"La paura di tutte le paure è la paura di misurarsi con la paura del giudizio."
Giungla di Tiwia, mattino del 9° nehener pieno (17 agosto)
Le parole impietose di alcuni compagni fanno crollare Bastiano. Con occhi carichi di lacrime ed il volto sfigurato da un'espressione di intensa sofferenza si rivolge a Yelena: "Ecco mia signora, i nostri compagni hanno ragione su di me, mi spiace terribilmente averti delusa, ho fallito miseramente nella mia missione, ma questa giungla è maledetta!! Ha colto prima me perché sono più... sensibile... ma coglierà tutti voi! Uno dopo l’altro moriremo tutti... come la spedizione prima di noi... non posso andare oltre questo punto e non credo esista nulla di umano o soprannaturale che possa spingermi dentro quella grotta... io-non-servo-più-a-nulla... attenderò qui il mio destino o il vostro ritorno...". Dopo queste parole si spegne in una espressione vuota, lo sguardo verso un punto indefinito oltre la sua interlocutrice.
Le parole di Yelena aiutano il povero Bastiano a trovare un po’ di conforto: "Tutti hanno difetti e abbiamo scoperto nel modo peggiore quello di Bastiano, che comunque ha dimostrato di essere un combattente formidabile. Il compito di ognuno di noi è usare i nostri punti di forza per aiutare laddove gli altri incontrano difficoltà. Nessuno sarà lasciato indietro."
Bastiano resterà al campo insieme a Silvy e Romilda. Il resto si inoltrerà nella grotta con l'idea di tornare entro la sera. Se non dovessero tornare significa che è accaduto loro qualcosa e sarebbe quindi necessario l'aiuto di quanti rimasti al campo. Bastiano non è felice all'idea, ma Alona gli dà una tisana calmante eventualmente da bere prima di entrare nelle strette oscurità della grotta. In caso di emergenze il falco Nimrod sarà inviato per chiedere aiuto.
Giungla di Tiwia, grotte, mattino del 9° nehener pieno (17 agosto)
Si decide di usare l'incisione all'ingresso come mappa. Il gruppo procede senza intoppi anche se Yelena richiede frequenti fermate per analizzare gli ambienti. Alona segna il passaggio con un carboncino. Dopo l'ottavo ed ultimo bivio il tunnel si allarga in una grotta naturale. Un rialzo composto da un'enorme roccia lavorata mantiene in pianura la via (che altrimenti declinerebbe verso il basso) per alcuni metri, ed alla sua estremità è saldamente ancorato un ponte di corda e legno che si estende nell'oscurità. Al di sotto di esso la grotta si abbassa gradualmente fino ad un'altezza di circa 6-7 metri. Sul fondo si intravedono alcuni detriti: probabilmente rocce ma da questa distanza è impossibile dirlo con precisione anche usando la potente torcia elettrica di Yelena.
Il ponte di legno è largo circa un metro e privo di corrimano. Non ha segni di marciscenze ma è decisamente molto vecchio. Wotan si offre di attraversarlo legandosi ad una corda, ma dopo un breve scambio di idee si decide di scendere nel fondo della grotta per non correre il rischio di cadere.
Giungla di Tiwia, campo, mattino del 9° nehener pieno (17 agosto)
Non essendoci molto altro da fare, Bastiano aiuta Silvy a cercare tracce di altri animali (oltre ai cinquemani), ma si trova poco altro. Durante queste ricerche percepiscono qualcosa che si muove tra i cespugli. Bastiano aggira la creatura per prenderla alle spalle. Giunto a circa cinque metri sente dei ronzii intermittenti, come emessi da un grosso insetto, quindi una creatura alta circa un metro esce dal fogliame e si gira verso Bastiano, piegando la testa di lato per studiarlo. Il corpo è tozzo e carnoso, anche se l'aspetto è quello di un enorme insetto a sei zampe. Strofina fra loro i suoi arti frontali in modo spasmodico. La cosa fa un passo propendendo un appendice verso Bastiano, e poi lancia qualcosa ai suoi piedi. Sembrerebbe la coscia di qualche piccolo animale, apparentemente essiccata. Bastiano a sua volta lancia un pezzo di cibo verso la bestia che sembra gradirlo molto. Poi segue l’esploratore dagli altri due compagni. Dopo un attimo di panico da parte di Romilda per l'aspetto ributtante della creatura, avviene altro scambio di cibo, che la creatura mette in una sorta di sacca addominale - non è chiaro se sia naturale o se indossi un qualche tipo di borsa. La bestia sembra intelligente e tenta di comunicare. Sembra che voglia essere seguita. Una trappola? Non sembra ostile... per ora.
Giungla di Tiwia, grotte, tarda mattinata del 9° nehener pieno (17 agosto)
Mentre Yelena attende sul rialzo, gli altri discendono verso il basso nella grotta. Dopo una decina di metri si accorgono che alcuni dei detriti visti poco prima sono in verità piccoli animali riversi sul fianco o sulla schiena, le carcasse ancora integre. In quel momento Rodrigo si accorge di uno strano formicolio alla punta delle dita e subito realizza di trovarsi in una sacca di gas tossico. Allerta gli altri e tutti tornano di corsa presso il rialzo, appena in tempo prima di crollare a terra a causa degli improvvisi malori.
Mentre gli altri discutono su come attraversare il ponte, Wotan trattenendo il respiro torna sul fondo per raccogliere i corpi di un paio di roditori, è allora che si accorge che sono mummificati.
Legando tra loro le tre corde a disposizione (per un totale di circa 40 metri), si tenta la traversata. Wotan si offre come volontario, e Rodrigo gli mette in mano un capo della corda prima che potesse completare la frase.
Il ponte scricchiola sinistramente e si piega sotto il peso del westan, ma regge senza torcersi troppo e dopo qualche minuto arriva a circa 10 metri dall’altro lato del ponte quando la corda finisce... Così il resto della traversata avviene senza "sistema di sicurezza". Tutto sembra procedere per il meglio ma quando è il turno di Rodrigo, ultimo ad attraversare, una delle due funi di sostegno si spezza ed il combattente fa appena in tempo ad aggrapparsi con le mani all'altra, restando appeso. Nimrod viene inviato in direzione di Rodrigo per portargli un capo della corda, ma il guerriero è troppo impegnato a trattenersi e non riesce a prenderla. Aggrappato alla fune con tutta la sua forza comincia a sentire il solito formicolio alle dita ed allarmato getta alle ortiche la sua dignità e chiama aiuto a pieni polmoni...
Giungla di Tiwia, campo, metà mattino del 9° nehener pieno (17 agosto)
Silvy riesce a capire che l’animale ha terrore dell’acqua o di quello che nasconde (i cinquemani o forse anche altro). La creatura li invita a seguirli e li conduce verso sud ovest fino ad una radura con - a giudicare dal rumore - un vicino ruscello. Un altra creatura simile ma più piccola si sta lavando gli arti anteriori nel ruscello. Questa, quando vede gli umani, fugge velocemente verso una sorta di capanna di rami e foglie con un ingresso nascosto. La creatura vorrebbe invitare all’interno Bastiano e Silvy. Il primo punta i piedi ("non ci entro in quel buco!") mentre la older, infischiandosene degli avvertimenti di Romilda, cede alla curiosità ed entra, non prima di essersi assicurata ad una corda ed averne dato un capo a Bastiano.
Dentro al nido ci sono in tutto quattro creature due delle quali di taglia inferiore. E' impossibile per Silvy stabilire quale delle due più grandi è quella che li ha condotti lì, ma una di loro rovista in un mucchio di foglie e ne estrae una specie di ovulo fatto di argilla cruda grande come un melone. Dopo averne rotta un'estremità la porge alla ragazza. Dentro c'è un liquido denso e biancastro, che dall'odore è un qualche tipo di tubero fermentato. Il sapore non è male. Silvy a sua volta offre alcune erbe trovate i giorni prima nei pressi di Torana. La creatura seleziona accuratamente alcune tra le erbe e radici e le ripone nello stesso mucchio di foglie dove ha preso l'ovulo, mentre le altre le getta via in modo piuttosto plateale. Silvy è intenzionata a scoprire da quale pianta e soprattutto con quale procedimento viene prodotto il liquido biancastro con l'idea di arricchirsi vendendolo. Tenta quindi di comunicare con le creature, purtroppo con scarso successo. Salutate le creature i tre tornano al campo ripercorrendo i propri passi. Sicuri di avere fatto un’altra scoperta sensazionale, si ripropongono di portare in quel luogo Wotan per approfondire la conoscenza con la specie senziente.
Giungla di Tiwia, grotte, tarda mattinata del 9° nehener pieno (17 agosto)
Rodrigo a forza di braccia comincia a spostarsi lungo la corda, sforzandosi al contempo di resistere alle esalazioni. Il resto del gruppo è a circa 30 metri e lo stanno incitando a fare del suo meglio, impotenti di fronte a quello spettacolo. A causa dello sforzo aspira ampie boccate di veleno, ed oltre alle forze inizia a mancargli anche la vista. Giunto a metà strada è sul punto di abbandonare quando sente il consiglio di Yelena "Lasciati andare dalla fune e prosegui a piedi! Lì sei a solo tre metri di altezza, poi potrai correre fin qui!" Tutto va secondo i piani e nell'ultimo tratto è aiutato da Wotan. Quando arriva stramazza al suolo. "E' in aritmia", spiega Yelena, "fatemi un po' di spazio...", e così dicendo lo rianima con una scarica elettrica scaturitale dalle mani. Diomira lo cura ulteriormente utilizzando il suo pratico kit di primo soccorso.
Il corridoio prosegue per tre metri e si apre in una stanza quadrata che non sembra avere altre uscite. Nel centro si trova una specie di stalagmite. All'ingresso c’è una corda di fattura insolita che Diomira riconosce molto bene: si tratta di una barriera sacra. Probabilmente è un vincolo che contiene un naga, ed anche molto potente... La barriera potrebbe essere stata messa lì per non far passare i naga, o forse al tentativo di passaggio potrebbe innescarsi qualcosa. Sulla parete nord sembra esserci un graffito, ma da dov'è il gruppo non è possibile capirne i dettagli. Il falco-naga, telepaticamente in comunicazione con Diomira, non sente di essere respinto dalla barriera, ma vorrebbe non doverla oltrepassare. Ad un comando della sacerdotessa, Nimrod si "scompone" in spirali di denso fumo bianco e viene riassorbito dal bastone della custode. Bruciando il vincolo con il naga all’interno lo si distruggerebbe, ma è più probabile che riesca a liberarsi. Sarebbe stato utile avere tutta la potenza del gruppo nella sua interezza...
Fine decima puntata.
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