Strada per Campiglia, primo pomeriggio del 6° ahner crescente (24 aprile)
Mentre il gruppo discute sul se e sul come procedere, giungono forti e numerosi battiti di ali sopra le loro teste; ben 12 creature svolazzano in cerchio.
“Al coperto!” urla Piotr piantandosi in mezzo alla via per proteggere la fuga dei compagni.
Myristica ancora nascosta viene trattenuta dall’incastrarsi dell’arco in una roccia, mentre il maestro incespica per via dei sandali rotti e Rayanna pronuncia le parole arcane della sua pergamena per proteggere il gruppo da naga, per poi nascondersi nel bosco a lato.
Piotr e Diogenes vengono investiti da una pioggia di pietre e un sasso colpisce il “lento di piede, ma veloce di mente” filosofo, il quale immediatamente coordina il gruppo per la battaglia urlando improbabili, ma convincenti, ordini ai compagni.
Dei dodici mostri-corvi, chiamati tengu, 4 armati di lance piombano a terra come per sbarrare la via, altri 4 volano sopra Piotr e i rimanenti scompaiono alla vista.
Dal bosco una letale freccia di Myristica ne abbatte uno, che precipita sulle fronde degli alberi. Rayanna colta dal solito “problemino elettrico”, stavolta provvidenziale, dà la scossa ad un altro, che fa un salto all’indietro gracchiando probabilmente una imprecazione.
Diogenes tenta col suo potere di scaraventare una contro l’altra due creature, ma qualcosa va storto e Piotr viene lanciato nel cuore della battaglia contro i quattro muniti di lancia che lo aspettavano poco avanti ad ali aperte. I tengu, se prima sembravano sulla difensiva, ora paiono parecchio arrabbiati e passano al contrattacco.
Rayanna usa il potere di fuoco, Piotr ne abbatte due in una volta, ma dall’alto, all’improvviso, un fragore incredibile. Piomba come un fulmine su Piotr un mostro corvoide ancora più grosso degli altri, cercando al contempo di spaccargli i timpani col suo gracchiare. L’addestramento del westan gli consente di sopportare il doloroso suono della bestia. Anche gli altri corvi atterrano. Piotr è accerchiato da 9 tengu e dal loro grosso cugino.
Una freccia di Myristica si conficca in una spalla di quello grosso che non fa una piega, Diogenes questa volta con buona mira ne scaraventa due l’uno contro l’altro e Piotr con un potente colpo abbassa le difese del grosso tengu mandandolo temporaneamente gambe all’aria. Si rialza agilmente in piedi dopo il colpo brutale e tutti si alzano in volo. Prima che cali un silenzio irreale il maestro ha il tempo e l’occasione per abbatterne un altro con una sassata.
Campiglia, pomeriggio del 6° ahner crescente (24 aprile)
Dopo un altro poco di cammino la compagnia si trova di fronte ai resti di Campiglia ove regnano una calma ed un silenzio irreali. Il paese appare come le informazioni ricevute, abbandonato. Le case trasandate e spettrali. Cercando il punto più alto da cui godere della vista del paese a Myristica cade l’occhio sulle tracce di qualcuno che voleva celarle. Seguendole si arriva alle terme della città, palazzo ampio su di un unico piano con un grosso portone che pare l’unico in città ad essere chiuso. La serratura è semplice e viene aperta facilmente dalle agili dita di Myristica, personaggio dalle utili e oscure abilità.
Dopo aver trovato un unguento protettivo in un cassetto superate delle porte basculanti si arriva nella vasca delle terme ormai asciutta. Una fontana incrostata dall’ugello arrugginito è posta nel centro della vasca fonda più di 2 metri. Ai lati colonne e 3 statue femminili anonime. Panche di pietra disseminate lungo i bordi. I materiali non sono certo ricchi pare comunque tutto in disuso da anni e si sente un forte odore di muffa. In fondo un grosso portone chiuso stona con il resto dell’ambiente, è stato costruito successivamente. Due buchi di 30 cm di diametro e fondi un paio di metri si trovano [sulle pareti, n.d.GM] ai lati del portone. Myristica dopo aver scartato l’eventualità di una trappola, si rende conto che si tratta di un meccanismo di apertura. Sul fondo dei buchi si trova una sorta di maniglia e per girarla usa due lance delle statue opportunamente sradicate e modificate dal “veloce di mano e non di mente (se confrontato al filosofo)” combattente del gruppo.
Girando in contemporanea le maniglie con le staffe di fortuna il portone si apre e conduce dopo un corridoio ad un altro punto della vasca con altre due statue a lato. Avanzando le statue si avvolgono con una strana nebbia e appaiono due creature mostruose. Una sembra un agglomerato deforme di carne e l’altra un umanoide metallico dotato di parola. I due mostri sono a guardia del passaggio hanno istruzioni semplici e chiare. Il loro padrone non aspetta visite e nessuna creatura può attraversare quel punto.
Piotr, che non ha voglia di affrontare l’unica sua irragionevole e sciocca paura delle statue, propone a Diogenes di teletrasportare l’intero gruppo oltre quel punto, suggerendogli che le istruzioni dei costrutti sembrano non prevedere quella eventualità. Diogenes invece non ha voglia di fare troppa fatica mentale per teletrasportare tutte quelle persone e decide per uno scontro. Mentre tiene fermo con i suoi poteri mentali il costrutto metallico, Piotr avanza infuriandosi (aiutato anche dalla poca considerazione della sua strategia) per aumentare la potenza dei suoi colpi e il maestro saltando da muro a muro avanza zigzagando per confondere le idee al nemico. La creatura carnosa non appare confusa, avanza in direzione di Yanagi e cerca invano di colpirlo estendendo delle propaggini ossee poco rassicuranti. Yanagi fa una finta Hisui viene colpita sbalzata via e ferita gravemente da una poderosa zampata. Myristica che aveva attivato la “Fiera” balza in avanti e colpisce la bestia. La consistenza delle sue carni è strana, pare cuoio e per un istante la spada rimane incastrata... poi una vibrazione proveniente dalla stessa Fiera la fa scivolare fuori.
Piotr colpisce a sua volta e provoca un grosso squarcio, l’ascia viene estratta solo grazie ad uno sforzo immane dei suoi muscoli. Hisui fa da esca mentre la creatura abbassa la sua protuberanza scivola via e il suo maestro rimbalzando sul soffitto la abbatte con un colpo poderoso. Dopo essere crollata al suolo la creatura carnosa inizia a sfrigolare ed evaporare, Myristica per sicurezza infierisce sul cadavere così che non si rialzi improvvisamente per magia. Rimane in piedi l’essere di latta, ancora mantenuto sotto controllo da Diogenes.
Piotr e Yanaghi scattano in avanti ma entrambi mancano il bersaglio, Myristica invece riesce a colpire, purtroppo da una incrinatura della corazza esce un liquido giallo che comincia a sfrigolare sulla lama della “Fiera”. Il contrattacco della creatura non va a buon fine e Diogenes usa un altro potere per arrecare dolore e danno nella sua mente, se abbia effetto o meno non è dato saperlo. Anche l’arma di Piotr viene macchiata del sangue acido giallastro nonostante egli tenti di colpire come fosse un arma contundente e non un’ascia.
Il secondo contrattacco del costrutto metallico è diretto verso lo psicoscienziato che miracolosamente schiva il colpo. Una freccia di Myristica dà il colpo di grazia infrangendo la corazza che emana un getto di liquido che ustiona la pelle di Diogenes. Anche questo inizia ad evaporare. Il gruppo prende fiato leccando le proprie ferite, “Fiera” e l’ascia sono danneggiate. Piotr è quasi in lacrime per la sua fidata ascia.
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