Campagna di Lisalania, mattina del 3° Enhor crescente (9 aprile)
Con un potere divino Rayanna cerca di stabilire con maggior precisione cosa sia il macchinario, sembra essere un potente artefatto (livello 5) composto di metallo cristalli ed altre strutture di una tecnologia che le è però oscura. Sembra ancorato in profondità quindi difficile da asportare. Anche Diogenes è molto utile e scopre di avere conoscenze sulla materia nonostante non avesse prestato mai attenzione alle lezioni di psicoscienza.Alcuni naga (spiriti) a seguito della singolarità hanno iniziato a riprodursi diventando creature viventi che i custodi non riescono più a distruggere, procedendo di generazione in generazione si è scoperto che questi hanno un aura sempre minore. Il dispositivo interagisce in qualche modo con queste creature.
Ulfriss fischia e arriva il suo corvo Irafn, c’è qualcosa di strano non riesce a comunicare come solito telepaticamente con l’animale che gracchia agitato in direzione dell’oggetto. “Tutti fuori” urla Piotr, pensando che forse allontanandosi si risolve il problema.
Arriviamo ad un incrocio a T che prima non c’era, anche il corvo è perplesso. Dopo aver graffiato un segno distintivo sulla pietra il gruppo torna sui suoi passi nella stanza del cristallo. C’è un’altra apertura dal lato opposto non appena iniziamo a cercare tracce parte per errore una scarica da Rayanna che fa crollare un enorme stalattite che ostruirà il passaggio. Non resta che ritornare all’incrocio a T. Entrambe le strade portano a scale molto strane che hanno dei doppioni speculari sul soffitto (sembrano una delle figure impossibili dei quadri di Escher). Optiamo per la strada di destra che ci porta ad un corridoio con due lastre ai lati che paiono forse aperture. Mentre Piotr lascia il solito segno graffiando la roccia, Ulfriss, nel tentativo di aprire una di queste porte, calpesta una trappola e l’acqua comincia ad inondare il corridoio. “Tutti indietro alle scale!” Ma giunti alla fine del corridoio una figura a 4 o 5 gradini di altezza provoca delle scintille urlando “arco voltaicoooo”. In 3 rimangono storditi e subiscono parecchi danni, Rayanna poi lancia anche una seconda scarica... Ulfriss ed il maestro si risvegliano davanti al cristallo, Rayanna e Piotr sono ancora svenuti a terra. E’ stata tutta un allucinazione causata dal cristallo ma i danni sono reali.
A questo punto fuggiamo dalla grotta e arriviamo in città.
Lisalania, primo pomeriggio del 3° Enhor crescente (9 aprile)
Decidiamo di fermarci a bere qualcosa nei bassifondi alla Cantina di sòr Olaffio; è poco più di una cantina con seggiole e sgabelli traballanti la paglia per terra e serve vino di dubbia qualità stillato da botti improbabili. Mentre discutiamo se informare la corporazione o i custodi del tempio parte la solita scarica elettrica che oltre a mettere fuori combattimento il maestro e Piotr interessa una metà degli avventori fra cui l’oste. Mentre Piotr a fatica si rimette in piedi dopo lo svenimento sòr Olaffio con altri 5 armati di coltelli cerca di derubare il gruppo di tutti i loro averi. Ulfriss e Rayanna buttano sul tavolo un sacchetto contenente 1500 drog per i danni arrecati ma non sembrano intenzionati a farci uscire con le nostre gambe. “Vedi di farteli bastare oste noi adesso andiamo via. Stiamo uscendo” dice Piotr minaccioso imbracciando lo scudo. Il westan sta per partire alla carica quando il Maestro Yanagi balza sul tavolo e butta una pioggia di drog sulla folla che travolge i 6 delinquenti permettendo al gruppo di mettersi in salvo.A questo punto senza aspettare Diogenes ci dirigiamo alla corporazione per informarli dell’accaduto, passando dalla piazza notiamo della concitazione alla bottega del barbiere che sotto gli occhi di moglie e figlia viene trascinato via dalla milizia. Resistiamo a fatica alla tentazione di intervenire. Il barbiere Geodone ha una clientela altolocata fra la nobiltà auran e la situazione pare quindi ancora più inspiegabile.
Alla corporazione parliamo con la dottoressa Alves Alarania. La corporazione è interessata a tutto quello che non conosce e ci pagherà bene per un esemplare vivo o per avere il macchinario, non sa chi sia il responsabile della costruzione, è un operato certamente criminoso ma non è intenzionata a perseguirlo. Sarebbe di interesse sicuramente per la guardia cittadina e ci consiglia cautela perché potremmo interagire con delle prove e rischiare di prendere magari la colpa di questi omicidi.
Usciti dalla corporazione e avendo saltato il pranzo ci rechiamo a cena a I cinque coltelli.
Un po’ si sente parlare del barbiere ma anche chiedendo a Carenna non scopriamo nulla di interessante al riguardo. Nessuno sa cosa abbia fatto, certo è che certi atti della milizia sono ormai legittimati dal nomarca e la situazione sta degenerando rapidamente.
L’indomani mattina tutti accompagneranno Piotr alla bottega di Geodone con la scusa di farsi tagliare la barba per sentire cosa ha da dire la moglie a riguardo.
Durante lo spettacolo di Carenna due avventori uno in armatura e l’altro incappucciato si alzano scuotendo la testa gettano delle monete sul tavolo e vanno via. Interrogando la cameriera che li ha serviti sembra che quello incappucciato abbia la pelle strana, molo chiara e gli occhi luminosi tanto che sembra un morto.
Fine terza puntata.
Resoconto a cura di Piotr
Autore dell'immagine sconosciuto
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