(c) by Ondrej Soukup |
Bosco a nord di Everek, mezzogiorno del 3° sener crescente (5 aprile)
Ancora frastornata per l’accaduto, la Compagnia degli Erranti osserva la carcassa della temibile creatura. Solo la sera prima stava seminando morte e distruzione ad Everek, ora giace immobile ai loro piedi. Dapprima è solo un’impressione, ma poi diventa evidente: dal corpo senza vita si sta innalzando una nebbia, che in breve diventa denso fumo. Sotto i loro occhi l’enorme carcassa evapora come una scultura di cera gettata in un rogo. Spirali di fumo nero si innalzano nel cielo sempre più intense, finché di Brapir Akrak non resta più nulla.O meglio, quasi nulla. Kaisho nota che al centro della chiazza nera lasciata a terra c’è qualcosa. Si avvicina, e prima che i suoi compagni possano avvertirlo tocca la spada conficcata a terra. Tutti vedono un intenso lampo che scaglia Kaisho qualche metro più indietro, lasciandolo incosciente.
Kirsten e Maya corrono dal whirn e lo fanno rinvenire, ma per alcuni minuti resta inebetito. Quando si riprende, a fatica, racconta di aver avuto una visione… ha visto tutta la storia dell’universo dalla sua origine al momento preciso in cui ha toccato la spada! Racconta di aver visto qualsiasi dettaglio della creazione, con enorme precisione… ma non è in grado di ricordarne quasi nulla. Si sente come un bicchiere da saké nel quale si tenta di riversare il contenuto di una tinozza…
Kirsten e Maya si guardano incerte sulla parola del loro sodale, e decidono di credergli. Ad ogni modo ora devono prendere quella spada.
Dove prima c’era la carcassa di Brapir Akrak ora c’è una spada. Il suo aspetto è antiquato, e sembra fatta con tecniche antiche ed ampiamente superate. Dal punto di vista pratico sembra di poco meglio di una spada senza filo da allenamento. Ma c’è qualcosa di strano. Sembra emanare una sorta di aura che incute rispetto in chi la osserva. Il gruppo non sa dire se si tratta di una proprietà arcana o no, e decide di portarla al Maestro After. La avvolgono dunque in una coperta, la mettono nello zaino e si incamminano verso Everek.
Everek, pomeriggio del 3° sener crescente (5 aprile)
Lungo la strada il tempo si è ingrigito ed ha iniziato a piovere, ma la compagnia non si è persa d’animo ed anche se zuppa arriva in città senza perdere troppo tempo. Qui i lavori di ricostruzione ed i cittadini che piangono i loro morti ricordano loro che la vittoria ha richiesto un prezzo molto alto.Si recano subito al Tempio di Shogiru, dove i novizi e gli adepti si stanno adoperando per portare le prime cure ai feriti. Kirsten chiede del Maestro After, ma gli viene comunicato che il Maestro non è reperibile dal giorno prima, quando è uscito per avvisare la Guardia Cittadina e la Corporazione del grave pericolo. Stupiti della cosa, gli avventurieri si rivolgono dapprima alla Guardia Cittadina poi alla Corporazione, ma in entrambe i casi la solfa è la stessa: il Maestro non è stato più visto dopo aver avvertito del pericolo imminente.
Nel frattempo è giunta sera, e la compagnia decide di sfruttare l’ospitalità offerta dalla Corporazione. Dopo aver fatto un dettagliato resoconto dell’accaduto (omettendo solo il dettaglio della spada) al Professor Kimmen, questi li ringrazia del prezioso aiuto e li invita a rendersi reperibili nei giorni a venire nel caso emergano nuovi dettagli.
Le stanze offerte dalla Corporazione sono comode, ma molto opprimenti. Kaisho e Kirsen sanno che i metodi della Corporazione non vanno molto per il sottile, e sospettano che After sia tenuto prigioniero da qualche parte. Kaisho vorrebbe effettuare delle indagini, ma non conoscendo il complesso non sa nemmeno da che parte cominciare.
Dopo aver stabilito dei turni di guardia per tenere sott’occhio la spada, la Compagnia si riposa.
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