di generare una zona di buio proprio dove si trovano Ketet e le guardie.
  • Ketet, protetta dalla sfera di buio, mentre grida di essere stata derubata avvolge il medaglione in uno straccio e lo getta nel vicolo. Le guardie nel frattempo brancoleranno letteralmente nel buio.
  • Dopo pochi attimi Soichiro farà sparire la zona d'ombra, lasciando le guardie alla ricerca di un ladro inesistente.  Dato che gli schiavi si trovavano ad una certa distanza e sotto gli occhi di tutti i passanti non potranno essere accusati in nessun modo.

La testimonianza delle quattro guardie fornirà a Ketet una giustificazione alla sparizione del medaglione.
Completata la pianificazione il gruppo prenota la stoffa e torna a casa Hatorisis, dove Ketet annuncia che intende far visita alla cugina.

lunedì 7 maggio 2012

[RdL] Il valore degli schiavi

Ketet (Kirsten) si reca di buon ora (per i suoi standard) dal Sommo Sacerdote come promesso a suo padre. Il colloquio è breve ed inconcludente: il Sommo Sacerdote chiede di poter formulare un Rituale Naga per sondare lo spirito della ragazza, ma dopo pochi secondi di salmodiare si interrompe e dice di non sentirsi troppo bene, congedando Ketet. Kirsten è un Novizio dell'ordine dei Bamoresi, ed in quanto tale conosce i fondamenti dei Rituali Naga quel tanto che basta per capire che l'arcano non è stato formulato in modo corretto, e forse è per questo che il sacerdote l'ha allontanata. Radish, più esperto in materia, concorda con la teoria di Kirsten, e con il suo permesso esegue lo stesso rituale per far sapere a Kirsten quello che il sacerdote avrebbe potuto vedere. Quello che nota sono delle vistose quanto bizzarre anomalie nel flusso delle energie spirituali di Kirsten, probabilmente (concludono) dovute al fatto che sta "vivendo" in un corpo che non è il suo.

Fuori dal tempio assistono ad una vendita di schiavi. Ketet insiste per comprare uno schiavo. Dopo aver mercanteggiato le viene proposto un prezzo di 13500 Drog e lei accetta subito non avendo la più vaga idea di quanto possa costare uno schiavo. Durante le contrattazioni apprende inoltre che il prezzo degli schiavi è molto aumentato negli ultimi tempi. La ragazza e lo schiavista si accordano affinché lo schiavo le venga consegnato a casa la sera stessa in quanto al momento non dispone di tutto quel contante.

Tornata a casa racconta al padre del Sacerdote e dell'acquisto dello schiavo. Il Pasht (il padre) non gradisce molto l'acquisto avventato di uno schiavo ad un prezzo così alto. Ketet chiede anche del perché il prezzo degli schiavi sia salito, e Pasht dopo un momento di titubanza decide che è giunto il momento che la figlia apprenda le basi per diventare l'erede della famiglia Hatorisis. Le racconta quindi che molte spedizioni volte alla cattura di schiavi sono fallite (sparite nel nulla), mentre le uniche spedizioni fruttifere devono navigare in acque turbolente per raggiungere lidi isolati risultando più pericolose e meno fruttuose. La scarsità di "merce" e la difficoltà nel reperirla ha causato l'aumento degli schiavi. Pasht conclude dicendo che è tuttavia in progetto una grossa spedizione per rastrellare il Whirthar e, immettendo sul mercato un'enorme quantità di schiavi ed arginare l'aumento di prezzi.

Tornata alla sua stanza Ketet trova una missiva scritta con calligrafia incerta in cui viene messa a conoscenza del progetto di rivolta degli schiavi. Nella missiva, scritta certamente da un membro del suo gruppo, viene fatto notare che lei è stata tenuta all'oscuro di tutto per la sua sicurezza, ma siccome questi segreti stanno minando l'armonia l'autore ha deciso di informarla su come stanno le cose.
Ketet decide di chiamare Shomi (Shlom) e gli dice di sapere tutto. Lo schiavo conferma che il segreto è stato mantenuto per la salvaguardia di Ketet, e visto che lei oramai è informata chiede di essere a sua volta messo a conoscenza dei di lei segreti. Kirsten racconta allora episodi della sua giovinezza, e di come si sia sempre sentita in qualche modo emarginata dalla sua stessa famiglia. Shlom non è propriamente soddisfatto di queste confidenze ritenendole inconcludenti per la missione. Ma si accontenta.

Finito il colloquo con Shlom, Ketet fa chiamare Kaori (soprannominata la servetta delle arance perché Ketet le offre degli agrumi per farla sentire a suo agio), ma le viene comunicato che il corpo senza vita della ragazza è stato trovato riverso in una fontana del parco.
Questo ha l'effetto del sale sulla coda per il gruppo al punto che valutano l'idea di farsi punire pubblicamente da Ketet per dimostrare di non essere in alcun modo suoi favoriti, e quindi non rischiare la vita.

La sera il mercante di schiavi si presenta in casa Hatorisis per chiedere il pagamento. Il padre si prodiga in un'interpretazione esemplare di Persuadere e Raggirare accordandosi infine per un prezzo di 8000 Drog (a fronte dei 13500 originariamente pattuiti).
Lo schiavo appena comprato racconta di non sapere nulla delle deportazioni perché viveva in un villaggio molto isolato.

La serata si conclude con l'ennesima cena in onore di Ketet, ma essendo rivolta a mercanti ed altri borghesi che non conoscono e non hanno particolari interesse a parlare con la ragazza il banchetto risulta monotono e noioso.

L'indomani Ketet torna al tempio per parlare col Sommo Sacerdote. Egli si prodiga nuovamente nell'esecuzione di un rituale, ma si interrompe bruscamente contorcendosi e grugnendo di dolore. Tra i lamenti si scusa con la ragazza ed ancora una volta la congeda, lasciandola più stupita e perplessa di quanto non fosse il giorno precedente.