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Casa del Bosco, sera del 6° ahner crescente (24 aprile)
Il ritorno della compagnia e della contessa viene festeggiato da sir Baffrord e da tutti gli avventori della Casa. Per l’occasione l’oste prepara un rapido rinfresco ed offre alcuni giri di birra.La partecipazione di tutti fa sparire (almeno momentaneamente) l’amarezza del fallimento, e tra una bevuta e l’altra la contessa ed i membri della compagnia raccontano quello che hanno visto, soprattutto per quanto riguarda l'abominio.
C’è grande curiosità tra i presenti: sono molto rari i racconti di chi si avventura così in profondità nel bosco. La curiosità si trasforma in incredulità quando la compagnia - ed in particolare Parsic - raccontano dell’abominio incontrato. Qualcuno si allontana, altri si limitano a finire la loro birra scuotendo la testa.
Uno degli avventori, che si presenta come Ötzi, dice di credere al racconto. L’ha già sentito da Beramon, una povera anima che, come la compagnia, si è avventurata nel bosco. Ma il suo non è stato un destino altrettanto felice: fu l’unico sopravvissuto di quattro uomini, e da allora si è dato all’alcolismo. Medòm e Kirsten chiedono di poterlo incontrare, Ötzi dice che l'uomo frequenta la Casa solo a notte tarda, quando non c’è quasi più nessuno nella sala comune.
La contessa, in un momento di tranquillità, ancora una volta ringrazia la compagnia per gli sforzi sostenuti. Come gli altri è rimasta sconvolta dalla visione dell’abominio, e seguirà il consiglio della compagnia se le suggeriranno di abbandonare l’impresa. “Del resto”, dice, “se questa creatura è troppo forte anche per eroi di Everek non è saggio affrontarla nuovamente.” Non è chiaro se quest’ultima frase sia stata espressa come un complimento o una sfida.
Nel frattempo Kaisho parla con sir Bafford. L’oste si complimenta con lui ancora una volta, ma quando viene a sapere che è intenzione della contessa tornare nel bosco si permette di fargli notare che la sua vita non vale la paga concordata con la contessa - qualunque sia la sua entità. Sottolinea ancora una volta che il bosco è pericoloso, e che da tanti anni che lavora alla Casa non ha mai sentito parlare di nessuno che vi si sia avventurato per tornare sano e salvo - prima di loro, s’intende.
Kaisho è molto turbato, e ne parla con gli altri. Accetta di vedere Beramon, ma propone di accettare l'offerta della contessa di annullare la missione.
Dopo qualche ora arriva un uomo che ha l’aspetto di un mendicante. Si dirige verso un tavolo nell’angolo più in ombra e si siede. Ötzi lo indica con un cenno della testa. Kirsten, Kaisho e Medòm si avvicinano.
Beramon non ha alcuna voglia di parlare con estranei, ma quando la compagnia racconta di cosa hanno visto i suoi occhi acquosi si allargano dalla sorpresa. Conferma di aver incontrato l’abominio. Alla sua vista è stato colto dal terrore ed è fuggito. Mentre correva ha visto Anderik, uno dei suoi compagni, affrontarlo e trafiggerlo con un pugnale. Dalla ferita è sgorgato un liquido azzurro, ed il mostro ha emesso un verso di dolore. Ma nello stesso tempo Anderik è stato sopraffatto dagli insetti, così come gli altri due compagni. Beramon è riuscito sì a fuggire, ma al costo della vita dei suoi amici. Questo ricordo lo fa chiudere in sé stesso, e non racconta altro.
Il racconto non è molto di aiuto, soprattutto per quanto riguarda il morale. La compagnia si chiude nella stanza loro assegnata e valuta se suggerire alla contessa di abbandonare la missione o se riprovare, magari aggirando l’abominio.
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