I Ryuyomi partono di buon ora per fare da scorta a Soichiro Ban, affiliato al clan Shimizu. Insieme a loro, ai ceppi, Toshiro Katsuragi, il mercenario che ha rapito e ucciso Kushinata Mifune.
Alla sera del primo giorno la carovana raggiunge una piccola locanda sulla via, dove pernottano. Durante la notte il gruppo mette in fuga un potenziale malintenzionato senza però catturarlo o riuscire a capire di chi si tratta.
Il giorno dopo il viaggio riprende e si giunge infine alla tenuta degli Shimizu, dove i Ryuyomi vengono fatti alloggiare nei locali delle guardie. Su insistenza di Ajin-san anche Toshiro viene fatto alloggiare, sotto loro responsabilità, negli stessi locali.
Il giorno dopo il gruppo viene infine ricevuto. Il capoclan degli Shimizu (che incidentalmente si chiama Toshiro come il prigionero) ascolta il racconto di Ajin-san e si dimostra interessato, ma fa notare che non c'è nessuna prova oltre alla testimonianza di un mercenario che per aver salva la vita sarebbe disposto a dire qualsiasi cosa.
Decide di organizzare comunque un incontro con lo Shogun dai Daimo, ma rende chiaro fin da subito che non intende rischiare la sua posizione. I Ryuyomi seguiranno Toshiro Shimizu in incognito come servitori e valletti. Una volta dai Daimo faranno in modo di riesumare il corpo di Kushinata mentre lo Shogun è in visita in modo che egli stesso sia testimone del ritrovamento. Se il corpo verrà trovato (e sarà riconoscibile) Toshiro Shimizu si prenderà il merito dell'operazione confermando che i Ryuyomi sono al suo servizio. Se invece qualcosa dovesse invece andare storto il capoclan degli Shimizu negherà qualsiasi contatto con i Ryuyomi ed anzi dirà che si sono intrufolati tra i suoi servitori a sua insaputa, procurando loro una bella gatta da pelare.
Ajin-san accetta l'offerta.
Nessun commento:
Posta un commento