Campagna di Crestadorata, tardo mattino del 6° ahner crescente (24 aprile)
In prossimità della biforcazione si apre una specie di buco e nell’ombra qualcosa di grosso si muove. Dopo pochi istanti emerge uno strano mostro, che somiglia ad un melograno i cui semi sono sanguisughe di Bugat, il quale avanza minaccioso verso il gruppo. Diogenes prepara la sua squadra alla battaglia impartendo ordini nascondendosi prima dietro al quadrato westan poi alla ben addestrata (e più arretrata di posizione) whirn.Piotr urla rabbioso e attende la carica della bestia, Myristica lo colpisce con una freccia e la reazione del mostro è inaspettata, dopo aver letteralmente sparato una sanguisuga verso di lei carica selvaggiamente Fioravante che viene scalzato dalla sua posizione. E’ una creatura molto grossa ma agile e il gruppo riesce ad evitare i suoi colpi solo grazie alla loro grande esperienza sul campo di battaglia.
Lo scopritore di luoghi oscuri decide di farsi da parte attaccando il bersaglio piccolo e lasciare la “mamma” delle sanguisughe al maestro. Con un colpo ben assestato l’esperto Piotr abbassa le difese del mostro, ad ogni colpo inferto una sanguisuga viene espulsa ed entra in combattimento. Piotr dietro il suo scudo per loro è inattaccabile. In pochi secondi Yanagi e Piotr abbattono l’agglomerato e dalla pelle che si affloscia emergono le ultime due sanguisughe che vengono rapidamente eliminate.
Il mostro si affloscia ed è come se spurgasse le restanti sanguisughe tutte ad un grado differente di maturazione. Mentre Diogenes ispeziona la carcassa in cerca di qualche dispositivo che possa averlo generato o controllato, Piotr Myristica e Fioravante scendono nella galleria da lei scavata.
La creatura non sembra avere struttura ossea e nulla di solido viene rinvenuto al suo interno, nell'analisi della parte interna Diogenes capisce che vi era un'enorme sanguisuga da cui si stavano formando altri esseri. Un nuovo sistema di riproduzione a noi sconosciuto che sarà di grande interesse per la corporazione pensa mentre preleva campioni.
Nelle pareti della galleria principale scavata dalla creatura ci sono dei tunnel più piccoli scavati con attrezzi presumibilmente dagli omuncoli. Il tunnel scende in diagonale per una decina di metri e finisce in una cavità leggermente più grande alla quale arrivano altri 7 8 piccoli tunnel. Ci sono moltissimi cadaveri di omuncoli dilaniati dall’interno molta immondizia e cianfrusaglie tutto calpestato e conficcato nel terreno.
Piotr comincia a scavare. Dopo un po’ di fatica viene rinvenuto un pezzo di legno con una scritta parziale che verrà riconosciuto quale cartello del paese vicino di Campiglia ora disabitato ma che un tempo era famoso per le terme e i resti di quello che era un cristallo con il suo supporto psicoscientifico anch’esso calpestato e ridotto in frantumi. Un ottimo ritrovamento che varrà sicuramente parecchi drog alla corporazione.
Con la sua esperienza di luoghi oscuri fioravante è in grado di ricostruire come si sono svolti i fatti, datando la morte per incendio del giorno prima degli omuncoli e l’uscita dallo stomaco delle sanguisughe post mortem si evince che questa creatura ha avuto un solo giorno per formarsi crescere e allargare la sala principale del nido. Altra informazione interessante per la corporazione.
Si decide a votazione di dirigersi verso Campiglia e continuare l’indagine quando un crollo del soffitto richiude l’uscita. Dopo un momento per raccogliere la concentrazione Diogenes con i suoi poteri psicoscientifici smuove le tonnellate di materiale che li separano dalla libertà.
Strada per Campiglia, primo pomeriggio del 6° ahner crescente (24 aprile)
Già dopo 15 minuti di tragitto la compagnia si accorge di un numero eccessivo di corvi lungo la strada e il loro stridio infastidisce non poco anche i cavalli. Galaele fatica a controllarli e si decide di mandarlo indietro col carro assieme a Ted e di darsi appuntamento sulla strada del ritorno. Secondo il filosofo i corvi potrebbero essere i servi del “lungo uomo con ferro”...Si prosegue a piedi. Il gracchiare dei corvi diventa sempre più oppressivo e sembra che sia già nella mente più che passare dalle orecchie. Qualcosa non va. Ombre tra gli alberi, ombre grandi non di corvo. Poi un’altra ombra incombe su Fioravante che per un soffio evita una grossa e pesante pietra arrivata dall’alto. Diogenes riesce a vedere qualcosa una figura umanoide con un mantello nero e dei vestiti bianchi e rossi.
“Orsù amico mostrati!” Diogenes riesce ad ammaliare una creatura che si avvicina estasiata dalle sue parole pur non comprendendole. E’ una via di mezzo tra un uomo ed un corvo dalle ali nere e ha un’arma lunga in mano.
Si tiene a distanza e gracchia qualcosa in risposta a Diogenes che tutti sentono come il suono fastidioso di un’unghia sulla lavagna. Questo gracchiare sconcentra il filosofo che riesce a resistere senza troppi problemi all’emicrania che stava sopraggiungendo.
La creatura rimane immobile incantata dal gesticolare ma non risponde o se lo fa, è in maniera incomprensibile. Altri movimenti nel bosco ai lati.
Una manovra a tenaglia! Prima di cadere nella trappola il buon Diogenes usa i suoi poteri e tuona delle parole che mettono in fuga disordinatamente con un gracchiare forsennato forse una decina di altre creature.
“Fra un minuto torneranno !”, urla Diogenes. Allora...
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