lunedì 26 dicembre 2022

Bendate il cavallo!


Tempio delle scimmie, pomeriggio del 13° tehner pieno (16 settembre)

Wotan riesce a capire vagamente il senso della tavoletta: parla di qualcosa di curativo, ma anche di un pericolo di qualche genere.

Bastiano inizia a vedere un po’ di luce ma viene convinto che è opportuno bendare gli occhi. La ragione ufficiale è quella di proteggerli in questa fase di guarigione, la verità è quella di condurlo dentro al tempio nonostante la sua estrema claustrofobia. Del resto non possono abbandonarlo fuori dal tempio, tanto più che i corni dei cavalcalupi sembrano sempre più vicini.

Mentre gli altri discutono se sia opportuno farlo, Silvy scaglia un macigno contro il portone nel tentativo di far scattare le trappole, senza però ottenere risultati significativi.

Dopo aver coperto i fori di uscita delle lance con delle assi del ponte, Rodrigo e Giannunzio tentano di alzare i battacchi all’unisono, ma la prima volta non sono abbastanza coordinati e fanno scattare il meccanismo. Delle punte di mezzo metro saettano, ma fortunatamente vengono bloccate dalle assi prima di ferire i due. Al secondo tentativo il portone si apre e nello stesso momento le punte si ritraggono nei fori.

Oltre il portone si apre una enorme caverna di 60x30 metri con delle passarelle e piattaforme sospese su un baratro buio profondo una decina di metri. Sotto una di queste piattaforme Diomira scorge un debole bagliore, simile a quello di una candela. Bastiano sostiene di ricordare che l’obiettivo si trova verso destra e infatti la sfera punta in quella direzione, mentre il percorso di passerelle, un po' tortuoso, porta ad un portone verso avanti a sinistra. La forma della grotta non sembra naturale eppure le pareti non riportano segni di scavo. Le pareti sono costituite da cristalli traslucidi ed affilati. Viene valutato che in caso di caduta è possibile scalare la parete senza troppa difficoltà, tuttavia è probabile che l'azione possa procurare tagli o comunque danni all'abbigliamento.

Wotan, che vede al buio, nota che appesi al soffitto ci sono una quantità anomala di pipistrelli.

Rodrigo nota che i paletti che corrono lungo i bordi delle passerelle raffigurano ciascuno una scimmia differente per razza o per atteggiamento. Forse un tempo reggevano una corda che faceva da corrimano, ma ora non ne è rimasta traccia. 

Bastiano viene convinto suo malgrado ad entrare sempre più nelle profondità del tempio anche se avrebbe preferito rimanere all’entrata a fare la guardia, confidando che la vista gli sarebbe tornata prima dell’arrivo dei cavalcalupi. Yelena si pente quasi subito di essersi offerta di fargli da guida, Bastiano infatti non è un soggetto facile normalmente e ora addirittura intrattabile; non toglie la benda per evitare di fuggire in preda al panico ma critica ogni scelta dei compagni e pur non vedendo non si fida del loro giudizio facendo spazientire persino la corporativa.

Diomira, Rodrigo e Wotan vanno in avanscoperta e dopo una passerella parzialmente crollata Diomira si accorge di una fessura di mezzo centimetro tra questa e la piattaforma a cui si congiunge. Subito si pensa ad una trappola, e dopo ulteriori ispezioni Diomira vede che tra il pilastro che la sorregge e la piattaforma c'è uno strano meccanismo. Wotan usa uno dei suoi oggetti arcani per creare un omuncolo di terriccio che poi invia in avanscoperta. Superata la metà della piattaforma, questa si inclina in verticale. L'omuncolo reagisce in modo inaspettatamente rapido, e riesce a mettersi in salvo appena in tempo. Si nota allora che sotto la piattaforma ci sono delle scalette di ferro orizzontali. Forse delle creature agili come le scimmie sono in grado di utilizzarle per muoversi sotto di essa. Wotan chiede all'omuncolo di usarle per arrivare al meccanismo, ma l'omuncolo perde la presa e cade nel baratro, distruggendosi.

Allora con l’aiuto di un rampino, una corda ed i suoi poteri, Diomira riesce ad andare dalla parte opposta e osservare il meccanismo, poi con un pezzo di corda riesce ad incepparlo così da rendere sicuro il passaggio. Rodrigo passa senza problemi e poi si sofferma ad esaminare una piattaforma laterale più piccola. Su una delle piccole colonne c’è l’immagine del Re Scimmia su una nuvola. Istintivamente la tocca, acquisendo così la consapevolezza di poter usare una sorta di favore che lo aiuterà in situazione di pericolo. Dai suoi studi inoltre si ricorda che la scimmia è una delle rappresentazioni della divinità maggiore Riwagiru: una divinità guerriera che combatte con un lungo bastone, è istintiva e molto umorale.

Oltre la trappola si trova una salda piattaforma e poi ancora una piattaforma mobile. Stavolta Diomira tenta il sabotaggio con un lampo tagliente, ma la trappola scatta e si blocca in posizione verticale. Occorre aggirare e passare da un’altra piattaforma e per rendere sicuro il passaggio vengono prese le due travi sottratte dal ponte fuori dal tempio.

Mentre si predispongono le travi il resto gruppo avanza fino ad un punto sicuro. Bastiano è costretto ad attraversare da solo una strettoia e nel farlo perde l’equilibrio. Per un soffio e soprattutto grazie all'aiuto di Giannunzio si evita di dover andare a raccogliere Bastiano di sotto.

La piattaforma che raggiunge Diomira è quella che aveva al di sotto un debole bagliore. Non sembra appoggiare su un pilastro e non appena vi mette piede si rende conto che la luce emana anche una certa magia. Alzando lo sguardo si rende conto che sul soffitto sono appollaiati degli enormi pipistrelli che sembrano molto infastiditi dalla loro presenza. Mentre Wotan cerca di parlar loro per tranquillizzarli lei si sporge sotto la piattaforma per vedere meglio il bagliore e solo allora si accorge che...

Fine quarantacinquesima puntata.


Diario a cura di Bastiano
Revisione a cura di Ohmnibus

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