Giungla di Tiwia, pomeriggio del 9° enhor pieno (20 agosto)
Diventa chiaro che il cristallo punti alla grotta del naga, probabilmente le creature della palude adorano gli stessi dei degli antichi abitanti dell’isola oppure semplicemente hanno rinvenuto il gioiello fra le rovine dell’antico villaggio. Si riprende il cammino in direzione del lago consci che questo popolo del lago tende trappole per trascinare in acqua chi si avvicina alle sponde.
Ormai quasi a sera si sentono delle voci provenire dal bosco che secondo Diomira appartengono a qualche specie di uccelli imitatori. Si pensa di catturarne alcuni esemplari, ma al ritorno, per evitare di portarsi dietro degli uccelli starnazzanti incatenati quando servirebbe silenzio.
Mentre viene costruito il campo per la notte gli imitatori iniziano ad emettere suoni simili a gracidii e subito si pensa di essere nei pressi del lago, anche se nelle immediate vicinanze non c’è acqua. Silvy si accorge che la maggior parte dei suoni del bosco, anche gli insetti, viene fatta da questi strani uccelli.
Yelena richiede di fare il turno di guardia con Rodrigo e le solite coppie vengono rimescolate. Gli avventurieri cominciano a fare conoscenza.
Yelena reputa Rodrigo essere pieno di sorprese, uno che si professa uomo d’arme ma utilizza poteri così particolari è interessante ai suoi occhi. Rodrigo però non ha voglia di parlare del suo passato e si rivolge alla ragazza dandole della “signora” a dir suo per rispetto, anche se Yelena ritiene che sia per mantenere il distacco. Il successivo svicolare del combattente diverte molto la giovane che si lascia andare ad un sorriso.
Diomira è molto incuriosita dal passato di Alona, e vuole sapere dove abbia imparato le arti magiche. Fra le due donne c’è attrito, capiscono di pensarla diversamente su alcune cose quali religione e magia... Alona chiede informazioni sul falco di Diomira e pensa che sia strano ed interessante e che sia rassicurante averlo intorno.
Gli uccelli imitatori disturbano il sonno del gruppo ma non abbastanza da portare conseguenze come accaduto con le scimmie impertinenti della notte precedente.
Giungla di Tiwia, primo pomeriggio del 10° ahner pieno (21 agosto)
Il viaggio prosegue e all’improvviso la giungla si apre su di un lago immenso sulle cui coste adagiato si trova un gigantesco antico scheletro di mostro.
Il falco mandato in avanscoperta non trova trappole allora Wotan, Silvy e Bastiano saltando su alcune rocce si avvicinano per ispezionare lo scheletro. Silvy che si rivela essere una studiosa di molte materie differenti più che una esploratrice, nota che il muschio non cresce su questa roccia.
Mentre Wotan studia minuziosamente il teschio, Bastiano si arrampica 4 metri più su verso l’apertura dell’occhio, ma un grosso uccello bianco arrabbiato sbuca all'improvviso attaccandolo al viso e facendolo cadere rovinosamente.
Diomira intanto cerca intorno delle trappole ben protetta da Rodrigo. Rinviene una corda fatta di alghe che un tempo aveva costituito sicuramente una trappola e delle impronte costituite da 4 tozze dita palmate.
Wotan fa alcune ricerche minuziose sull'area, domandandosi se questi resti possano mai animarsi, ma conclude che si tratta di un fossile antichissimo e ne esclude la possibilità. In quel momento vede volare giù Bastiano, ed ovviamente la sua prima preoccupazione è per l'animale che riesce a calmare. Dopo essersi arrampicato ed avergli offerto dei semi riesce a sporgersi per guardare all’interno. Oltre il nido si apre una cavità, nella calotta cranica si intravede una pozza d'acqua circolare che, a giudicare dal suo movimento, probabilmente è collegata col lago. Nella cavità c'è anche un parallelepipedo (di roccia o di argilla indurita) con alcuni piccoli oggetti al di sopra. Nel "teschio" si aprono altre piccole aperture, e in corrispondenza di ognuna c'è un nido.
Silvy prova a sbirciare da un buco in corrispondenza della mandibola, ma il passaggio è molto stretto. Cerca allora impulsivamente di allargare l’apertura colpendola con una grossa pietra. La pietra usata si spacca in due cadendole addosso, ma cosa peggiore è il rumore innaturalmente violento sprigionato dal colpo, che sembra riverberare per tutta la lunghezza del fossile ed eccheggia lontano. Probabilmente l’acqua avrà diffuso il suono in ogni punto del grande lago. Tutti gli uccelli che hanno nidificato nel teschio urlano il loro fastidio, aumentando la confusione.
Temendo l’arrivo del popolo del lago il gruppo si ritira appostandosi appena dentro la boscaglia per studiare il da farsi. Dopo un po’ il pelo dell’acqua viene disturbato e cinque creature anfibie armate di lancia d’osso emergono dal lago. Si dividono in due gruppi, il primo si inabissa in direzione del teschio e l’altro si dirige in direzione opposta, apparentemente senza aver notato il gruppo. Rodrigo vorrebbe approfittare del loro vantaggio ed attaccare, ma gli altri (in particolare Yelena) lo fanno desistere essendo sicuri di non essere stati notati. Decidono di aspettare: una volta andati via gli anfibi avrebbero potuto entrare nel fossile per indagare meglio su quanto visto da Wotan.
Il gruppo rimane appostato per due ore senza che accada nulla, poi Silvy, che si era arrampicata su di un albero, si addormenta stremata mentre Rodrigo ha un lieve capogiro. Dopo essersi stropicciato gli occhi vede un anfibio spuntare dal basso che lo sta attaccando armato di arma in asta e istintivamente lancia un grido di allarme...
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