In quel tempo, Diogenes cercava di fuggire in ogni modo dagli incarichi lavorativi che il padre, il Conte Lorenzo, voleva affidargli.
Il Conte Von Matterhorn, infatti, credeva che se avesse riempito di impegni lavorativi Diogenes, egli sarebbe stato costretto ad affrontarli in qualche modo e non avrebbe più avuto tempo, o forze, per le sue orazioni e le sue uscite serali.
Fu allora che Diogenes mise a punto il suo metodo per evitare accuratamente ogni contatto verbale, o scritto, con il padre. La sua giornata aveva rigidi orari, anche mattinieri, ed ogni minuto della sua giornata era programmato rigidamente sullo schivare gli incarichi che potevano essergli attribuiti dal Conte.
Durante questo periodo, Diogenes trascorreva spesso le serata all’Insegna Grigia, ben sapendo che fosse impossibile incontrare lì il padre. Fu allora che uno dei suoi seguaci gli chiese: “Maestro, ultimamente affrontate la vota in modo molto schematico solo per evitare di svolgere compiti che probabilmente vi lascerebbero più libertà nell’organizzare le vostre giornate. Per ché lo fate?”
Diogenes sorrise, tracannò l’ultimo sorso di birra e rispose: “Lo faccio, amico mio, perché quando non si ha carattere, bisogna pur darsi un metodo, altrimenti tutto andrebbe a catafascio.”
Poi si alzò e si diresse verso il luogo in cui avrebbe dovuto essere alla nona ora della sera.
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