In quel tempo, Diogenes aveva appena finito di declamare una delle sue orazioni più riuscite e riceveva i complimenti dei suoi seguaci e del pubblico che aveva avuto la fortuna di assistere al discorso.
Fu proprio in quel momento che un commerciante di Lisalania, noto per il suo modo di fare burbero, maleducato e volgare, decise di apostrofare il Maestro con epiteti che qui non verranno riportati per educazione e buon gusto. Mentre inveiva contro Diogenes, l’uomo gli agitava a pochi centimetri dalla faccia un dito, come se volesse con lo stesso colpirlo.
Il Maestro non si scompose e face uno di quei suoi pacati sorrisi con cui deliziava tutti, poi prese la mano minacciosa del commerciante tra le sue e la strinse con vigore ringraziandolo della critica costruttiva. L’uomo fu costretto ad andarsene senza ulteriori commenti.
A quel punto uno dei presenti chiese. “Ma come potete sopportare tanta cattiveria?”
Diogenes sorrise: “Il fatto, amico mio, è che io amo moltissimo l’umanità. Ma veramente molto, al di là dell’immaginabile. Anche perché, se presi uno a uno, gli esseri umani sono insopportabili.”
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