Tempio delle scimmie, pomeriggio del 13° enhor pieno (17 settembre)
La folle fuga di Bastiano viene interrotta dagli sforzi congiunti di Rodrigo e Wotan. Una volta bloccato a terra è Aileen che riesce a fargli tornare il senno, non senza sforzo.
Si prepara un piano per la fuga. Dopo varie idee scartate, ci si accorda per lanciarsi nel fiume con le imbarcazioni gonfiabili grazie ad un diversivo di Diomira: grazie ad uno dei suoi poteri avrebbe creato una proiezione di sé stessa alle spalle dei cavalcalupi, e magari con il bastone del Re Scimmia in mano sarebbe riuscita a convincere le scimmie ad aggredirli.
Prima di attuare il piano Diomira dà un'occhiata fuori con uno dei suoi poteri di veggenza. Vede i cavalcalupi all'opera, intenti a trasportare l'ultimo tronco necessario a ripristinare il ponte. La sciamana nemica è intenta ad impartire ordini ai suoi sottoposti, attorniata da un fitto numero di cavalcalupi tra cui due di quelli "ipertrofici". Tra gli alberi nota i movimenti di numerose scimmie che si affacciano digrignando i denti per poi ritrarsi e fuggire ogni volta che i corni muggiscono. Per la prima volta si accorge che nel canalone, alla destra nella parete frontale rispetto al punto di osservazione, c'è una spaccatura che arriva al fiume sottostante, nel quale è stata scavata una rozza scalinata. La spaccatura è invisibile se non dalla loro parte del crepaccio, e quindi passando da lì è possibile sottrarsi alla mira degli arcieri.
Condivise le informazioni con gli altri sono tutti subito concordi che approfittare della spaccatura rappresenta un'alternativa meno rischiosa del lanciarsi con le imbarcazioni gonfiabili. Resta valida l'idea del diversivo di Diomira. Wotan insiste nel restare con lei fino all'ultimo, mentre gli altri tentano la fuga.
E' così che la custode si avvolge nel mantello e, il cubo azzurro in una mano ed il bastone del Re Scimmia nell'altra, si manifesta alle spalle dei cavalcalupi inveendo contro di loro e minacciandoli di terribili conseguenze. I cavalcalupi probabilmente non capiscono ciò che la custode dice, cionondimeno restano interdetti dell'improvvisa apparizione e soprattutto di come la seguente salva di frecce passi attraverso quella figura senza ferirla.
Il gruppo non perde tempo ed inizia immediatamente la fuga, Aileen, Carenna e Yelena raggiungono per prime il bordo del crepaccio, ma vengono raggiunte e superate da Bernardo e Rodrigo che si lanciano nel fiume sottostante mentre la whirn tenta di guadagnare tempo intrappolando i cavalcalupi in una rete di luce negativa. L'azione riesce, ma attira l'attenzione degli altri che iniziano a scagliare frecce ferendo lei e Rodrigo.
Anche la sciamana si accorge di loro, e dopo aver alzato il bastone verso di lei, attorno ad Aileen appare uno sciame di zanzare-lucciole.
Wotan, che era fermamente intenzionato a chiudere i portoni del tempio, cambia idea e tutt'uno con le ombre del tempio tende il suo arco fino a quasi spezzarlo. Prende la mira trattenendo il respiro e considera tutti i fattori: vento, gravità, oscillazione della freccia, movimento del bersaglio... infine rilascia la cocca della freccia, che come una saetta centra il petto della sciamana e si conficca fino a sparire. Alle sue spalle un cavalcalupi cade a terra, trafitto a morte dalla stessa freccia.
La sciamana ha un debole fremito, forse per il contraccolpo forse per essersi accorta che qualcosa di drammatico è appena accaduto. Il dolore si propaga dal suo petto insieme ad un senso di debolezza e di oblio. Abbandonato dalle forze il suo corpo si accascia a terra, e la scintilla della vita si spegne in lei.
Le due grosse guardie del corpo urlano la loro rabbia e si lanciano verso i fuggitivi tuffandosi a loro volta nel fiume in modo sgraziato, insieme a decine di altri cavalcalupi.
Diomira e Wotan, gli ultimi del gruppo, dopo essersi tuffati nel fiume stanno salendo a loro volta i primi gradini scolpiti nella spaccatura, quando vedono dal fiume avanzare furiosamente contro corrente i cavalcalupi ipertrofici...
Fine cinquantesima puntata.