(c) by Mates Laurentiu |
Verso mezzogiorno si mettono alla ricerca di un accesso che secondo la mappa, dovrebbe portare all’area di condotto fognario murato. Lo trovano poco dopo, per altro molto vicino alla zona dove sono state trovate le prime tracce del Bruto. Il portellone di accesso è chiuso da un meccanismo nascosto molto complicato. Parsic riesce a sbloccarlo grazie ad un colpo di fortuna, ma nel compiere ulteriori analisi subisce un graffio alla mano, dopo di che inizia rapidamente a star male. Probabilmente si trattava di un ago avvelenato. La situazione rischia di degenerare quando Maliny valuta di usare il potere Metabolismo su Parsic, ma per fortuna il whirn decide di usare su sé stesso un rituale di cura che sembra bloccare gli effetti del veleno.
Entrati nel condotto incontrano subito un cancello in metallo, molto più robusto delle grate trovate in precedenza. Riescono a scassinarlo solo grazie ad un potere attivato da Maliny. Al di là c’è un ingresso in forma di boccaporto.
Dopo aver superato una stanza di compensazione si trovano in quello che non può essere altro che un laboratorio psicoscientifico. Contiene numerosi Intensificatori, che sono particolari Arcanomacchine in grado di aumentare la potenza dei Poteri Psicoscientifici. Uno in particolare attira la loro attenzione: è un dispositivo composto da una cabina abbastanza spaziosa da ospitare un uomo. Maliny è in fibrillazione per il ben di dio presente nella stanza. Parsic esegue un altro rituale di individuazione e scopre che la creatura con lo spirito potente è sotto di loro. Chaim trova un passaggio segreto che conduce ad una scala a chiocciola che porta al piano inferiore.
Di sotto c’è un’anticamera dotata di doccia e di armadietti contenenti abiti comodi. In una porta c’è il messaggio “Prego, gradite una doccia prima di entrare”. Solo Chaim “gradisce” una doccia, gli altri si limitano a togliersi la tuta protettiva.
Oltre un’altra stanza di compensazione il gruppo si trova in un ampia sala arredata riccamente. Tappeti, quadri ed armature attirano la loro attenzione. La stanza è divisa a metà da un cancello metallico di strana fattura. Uno dei naga di Parsic scoprirà sulla sua pelle che è elettrificato. Il cancello li separa dal resto della stanza, e dalla loro parte ci sono solo due armature decorative che, dopo attenta analisi, si rivelano essere niente meno che automi.
Dopo qualche istante da una delle altre tre porte della sala entra un individuo vestito di comodi e ricchi abiti. E’ completamente calvo, porta un pizzetto molto caratteristico ed indossa un tipo molto compatto di arcanocchiali. Non sembra sorpreso dalla presenza dei personaggi.
Parla con loro e rivela che Ezio è un suo “esperimento” riuscito solo in parte. Gli oggetti presenti nel laboratorio al piano di sopra sono tutti costruiti da Ezio, che conosce la psicoscienza. L’uomo risponde ad una domanda di Loreline spiegando che è stato lui ad iniziare Ezio alla psicoscienza, e l’ha fatto perché faceva parte dell’esperimento. Viene accusato di essere uno psicoscienziato rinnegato, ma risponde di non aver mai avuto nulla a che fare con la corporazione. Resta vago sul come abbia appreso la psicoscienza, senza di fatto fornire alcuna informazione in merito. Non spiega in dettaglio di cosa si tratta l’esperimento, né delle ragioni (anche se sembrerebbe per noia), ma conferma che Ezio ed il Bruto sono la stessa persona.
Parsic tenta di usare un suo naga in forma incorporea per ispezionare l’abitazione. L’uomo gli chiede cortesemente di non farlo, ma Parsic fa comunque entrare lo spirito nella stanza dietro la porta dalla quale l'uomo è entrato. Dopo essersi scusato entra nella stessa stanza, uscendone poco dopo. Parsic è sudato e sconvolto: racconterà di essere riuscito a salvare il suo naga per un soffio.
Quando Loreline e Parsic chiedono cosa vuole in cambio di Ezio, l'uomo risponde di accontentarsi del loro silenzio sulla sua esistenza, e di un lingotto d’oro di quelli rubati dal Bruto per affrontare delle spese personali di trasloco. Il gruppo sembra interessato, in particolare Loreline: del resto quello che le era stato chiesto era di trovare l’autore del furto, non il mandante.
E' il pomeriggio del 13° Ahner di stagione nuova
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