Giungla di Tiwia, grotte, tarda mattinata del 9° ahoer pieno (18 agosto)
Rodrigo cerca qualcosa di valore tra i resti umani, ma trova solo piccoli accessori di metallo (fibbie o bottoni) fusi alle ossa dalle concrezioni calcaree. Lo scheletro sembra quello di un'individuo di giovane età, anche se le concrezioni rendono impossibile stabilirlo con certezza e soprattutto stabilire le cause del decesso. Alona raccoglie un frammento dello scheletro (una costola) pensando che al conte possa interessare fare delle analisi. Giannunzio, il più esile, si insinua nella strettoia per verificare l'eventuale presenza di altri oggetti interessanti. Rinviene un oggetto di metallo allungato, di circa 15 cm per 3, e più avanti sembrano esserci altre ossa, ma il passaggio è veramente troppo stretto e rischia di restare incastrato. L’oggetto si rivela essere appuntito e triangolare, probabilmente una lama, ricoperta di incrostazioni ed ossido. Non emana alcuna aura magica, ma Diomira percepisce un leggero alone di magia residua, come se un oggetto comune fosse stato in contatto con qualcosa di molto potente.
Altro cunicolo laterale che si dirama in altri tre cunicoli. In circa due ore viene rinvenuto un altro corpo al che si decide di tornare all’accampamento. Tuttavia, notando che la lunghezza dei cunicoli sembra aumentare andando verso l’uscita, la curiosità spinge il gruppo ad esplorare un ultimo cunicolo; rinvengono così i resti di un ennesimo individuo in posizione supina. Yelena, su suggerimento di Rodrigo, effettua una misurazione dello scheletro e secondo Alona si tratta di una femmina alta circa un metro e 60. L'occhio attento di Alona deduce, dalla conformazione delle ossa, che si tratta di resti appartenuti ad una donna adulta che dovrebbe aver avuto dei figli.
Giungla di Tiwia, campo, pomeriggio del 9° ahoer pieno (18 agosto)
Per non perdere la giornata e per cercare di portare l’esplorazione lontano dalla grotta, Bastiano ispeziona i dintorni. Dopo un paio di svolte ad ovest la strada riconduce all’acquitrino, ma nell’altra direzione si dirama verso sud est si riesce faticosamente a rivelare solo poche centinaia di metri.
Ricongiunto il gruppo si inizia una discussione teologica sull’opportunità di affrontare il naga e distruggerlo. L’oggetto protetto dal naga è sicuramente prezioso per la conoscenza e per il valore monetario e anche le iscrizioni sarebbero molto interessanti.
Seguendo la strada potrebbe essere possibile rinvenire un villaggio, magari un tempio e delle iscrizioni che possano portare alla conoscenza i rituali per poi accedere alla stanza protetta dal Naga.
Giungla di Tiwia, campo, notte del 9° ahoer pieno (18 agosto)
Durante la notte Diomira sceglie di fare il turno di guardia con Bastiano per conferire con lui, e gli racconta che la spada del nonno Felice sembra avere il sigillo di un vincolo. Si offre di studiarla quando sarà più brava nelle sue arti anche se Bastiano non è molto convinto della cosa temendo possa rovinarsi. Durante la discussione Bastiano si accorge che c’è qualcosa di strano. Tutti si stanno agitando nel sonno. Infatti tutta la notte il gruppo ha fatto incubi molto vividi. Cose terribili che non sono familiari, come delle paure non loro. Tutti si svegliano fisicamente riposati ma con una sorta di terrore che li attanaglia e li rende inquieti.
Giungla di Tiwia, primo pomeriggio del 9° tehner pieno (19 agosto)
Seguendo la via seminascosta dalla vegetazione, nel primo pomeriggio si arriva in una zona disseminata di collinette alte due metri. Ogni collinetta rappresenta i resti di una abitazione di roccia molto antichi inglobati nella vegetazione.
A coppie si esaminano le collinette. Silvy e Wotan durante l’ispezione notano un movimento nel sottobosco poco lontano, un ombra di una creatura a quattro zampe simile ad un grosso lupo con delle zanne accentuate che nel momento in cui guardano casualmente in quella direzione fugge via. Secondo Wotan si sta nascondendo. Il westan trova infatti alcune tracce che confermano la presenza in zona della creatura e protetto dall’arco di Silvy tenta di inoltrarsi nella boscaglia per cercarla. In lontananza intravede la creatura, ma stavolta si accorge che ha qualcosa o qualcuno sulla schiena, forse una scimmia, ed è molto più grande di un lupo... Avvicinandosi furtivamente, aiutato dal mantello adattivo in suo possesso, riesce a vedere meglio la creatura. E' una creatura deforme vagamente canide, dal muso scarnificato con una sorta di equipaggiamento composto da cinghie e sella. Un umanoide alto circa un metro e mezzo dalla pelle grigio-itterico è inginocchiato sul dorso della bestia. Indossa una maschera che copre il volto dal naso in giù, degli indumenti rudimentali ed è armato di lancia e arco.
Wotan cerca di attirare l’attenzione delle due creature, che però fuggono spaventate a grande velocità.
Le colline più grosse sono edifici di pietra a costruiti a secco, quelle più piccole probabilmente di legno. Le uniche iscrizioni rinvenute sono solo di tipo decorativo. Per evitare problemi con la creatura appena vista si propone di allontanarsi sperando di far perdere le tracce. Nimrod viene inviato di vedetta ma la vegetazione è molto fitta.
Durante la discussione sul da farsi Wotan e Giannunzio vengono colpiti da corte frecce di legno annerito che intorpidiscono la zona colpita e...
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