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Monte Wulter, mattino del del 3° enhor crescente (9 aprile)
Dopo aver superato altri due torii, a circa 15 minuti l’uno dall’altro, il gruppo giunge ad un grande pianoro roccioso. Dall’aspetto sembra essere il risultato dell'asportazione di una parte del fianco della montagna. Kaisho è sicuro che quello è il primo luogo visto in sogno, e la compagnia si mette in cerca della piattaforma, quando vengono avvicinati da una strana creatura umanoide. E’ alta circa un metro e sessanta. La pelle è di un grigio tenuamente tendente all’azzurro, e non porta abiti oltre ad un gonnellino, apparentemente composto da materiale vegetale. E’ fortemente ingobbito e la sua testa si protende verso l’avanti. Gli occhi sono di un blu elettrico, atteggiati in un’espressione severa, almeno per gli standard umani. Ai lati del volto e della bocca dei barbagli carnosi pendono flaccidi, mentre la parte superiore del capo si protende verso l’indietro. Il suo passo è caudicante, e cammina reggendosi ad un pesante bastone.La compagnia, dopo un’attimo di perplessità, decide di tentare un approccio amichevole, e Chaim esordisce presentandosi e dichiarando di essere alla ricerca della piattaforma per il rituale. La figura emette dei suoni composti da sibili, schiocchi e colpetti di tosse. Chaim guarda con aria interrogativa gli altri, che rispondono facendo spallucce. Quando la creatura capisce di non essere compresa chiude gli occhi, e nelle menti dei presenti appaiono delle immagini e delle sensazioni.
La spada Zaradal, una sensazione interrogativaChaim mostra prontamente la spada. L’espressione della creatura si addolcisce. Si incammina verso una direzione e, seguendola, il gruppo arriva ad una piattaforma di roccia.
Si tratta di una lastra di roccia dura, probabilmente di marmo grigio. Muschi e licheni l’hanno quasi completamente invasa, ma comunque sono visibili delle incisioni. Si tratta di iscrizioni posizionate in modo da creare geometrie prevalentemente circolari. Parsic non riconosce le iscrizioni, anche se sono simili a quelle degli antichi testi sacri. Attorno alla piattaforma principale, di circa due metri di diametro, ce ne sono altre sei più piccole, di circa 40 cm.
La creatura si concentra di nuovo, e di nuovo delle visioni si affacciano alla mente dei presenti.
Il volto dei presenti in rapida successione, una sensazione interrogativaMaya capisce che la creatura vuole sapere chi è che si vuole sottomettere al rituale per primo. Tutti guardano Kaisho, che però fa un passo indietro. E’ Chaim che decide di andare per primo.
Chaim in piedi al centro della piattaformaIl brone capisce al volo e si posiziona dove indicato. La creatura alza il bastone ed emette suoni alieni. Le iscrizioni sulla lastra di marmo si illuminano incenerendo all’istante i licheni che le ricoprono. Le sei pietre circolari si alzano nell’aria fino a circa 3 metri di altezza, dopo di che proiettano delle colonne di luce sotto di esse.
Chaim che tiene Zaradal di fronte a se, puntata verso il basso, e la lascia cadere.Il brone esegue le istruzioni, ma la spada, invece di cadere a terra, resta sospesa a mezz’aria, ruotando pigramente sull’asse verticale mentre lancia (o assorbe?) scariche luminose verso le colonne di luce.
Sul volto della creatura si dipinge quello che si direbbe essere un sorriso. Chaim è il prescelto.
Monte Wulter, mezzogiorno del del 3° enhor crescente (9 aprile)
La compagnia è di nuovo in marcia.La strana creatura, dopo aver fatto capire alla compagnia che Chaim è il prescelto, ha indicato loro il sentiero che ora stanno percorrendo, poi si è allontanata senza aggiungere altro.
Le convinzioni di Kaisho vengono confermate quando, oltre un pesante masso, si scorge un’enorme caverna, la stessa che ha sognato qualche giorno prima.
E’ larga almeno venti metri ed alta la metà. Ai lati dell’ingresso delle pesanti colonne ricurve si uniscono perpendicolarmente ad un’immensa trave. Al suo interno un obelisco di tre metri che reca altre iscrizioni illeggibili. Quando Chaim nota una fessura della dimensione adatta non perde tempo cercando di decifrarle e vi infila Zaradal.
Dall’obelisco e dalle pareti fuoriescono, come dal nulla, delle fibre organiche che si avviluppano attorno al corpo del brone, in una matassa che non cessa di aumentare di dimensione. La grotta, e tutta la montagna, è scossa da un potente terremoto. Nonostante sia preoccupata per la sorte di Chaim, la compagnia fugge dalla caverna, ed una volta fuori assiste ad un prodigio senza precedenti.
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