Bodo si trova faccia a faccia con l’aberrazione fuori controllo. Fortunatamente l’invocazione di Anudahabi è ancora attiva, ed il mostro - che ora non è più controllato dalla Custode brone - decide di allontanarsi, lasciando al westan una strana sensazione di sconcertato sollievo.
Le schermaglie intanto continuano, ma la strategia dei llud non sembra sortire gli effetti desiderati sull’esercito nemico.
Medòm, trascinato nelle retrovie dalla sua cavalcatura, è soccorso da Anudahabi e dal dr Zanoch. In quel momento arrivano degli uomini a cavallo di due centauri meccanici. Ognuno dei veicoli traina un piccolo rimorchio su cui è installata una strana apparecchiatura a forma di piramide conica composta da cilindri concentrici.
Gli uomini conferiscono con il dr Zanoch, che poi riporta la notizia agli altri: la Corporazione è riuscita a sfruttare la falla creata dalla distruzione del nullificatore di armoniche, e grazie ad un congegno di ultima generazione è in grado di trasportare sul campo di battaglia dei rinforzi. Tuttavia perché ciò avvenga è necessario posizionare le due strane arcanomacchine in posizioni ben precise, attualmente occupate dagli assedianti. Medòm, Jaser ed altri sei uomini si offrono come scorta, ma all’orizzonte appare una complicazione: i brone hanno messo in campo i giganti meccanici.
Gli uomini si dividono in due gruppi - ognuno scorta uno dei due dispositivi - ed avanzano con decisione tra le file nemiche, decisi ad arrivare sul luogo richiesto prima dei giganti meccanici avversari.
Quando il dr Zanoch comunica che il luogo è stato raggiungo, Medòm e Jaser non hanno il tempo di tirare un sospiro di sollievo: uno dei giganti meccanici incombe su di loro. La colossale macchina da guerra alza in cielo un braccio artigliato, per poi abbatterlo a terra. Medòm schiva il colpo per miracolo - anche se l’impatto con il terreno gli fa quasi mordere la lingua. Jaser, intanto, si è nascosto chissà dove. Quando il gigante alza di nuovo il maglio per caricare un nuovo colpo, Medòm è preso dal panico e tenta di arretrare affannosamente. All’improvviso dalla sua destra spuntano tre uomini armati di poderosi magli, e con un urlo rabbioso colpiscono tutti e tre nello stesso punto - con una tempistica ed una precisione impressionante - il ginocchio del gigante meccanico. Pur nella sua inespressività nel volto abbozzato della macchina da guerra sembra possibile leggere dello stupore quando, cedute le giunture della gamba colpita, questa si inclina di lato per poi rovinare a terra. I nuovi arrivati - tre Ammazzagiganti capitanati da sir Martòn - lanciano un grido di esultanza per poi mettersi a difesa dei dispositivi trasportati fin lì.
Il dr Zanoch e gli altri studiosi della Corporazione attivano i dispositivi, che si estendono come due lunghe antenne. Tra queste si forma uno spazio bidimensionale attraverso il quale si scorge un altro luogo.
E da quel luogo, attraversando lo spazio bidimensionale arrivano sul campo di battaglia i giganti meccanici dei llud.
Immagine (c) by Juan Calle
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