Tempio delle scimmie, sera del 13° enhor pieno (17 settembre)
Il campo viene allestito qualche centinaio di metri dal teatro dello scontro: è troppo tardi per rimettersi in viaggio e tra le scimmie ed i tentacoli si reputa che la zona possa essere sicura.
Attorno al fuoco ci si pone molte domante. Aileen è entrata in contatto con un'entità potentissima, forse una divinità. Racconta che i suoi poteri, che ha dall'infanzia, sull'isola si sono come risvegliati ed intensificati.
Si suppone che i kragan fossero loro addosso perché percepivano questi suoi poteri, quindi le suggeriscono di usarli se non lo stretto indispensabile. Bastiano si offre di proteggerla e si propone di fornirle una lista di persone che lui ritiene degne di punizione da parte della maschera - in particolare una certa fuorilegge dai poteri simili a quelli di Aileen.
Per quanto riguarda il viaggio si decide di tornare al lago. In base alle condizione meteorologiche decideranno poi se puntare al terzo tempio oppure se tornare a Torana.
Tempio delle scimmie, notte del 13° enhor pieno (17 settembre)
Aileen fa il turno di guardia con Bastiano. Il combattente le chiede se è in grado di percepire poteri simili al suo allo stesso modo di come faceva la sciamana. Le chiede di provare su di lui, nella speranza di essere egli stesso legato a queste terre - magari per via della sua spada. Ma Aileen non percepisce nulla se non un misto di ansia e speranza. Aileen racconta di aver posseduto da sempre questi poteri, ma di averli usati raramente per via delle reazioni di chi era presente. Sembra tuttavia che in caso di pericolo si inneschi un meccanismo di difesa che la aiuta nell'utilizzo del potere.
Rodrigo e Wotan fanno il secondo turno. Il primo è preoccupato dai poteri della ragazza, mentre il westan è più rassegnato e si domanda quando li ucciderà. Ferretti è convinto che se Aileen dovesse entrare nel tempio innescherebbe poteri troppo pericolosi per tutti, e vuole evitarlo a tutti i costi, lasciando sottintendere metodi estremi.
Diomira e Silvy fanno l'ultimo turno. La custode passa la notte a interrogare i suoi libri di religione. Ha la conferma che molte divinità legate allo Yang sono associate al buio o all'oscurità, mentre altre sono associate a forme feline, ma in nessun caso le due rappresentazioni sono usate per la stessa entità. Racconta a Silvy che quando si entrò in contatto con le popolazioni di Arborea e Torrida si ebbe un'ulteriore conferma della tangibilità degli dèi perché i culti coincidevano - sebbene ci fossero differenze minori. Alcuni rumori nel bosco attirano l'attenzione delle ragazze, per scoprire che si tratta di un gruppetto di scimmie la cui attenzione è attratta da Diomira. La custode le avvicina e le carezza, creando un legame che perdurerà anche nei giorni seguenti.
Giungla di Tiwia, 14° ahner pieno (18 settembre)
Aileen è preoccupata dal modo in cui Yelena si è astenuta di prender parte alle discussioni della sera prima. La osserva attentamente nella speranza di capire cosa le passa per la testa, ma sembra chiaro che la giovane sia concentrata sulla figura di Giannunzio e su quanto siano scolpiti i suoi pettorali.
La compagnia sta viaggiando lungo una cornice rocciosa quando durante una pausa Diomira inavvertitamente urta lo zaino con le razioni e le fa precipitare a valle.
La valle in questione è appena 10 metri più in basso, e ospita una fitta vegetazione - così fitta da aver spinto la compagnia a preferire la cornice rocciosa.
Fatto sta che Silvy e Bastiano si calano per andare a recuperare le provviste. Arrivati sul fondo vedono, riverso su alcuni tronchi spezzati, il corpo di un enorme serpente. La creatura sta ancora sanguinando, e lo zaino giace tra le sue spire. Silvy fa per legare la corda ad una delle sue frecce speciali quando la vegetazione fruscia pesantemente ed appare una mangusta grande come un pachiderma. Silvy si pietrifica e Bastiano si mette in posizione difensiva in attesa di sviluppi. Le scimmie che seguivano Diomira fuggono impaurite. Dall’alto la custode urla a Yelena di estrarre il cristallo per tentare di controllare il titano, ma a quelle grida la bestia alza lo sguardo minacciosa in direzione della voce. Wotan si cala frettolosamente urlando a Bastiano di non attaccare l’animale, ma la bestia sembra non gradire l'intromissione rumorosa e nel cercarne la fonte incrocia invece gli sguardi di Bastiano e Silvy, ancora immobile con la freccia incoccata.
La borsa viene recuperata e Silvy raccoglie una grossa squama sanguinolenta per chissà quali scopi.
Giungla di Tiwia, 14° tahner pieno (19 settembre)
Diomira racconta che durante la notte ha studiato il bastone del Re scimmia, scoprendo che può allungarsi a piacimento fino a trenta metri ed è in grado di sostenere un peso enorme. Sembra impossibile romperlo, ed ogni tentativo lo fa semplicemente accorciare. Ha una chiara aura di attrazione nei confronti delle scimmie, e sembrano essere presenti anche altri poteri latenti non ancora identificati.
La compagnia raggiunge il ponte dove hanno incontrato per la prima volta la sciamana kragan. Sembra essere stato rinforzato da viticci naturali la cui crescita è stata in qualche modo accelerata.
Dopo circa mezz’ora si sentono delle imprecazioni in una lingua sconosciuta provenire dal bosco. Secondo Wotan sembrerebbe qualcuno che si sta lamentando per essere caduto in una trappola, forse si tratta di un kragan. Avanzando cautamente si accorgono trattarsi effettivamente di un cavalcalupi la cui gamba è incastrata in una ramificazione a V, la caviglia messa in trazione da un cappio teso irraggiungibile dalle sue mani. La creatura è piuttosto brutta anche per gli standard dei kragan. Quasi completamente calvo, i lati e la parte posteriore della testa sono caratterizzati da una chioma di capelli impazziti. Il vestiario è stranamente colorato per gli standard dei kragan visti finora, sebbene i colori siano molto slavati. Anche il volto è colorato, da pitture blu, anche se l'attenzione è catturata dagli incisivi larghi e sporgenti. Sembra capire almeno in parte la lingua parlata dal gruppo, e si presenta come Skidso. Legato e liberato dalla trappola viene portato da Rodrigo per stabilire un ponte mentale, ma si rifiuta di farlo in prima persona, cosicché Diomira ancora una volta viene convinta a comunicare con lo straniero per mezzo dei poteri del Ferretti.
Fine cinquantaduesima puntata.
Comunque sto Ferretti é proprio un figo!
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