Dopo lungo disquisire sul come arrivare da Naralia, Murtang (la guardia del corpo di Aumon) spazientito dalle discussioni propone quasi ironicamente di usare La via Oscura sotto Arborea.
Narra la leggenda che in Arborea esistano accessi ad un mondo oscuro ove è possibile rivolgere una preghiera agli dei. Essi accolgono la preghiera e quasi sempre la assecondano, ma in cambio e come dimostrazione della devozione chiedono di affrontare delle prove. Non si sa di preciso in cosa consistano queste prove, ma è certo che tra tutti quelli che hanno deciso di affrontare La Via Oscura solo i più valorosi sono sopravvissuti. I più impazziscono o peggio ancora non fanno mai più ritorno, ed anche i più fortunati sono sempre stati molto restii nel ricordare gli eventi. La Via Oscura ben presto cominciò ad essere considerata una maledizione, nessuno la utilizzò più e le storie su di essa si tramutarono in leggende.Il gruppo si dichiara interessato ed Aumon, dopo averlo avvisato sui rischi, si dichiara disposto ad accompagnarlo ad uno degli ingressi della Via e ad attivarne l'accesso con un incantesimo.
Il gruppo pondera a fondo la situazione. Dapprima si considera la possibilità di essere trasportati tutti da Naralia, ma subito l'idea viene accantonata: se è così grande il potere della Via perché non chiedere direttamente la guarigione? In questo modo solo quelli con una preghiera da rivolgere agli dei avrebbero corso il rischio, risparmiando gli altri compagni.
Ed è così che in quattro hanno deciso di intraprendere la Via, ognuno con una sua preghiera nel cuore:
- Azzurrina è incuriosita dal Morbo di Laveta al punto che decide di non essere curata. Decide invece di chiedere agli dei che il nome della sua famiglia sia riscattato ed il suo sterminio vendicato. Chiede inoltre che il suo tutore riottenga il prestigio perduto.
- Kirsten vuole essere guarita dal Morbo
- Sullivan vuole essere guarito dal Morbo
- Kaisho vuole trovare la vera fede
Nessun commento:
Posta un commento