lunedì 13 gennaio 2025

Il soffione e il gioco del piedibuca

Arcibarone Bergljot Renyjak (母者,組織暴力輩 and Gravedigger & Zombie by seok young choi)

Palco 51, sera del 3° nehener crescente (6 aprile)

Dopo una veloce ma accurata scrittura il contratto, con tanto di postille, è pronto per essere firmato, Autolicus lo legge senza capirlo ma firma subito fidandosi delle capacità di Rollone perché si sa, “lui di cose ne scrive tante e ha molta esperienza”. Gli altri si riserbano del tempo per prendere una decisione magari al ritorno dalla collina delle ossa stretti intorno ad un tavolo con un paio di birre in corpo.

Porta Nord di Belkar, alba del 3° ahoer crescente (7 aprile)

All’appuntamento alla porta nord il barone si presenta con un ora di ritardo, Belletto e Rollo in testa al gruppo fanno da guida mentre il barone viene mantenuto al sicuro all’interno del gruppo. Belletto fa l’errore di chiedere al barone dei racconti di guerra e il nobilastro, come lo ha subito definito JJ alle spalle, si rivela essere un insopportabile cafone guerrafondaio.

All’inizio il bosco è abbastanza comune con sentieri ben tracciati e segni di attività di boscaioli. Poi all’improvvisco il bosco si infittisce le fronde lasciano l’area in penombra e tutto sembra coperto da una spessa coltre di muschio. Dopo un po iniziano a vedersi dgli strani segni per terra, strisce irregolari lasciate sembra dal passaggio di numerosi grossi insetti, Belletto identifica un odore strano provenire dalle striscie e Autolicus ricorda aver visto da bambino delle formiche che migravano in colonne lasciando una scia simile a quella. JJ si siede spazientito per terra mentre Autolicus analizzando l’area scopre che sono insetti che comunicano con tracce olfattive e la scia più fresca passa proprio dove si è seduto JJ impregnandosi le brache di quel cattivo odore.

La scia viene seguita nella speranza di trovare un grosso animale che si ciba di quegli insetti e finisce dento un buco tra le rocce. Nei pressi si trovano delle ossa di animali di taglia media. Rollone lancia una pietra dentro la tana per fornire una preda al barone, dopo poco si inizia a sentire del trambusto ed escono una dozzina di esemplari di insetti color ambra che sembrano gonfi come dei palloncini. Il primo comincia a fremere e l’aria si satura di cattivo odore. Gli insetti attaccano, un buona metà si dirigono verso JJ probabilmente sentendo l’odore della scia di cui si è sporcato. Belletto ne congela alcuni Rollone con una pietra ne fa rotolare uno a lato mentre JJ con un colpo di spada ne uccide uno che esplode schizzando un liquido misterioso che schiva agilmente per un soffio. Il barone con una potente martellata ne schiaccia un altro e viene investito da un getto di acido poi si disinteressa della battaglia per lavarsi via il liquido con la scorta di acqua. Choro (la Giada nera) vedendo questa scena si trattiene dal portare il colpo per evitare di fare la stessa fine. Gli altri insetti a pochi metri iniziano a rotolare e tentano di mordere i garetti, uno di questi con un gesto suicida esplode ai piedi di Autolicus ferendolo.

Autolicus uccide un paio di insetti a distanza poi Rollo al grido di “ora invento un nuovo gioco” con un potente e preciso calcio col collo del piede lancia nella tana un insetto gridando “PIEDIBUCA!!!”, dopo questa scena Choro con un preziosismo alza una pietra col piede e la calcia contro l’ultimo degli attaccanti uccidendolo.

Analizzando le carcasse Autolicus capisce che vivono in grandi comunità e sono delle mutazioni non “naturali” Klik inoltre ricava una sorta di granata corrosiva dal corpo non esploso di uno di loro. Rollo esaminando l’entrata della tana trova una vecchia sacca col simbolo del soffione e all’interno una corda mezza mangiata da una strana muffa nera che si rivela essere utile per corrodere all’occorrenza una certa quantità di materiale. 

All’ora di pranzo il barone pretende di fermarsi per mangiare, durante il pattugliamento dei dintorni vengono rinvenute le tracce di un grosso cinghiale. Seguendo le tracce si arriva all’entrata di una grotta, il piano del Barone è far entrare un piccolo gruppo per stanare la bestia per poi attaccarla all’aperto. La grotta è vuota ma all’interno ci sono dei vecchi giacigli umani e si trova un’altra sacca col simbolo del soffione con un libretto malconcio dentro. Rollo la mette da parte per leggerla con più calma ed evitare visto le sue condizioni che gli si sfaldi in mano.

Viene creato un campo nelle vicinanze e il barone con altri di scorta si appostano sotto vento in attesa di fare un agguato all’animale. Rollo stende una coperta all’asciutto e mette mano al libretto che per la verità è meno delicato di quanto pensasse, sembra che abbia messo mano ad un diario che risale ai tempi della resistenza...

Fine diciassettesima puntata.



Diario a cura di Eros Rollone
Immagine (c) seok young choi

lunedì 25 novembre 2024

La lista del piombo

Jonathan P. Stolavich (Sketches 4 by Grigory Davidov)

Cittadella Gadhir, mattino del 3° sener crescente (5 aprile)

La sera precedente si è conclusa con una discussione sulla gestione della bacheca che ha lasciato l'amaro in bocca a tutti. Rollone si arrovella per gran parte della notte finché non gli viene l'idea di stilare un contratto da far firmare ai suoi compagni. Illustra l'idea mentre sono in cammino verso la cittadella Gadhir per definire i dettagli sulla missione di scorta, ma nessuno dei suoi sodali condivide il suo entusiasmo.

Il discorso si interrompe quando arrivano alla cittadella, dove si è formata una lunga fila per entrare. Le guardie imperiali, protette da un'armatura composta da un materiale simile alla grafite, interrogano tutti quelli che vorrebbero entrare. I componenti del Palco 51 non vengono ritenuti adeguati per entrare e sono costretti a fare il giro delle mura interne per entrare dalla porta nord, più vicina alla meta.

All’interno della cittadella accedono ad una tenuta con giardini e campi coltivati, dove trovano l'arcibarone. Il nobile committente è un omone spocchioso coperto di un cappotto sotto al quale sfoggia il torso istoriato di tatuaggi. Nella stalla la cavalcatura del barone si rivela essere un’alce gigantesca. Alla battuta parteciperanno l'arcibarone e il suo assistente Makorv che organizzerà la spedizione. Viene compilata una lista di equipaggiamento necessario. Klik prova a richiedere cose per i suoi progetti come acciaio, piombo e calamite, tutte cose abbastanza improbabili che vengono scartate dall’uomo.

La partenza viene fissata all’alba del secondo giorno (il 3° ahoer - 7 aprile). Il luogo d’incontro è la porta nord/est della città.

Resto del 3° sener crescente (5 aprile)

Rollone va ad avvisare la Giada Nera, poi corre a casa per cominciare a scrivere il contratto. Klik termina la costruzione della casetta per Ignea e le promette mirabolanti migliorie quando reperirà altro materiale in cambio della sua collaborazione futura.

Belletto e Azlyn vanno in osteria e apprendono da Ariagarn che Clarmont, un suo ex fornitore, potrebbe sapere qualcosa di più sulla collina delle ossa. Il tizio vive al distretto Dalnyr, all'incrocio col bivio del porto.

Jean Jaques si incontra con Aline e le rivela di essere suo fratello da parte del padre, il conte De Gavrillac de Bourbon, infrangendo tutti i sogni d'amore della ragazza. Jean Jaques ribadisce che farà tutto quello che è in suo potere per impedire al bieco marchese Noël De Maynes di mettere le grinfie su di lei, e che per farlo dovrà allenarsi con la spada per poterlo affrontare in duello. Lei fa fatica ad accettare la realtà. Dopo essersi sfogata gli rivela l’identità del migliore maestro di spada di Belkar, Selna Doukoon.

Belkar, 3° nehener crescente (6 aprile)

Azlyn si dedica alla produzione di poncho mimetici, mentre Klik riesce a produrre un prototipo di piccione meccanico che ancora però non è in grado di coprire grandi distanze (circa 200 metri).

Gli altri raggiungono in un paio di ore il distretto Dalnyr. La parte più esterna della macchia sembra essere relativamente sicura tanto che è frequentata da cacciatori e boscaioli ma addentrandosi nella parte più scoscesa i pericoli sembrano aumentare. C’è una fauna tipica dei boschi ma ascoltando i racconti di chi ci è stato anche creature strane e insetti più grandi del normale. Il bosco sembra essere anche particolarmente buio e le spedizioni trovano spesso ossa tutte spolpate apparentemente più numerose rispetto al numero di uomini di cui si conosce la scomparsa. Belletto osservando con attenzione la collina sembra scorgere il profilo di un corpo femminile, e grazie a questa "mappa mentale" è abbastanza sicuro di sapersi orientare in futuro. Rollone vuole parlare con un brone per avere dettagli sulla leggenda della "collina delle ossa". Interpellato il bracciante Stolavich si scopre che la storia risale a circa quindici anni prima, qualche anno dopo la conquista da parte del Llundian. Un nobile, forse un cavaliere, si addentrò nel bosco e non fece più ritorno. Le spedizioni inviate successivamente per cercarlo ebbero la stessa sorte. Rollo non può fare a meno di pensare ad una buona storia: la resistenza brone coperta dalla leggenda della collina delle ossa.

Dopo una breve e infruttuosa ricerca di erbe al limitare del bosco si torna in città, Belletto vorrebbe acquistare delle erbe repellenti per insetti e dopo una furibonda lite fra i tre (Rollone, Belletto e Jean Jaques) sull’utilizzo della cassa comune si opta per lasciare le erbe sullo scaffale. Rollo si convince sempre di più dell’esigenza di un buon contratto che regoli le questioni interne del Palco 51...

Fine sedicesima puntata.


Diario a cura di Eros Rollone
Revisione a cura di Ohmnibus
Immagine (c) Grigory Davidov

lunedì 18 novembre 2024

Adrenalina

Choro, la Giada Nera (Brawler by Choro Choi)

Orfanotrofio San Argabar, notte del 3° ahner crescente (3 aprile)

Il giro notturno di ispezione all’orfanotrofio promette bene, le finestre basse non hanno tutte le inferiate ed è abbastanza facile riuscire ad entrare non visti nella struttura sia perché il piccolo cortile è pieno di ombre sia per l’assenza di guardie nella zona.

Belletto, che si è visto bocciare l'idea di far scorte di dolciumi, si sente comunque abbastanza sicuro da anticipare l’effrazione, e assistito da Rollone in veste di scassinatore scavalcano le mura di cinta.

Dopo aver forzato una finestra col piede di porco affrontano l’oscurità a tentoni fino a quello che dovrebbe essere l'archivio. La serratura chiede in pegno un grimaldello, che Rollone dovrà ricomprare, ma riescono ad entrare senza allertare nessuno.

Accesa una candela, Belletto trova nelle sue ispezioni un documento relativo ad una grossa donazione. Ha già visto da qualche parte il tipo di carta anticata utilizzata, ma non ricorda dove.

Rollone che nel frattempo rovista negli schedari non trova la cartella di Autolycus che l'amico gli aveva richiesto. E' più fortunato con la cartella di Torrin Xuti. Si scopre che è diventato orfano durante l’invasione del Llundian. Non si è mai integrato con gli altri bambini ed è stato spesso vittima di bullismo. Per sfuggire alle angherie si nascondeva in strette intercapedini dove nessuno oltre a lui era in grado di infilarsi grazie alla sua corporatura esile. Prima della sua fuga dall'orfanotrofio pare abbia avuto contatti con altri ragazzi poco raccomandabili fuori dell’orfanotrofio, uno dei quali aveva un tatuaggio di uno scudo.

Uscendo dall’edificio i due vengono sorpresi da un bambino destatosi per i rumori e riescono a rimandarlo a letto dietro compenso di 40 drog, dato che non avevano dolciumi. Allontanatisi velocemente dalla zona, Rollone medita di tagliarsi i baffi e si annota nel diario di non passare per un po’ nei pressi dell’orfanotrofio per non farsi riconoscere.

Palco 51, mattino del 3° tahner crescente (4 aprile)

All’indomani mattina la scritta col sangue “Sarò la tua Sciagura” imbratta l’entrata del teatro. Appare subito chiara al solo interessato; un inquietante messaggio d’amore di un certo pagliaccio per Belletto…

Accademia dell'Ancora, mattino del 3° tahner crescente (4 aprile)

Il terzetto si toglie di torno e va a cercare informazioni all’Accademia dell'Ancora. Secondo Ariagan lo scudo potrebbe essere il simbolo degli antagonisti dell’ARCA, il “Sodalizio dei leali vigilanti”, la cui base principale si trova nel distretto di Tolnir. Le cose si fanno troppo pericolose per andare avanti oltretutto non ci sono più questioni in sospeso con loro che giustifichino eventuali rischi. La bacheca delle missioni è ben fornita, la richiesta di un teatro di burattini gratis per l'orfanotrofio viene scartato per evitare di essere riconosciuti, il recupero di un relitto è infattibile per evidenti mancanza di mezzi e competenze necessarie. Belletto decide di partecipare come cavia ad una sperimentazione di farmaci, mentre Rollone è interessato, in qualità di improvvisato impresario di Autolycus, alla richiesta della di una guerriera che offre soldi per essere affrontata in combattimento. Autolycus vuole convincere Rollone ad accettare una pericolosa missione per scortare un barone in una battuta di caccia alla Collina delle ossa. Il barone è un nobile del Niduven, nel Llundian, che sembra essere stato mandato al fronte alcuni mesi prima perché "scomodo". Le voci su di lui dicono che cavalchi un alce. La Collina delle ossa, il cui nome ufficiale riportato sull'ingaggio è "Macchia di Dalnyr", è tristemente nota perché chiunque vi si avventuri non torna e di lui si trovano solo le sue ossa. Qualcuno ha commentato scrivendo sul biglietto che la missione è una follia…

La donna nordan che si fa chiamare "La Giada Nera" e che cerca qualcuno in grado di sconfiggerla, ha affittato un magazzino dove vive e si allena. Sembra moto ben preparata e pericolosa. Autolycus e Belletto vogliono convincerla a partecipare alla spedizione alla Collina delle ossa confidando che l’impresa possa portarle l’adrenalina che va cercando, lei accetta per 1250 drog a patto di avere un incontro con Autolycus. Lui si convince solo dopo che Rollone si è offerto di combattere al suo posto.

Dopo un primo tentativo poco convinto Autolycus perde il controllo e va in berserk. Il suo colpo sprigiona un onda di energia che, schivato agilmente dalla donna, colpisce in pieno il povero Belletto. La Giada Nera blocca in una morsa il braccio di Autolycus facendo leva fino a quasi romperlo. Un gesto inconsulto del ragazzone lo porta però a rompersi il braccio da solo…

Con l’impegno di avere in futuro un altro scontro la donna accetta di prender parte alla spedizione. Rollone e Belletto, corrono a prendere il biglietto della missione e si incamminano verso la dimora del barone per avere i particolari...

Fine quindicesima puntata.



Diario a cura di Eros Rollone
Revisione a cura di Ohmnibus
Immagine (c) Choro Choi

lunedì 7 ottobre 2024

La strana coppia

Dr. Aerin Alken (Medic by Bri-in-the-Sky)

Sede della Corporazione, mattino del 3° ahner crescente (3 aprile)

La chiacchierata con Autolycus ha dato grossi risultati, ma a Rollone è venuta l'idea di parlare con qualcuno della Corporazione. Autolycus si ricorda della dottoressa Aerin Alken da cui andava per controlli e riparazioni quando era piccolo. Rollo non si fida a lasciare solo il compagno perché suppone che il suo problema possa dipendere da un meccanismo che qualcuno fra i suoi dottori gli ha impiantato. Autolycus ha una fiducia incrollabile nella Corporazione che gli ha salvato la vita ma promette comunque all’amico che avrebbe cercato di farlo rimanere nell’ambulatorio durante la visita. Prima di andare alla Corporazione Rollo racconta una favola motivazionale sul vento e il sole per la fiducia in sé stesso di Autolycus. 

C’erano una volta il Vento e il Sole che iniziarono a litigare su chi dei due fosse il più forte.

– Il più forte sono io, che con il mio soffio spazzo via le chiome degli alberi! – esclamava il Vento

– No! Il più forte sono io che coi miei raggi brucio le sabbie del deserto! – rispondeva il Sole

Decisero allora di fare una gara per stabilire chi fosse realmente il più forte dei due.

– Facciamo così mio caro Sole, vediamo chi per primo riesce a togliere i vestiti a quel viandante – disse il Vento.

– Ci sto! – rispose il Sole.

Il vento allora prese a soffiare impetuosamente contro un povero viandante che passava vicino a loro. Ma l’uomo si strinse più forte nelle sue vesti. Il Vento allora soffiò ancora più forte e più freddo, ma il viandante tirò fuori dalla sua bisaccia un mantello e si coprì ulteriormente. Prova e riprova per il Vento non ci fu nulla da fare…

– Ora, se permetti, vorrei provare io… – disse il Sole mentre il Vento gli cedeva di malavoglia il posto.

Il Sole iniziò a splendere timidamente, il viandante sentendo i tiepidi raggi del sole risplendere sul suo viso si tolse la mantella e la ripose nella bisaccia. Il Sole sorrise e piano piano aumentò l’intensità dei suoi dolci raggi. Il viandante dapprima si allargò il collo della giacca, poi tolse anche quella iniziando a sudare. Il Vento che si vedeva ormai sconfitto, non era per nulla contento. Il Sole continuò a scaldare il viandante finché questo non si tolse tutti i vestiti, e non appena scorse un fiume lì vicino vi si buttò dentro per rinfrescarsi. Il Sole fece un largo sorriso nei confronti del Vento, che indispettito per aver perso la scommessa, se ne andò via senza farsi più vedere per mesi e mesi.

I due riescono a farsi ricevere subito dalla dottoressa. La receptionist li invita a seguire una palla fluttuante robotica che li conduce nei meandri del labirintico complesso. Mentre avanzano di corridoio in corridoio, Autolycus butta l’occhio oltre una porta socchiusa, dove vede qualcuno legato ad una sedia dalla quale si protendono diversi attrezzi e tubi metallici. Prima di vedere altro, gli si para davanti un uomo: il volto pallido incorniciato da capelli lunghi e neri, poco curati. Una vistosa cicatrice da fuoco o acido su tutto lo spazio della mandibola, su fino alle orecchie. Il vestito nero, forse un camice, con svariati apparecchi da cui si diramano e convergono diversi tubi. Non dice nulla ma lo guarda con ira. Gli si fa incontro quasi a volerlo attaccare, ma si limita a sbattergli la porta in faccia.

Arrivati al laboratorio e dopo le presentazioni, la dottoressa Alken promette a giorni un esame approfondito e intanto procede ad un esame rapido. Attacca dei fili dietro il collo di Autolycus in prese che nemmeno ricordava di avere. All’improvviso si spengono tutti i macchinari, dai cavi escono scintille e Autolycus diventa rabbioso. La dottoressa viene mandata gambe all’aria con un colpo, Rollone stacca velocemente i cavi nella speranza di poterlo calmare con più facilità. Alken si rimette in piedi e rovistato nella scrivania e ne estrae una sorta di balestra. Autolycus ancora più rabbioso scaglia una bolla di energia su Rollo, che fortunatamente schiva. Il whirn si fa avanti per calmare Autolycus, e riesce a distrarlo il tempo necessario alla Alken di colpirlo con un dardo soporifero.

Sede della Corporazione, primo pomeriggio del 3° ahner crescente (3 aprile)

Autolycus si sveglia dopo qualche ora. E' stato trasportato in infermeria ed assistito da Rollo (che nel frattempo ha leggiucchiato un libro di erboristeria) e da un'infermiera anche lei in parte meccanica. Autolycus viene dimesso con la raccomandazione di non fare sforzi eccessivi e soprattutto evitare i luoghi affollati. I due tornano al bosco dove hanno avuto a che fare con i topi: Rollo vuole trovare delle erbe per mettere ko l'amico casomai dovesse avere un'altra crisi.

Distretto Halda, pomeriggio del 3° ahner crescente (3 aprile)

Nonostante l'aria aperta si sente un debole odore di decomposizione, ma non se ne trova la causa. Qualche topo saltella qua e là, ma nulla di preoccupante, a differenza dell'insistente gracchiare dei corvi.

Mentre Rollo va in cerca di erbe Autolycus rimane di guardia. La ricerca dà buoni frutti e nel viaggio di ritorno si decide di fare domande in giro sull’odore di morte. Si avvicinano ad un fattore, ma questo va subito su tutte le furie scambiandoli per dei ladri di verdure. Chiama a rinforzo due ragazzoni armati di forcone. Rollo scatta veloce uscendo dalla vista mentre Autolycus, nel tentativo di imitare l'amico, cade rovinosamente. Gli avversari subito gli sono addosso colpendolo alla schiena; è solo grazie alla tempra sovrumana di Autolycus se ha subito solo danni superficiali.

I contadini vorrebbero portare Autolycus dai guardiani erranti, ma solo dopo una lunga ed estenuante discussione Rollo riesce a convincerli di averli confusi con qualcun altro e finalmente possono tornare a casa.

Palco 51, sera del 3° ahner crescente (3 aprile)

Si torna al palco per rifiatare ed effettuare le riparazioni del caso in modo da mettere la parola fine alla giornata impegnativa. I due decidono di andare al più presto all’orfanotrofio sia per cercare informazioni su Torrin Xuthi che sul passato di Autolycus stesso.

Fine quattordicesima puntata.


Diario a cura di Eros Rollone
Revisione a cura di Ohmnibus
Immagine (c) Bri-in-the-Sky

lunedì 23 settembre 2024

Pubbliche relazioni

Ignea by  AdamLutodelle

Teatro dell'Arcinbobolo, tarda mattinata del 2° enhor crescente (2 aprile)

Belletto incontra Wren e Amaranta degli Oleandri, la cui chimica, Amaranta, è specializzata in effetti speciali. Successivamente, si rivolge a Stella Mara e alla misteriosa Nimerona, una figura immobile e inquietante che la segue come un'ombra.

Autolicus non trova il coraggio di parlare con Stella Mara e offre il suo aiuto a Klik che ha la sensazione che nuovamente i suoi attrezzi siano stati spostati. Infatti con la coda dell’occhio si avvede che uno di essi si è mosso. Klik preoccupato porta cleto alla luce del sole per una accurata ispezione.

Rollo, desideroso di scoprire le origini dell'ARCA, si rivolge all'arbitro. Questi gli suggerisce di consultare il decano Baydin, solitamente oberato di impegni ma ora libero dopo la gara. Baydin, affascinato dalla storia apparentemente bizzarra del ciabattino fondatore, lo indirizza verso una ricca documentazione che ne attesta l'autenticità. Sembra che tutto sia iniziato con delle marionette create per intrattenere i figli dei clienti, per poi evolversi in un vero e proprio teatro. Tuttavia, mancano prove fisiche concrete. Per facilitare le ricerche di Rollo, Baydin gli promette l'accesso alla sua biblioteca personale, invitandolo a condividere le scoperte.

Klik fa un'inaspettata scoperta tra i suoi attrezzi: una fatina meccanica, Ignea, nascosta per sfuggire a qualcuno. La creatura, precedentemente imprigionata, si era infilata in una scatola e, una volta libera, aveva seguito un ragazzone mezzo meccanico per poi infilarsi nella sua curiosa borsa degli attrezzi. Commosso dalla sua storia, Klik decide di costruire una piccola dimora per lei, ma mentre sta predisponendo tutto, Ignea si nasconde all'apparire di Stella Mara e della misteriosa donna velata, Nimerona. Questo episodio rafforza i sospetti di Klik sulla vera natura di Nimerona.

Capitaneria di porto, primo pomeriggio del 2° enhor crescente (2 aprile)

Mentre Klik rimane a lavorare in segreto alla casa delle bambole, gli altri si recano alla capitaneria di porto. Fingendo di aver trovato una cassa timbrata e voler ottenere una ricompensa dal destinatario si ottiene un nome: Cedak, un mercante con vari magazzini.

Ritornati alla casa del vicolo perlustrano i dintorni nella speranza di identificare le attività che si svolgono all’interno dell’edificio. E’ una zona benestante anche se non nobiliare prevalentemente di abitazioni prestigiose e qualche attività. Per avvicinarsi Belletto finge di dover orinare nel vicolo, e nota che la porta, anche se non è un portone, è abbastanza grande da far supporre che dietro vi sia un magazzino.

Belletto parlando con Alissa scopre che il capofamiglia Granar Cedak commercia in vini pregiati ed altro e riesce, non senza difficoltà, a strapparle l’impegno di fare qualche domanda senza smuovere troppo le acque.

Autolycus è in cerca di suggerimenti per trovare il modo di mettersi fuori gioco nel momento in cui perde il controllo per evitare di far male ai suoi amici. Vorrebbe capire da dove viene il suo problema. Rollone si offre di fare con lui una chiacchierata per stabilire l’origine del problema e indirizzarlo verso il giusto specialista.

Fine tredicesima puntata.


Diario a cura di Eros Rollone
Revisione a cura di Ohmnibus
Immagine (c) AdamLutodelle

Onori e amori

Ilyo Baydin (Commissioned Space Noble by Ilya Baydin)

Teatro dell'Arcinbobolo, mattino del 2° enhor crescente (2 aprile)

Prima della gara Rollo carica i suoi attori con un discorso di incoraggiamento:

Parole per ogni occasione evenienza e convenienza: parole leggere come piume e pesanti come macigni, parole dolci come zucchero e amare come il fiele, parole penetranti come lama e tenere come il burro. Tutti le possono avere, parole corte e parole lunghe, parole tanto per dire, parole per fare, parole bugiarde e parole vere, parole di conforto e di circostanza, parole di guerra e di pace, parole di speranza e disperate, parole a caso e per tutti i gusti. 

Le parole vanno dette nel modo giusto al momento opportuno, non puoi usarle senza precauzioni potrebbero bruciare alla velocità degli sterpi o scaldare come il fuoco in inverno. Qual è dunque il nostro mestiere?! ATTORI!!!!

L'arbitro Clement Cartridge riepiloga brevemente le regole della disfida:

  • Due palchi si contendono i giudizi dei giurati recitando a canovaccio delle scene.
  • Le scene, o atti, vengono comunicati dall’arbitro. I palchi hanno 30 secondi per prepararsi.
  • Le scene possono includere dei vincoli. La violazione dei vincoli, a giudizio dell’arbitro, genera una ammonizione. Se un palco riceve un totale di tre ammonizioni, anche tra scene differenti, perde la scena corrente.
  • Nella scena possono prendere parte più partecipanti in modo diretto (sul palco) o indiretto (es. effetti di scena). La presenza di attori sul palco può essere limitata dall’arbitro.
  • Al termine di ogni scena i giurati votano la loro preferenza per le performance di un palco o l’altro. Chi ha la maggioranza dei voti vince la scena.
  • Vince il palco che si aggiudica tre scene.

I tre giurati sono: Wren, membro della compagnia "Teatro degli oleandri"; Ilyo Baydin, docente dell'ARCA e Stella Mara, del Consiglio di Amministrazione dell'ARCA.

Sono presenti anche alcuni spettatori:

  • Una donna il cui volto è celato da un velo scuro
  • Aline De Gavrillac de Bourbon, su invito di Jean Jaques
  • Una giovane donna in abiti viola che dalla foggia fanno pensare ad un adepto
  • Ariagan, l'oste dell'Accademia dell'Ancora
  • Alissa Redwyne, impresario del Palco 51

I titolo della sfida è "Onori e Amori", si tratta di una commedia ambientata nel periodo della guerra.

Atto 1: Il contendere

Lara e Mara, due nobildonne, sono ad un bistrot con i rispettivi mariti e si contendono le attenzioni del giovane Marcantonio.

  • Lara e Mara sono interpretate da attori/attrici dei palchi in competizione
  • Marcantonio è una presenza passiva fuori campo. Le attrici possono dargli voce in modo indiretto (“Come dite? Preferite il the al bergamotto? Oh ma che coincidenza!”)
  • Lara e Mara devono far attenzione a non essere scoperte dai rispettivi mariti. I mariti sono presenze passive fuori campo, sarà il giudice a stabilire se le azioni di Lara e Mara sono troppo palesi, nel caso assegnando una ammonizione.
  • Sul palco possono apparire al massimo due attori per ogni squadra. Gli attori non principali (Lara e Mara) possono comunque scambiarsi.
  • La scena si conclude a discrezione dell’arbitro che annuncia che i mariti di Lara e Mara desiderano tornare a casa.

Jean Jaques sale sul palco interpretando Lara, mentre per i Pagliacci sarà Feliziana ad interpretare Mara. La recitazione di Jean Jaques viene osteggiata da Elbidio, che sale sul palco da secondo attore e nei panni di un cameriere innamorato si frappone geloso tra Lara e Marcantonio decantando il suo amore per la donna. Belletto sale sul palco come gendarme e tenta di liquidare il cameriere arrestandolo per violazione di una qualche legge. A questo punto l'arbitro ammonisce il Palco 51 per aver fatto deragliare la trama dal tema iniziale. Non solo: Feliziana sembra essersi istantaneamente innamorata di Belletto.

La recitazione di Jean Jaques è buona, ma l'ammonizione li penalizza troppo ed il punto va ai Pagliacci.

Uno a zero per i Pagliacci.

Atto 2: Il difendere

Antonmarco è il marito di Mara. Appresi gli interessi della moglie, affronta a viso aperto Marcantonio, per intimargli di rinunciare alle attenzioni della donna.

  • Mara è una presenza passiva fuori campo, ed ancora una volta può esserle data voce in modo indiretto.
  • Antonmarco deve essere un attore dei Gravi Pagliacci, che si sono aggiudicati la scena precedente. Marcantonio deve essere un attore del Palco 51.
  • Oltre ai due attori principali sul palco possono esserci altri tre attori nello stesso momento, a prescindere dalla squadra. Se troppi attori salgono contemporaneamente, è l'arbitro a decidere chi è salito prima.
  • La scena si conclude a discrezione dell’arbitro con l’arrivo di una staffetta che intima ad Antonmarco e Marcantonio di recarsi immediatamente in caserma per prender parte alla guerra.

Belletto interpreta Marcantonio, Omar Antonmarco. Nella corsa al palco vincono Jean Jaques che intende interpretare la fidanzata di Marcantonio, Eros Rollone che interpreta il "gemello" di Marcantonio e Piergiangiacomo Franco Maria che fa da portavoce di Omar.

Nonostante la recitazione dei tre del Palco 51, Piergiangiacomo Franco Maria reinterpreta ogni parola come offesa al "suo signore". Omar sembra prendere molto sul serio quello che dice Piergiangiacomo Franco Maria, tanto che mette mano alla sua spada - che è vera e non di scena - ed attacca Belletto, che non reagisce. L'arbitro prontamente ammonisce i Pagliacci, che perdono la scena.

Uno pari per il Palco 51

Atto 3: L'onore

Il Generale Takeshi deve scegliere chi mettere al comando di un battaglione per una missione importante. Il sergente Foglioni ed il sergente Festicoli dovranno argomentare perché questo comando vada assegnato a loro. E’ importante che Foglioni e Festicoli risultino agli spettatori degli incompetenti.

  • Il Generale è una presenza passiva fuori campo e può essergli data voce in modo indiretto.
  • Foglioni e Festicoli devono essere interpretati da attori di palchi differenti.
  • Sul palco può apparire un ulteriore attore per ogni palco, oltre all’attore principale.
  • La scena si conclude a discrezione dell’arbitro, che interpretando Takeshi dirà “Ho deciso. La guida del battaglione sarà affidata a…” (senza dire il nome)

Autolycus - che non riesce a staccare gli occhi da Stella Mara tanto ne è affascinato - interpreta Foglioni, ed è affiancato da Azlyn che interpreta il caporale Fagina. Festicoli è interpretato da uno "sgorbio" dei Gravi Pagliacci, affiancato da Puguglio che interpreta il soldato semplice Astemio. Lo "sgorbio" farfuglia parole incomprensibili che suscitano ilarità, mentre Puguglio le traduce a beneficio di Takeshi ed il pubblico.

Autolycus si impappina per l'imbarazzo quando si rende conto di essere in scena e soprattutto sotto lo sguardo attento di Stella Mara. L'effetto è esilarante, tanto che anche Ilyo Baydin trattiene a stento le risate, mentre Wren ride scompostamente tra le lacrime.

Le votazioni dei giudici sono a favore del Palco 51, ed anche alcuni tra i Gravi Pagliacci applaudono la performance di Autolycus.

Due a uno per il Palco 51.

Atto 4: Il lutto

Il marito di Mara è morto in battaglia. Marcantonio è incaricato di comunicare l’evento alla vedova.

  • Gli attori devono essere gli stessi che hanno interpretato i ruoli di Mara e Marcantonio.
  • Sul palco sono ammessi due altri attori per ogni squadra.
  • La scena avviene in un luogo affollato. Comportamenti eccessivamente non adeguati saranno penalizzati da un’ammonizione.
  • La scena si conclude a discrezione dell’arbitro, che interpretando un attendente di Marcantonio gli dirà “Signore, è il momento di andare, ci sono altre vedove da informare”

Belletto torna sul palco come Marcantonio, affiancato da Azlyn che interpreta Fagiana e Leucosia che interpreta il fantasma di Antonmarco. Feliziana torna ad interpretare Mara, affiancata da Elbidio.

Feliziana non riesce a trattenere i suoi sentimenti per Belletto, e nonostante l'intervento di Elbidio va spesso fuori tema o si comporta in modo troppo esplicito. Azlyn e Leucosia inoltre danno un apporto molto importante, portando il palco ad aggiudicarsi la scena.

Tre a uno per il Palco 51.

Sipario

Il pubblico sembra aver apprezzato molto. Dopo aver ringraziato i presenti i Gravi Pagliacci si defilano ed i membri del Palco 51 possono interagire con i presenti. Leucosia finalmente può parlare faccia a faccia con Ilyo Baydin. Eros Rollone cerca informazioni sulla storia dell'ARCA rivolgendosi a Clement Cartridge. Jean Jaques si dirige verso la bellissima Aline, che lo attende con un sorriso. Nel frattempo Autolycus nota che la figura velata si avvicina a Stella Mara; le due scambiano alcune parole e con notevole sorpresa si accorge che stanno parlando di lui...

Fine dodicesima puntata.


Diario a cura di Eros Rollone
Revisione a cura di Ohmnibus
Immagine (c) Ilya Baydin

lunedì 16 settembre 2024

Prove generali


Distretto Wenval, pomeriggio del 2° ahoer crescente (31 marzo)

Mingher Alish esce di casa col vestito della domenica. Jean Jaques lo pedina a poca distanza, fino ad arrivare nella zona bene della città. Non sembra essersi accorto di essere pedinato, e dopo aver imboccato una stradina laterale sparisce in una porta, la stessa dove un tizio sta facendo avanti ed indietro evidentemente portando all'interno delle casse timbrate. Jean Jaques passa con noncuranza e memorizza il marchio (lo stencil di un cerchio diviso orizzontalmente da due righe), ma mentre sbircia oltre la soglia il suo sguardo incrocia quello di una guardia armata. Questa si fa avanti e dopo un breve scambio di insulti Jean Jaques viene allontanato. Più tardi si scoprirà che il simbolo viene usato al porto per indicare il destinatario della merce. Facendo domande con discrezione si potrebbe scoprire di più.

Palco 51, pomeriggio del 2° ahoer crescente (31 marzo)

Nel frattempo gli altri si recano all’Accademia dell'Ancora per ritirare il premio per il lavoro svolto per conto di Slavyach e si fa la conoscenza con la nuova cameriera, una tal Carenna di ritorno dall’isola di Tiwia. Anche la nuova cameriera come Ariagan sembra essere interessata a Leucosia. Autolycus posa gli occhi su un’altra missione della bacheca del valore di ben 20000 drog che consiste nell'infiltrarsi nell’organizzazione dei repubblicani, e si convince di essere in grado di portarla a termine. Leucosia riesce a farlo temporaneamente desistere, almeno fino alla sfida con i pagliacci, allorché, gli suggerisce, che probabilmente Rollone potrebbe essere in grado di addestrarlo alla missione di spionaggio.

Palco 51, 2° tehner crescente (1 aprile)

La compagnia passa la giornata ad esercitarsi su vari stili di improvvisazione teatrale. Azlyn e Klik progettano e realizzano complementi di vestiario che possano identificare i membri della compagnia. Dato che quello che sarà l'arbitro del match è il fratello di un noto avventuriero brone, optano per spallacci protettivi (di scena) e come simbolo si decide per una coppia di maschere.

Tutto è pronto per la sfida del giorno dopo.

Fine undicesima puntata.


Diario a cura di Eros Rollone
Revisione a cura di Ohmnibus