Casteltilean, sera del 7° Ahoer pieno (4 agosto)
Sulla via del ritorno i nostri non incontrano problemi, e dopo un giorno di viaggio arrivano in prossimità di Casteltilean. Prima ancora di giungere in vista del castello salta all’occhio un enorme monolito nero fluttuare nel cielo, a circa 60 metri di altezza direttamente sopra al castello. L’apparenza è minacciosa, ma le legioni accampate nella valle non mostrano preoccupazione: dicono che il monolite è arrivato il giorno prima e sembra trattarsi di rinforzi alleati. Medòm nota l’assenza dei Figli di Kamen tra le truppe di mercenari.Giunti al castello il gruppo nota che dal monolite di tanto in tanto si aprono dei portelli dai quali escono cilindri fluttuanti fatti di metallo, del diametro di circa tre metri, sopra i quali ci sono uno o due individui in tenuta militare o con la divisa della Corporazione. Si direbbero una sorta di ascensore per salire e discendere dal monolite. Gli uomini del castello confermano che si tratta della Tempesta, una nave della Corporazione capitanata dall’ammiraglio Hardar ed inviata per fornire supporto logistico.
Il gruppo viene ricevuto dal Marchese per far rapporto sull’accaduto. Vorgèl ringrazia tutti per essersi comportati nel migliore dei modi date le circostanze, ed afferma che quanto accaduto da un punto di vista diplomatico non sarà privo di conseguenze. Informa inoltre il gruppo sui piani per l’immediato futuro: le forze imperiali, anche grazie al supporto della Tempesta, effettueranno un assalto in massa ai danni di Torralta per riprenderne il possesso, per poi proseguire l’azione di riconquista come un cuneo fino ai guadi. A quel punto, dopo aver tagliato tutte le vie di rifornimento dei brone, riconquistare i territori sottratti sarebbe stato questione di tempo. Anudahabi, Medòm e Bodo si dicono disponibili a prender parte alle operazioni. Lord Tilean, soddisfatto, li congeda invitandoli a riposarsi.
Lungo la via verso i loro alloggi sono intercettati da una ragazzina di 15 anni in divisa della corporazione. Spiccano i suoi stivaloni dalla foggia appariscente ed una spada tecnologica che porta al fianco (e che sembra essere troppo grande per lei). Mentre si sta presentando dalla sua mano parte una dolorosa scarica elettrica che colpisce Medòm. Non sembra essere un attacco, dato che anche lei sembra subirne le conseguenze, ed infatti si scusa profondamente dicendo che è un’afflizione di cui soffre di tanto in tanto.
Si presenta come Armida, studiosa della corporazione. Un po’ goffamente rivela di essere stata inviata da Eracleo per aiutarli a salvaguardare la bambina. Il gruppo capisce che sta parlando di Luce. La ragazzina è stata inviata per prendere in consegna il cuore di colosso.
Casteltilean, notte del 7° Ahoer pieno (4 agosto)
Ci vuole un po’ prima di ritrovare il punto esatto dove hanno seppellito il cuore, soprattutto vista la scarsa illuminazione fornita dalla luna calante. Finalmente lo trovano e la ragazzina dice che userà uno speciale zaino per inviare l’oggetto direttamente ad Eracleo, ma quando tocca il cuore è presa dalle visioni. Superata la crisi decidono di raccogliere l’oggetto usando lo zaino come un guanto. Sembra funzionare, e dopo un momento di concentrazione da parte di Armida, l’oggetto sparisce.Il gruppo torna al castello. Anudahabi, spossato, va a dormire. Medòm va a trovare il suo amico sir Martòn per raccontargli le sue gesta a Torralta. Bodo va a bere qualcosa, ed Armida lo segue, evidentemente per darsi un tono da adulta. Bodo cerca di flirtare con la ragazzina, ma lei ignora (o non comprende) le avances, e dopo un po’ i due si ritirano nei propri alloggi.
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