lunedì 31 maggio 2021

Altro cunicolo altro regalo

Mount by Fred Rambaud

Giungla di Tiwia, grotte, tarda mattinata del 9° ahoer pieno (18 agosto)

Rodrigo cerca qualcosa di valore tra i resti umani, ma trova solo piccoli accessori di metallo (fibbie o bottoni) fusi alle ossa dalle concrezioni calcaree. Lo scheletro sembra quello di un'individuo di giovane età, anche se le concrezioni rendono impossibile stabilirlo con certezza e soprattutto stabilire le cause del decesso. Alona raccoglie un frammento dello scheletro (una costola) pensando che al conte possa interessare fare delle analisi. Giannunzio, il più esile, si insinua nella strettoia per verificare l'eventuale presenza di altri oggetti interessanti. Rinviene un oggetto di metallo allungato, di circa 15 cm per 3, e più avanti sembrano esserci altre ossa, ma il passaggio è veramente troppo stretto e rischia di restare incastrato. L’oggetto si rivela essere appuntito e triangolare, probabilmente una lama, ricoperta di incrostazioni ed ossido. Non emana alcuna aura magica, ma Diomira percepisce un leggero alone di magia residua, come se un oggetto comune fosse stato in contatto con qualcosa di molto potente.

Altro cunicolo laterale che si dirama in altri tre cunicoli. In circa due ore viene rinvenuto un altro corpo  al che si decide di tornare all’accampamento. Tuttavia, notando che la lunghezza dei cunicoli sembra aumentare andando verso l’uscita, la curiosità spinge il gruppo ad esplorare un ultimo cunicolo; rinvengono così i resti di un ennesimo individuo in posizione supina. Yelena, su suggerimento di Rodrigo, effettua una misurazione dello scheletro e secondo Alona si tratta di una femmina alta circa un metro e 60. L'occhio attento di Alona deduce, dalla conformazione delle ossa, che si tratta di resti appartenuti ad una donna adulta che dovrebbe aver avuto dei figli.

Giungla di Tiwia, campo, pomeriggio del 9° ahoer pieno (18 agosto)

Per non perdere la giornata e per cercare di portare l’esplorazione lontano dalla grotta, Bastiano ispeziona i dintorni. Dopo un paio di svolte ad ovest la strada riconduce all’acquitrino, ma nell’altra direzione si dirama verso sud est si riesce faticosamente a rivelare solo poche centinaia di metri.

Ricongiunto il gruppo si inizia una discussione teologica sull’opportunità di affrontare il naga e distruggerlo. L’oggetto protetto dal naga è sicuramente prezioso per la conoscenza e per il valore monetario e anche le iscrizioni sarebbero molto interessanti.

Seguendo la strada potrebbe essere possibile rinvenire un villaggio, magari un tempio e delle iscrizioni che possano portare alla conoscenza i rituali per poi accedere alla stanza protetta dal Naga.

Giungla di Tiwia, campo, notte del 9° ahoer pieno (18 agosto)

Durante la notte Diomira sceglie di fare il turno di guardia con Bastiano per conferire con lui, e gli racconta che la spada del nonno Felice sembra avere il sigillo di un vincolo. Si offre di studiarla quando sarà più brava nelle sue arti anche se Bastiano non è molto convinto della cosa temendo possa rovinarsi. Durante la discussione Bastiano si accorge che c’è qualcosa di strano. Tutti si stanno agitando nel sonno. Infatti tutta la notte il gruppo ha fatto incubi molto vividi. Cose terribili che non sono familiari, come delle paure non loro. Tutti si svegliano fisicamente riposati ma con una sorta di terrore che li attanaglia e li rende inquieti.

Giungla di Tiwia, primo pomeriggio del 9° tehner pieno (19 agosto)

Seguendo la via seminascosta dalla vegetazione, nel primo pomeriggio si arriva in una zona disseminata di collinette alte due metri. Ogni collinetta rappresenta i resti di una abitazione di roccia molto antichi inglobati nella vegetazione.

A coppie si esaminano le collinette. Silvy e Wotan durante l’ispezione notano un movimento nel sottobosco poco lontano, un ombra di una creatura a quattro zampe simile ad un grosso lupo con delle zanne accentuate che nel momento in cui guardano casualmente in quella direzione fugge via. Secondo Wotan si sta nascondendo. Il westan trova infatti alcune tracce che confermano la presenza in zona della creatura e protetto dall’arco di Silvy tenta di inoltrarsi nella boscaglia per cercarla. In lontananza intravede la creatura, ma stavolta si accorge che ha qualcosa o qualcuno sulla schiena, forse una scimmia, ed è molto più grande di un lupo... Avvicinandosi furtivamente, aiutato dal mantello adattivo in suo possesso, riesce a vedere meglio la creatura. E' una creatura deforme vagamente canide, dal muso scarnificato con una sorta di equipaggiamento composto da cinghie e sella. Un umanoide alto circa un metro e mezzo dalla pelle grigio-itterico è inginocchiato sul dorso della bestia. Indossa una maschera che copre il volto dal naso in giù, degli indumenti rudimentali ed è armato di lancia e arco.

Wotan cerca di attirare l’attenzione delle due creature, che però fuggono spaventate a grande velocità.

Le colline più grosse sono edifici di pietra a costruiti a secco, quelle più piccole probabilmente di legno. Le uniche iscrizioni rinvenute sono solo di tipo decorativo. Per evitare problemi con la creatura appena vista si propone di allontanarsi sperando di far perdere le tracce. Nimrod viene inviato di vedetta ma la vegetazione è molto fitta.

Durante la discussione sul da farsi Wotan e Giannunzio vengono colpiti da corte frecce di legno annerito che intorpidiscono la zona colpita e...

Fine dodicesima puntata.


Diario a cura di Bastiano
Revisione di Ohmnibus
Immagine by Fred Rambaud

lunedì 10 maggio 2021

Oltre le proprie possibilità

Il naga guardiano (Master's suit ,The HUNTER - by Andrei Riabovitchev)

Giungla di Tiwia, grotte, tarda mattinata del 9° nehener pieno (17 agosto)

Prima di ispezionare il luogo sacro si valuta la situazione. Il naga imprigionato nella "barriera" sembra molto potente e forse al di là della portata degli avventurieri, per altro spossati dall'attraversamento della sacca di gas tossici. Distruggere il vincolo potrebbe essere l’unica possibilità di successo, ma per evitare che il naga si manifesti ed attacchi è necessario che ciò avvenga in un unico colpo. Diomira propone di attraversare la barriera e vedere che succede, sperando che non si tratti di un naga ostile. 

Esaminando con più attenzione la stanza si nota una stalagmite tozza e tronca, sopra alla quale è posto un un oggetto grande come un pugno che emana un tenue bagliore. Alla base numerose ciotole e brocche di cui è impossibile stabilire il contenuto. Sulla parete di sinistra rispetto all'ingresso c'è una incisione i cui dettagli sono nascosti da uno strato di polvere. Rodrigo suppone si debba fare una offerta ai piedi di quello che potrebbe essere un altare.

Si decide di tornare indietro dopo una pausa ristoratrice, per tornare più preparati, anche se c'è il timore che l'ossigeno nella sala sia limitato. Nel frattempo Diomira ed Alona studiano con attenzione il cordone che rappresenta la "barriera" alla ricerca di un punto debole. I dubbi crescono. Il vincolo è in ottime condizioni nonostante i secoli e per romperlo la custode stima che sarebbe necessario un attacco molto potente in quanto potrebbe assorbire parte del danno.

Non avendo trovato altre opzioni per tornare indietro, si è costretti a passare sul fondo della grotta, dove ci sono i gas tossici. Dopo essersi coperti la bocca con stracci e indumenti, si corre in fila indiana  verso l'altra parte, in testa Rodrigo. Diomira a metà strada incespica e viene soccorsa da Rodrigo, che è costretto a rallentare. La sacerdotessa non è molto agile, ed a causa della scarsa illuminazione e del terreno pieno di irregolarità continua ad incespicare. I gas tossici le fanno perdere le forze, nonostante questo rifiuta seccamente l'offerta di Rodrigo di prenderla in spalla. Fortunatamente riescono comunque a raggiungere l'altra parte della grotta e tirare un sospiro di sollievo. Mezz'ora dopo il gruppo è fuori dalla grotta.

Giungla di Tiwia, campo, primo pomeriggio del 9° nehener pieno (17 agosto)

Bastiano, animato da un insolito entusiasmo, descrive il loro incontro con il "moscone terricolo spazzino", quindi gli altri narrano del tempio con il potente naga.

Si decide che la priorità è ricostruire il ponte, e si valuta su come intervenire. Bastiano, che di certo non entrerà mai più là sotto, propone di tornare in futuro con una seconda spedizione, muniti di strumentazione della corporazione adatti alla respirazione; altri propongono di usare materiali naturali per ricostruire delle corde con le quali riparare il ponte. Wotan pensa di praticare un ingresso dall'alto, ma ciò richiederebbe uno scavo di circa 10 metri di roccia, senza per altro essere certi sul punto preciso in cui scavare.

Viene vagliata e poi abbandonata l'idea di interrogare le creature per avere ulteriori informazioni.  Anche se Silvy è scettica sull'idea di riparare il ponte si fa accompagnare nella grotta per esaminarne lo stato.

La corda si è spezzata a circa metà del ponte, dove l'altezza dal suolo è di circa otto metri. Yelena valuta che qualcuno di sufficientemente agile potrebbe riunire le cime con parte del cordame che hanno a disposizione, e rimetterle in tensione torcendole con un bastone. Dopo che Diomira ha tentato invano di convincere Silvy, è Wotan a farsi avanti. Il tentativo sarà però messo in atto l’indomani mattina, dopo aver recuperato il materiale necessario.

Rodrigo, spossato dagli eventi della giornata, decide di dormire tutta la notte. Bastiano farà un doppio turno, dato che non entrerà nella grotta e quindi potrà riposarsi tutta la giornata.

La notte passa apparentemente tranquilla.

Giungla di Tiwia, grotte, tarda mattinata del 9° ahoer pieno (18 agosto)

Prima di affrontare la traversata in equilibrio, Wotan si alleggerisce dello zaino, tenendo solo una corda e gli attrezzi per la riparazione, che porta a termine con successo. A parte alcune assi mancanti nel punto di giunzione il ponte è stato ripristinato. Dopo che tutti hanno attraversato ci si ritrova di fronte al dilemma: distruggere il vincolo o superare la "barriera" per vedere cosa succede.

Diomira tenta la seconda opzione, convinta sia possibile stabilire un dialogo con il naga. Per giusta misura, però, attiva un potere protettivo prima di strisciare sotto al cordone. In effetti qualcosa accade: dapprima delle onde nell'aria, simili a quelle create da un sasso gettato in uno stagno, si formano in corrispondenza della barriera, quindi lo stesso cordone inizia ad attorcigliarsi su sé stesso, crescere di dimensioni ed estrudere delle protuberanze. Nel giro di pochi istanti il naga si rivela come una creatura umanoide di circa due metri e mezzo, che con la sua mole blocca il passaggio quasi fosse stato sagomato sulle sue forme. Il guardiano emette un sommesso ronzio a bassa frequenza.

Diomira prontamente fa un balzo indietro, e dopo essersi presentata chiede perdono per aver violato il suo sonno, dichiarando le sue intenzioni pacifiche. Il ronzio aumenta di intensità ed i presenti percepiscono - non solo con l'udito - le risposte del guardiano: "Questi dèi, il cui nome non può essere pronunciato, non sono i vostri dèi".

"Essendo il popolo dell'isola sparito da tempo", fa notare Diomira, "l'unico modo di tenerli in vita è che qualcuno li veneri."

"L'estraneo devoto il cui cuore è umile può passare e fare un'offerta", replica il guardiano.

Diomira quindi entra e dopo aver riempito alcune ciotole con delle sue razioni si inginocchia per offrire una preghiera. Quindi cerca di cogliere ogni dettaglio possibile della stanza, approfittando della sua posizione: sull'"altare" si trova una sfera di bronzo. Attraverso la polvere che la copre si intravvedono delle incisioni che emettono un debole bagliore azzurro. La custode percepisce dell'energia arcana essere emessa dall'oggetto. Nella maggior parte delle ciotole le offerte sono annerite o sparite del tutto a causa del tempo, ma in altre ci sono ancora delle foglie secche; forse qualcuno le ha poste in tempi non così remoti. Il graffito nella parete di sinistra non è comprensibile a causa dello spesso strato di polvere che lo ricopre.

Anche Wotan vorrebbe offrire una preghiera, ed offre la statuetta del "cinquemani" che ha intagliato il giorno prima, ma questa non viene gradita: "Il flagello del popolo!"

Diomira si avvicina al graffito con l'intenzione di rimuovere la polvere, ma il guardiano non sembra apprezzare così la sacerdotessa esce dalla stanza. Superata la soglia, il guardiano riassume l'aspetto del cordone, lasciando la stanza nel silenzio.

Valutando il potere del guardiano oltre le proprie possibilità, il gruppo decide di tornare al campo, ma non prima di aver esplorato qualche diramazione secondaria. Uno dei primi cunicoli affrontati diventa sempre più stretto, e proprio quando stanno per tornare indietro si accorgono di qualcosa incastrato tra le rocce: è quasi irriconoscibile per le concrezioni calcaree che lo ricoprono, ma senza dubbio si tratta di uno scheletro...

Fine undicesima puntata.


Diario a cura di Bastiano
Revisione di Ohmnibus

lunedì 3 maggio 2021

Il crollo


"La paura di tutte le paure è la paura di misurarsi con la paura del giudizio."

Giungla di Tiwia, mattino del 9° nehener pieno (17 agosto)

Le parole impietose di alcuni compagni fanno crollare Bastiano. Con occhi carichi di lacrime ed il volto sfigurato da un'espressione di intensa sofferenza si rivolge a Yelena: "Ecco mia signora, i nostri compagni hanno ragione su di me, mi spiace terribilmente averti delusa, ho fallito miseramente nella mia missione, ma questa giungla è maledetta!! Ha colto prima me perché sono più... sensibile... ma coglierà tutti voi! Uno dopo l’altro moriremo tutti... come la spedizione prima di noi... non posso andare oltre questo punto e non credo esista nulla di umano o soprannaturale che possa spingermi dentro quella grotta... io-non-servo-più-a-nulla... attenderò qui il mio destino o il vostro ritorno...". Dopo queste parole si spegne in una espressione vuota, lo sguardo verso un punto indefinito oltre la sua interlocutrice.

Le parole di Yelena aiutano il povero Bastiano a trovare un po’ di conforto: "Tutti hanno difetti e abbiamo scoperto nel modo peggiore quello di Bastiano, che comunque ha dimostrato di essere un combattente formidabile. Il compito di ognuno di noi è usare i nostri punti di forza per aiutare laddove gli altri incontrano difficoltà. Nessuno sarà lasciato indietro."

Bastiano resterà al campo insieme a Silvy e Romilda. Il resto si inoltrerà nella grotta con l'idea di tornare entro la sera. Se non dovessero tornare significa che è accaduto loro qualcosa e sarebbe quindi necessario l'aiuto di quanti rimasti al campo. Bastiano non è felice all'idea, ma Alona gli dà una tisana calmante eventualmente da bere prima di entrare nelle strette oscurità della grotta. In caso di emergenze il falco Nimrod sarà inviato per chiedere aiuto.

Giungla di Tiwia, grotte, mattino del 9° nehener pieno (17 agosto)

Si decide di usare l'incisione all'ingresso come mappa. Il gruppo procede senza intoppi anche se Yelena richiede frequenti fermate per analizzare gli ambienti. Alona segna il passaggio con un carboncino. Dopo l'ottavo ed ultimo bivio il tunnel si allarga in una grotta naturale. Un rialzo composto da un'enorme roccia lavorata mantiene in pianura la via (che altrimenti declinerebbe verso il basso) per alcuni metri, ed alla sua estremità è saldamente ancorato un ponte di corda e legno che si estende nell'oscurità. Al di sotto di esso la grotta si abbassa gradualmente fino ad un'altezza di circa 6-7 metri. Sul fondo si intravedono alcuni detriti: probabilmente rocce ma da questa distanza è impossibile dirlo con precisione anche usando la potente torcia elettrica di Yelena.

Il ponte di legno è largo circa un metro e privo di corrimano. Non ha segni di marciscenze ma è decisamente molto vecchio. Wotan si offre di attraversarlo legandosi ad una corda, ma dopo un breve scambio di idee si decide di scendere nel fondo della grotta per non correre il rischio di cadere.

Giungla di Tiwia, campo, mattino del 9° nehener pieno (17 agosto)

Non essendoci molto altro da fare, Bastiano aiuta Silvy a cercare tracce di altri animali (oltre ai cinquemani), ma si trova poco altro. Durante queste ricerche percepiscono qualcosa che si muove tra i cespugli. Bastiano aggira la creatura per prenderla alle spalle. Giunto a circa cinque metri sente dei ronzii intermittenti, come emessi da un grosso insetto, quindi una creatura alta circa un metro esce dal fogliame e si gira verso Bastiano, piegando la testa di lato per studiarlo. Il corpo è tozzo e carnoso, anche se l'aspetto è quello di un enorme insetto a sei zampe. Strofina fra loro i suoi arti frontali in modo spasmodico. La cosa fa un passo propendendo un appendice verso Bastiano, e poi lancia qualcosa ai suoi piedi. Sembrerebbe la coscia di qualche piccolo animale, apparentemente essiccata. Bastiano a sua volta lancia un pezzo di cibo verso la bestia che sembra gradirlo molto. Poi segue l’esploratore dagli altri due compagni. Dopo un attimo di panico da parte di Romilda per l'aspetto ributtante della creatura, avviene altro scambio di cibo, che la creatura mette in una sorta di sacca addominale - non è chiaro se sia naturale o se indossi un qualche tipo di borsa. La bestia sembra intelligente e tenta di comunicare. Sembra che voglia essere seguita. Una trappola? Non sembra ostile... per ora.

Giungla di Tiwia, grotte, tarda mattinata del 9° nehener pieno (17 agosto)

Mentre Yelena attende sul rialzo, gli altri discendono verso il basso nella grotta. Dopo una decina di metri si accorgono che alcuni dei detriti visti poco prima sono in verità piccoli animali riversi sul fianco o sulla schiena, le carcasse ancora integre. In quel momento Rodrigo si accorge di uno strano formicolio alla punta delle dita e subito realizza di trovarsi in una sacca di gas tossico. Allerta gli altri e tutti tornano di corsa presso il rialzo, appena in tempo prima di crollare a terra a causa degli improvvisi malori.

Mentre gli altri discutono su come attraversare il ponte, Wotan trattenendo il respiro torna sul fondo per raccogliere i corpi di un paio di roditori, è allora che si accorge che sono mummificati.

Legando tra loro le tre corde a disposizione (per un totale di circa 40 metri), si tenta la traversata. Wotan si offre come volontario, e Rodrigo gli mette in mano un capo della corda prima che potesse completare la frase.

Il ponte scricchiola sinistramente e si piega sotto il peso del westan, ma regge senza torcersi troppo e dopo qualche minuto arriva a circa 10 metri dall’altro lato del ponte quando la corda finisce... Così il resto della traversata avviene senza "sistema di sicurezza". Tutto sembra procedere per il meglio ma quando è il turno di Rodrigo, ultimo ad attraversare, una delle due funi di sostegno si spezza ed il combattente fa appena in tempo ad aggrapparsi con le mani all'altra, restando appeso. Nimrod viene inviato in direzione di Rodrigo per portargli un capo della corda, ma il guerriero è troppo impegnato a trattenersi e non riesce a prenderla. Aggrappato alla fune con tutta la sua forza comincia a sentire il solito formicolio alle dita ed allarmato getta alle ortiche la sua dignità e chiama aiuto a pieni polmoni...

Giungla di Tiwia, campo, metà mattino del 9° nehener pieno (17 agosto)

Silvy riesce a capire che l’animale ha terrore dell’acqua o di quello che nasconde (i cinquemani o forse anche altro). La creatura li invita a seguirli e li conduce verso sud ovest fino ad una radura con - a giudicare dal rumore - un vicino ruscello. Un altra creatura simile ma più piccola si sta lavando gli arti anteriori nel ruscello. Questa, quando vede gli umani, fugge velocemente verso una sorta di capanna di rami e foglie con un ingresso nascosto. La creatura vorrebbe invitare all’interno Bastiano e Silvy. Il primo punta i piedi ("non ci entro in quel buco!") mentre la older, infischiandosene degli avvertimenti di Romilda, cede alla curiosità ed entra, non prima di essersi assicurata ad una corda ed averne dato un capo a Bastiano.

Dentro al nido ci sono in tutto quattro creature due delle quali di taglia inferiore. E' impossibile per Silvy stabilire quale delle due più grandi è quella che li ha condotti lì, ma una di loro rovista in un mucchio di foglie e ne estrae una specie di ovulo fatto di argilla cruda grande come un melone. Dopo averne rotta un'estremità la porge alla ragazza. Dentro c'è un liquido denso e biancastro, che dall'odore è un qualche tipo di tubero fermentato. Il sapore non è male. Silvy a sua volta offre alcune erbe trovate i giorni prima nei pressi di Torana. La creatura seleziona accuratamente alcune tra le erbe e radici e le ripone nello stesso mucchio di foglie dove ha preso l'ovulo, mentre le altre le getta via in modo piuttosto plateale. Silvy è intenzionata a scoprire da quale pianta e soprattutto con quale procedimento viene prodotto il liquido biancastro con l'idea di arricchirsi vendendolo. Tenta quindi di comunicare con le creature, purtroppo con scarso successo. Salutate le creature i tre tornano al campo ripercorrendo i propri passi. Sicuri di avere fatto un’altra scoperta sensazionale, si ripropongono di portare in quel luogo Wotan per approfondire la conoscenza con la specie senziente.

Giungla di Tiwia, grotte, tarda mattinata del 9° nehener pieno (17 agosto)

Rodrigo a forza di braccia comincia a spostarsi lungo la corda, sforzandosi al contempo di resistere alle esalazioni. Il resto del gruppo è a circa 30 metri e lo stanno incitando a fare del suo meglio, impotenti di fronte a quello spettacolo. A causa dello sforzo aspira ampie boccate di veleno, ed oltre alle forze inizia a mancargli anche la vista. Giunto a metà strada è sul punto di abbandonare quando sente il consiglio di Yelena "Lasciati andare dalla fune e prosegui a piedi! Lì sei a solo tre metri di altezza, poi potrai correre fin qui!" Tutto va secondo i piani e nell'ultimo tratto è aiutato da Wotan. Quando arriva stramazza al suolo. "E' in aritmia", spiega Yelena, "fatemi un po' di spazio...", e così dicendo lo rianima con una scarica elettrica scaturitale dalle mani. Diomira lo cura ulteriormente utilizzando il suo pratico kit di primo soccorso.

Il corridoio prosegue per tre metri e si apre in una stanza quadrata che non sembra avere altre uscite. Nel centro si trova una specie di stalagmite. All'ingresso c’è una corda di fattura insolita che Diomira riconosce molto bene: si tratta di una barriera sacra. Probabilmente è un vincolo che contiene un naga, ed anche molto potente... La barriera potrebbe essere stata messa lì per non far passare i naga, o forse al tentativo di passaggio potrebbe innescarsi qualcosa. Sulla parete nord sembra esserci un graffito, ma da dov'è il gruppo non è possibile capirne i dettagli. Il falco-naga, telepaticamente in comunicazione con Diomira, non sente di essere respinto dalla barriera, ma vorrebbe non doverla oltrepassare. Ad un comando della sacerdotessa, Nimrod si "scompone" in spirali di denso fumo bianco e viene riassorbito dal bastone della custode. Bruciando il vincolo con il naga all’interno lo si distruggerebbe, ma è più probabile che riesca a liberarsi. Sarebbe stato utile avere tutta la potenza del gruppo nella sua interezza...

Fine decima puntata.


Diario a cura di Bastiano
Revisione di Ohmnibus
Immagine by autore sconosciuto