lunedì 27 maggio 2019

[RdL] Per ogni risposta due nuove domande

the doctor by inshoo1

Sistema fognario di Lisalania, 4° Ahner crescente (10 aprile)

La botola è coperta da un tappeto e dà su una piccola stanza senza finestre che pare un magazzino, i muri sono fatti di muratura e non sono molto comuni in città. Ci sono diverse casse inchiodate e non, da una di esse sembra essere fuoriuscito quel liquido maleodorante trovato anche nei sotterranei, il liquido era contenuto in alcune fiale rotte anch’esse. In altre casse vi sono dei tubi di vetro con all’interno pezzi di metallo che a Diogenes paiono subito per quel che sono, componenti psicoscientifici di un certo valore di mercato e di cui ne prende un campione da portare in corporazione per stabilire il da farsi.
Bevendo una droga potenziante Piotr riesce a sfondare la porta. Il gruppo si ritrova in una specie di magazzino dove avvengono lavorazioni lignee, le finestre alte sono state oscurate e l’unica via di uscita è un enorme e pesante portone. Alzata la sbarra tutti sgattaiolano fuori senza essere notati e si ritrovano nel quartiere dall’altro lato del fiume.
Piotr e Ulfriss cercano invano i tombini visti dalle fogne e loro malgrado devono desistere.

Plesso della corporazione presso di Lisalania, primo pomeriggio del 4° Ahner crescente (10 aprile)

Dopo essersi tutti ripuliti si recano in corporazione dalla dottoressa Alariana. Per quanto riguarda i componenti psicoscientifici tramite numero di serie vedranno di stabilire di cosa si tratti ma non appena si estrae dal sacco il cadavere del topo deforme la dottoressa gridando di ribrezzo fa intervenire la decontaminazione per rendere sterile i locali e fa cacciare dall'ufficio l’intero gruppo. Il maestro rimane in cura presso la corporazione, 500 drog di acconto e per la rimanenza delle costose cure pagherà il barone Von Matterhorn o così sostiene Diogenes.

Campagna  di Lisalania, pomeriggio del 4° Ahner crescente (10 aprile)

A questo punto si procede col piano originale, andare a disattivare il cristallo. Operazione che richiede una quarantina di minuti di duro lavoro da parte di Diogenes che riesce anche a rimuovere questo cristallo che mette via per studiarlo con più calma. Continuando l’esplorazione della grotta si scopre che il meccanismo è stato assemblato in loco inoltre in un cunicolo defilato si rinvengono dei cadaveri abbastanza vecchi e monete parecchio datate, rimane da stabilire esattamente la loro età.
Tornati in città il gruppo si divide, vanno tutti all’Insegna grigia tranne Piotr che ne ha avuto già abbastanza per la giornata e ritorna nei suoi alloggi dal fabbro. Per strada incontra Carastina, la figlia del barbiere, in giro da sola di notte che sta cercando il padre mentre la mamma è a casa che dorme. In un primo momento Piotr scorta l’inquietante ragazzina ma dopo un po’ non accennando a desistere nella sua ricerca e conscio che col suo “problema” sarebbe stata più al sicuro senza di lui decide di andare a dormire.

Magione dei Von Matterhorn, primo mattino del 4° Tahner crescente (11 aprile)

Alle sette dell’indomani Diogenes viene buttato giù dal letto dai suoi servitori. Ha un cerchio alla testa dovuto oltre che all’orario anche o forse soprattutto dalla bottiglia di grappa viola che si è scolato la sera prima. Il capitano della guardia Coduardo Lassaliti insiste per vederlo...

Fine sesta puntata.

Resoconto a cura di Piotr
Immagine (c) by inshoo1

lunedì 20 maggio 2019

[RdL] Fognature pericolose

Rat Creature Design by Russell Dongjun Lu

Sistema fognario di Lisalania, mattina del 4° Ahner crescente (10 aprile)

Il gruppo scende nelle fogne da una scala a pioli in metallo scadente che sembra deformarsi sotto il loro peso. Nel sotterraneo ci sono passerelle su entrambi i lati di un canale di acqua putrida di non più di 3 metri di larghezza. Alla prima biforcazione un segno sul muro attira la loro attenzione, sembra una mano posta sopra a due onde. Chi lo avrà tracciato? La gang forse o qualche abitatore delle fogne, improbabile si tratti di un manutentore. Poco avanti un altra scala a pioli conduce ad un tombino chiuso dall’esterno, Piotr rischia una brutta caduta per scoprirlo perché uno dei pioli cede sotto il suo peso. Proseguendo si arriva ad un altro bivio e ad una delle fonti di acqua sporca del canale. Il significato del simbolo era rimasto oscuro in un primo momento, si ipotizzava trattarsi di qualche tesoro nascosto della gang ma viene tolto ogni dubbio dall’inondazione che li travolge di lì a poco. Vengono trascinati via tutti tranne Diogenes che rimane solo e al buio perché anche Ted portatore della torcia condivide la sorte degli altri.
Dopo diversi metri rimangono incastrati in una rientranza asciutta che li salva da una sorte probabilmente peggiore. Questa rientranza è un corto tunnel che porta ad un altra scala a pioli che stavolta conduce ad una botola non chiusa a chiave ma su cui poggia un peso di una certa entità. Saggiamente Piotr evita di mettere ancora sotto sforzo i pioli per evitare un altra rovinosa caduta.
Il gruppo si riunisce e continua nell’esplorazione delle fogne. A volte si sente un tonfo in acqua di qualcosa forse grande come un umano, la luce della torcia cattura solo qualche movimento e guizzo in acqua. Alcuni tunnel terminano in grate arrugginite molto deboli forse facilmente deformabili per consentire il passaggio magari del maestro.
Arrivati ad una zona crollata dove il fondale sembra molto più alto di prima il gruppo decide di tentare di aggirare la zona tornando sui propri passi. Un altro disegno stavolta di quello che sembra un uccello a gambe in aria lascia dubbi di interpretazione. Un'altra volta troppo tardi se ne capisce il significato. La torcia di Ted avvampa e una fiammata riempie il tunnel provocando dolorose ustioni a tutti nelle parti scoperte.
Esaurito il gas nella tremenda esplosione si prosegue fino ad arrivare in un vicolo cieco dall’odore pungente, quand’ecco che apparentemente dal nulla escono un mucchio di topi che prendono di sorpresa tutti. Nonostante la sorpresa sembrano essere ben poca cosa ma quasi subito provenendo dall’unica via di fuga 4 fratelli di mezzo metro e una mamma di un metro si uniscono allo scontro. La bestia più grossa è alta quanto il maestro che fronteggiandola nota uno sguardo particolarmente intelliggente (più di alcuni suoi compagni). Questi topi sembrano cresciuti in modo innaturale, forse potrebbero essere di interesse per la corporazione. Lo scontro velocemente sta volgendo bene per gli umani. Il topo più grosso viene abbattuto subito e così un paio di quelli medi purtroppo il maestro viene morso e una qualche malattia gli viene trasmessa, dovrà presto recarsi da un cerusico o alla corporazione per ricevere delle cure.
Ad un certo punto uno dei topi emette un urlo acuto e tutti gli altri fuggono via. Da un buco della parete che prima non avevano notato una mano artigliata e pallida afferra un topo che dal rumore successivo inequivocabile viene divorato da qualcosa.
Dalla parete e come se ci fosse un olio che è colato, che trasuda dalla malta che tiene insieme i mattoni. Una specie di macchia come se qualcosa fosse passato dal muro.
Piotr con martello e scalpello allarga l’apertura dietro la quale si trova una stanza 3 per 3 con una scala a chiocciola centrale che sembra di fattura differente dall’altra; orizzontandosi alla meno peggio si pensa di trovarsi a poca distanza dall’entrata probabilmente dall’altro lato del fiume (nella zona di città dove c’è anche il barbiere). Sulle pareti alcune fessure e altri segni di questa colatura oleosa strana. Un odore acre nell’aria che ricorda i prodotti in uso nelle concerie. In cima alle scale una botola puntellata che apre in su, il puntello è posizionato in modo che aprendo la botola questi cadrebbe. Sorge subito un dubbio: dove è andata la creatura? Sembra impossibile quella situazione a meno che questa non potesse avere l’abilità di trasformarsi in liquido e filtrare attraverso i buchi...
Diogenes urta maldestramente il puntello che cade per le scale e anche lui rotola giù per tutti i sei metri di gradini senza farsi un graffio si solleva da terra cercando di darsi un tono e...

Fine quinta puntata.

Resoconto a cura di Piotr
Immagine (c) by DONGJUN (Russell) LU

lunedì 13 maggio 2019

[RdL] Barbieri e pescivendoli

Alexander Pushkin by Orest Kiprensky

Locanda “I cinque coltelli”, sera del 3° Enhor crescente (9 aprile)

Quattro zeloti entrano nella locanda seguiti da un’altro che li comanda. Carenna accorre a parlare col loro capo, è visibilmente alterata e alza la voce. I quattro cominciano a girare fra i tavoli, uno in particolare si ferma al tavolo del gruppo che cerca di consumare il pasto con disinvoltura senza apparire colpevoli di alcunché... Fortunatamente erano venuti per minacciare Carenna di ulteriori interventi per fermare le attività sconce nel suo locale.
Si ritorna alle proprie dimore tranne Myristica che va di locanda in locanda per reperire informazioni sui due delatori che avevamo visto allontanarsi dai 5 coltelli.
Pare alloggino alla locanda Lungofiume, il tipo col mantello ha qualcosa al collo sembra un busto e una sorta di mascherina che si aggancia e gli copre il volto; gli occhi, inquietanti, sono azzurri turchese, paiono non naturali e quasi luminosi, la pelle è chiarissima e le labbra screpolate. L’altro sembra essere un cavaliere ma non ha simboli di alcun genere.

Lisalania, mattina del 4° Ahner crescente (10 aprile)

Il giorno dopo appuntamento per colazione alla depandance di Diogenes alle ore 8. Piotr ed Ulfriss si uniranno alle 9 dal barbiere. Contemporaneamente si presentano quattro guardi cittadine con il comandante delle guardie Coduardo Cassaliti giunto per interrogare il baronetto dopo la segnalazione del suo servitore del ritrovamento del cadavere.
Diogenes quasi si tradisce, la sua versione finale è questa: “ho mandato Marshall dal fattore a prendere del latte, sapevo che ne produceva di buono, lo avevo incontrato la sera prima alla locanda e li l’ho visto vivo l’ultima volta, saputo del ritrovamento ho detto a Marshall di informare subito la guardia cittadina”
Rimane da sperare solamente che le indagini non portino Cassaliti ad interrogare anche altri del gruppo perché nessuno ha pensato di mettere accordo tra le versioni di tutti...
Il capitano si congeda ordinando a Diogenes di informarlo su altre cose che potrebbero venirgli in mente e di mantenersi nei pressi della città.

Ulfriss e Piotr visto l’evidente ritardo degli altri decidono di bussare alla porta del barbiere. Parlano con moglie e figlia disperate, la figlia di 8 anni Carastina per la verità ha un qualcosa di inquietante... Il barbiere è stato preso senza motivo, a loro nulla è stato detto, non sanno cosa fare e nemmeno a chi chiedere. Ulfriss si offre di dar loro una mano, probabilmente occorrerà andar a fare due chiacchiere con la milizia ma la cosa non entusiasma nessuno.

Tornati sulla piazza il gruppo si riunisce e mentre si discute il da farsi un uomo si avvicina.
Cerca Ulfriss e Piotr il cui nome gli è stato fatto da un “amico comune”, Freido il calzolaio. L’uomo è un pescatore e ha un problema da risolvere, sembra che delle cose strane escano dalle fogne e mangino il suo pesce, forse dei procioni e ha bisogno di aiuto. Diogenes contratta per del pesce fresco come pagamento per il su...nostro aiuto nella faccenda.

Arriviamo sul posto, il problema ulteriore è che il tombino è ubicato nel territorio di una gang e sarà difficile potersi avvicinare. Non appena il gruppo si avvicina 3 teppisti male assortiti sbucano da un portone, il loro capo comincia uno scambio con Piotr che non ne vuol sapere di desistere e con Piotr a far trattative non può finire che in rissa. A schiaffi e pugni mettiamo fuori combattimento i tre e ne sbucano altri 5 ma in una manciata di secondi sono tutti a terra che rantolano senza aver versato nemmeno una goccia di sangue.
Penetriamo nel magazzino e scopriamo un contrabbando di grappa di radice viola. Diogenes con un comportamento veramente poco nobile, affida una bottiglia a ciascuna persona del suo entourage, saccheggia il tavolo dove stavano giocando d’azzardo intascandosi 500 drog e trova un oggetto particolare e misterioso che dovrà studiare per capire il funzionamento... Il capo della gang inizia a minacciare vendetta e i tentativi di Piotr di fargli perdere i sensi a furia di pugni lo trasformano nel bersaglio diretto della sua minaccia. Presa la chiave del tombino ci apprestiamo a scendere nella fogna per risolvere il problema del pescatore e per capire cosa stesse proteggendo la gang nel sotterraneo. Scendendo Diogenes con una delle sue trovate sembra convincere il capo della gang che in realtà lui fa parte della milizia.

Fine quarta puntata.

Resoconto a cura di Piotr
Immagine di dominio pubblico by Orest Kiprensky

lunedì 6 maggio 2019

[RdL] Rissa alla cantina di sòr Olaffio

sòr Olaffio Rabbottari
Campagna di Lisalania, mattina del 3° Enhor crescente (9 aprile)

Con un potere divino Rayanna cerca di stabilire con maggior precisione cosa sia il macchinario, sembra essere un potente artefatto (livello 5) composto di metallo cristalli ed altre strutture di una tecnologia che le è però oscura. Sembra ancorato in profondità quindi difficile da asportare. Anche Diogenes è molto utile e scopre di avere conoscenze sulla materia nonostante non avesse prestato mai attenzione alle lezioni di psicoscienza.
Alcuni naga (spiriti) a seguito della singolarità hanno iniziato a riprodursi diventando creature viventi che i custodi non riescono più a distruggere, procedendo di generazione in generazione si è scoperto che questi hanno un aura sempre minore. Il dispositivo interagisce in qualche modo con queste creature.
Ulfriss fischia e arriva il suo corvo Irafn, c’è qualcosa di strano non riesce a comunicare come solito telepaticamente con l’animale che gracchia agitato in direzione dell’oggetto. “Tutti fuori” urla Piotr, pensando che forse allontanandosi si risolve il problema.
Arriviamo ad un incrocio a T che prima non c’era, anche il corvo è perplesso. Dopo aver graffiato un segno distintivo sulla pietra il gruppo torna sui suoi passi nella stanza del cristallo. C’è un’altra apertura dal lato opposto non appena iniziamo a cercare tracce parte per errore una scarica da Rayanna che fa crollare un enorme stalattite che ostruirà il passaggio. Non resta che ritornare all’incrocio a T. Entrambe le strade portano a scale molto strane che hanno dei doppioni speculari sul soffitto (sembrano una delle figure impossibili dei quadri di Escher). Optiamo per la strada di destra che ci porta ad un corridoio con due lastre ai lati che paiono forse aperture. Mentre Piotr lascia il solito segno graffiando la roccia, Ulfriss, nel tentativo di aprire una di queste porte, calpesta una trappola e l’acqua comincia ad inondare il corridoio. “Tutti indietro alle scale!” Ma giunti alla fine del corridoio una figura a 4 o 5 gradini di altezza provoca delle scintille urlando “arco voltaicoooo”. In 3 rimangono storditi e subiscono parecchi danni, Rayanna poi lancia anche una seconda scarica... Ulfriss ed il maestro si risvegliano davanti al cristallo, Rayanna e Piotr sono ancora svenuti a terra. E’ stata tutta un allucinazione causata dal cristallo ma i danni sono reali.
A questo punto fuggiamo dalla grotta e arriviamo in città.

Lisalania, primo pomeriggio del 3° Enhor crescente (9 aprile)

Decidiamo di fermarci a bere qualcosa nei bassifondi alla Cantina di sòr Olaffio; è poco più di una cantina con seggiole e sgabelli traballanti la paglia per terra e serve vino di dubbia qualità stillato da botti improbabili. Mentre discutiamo se informare la corporazione o i custodi del tempio parte la solita scarica elettrica che oltre a mettere fuori combattimento il maestro e Piotr interessa una metà degli avventori fra cui l’oste. Mentre Piotr a fatica si rimette in piedi dopo lo svenimento sòr Olaffio con altri 5 armati di coltelli cerca di derubare il gruppo di tutti i loro averi. Ulfriss e Rayanna buttano sul tavolo un sacchetto contenente 1500 drog per i danni arrecati ma non sembrano intenzionati a farci uscire con le nostre gambe. “Vedi di farteli bastare oste noi adesso andiamo via. Stiamo uscendo” dice Piotr minaccioso imbracciando lo scudo. Il westan sta per partire alla carica quando il Maestro Yanagi balza sul tavolo e butta una pioggia di drog sulla folla che travolge i 6 delinquenti permettendo al gruppo di mettersi in salvo.
A questo punto senza aspettare Diogenes ci dirigiamo alla corporazione per informarli dell’accaduto, passando dalla piazza notiamo della concitazione alla bottega del barbiere che sotto gli occhi di moglie e figlia viene trascinato via dalla milizia. Resistiamo a fatica alla tentazione di intervenire. Il barbiere Geodone ha una clientela altolocata fra la nobiltà auran e la situazione pare quindi ancora più inspiegabile.
Alla corporazione parliamo con la dottoressa Alves Alarania. La corporazione è interessata a tutto quello che non conosce e ci pagherà bene per un esemplare vivo o per avere il macchinario, non sa chi sia il responsabile della costruzione, è un operato certamente criminoso ma non è intenzionata a perseguirlo. Sarebbe di interesse sicuramente per la guardia cittadina e ci consiglia cautela perché potremmo interagire con delle prove e rischiare di prendere magari la colpa di questi omicidi.
Usciti dalla corporazione e avendo saltato il pranzo ci rechiamo a cena a I cinque coltelli.

Un po’ si sente parlare del barbiere ma anche chiedendo a Carenna non scopriamo nulla di interessante al riguardo. Nessuno sa cosa abbia fatto, certo è che certi atti della milizia sono ormai legittimati dal nomarca e la situazione sta degenerando rapidamente.
L’indomani mattina tutti accompagneranno Piotr alla bottega di Geodone con la scusa di farsi tagliare la barba per sentire cosa ha da dire la moglie a riguardo.
Durante lo spettacolo di Carenna due avventori uno in armatura e l’altro incappucciato si alzano scuotendo la testa gettano delle monete sul tavolo e vanno via. Interrogando la cameriera che li ha serviti sembra che quello incappucciato abbia la pelle strana, molo chiara e gli occhi luminosi tanto che sembra un morto.

Fine terza puntata.

Resoconto a cura di Piotr
Autore dell'immagine sconosciuto