Giungla di Tiwia, 14° tahner pieno (19 settembre)
Rodrigo utilizza ancora una volta il rituale che gli permette di mettere in comunicazione due menti, così Diomira e Skidso iniziano a scambiarsi immagini mentali. Con enorme stupore di tutti dopo pochi minuti Skidso inizia a parlare la loro lingua, dicendo che per lui è sempre stato facile capire le lingue straniere - non che gli sia capitato frequentemente di farlo.
Il kragan si rivela una grande fonte di informazioni. Non è in buoni rapporti con la tribù: è sempre stato trattato male e alla fine è stato allontanato per avere allungato le mani sulla "anghmara" (ossia la sciamana). Proviene dal clan delle tre paludi, ma parla anche del clan del lago, probabilmente quello con cui il gruppo ha fatto il primo incontro. Sembra che i due clan non siano in stretto contatto tra loro. Lui è diventato un nomade eremita e vive nella giungla di quel poco che raccatta. Il gruppo, preoccupato per l'imminente stagione delle piogge, chiede come fanno i kragan a sopravvivere agli acquazzoni, ma Skidso non capisce e si limita a dire che quando non piove c'è l'acqua sotto, e quando piove c'è l'acqua anche sopra.
Interrogato sulle quattro creature umanoidi delle storie dei hroak (i portatori di torcia, arco e lancia, più la figura sulla nuvola) dice che hanno disseminato distruzione tra le tribù delle paludi, ma sconfissero ungharaf, il distruttore dall'unico occhio, che portava morte con "il potere dei muscoli" e quello dell'occhio velenoso che "chiunque guarda muore". Alla descrizione del faraglione di Torana, Skidso dice che potrebbe essere ungharaf, o forse una sua rappresentazione o la sua forma pietrificata. Da quel che sa quando l'occhio si apre "è molto male".
Skidso sembra riconoscere l'entità oscura incontrata da Aileen, ma sa gran ché in merito: questo genere di storie è conosciuto bene solo dagli anghmara (gli siamani).
Il gruppo chiede al kragan se conosce l'ubicazione di altri templi, e tutto contento dice di sapere dove sono "cose fatte di bella pietra".
Bastiano è molto interessato ad imparare la lingua dei kragan per conoscere meglio i suoi nemici e saper loro dire delle frasi ad effetto prima di mandarli ai creatori.
Interrogata in merito Yelena conferma che la Corporazione sarebbe molto interessata alla collaborazione di Skidso, se lui è d'accordo a seguire il gruppo fino a Torana. Diomira non si trattiene dal sottolineare ancora una volta la cupidigia della Corporazione e dei suoi collaboratori, ancora ferita per il tradimento sul segreto degli hroak. Aileen confessa che anche per lei è sempre stato facile apprendere nuovi linguaggi, ed infatti è già in grado di parlare la lingua dei kragan. "Quindi lo sgorbio non è poi così utile", pensano i più avidi, domandandosi quanto valga per la Corporazione il suo cadavere...
Ad ogni modo Skidso viene ritenuto degno di fiducia e liberato. Il kragan sembra accettare di buon grado l'idea di fare da guida al gruppo, perché anche a lui piace esplorare. Dopo aver intrattenuto un po' la compagnia con il bizzarro suono di uno strumento mai visto prima, si addormenta per terra russando sonoramente.
Durante la notte, nel suo turno di guardia, un rumore di ramo spezzato attira l'attenzione di Bastiano. Avvicinatosi all'origine del suono ha l'impressione di essere caduto in una trappola, e decide di utilizzare il "metodo Silvy", per cui raccoglie una grossa pietra e la lancia su uno strano cespuglio spinoso. Colpito di striscio, il cespuglio emette un suono di fasciame spezzato decisamente più intenso di quanto ci si potrebbe aspettare, di fatto svegliando tutto il gruppo. Intervenuto sul posto Rodrigo ricorda di aver letto di questi "cespugli rumorosi" i cui rami contengono sacche di gas sotto pressione che amplificano il suono quando vengono spezzati, probabilmente per tenere lontani gli animali.
La notte procede senza altri incidenti.
Giungla di Tiwia, 14° sener pieno (20 settembre)
L’indomani mattina viene fatta una deviazione di un giorno per raggiungere le "rocce belle" di cui parla Skidzo.
Nascosti da rovi emergono sezioni di pareti in pietra appartenuti ad edifici ormai crollati e inglobati dalla giungla. Affiorano i resti di una strada di cui è possibile intuire solo la direzione, che da un lato sembra essere il tempio centrale, mentre dall'altra parte ci sono, in lontananza, le montagne. Sulla parete esterna di uno degli edifici più grandi ci sono dei motivi di figure antropomorfe simili per stile a quelle del tempio della grotta. Sono raffigurati anche strani uccelli a forma di pipistrello e dei "cinquimani" stilizzati.
Wotan si aggira tra le rovine, ed osservando con attenzione giunge ad alcune conclusioni. La prima è che il posto deve essere stato abbandonato almeno 600 anni prima. La seconda è che, in base alle raffigurazioni dei cinquimani, gli umanoidi erano di taglia leggermente inferiore a quella dei llud. Infine stabilisce che la società era guidata da sacerdoti, ed i culti venerati erano legati non tanto alla vegetazione quanto alla fauna. Sembra ragionevole pensare che potessero venerare il dio mostratosi ad Aileen nell’oscurità.
Giungla di Tiwia, sera del 14° nehener pieno (21 settembre)
Dopo essere tornati al fiume ed essersi accampati, il giorno dopo il gruppo si rimette in barca con l'idea di risalire fin dove possibile il secondo affluente del lago, quello che secondo i hroak è sbarrato da una cascata. La sera tirano in secco le imbarcazioni e preparano il campo a pochi km dal punto in cui le sponde del fiume sembrano innalzarsi. Di lì a poco il fiume potrebbe smettere di essere navigabile. La compagnia si prepara ad affrontare un'altra notte, mentre le piogge sembrano essere sempre più incombenti.
Ma perchè non c'è Ferretti? Che palle!!1! E poi chi é Wotan? Mika si capisce
RispondiEliminaOooocchi del cuooooreeeee
EliminaCiao! "Rodrigo" e "Ferretti" sono la stessa persona, a volte uso il nome a volte il cognome. Come puoi leggere è il primo ad essere nominato in questo resoconto del lunedì!
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