lunedì 7 marzo 2016

[RdL] Le Lame Nere

European Medieval Village by KlausPillon

Rulta nel Capobosco, sera del 1° ahner pieno (19 giugno)

Dopo essere stati informati da Bodo e Jaser della vocina, tutti concordano si possa trattare di un pericoloso naga. Decidono di lasciare il carro in custodia al tempio più vicino, e se a Rulta ce n’è uno, tanto meglio.
Arrivati a Rulta si accorgono che l’illuminazione nel piccolo villaggio di boscaioli è scarsa, per cui si fermano alla prima abitazione per chiedere informazioni.
Il vecchio che li riceve racconta che sì, al villaggio c’è un tempio, ma è disabitato da tempo. I custodi che ci vivevano imponevano agli abitanti di comportarsi in modo strano, e poi si scoprì che erano anche implicati nel rapimento di alcune giovani. Quando furono portati via dai guardiani erranti furono tutti ben lieti di essersene liberati. Da allora il tempio è rimasto disabitato.
Il gruppo decide di passare la notte alla locanda e provare ad andare comunque al tempio il giorno dopo.
Appena entrati nella piccola locanda - il Ciocco Spezzato - si accorgono che ad un tavolo sono seduti, insieme ad altri due sconosciuti, i tre assalitori incontrati poche ore prima. Fortunatamente sembra che i tre non abbiano riconosciuto nessuno del gruppo.
Mordechai decide di tentare la sorte e si avvicina al tavolo per cercare di carpire informazioni. Si presenta come il figlio di un nobile locale in cerca di un particolare carro di sua proprietà, e descrive quello dei due custodi. Uno dei cinque, evidentemente il capo, dice di essere al comando di un distaccamento della Compagnia delle Lame Nere, e che alcuni suoi uomini hanno visto un carro simile a quello descritto mentre tentavano di salvarlo da alcuni assalitori, ma purtroppo sono stati messi in fuga. E’ chiaro che sta mentendo. Mordechai si lascia sfuggire che il carro contiene (o meglio conteneva) beni a lui preziosi, e l’uomo si propone di recuperarlo per il giusto prezzo. Mordechai dice che ci penserà e farà loro sapere.
Tornato dai compagni il mercante si rende conto di aver stuzzicato la curiosità delle Lame Nere, e propone di dividersi: lui, Bodo e Medòm hanno il compito di nascondere il carro fuori Rulta, mentre Jaser ed il nordan senza nome rimangono in locanda a tener d’occhio le Lame Nere.

Boscovia, notte del 1° ahner pieno (19 giugno)

Mentre sono alla ricerca di un nascondiglio adatto, Bodo non riesce a trattenersi dal parlare nuovamente alla presunta giovane nella cassa. Il fare smarrito ed indifeso di quella vocina muovono a compassione il westan, che suo malgrado si ritrova emotivamente coinvolto per la triste situazione di “lei”.

Intanto al Ciocco Spezzato, neanche mezz’ora dopo la partenza di Mordechai insieme a Bodo e Medòm, il nordan senza nome si accorge che tre uomini delle Lame Nere escono dalla locanda. Jaser segue i mercenari, non visto grazie alle sue abilità di majoshu.
E’ chiaro che le Lame Nere stanno cercando il carro, perché come prima tappa vanno nel luogo dove lo hanno assaltato il pomeriggio precedente. Dopo qualche ora di ricerche giungono al luogo dove il carro è nascosto. In quel momento Jaser entra in azione e con un colpo ben piazzato mette fuori combattimento una delle Lame Nere ed allo stesso tempo lancia un avvertimento ai suoi compagni.
Medòm è di guardia e reagisce fulmineamente al segnale di Jaser. Ingaggia il combattimento con una seconda Lama Nera, uccidendola in pochi secondi.
La terza Lama Nera tenta di aggirare il carro per attaccare Medòm alle spalle, ma non fa i conti con Bodo, che si è svegliato grazie all’avvertimento di Jaser e tempesta di frecce l’ultimo assalitore. Anche l’ultima Lama Nera cade.

Uno dei tre assalitori è ancora vivo e viene interrogato. Minaccia il gruppo dicendo di far parte di un’importante compagnia mercenaria, ma nessuno si lascia intimorire. Su richiesta esplicita racconta di essere stato lui, insieme agli altri due ora a terra, ad aver assalito il carro. La ragione? Nessuna particolare: sembrava interessante e c’erano solo due custodi a difenderlo, per cui hanno colto l’occasione.
Bodo perde le staffe e senza pensarci due volte dà il colpo di grazia all’uomo.

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