Tempio delle scimmie, mattino del 13° enhor pieno (17 settembre)
Il suggerimento di Silvy, ossia che sia necessario innalzare il livello dell'acqua nel pozzo, viene valutato dal gruppo. Bastiano pensa che i ganci nella parete interna potrebbero essere usati per impedire alle pietre di raggiungere il fondo ed azionare la trappola sul fondo, "magari con una rete", aggiunge Rodrigo. Ma trasportare le grosse pietre potrebbe essere pericoloso, oltre che faticoso, e non si dispone di una rete.
Intanto viene ispezionata la stanza successiva. Si tratta di un largo corridoio con una scanalatura al centro in leggera pendenza con dei fori ai lati, presumibilmente collegati a quelli del pozzo. Il canaletto arriva ad un portone di pietra massiccia decorata con un bassorilievo. La lastra di pietra sembra aderire perfettamente su tutti e quattro i lati, e non lascia intravedere nessun meccanismo di apertura. Ci si chiede come possa l’acqua causarne l’apertura, se non per magia. Dalla parete nord si accede ad una stanza dove ci sono numerose palle di pietra assicurate ad una catena che termina con un anello più grosso. Giannunzio propone di appenderle ai ganci del pozzo al posto delle più scomode pietre giganti, ma invece di occuparsi della questione torna ad esaminare le rocce sferiche più grandi. Con le sue fiamme scalda la resina che le ricopre fino a liquefarla, per poi prelevarne dei campioni per la Corporazione. Ma non appena si gira la roccia si sgretola e si "srotola" in un enorme onisco, secondo Wotan appena risvegliato dal letargo.
Nel frattempo Rodrigo, spazientito, comincia a spostare le palle incatenate, ma anche queste sono cosparse di resina e ne resta attaccato. Liberarsi gli costerà dolorose abrasioni. Giannunzio, che è come il prezzemolo, si disinteressa presto all'onisco ed aiuta Rodrigo a trasportare le sfere incatenate, ma cade maldestramente e si procura una dolorosa contusione al ginocchio. Nulla che non si possa sistemare con una decina di minuti di riposo. Sarà Diomira, che oramai ha dato più volte prova della sua forza straordinaria, a trascinare tutte le sfere ed appenderle ai ganci. Il livello dell’acqua sale fino a raggiungere i troppo pieni. Si sente scorrere l'acqua sotto il pavimento, e dopo pochi secondi si riversa nel canale del corridoio vicino, fino a lambire il portone di pietra. Questo si alza di una dozzina di centimetri, per poi bloccarsi. Rodrigo e gli altri, con grande sforzo, riescono a sollevarla di un'altra manciata di centimetri, quanto basta per permettere a tutti di passare, anche se strisciando. Mentre Aileen, avvantaggiata dalla sua corporatura minuta, va in avanscoperta, gli altri pongono alcune palle di pietra sotto il portone per impedire che si richiuda accidentalmente.
Sulla porta è rappresentata una scena di scimmie impettite attorno ad una scimmia più grande delle altre contraddistinta da una corona. Tutte guardano nella stessa direzione, qualcosa fuori dalla scena verso sinistra. Alcune scimmie hanno armatura, altre una lancia. Nella parte bassa della scena alcune ballano festose distraendo le scimmie soldato vicino a loro. Aileen osserva che in tutti i disegni visti fino a quel momento la scimmia incoronata guardava verso sinistra.
Al momento di attraversare il passaggio angusto, temendo a giusta ragione un rifiuto di Bastiano, Rodrigo ingaggia con lui un lungo combattimento e infine con una presa riesce a fargli perdere i sensi. Quindi viene spinto sotto la porta... ma si incastra malamente, e Rodrigo non riesce a farlo passare. Ancora una volta Diomira, già passata dall'altra parte, risolverà la situazione.
Nel frattempo Wotan nutre e parla con la creatura - che chiama Katiusha - e usa i suoi poteri per capire qualcosa su di lei. Si trova li da molti decenni, forse secoli e deve essere stata trasportata in quel luogo già dopo essere entrata in letargo. Sembra essere confusa in quanto appena svegliata, e dice che non era il momento giusto per farlo. Wotan sospetta che solo alcune delle altre rocce siano creature come Katiusha.
Il gruppo avanza e dopo un corridoio di una decina di metri giunge in una stanza quadrata di circa 70 metri, con colonne ai bordi e nel mezzo che salgono fino a perdersi nel buio. Una breve scalinata porta ad una vasca profonda circa un metro di un'acqua limpidissima dall'aspetto salubre. Due statue di enormi gorilla reggono altrettante torce magiche. Ad est un altro portone di roccia a due ante decorato con incisioni in oro di scimmie in un paesaggio boscoso.
Rodrigo immerge le mani nella vasca e si accorge che le ferite si rimarginano. Intuendo le proprietà dell'acqua prende Bastiano e quasi lo getta nella vasca. Il guerriero recupera finalmente la vista e l'uso del polso. Tranne Silvy, Wotan, Carenna e Yelena, tutti riempiono le borracce della preziosa acqua, ma non appena Diomira si allontana di alcuni passi dalla vasca tutti i contenitori scoppiano come se l'acqua al loro interno sia improvvisamente diventata bollente. Le cinque nubi di vapore invece di disperdersi si compattano ed aggrediscono i profanatori.
Le armi normali passano attraverso il vapore senza apparentemente far danno, mentre sembrano efficaci gli scongiuri di Rodrigo e Diomira, e solo in parte l’arcanospada di Bastiano.
Aileen tenta di cancellare i ricordi di una creatura, ma la sua azione non sortisce effetti. Giannunzio si infuoca e lancia una delle sue sfere di fuoco misto a elettricità, ma passa attraverso il vapore e colpisce lo sfortunato Rodrigo dall'altra parte. Diomira grida parole arcane e battendo il bastone a terra sprigiona un'onda di energia che fa vacillare tutte le creature di vapore nella sala, indebolendole e danneggiandole. Bastiano si sussegue in colpi prodigiosi che danneggiano le creature solo una frazione del danno che dovrebbero infliggere normalmente, pur tuttavia distruggendone una.
Rodrigo ne fa evaporare un altro coi suoi poteri mentre Aileen, che ha subito più attacchi, è in difficoltà. Bastiano corre in suo aiuto sferrando anche colpi che come i precedenti sarebbero stati devastanti contro un qualsiasi altro avversario, ma bastano appena per dissipare una di queste creature. Alla fine la minaccia viene eliminata. Quando l'attenzione di tutti non è più catturata dagli avversari, si accorgono che le acque limpide della vasca ora sono di un disgustoso colore verde palude.
Mentre il gruppo si riprende dal combattimento, qualcuno si ricorda che la tavoletta di argilla rinvenuta all’esterno probabilmente conteneva un avvertimento riferito alle acque di questa vasca.
Prima di aprire il portone se ne osserva meglio l'incisione: raffigura una ziggurat in mezzo ad un bosco, con il re scimmia sulla cima e intorno una quantità smisurata di scimmie di varie specie.
Viene quindi spalancato il portone e...
Fine quarantottesima puntata.
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